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L’ESTETICA DEL PUNK ROCKER – SENTIRSI EP.1

“Penso che Mozart fosse un punk rocker. E’ solo uno stato mentale.”  Disse Patti Smith. 
Mozart? Un punk rocker?!
Colui che compose “Le nozze di Figaro” e che si dice avesse paura del suono della tromba… un punk rocker?! 
Perchè Wolfgang Amadeus Mozart potrebbe essere definito “punk rocker”? 

Cosa significa essere un “punk rocker”?

Probabilmente, il primo ad usare la parola PUNK è stato William Shakespeare in “Misura per misura”, non proprio come la conosciamo noi oggi: lui usó la parola PUNKE per indicare “prostituta” o anche per “feccia”. 
La parola ha sempre avuto un valore negativo, infatti in seguito è stata accostata ad ideologie di ribellione, anarchia, rabbia e frustrazione. 

ECCO QUI LA STORIA DI PUNK. 

Siamo in Inghilterra, fine degli anni 70, il signor Declino Economico incontra la bellissima e giovanissima Disordine Civile. Lui è un tipo grezzo ma stiloso, lei invece una vera e propria femme fatale: tagliente e sregolata. Tra loro è amore a prima vista. Si sposano, comprano un dismesso ma adorabile ed accogliente garage a Londra ed ebbero un figlio che chiamarono PUNK.
Il bambino cresce bene grazie all’amore e alle urla dei genitori, in un ambiente pieno di stimili: economia in piena recessione, scontri tra polizia e civili e scioperi vari. L’ambiente perfetto per un bambino, no? 
Fin dalla tenera età il bambino si dimostra anarchico, aggressivo e pieno di frustrazione, a volte ironico e sarcastico, è solito far valere i propri ideali alzando la voce. Crescendo diventa il più popolare della scuola, tutti gli vanno dietro. Carismatico com’è, riesce a creare uno stile tutto suo, uno stile molto forte, capace di influenzare tutti i suoi compagni e compagne.
Il giovane Punk inizia a viaggiare per il mondo, amplia i sui orizzonti e il suo sapere. 
Diventa un’artista a 360º, si fa strada in tutti i campi delle arti conosciute, diventa l’amante di tutte le più famose superstar mondiali, tra cui Musica, Letteratura, Poesia e Moda. Punk ha molti figli e figlie sparsi per il mondo, i più famosi sono: Ramones, Sex Pistols, Blink-182, Sham96, Rancid, Misfits, Sum41, Green Day e molti altri. 
Dopo tanti anni di attività e successi ovunque e in qualunque campo, Punk decide di ritirarsi a vita privata, ma, come il maestro Hayao Miyazaki, anch’esso ogni tanto torna e sforna un capolavoro di assoluto valore. Questo è possibile grazie alla sua grandissima capacità di di adattarsi ai tempi e alla società. 
Il punk non è morto, citando il grande Hagrid, il punk “è ancora in circolazione”.

COSA SIGNIFICA ESSERE UN PUNK ROCKER?

Cosa accomuna tutti i punk rocker della storia? “Droga, alcool e violenza!” È sempre la risposta più accreditata… ma non basta.
I pensieri dei punk rocker sono molto più complessi e profondi di quel che sembrano. 
Loro sono dei grandi critici della società in cui vivono. Detto molto banalmente a loro “non andava bene ncazzo”, ma sono fatti cosi, non possono farci niente, non l’hanno deciso loro. Sembrano quasi cercare il pelo nell’uovo in ogni situazione. 
Il termine “anticonformisti” non basta, è poco. I punk rocker sono persone che pensano fuori dagli schemi, sono le pecore nere, sono le persone che quando cammini per strada non puoi fare a meno di notare, non solo per lo stile inconfondibile, ma anche per il carisma che sprizzano da ogni poro; sono coloro che agiscono istintivamente, qualunque loro azione risulta diversa da quelle della massa. Sono persone capaci di portare avanti rivoluzioni anche da soli. 
Con i loro ideali sono riusciti a rivoluzionare non solo il mondo della musica, ma anche quello della moda, se Vivienne Westwood (buon’anima) fosse qui ci parlerebbe del suo immenso amore verso questo stile, al quale ha dedicato non solo tutta la sua carriera, ma tutta la sua vita. Anche lei era una punk rocker. 
Ora, potete rispondere alla domanda iniziale: Mozart potrebbe essere definito “punk rocker”? 
Rispondete voi 🙂 .

A cura di: @nicolaffffortunato