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ANALIZZIAMO “EXPORT” DI TONY BOY

La capra continua a stupirci. Per chiudere in bellezza il 2023, Tony decide di lanciare il suo terzo progetto dell’anno dopo “Umile” e “Umile (Deluxe)”. Così, il 22 dicembre, viene rilasciato “Export”, un EP di 7 tracce che, a primo impatto, colpisce per il concept. 
Accanto al titolo e tra parentesi, sono indicati il numero dei bpm e la tonalità dei rispettivi brani.
L’artista non si è espresso in merito a questa scelta, il che mi ha permesso di sviluppare una serie di teorie per spiegare le motivazioni dietro questo approccio.

Teorie:

  1. Teoria del flusso

Il progetto è estremamente personale, sembrando quasi il risultato di un flusso di coscienza. 
I titoli delle tracce suggeriscono quasi che i brani siano stati caricati sui digital stores mantenendo i nomi originali dei file. A volte, quando si esporta una canzone, si annotano bpm e tonalità per semplificare alcuni passaggi; forse Tony ha pensato che mantenere queste informazioni potesse far comprendere al pubblico quanto ciò che ha scritto sia spontaneo, genuino e immediato.

  1. Teoria “Don’t Panic”.

Ricordate quando Tedua, nel maggio 2021, pubblicò “Don’t Panic”, un EP di 7 tracce proprio come “Export”?
L’artista stesso spiegò così il progetto: ”un mash-up di strofe, troppo forti per restare nel computer e troppo freestyle per finire nell’album”.

  1. Teoria del Producer

Ultimamente si parla spesso dell’importanza dei produttori nella musica. “Export” racchiude 8 produttori diversi in 7 tracce (Flatpearl, Jiz, Brige, SadTurs, Oddsphere, Wairaki, Tybdrums, 90AP). 
Il binomio testo/base è quello che fa funzionare questo progetto. Forse Tony ha inteso rendere omaggio al lavoro incredibile fatto da questi artisti? 
Il titolo scritto a parole (per chi scrive) seguito dal titolo scritto a bpm e tonalità (per chi produce).

Tracklist:

  1. Sono così (146bpm – F#min) 
  2. Si si (140bpm – Emin) 
  3. Guerra (160bpm – Fmin) 
  4. My dawg (164bpm – ABmin) 
  5. Shottini di lean (108bpm – Cmaj) 
  6. Vienitela a prendere (98bpm – Bmin) 
  7. Medico (128bpm – C#min)

  1. Sono così (146bpm – F#min)

Brano drumless ad aprire, una scelta gettonata in molti dischi ma sempre efficace. 
Tony si racconta con la sincerità che gli ha permesso di stringere un rapporto molto forte con i suoi fan.
In questa intro ci ricorda di guardare sempre oltre alle apparenze perché ogni medaglia ha sempre una seconda faccia: il più bello della scuola ora è in carcere, la ragazza più affascinante è diventata dipendente dall’alcool e quelli che sentono di essere più aperti sono i più chiusi.
Tony è rimasto nell’ombra, cucinando giorno dopo giorno, tifando per tutti.
Tony è così, prendere o lasciare.
“Ho messo i miei problemi al centro, poi ho preso uno scalpello
Ci faccio una statua, Donatello, renderà il mio quartiere più bello”

  1. Si si (140bpm – Emin)

Trap, trap e ancora trap. Un brano molto internazionale che ci ricorda la poliedricità di questo artista. 
Il sound rimane riconoscibile anche con il cambio di genere, conferendo a Tony credibilità in tutto ciò che scrive.
Sì, sì, sì, sì, sì, mi dicevano: “No”

  1. Guerra (160bpm – Fmin) 

Linee melodiche molto interessanti e beat “Westcoasteggiante”. 
Tony non è mai banale e ci rende partecipi dell’autoanalisi a cui si sottopone. Il suo giudizio pesa sempre più di quello degli altri, forse perché è la base da cui partire per lavorare su sé stesso. 
Come in molte sue tracce, anche in questa è presente tanto rispetto: a chi va, a chi resta e per chi combatte la sua guerra.
Quando sei solo uno stupido, ma io sono qui che ti ascolto. Quindi non so chi è lo stupido
Mi piace mettermi in dubbio, lo fa la mia testa, è automatico
Sono uno che pensa tanto. Per te appaio addormentato, per fortuna che non sono un altro

  1. My dawg (164bpm – ABmin) 

Altro brano molto americano, dalla produzione allo slang utilizzato nelle liriche. Impressioni confermate da due barre nell’outro:”International anche se vengo da Padova/Swag senza pensarci perché è troppo piccola l’Italia”.
Tony non nasconde il suo lato umano e ci racconta, attraverso storie di strada e di vita quotidiana, l’importanza che attribuisce all’amicizia.
Se in questo mondo esiste un credo, io credo in mio dawg

  1. Shottini di lean (108bpm – Cmaj) 

La prima teoria viene confermata da questa traccia. 1:50 di flusso di coscienza in cui vengono toccate molte tematiche già affrontate in questo progetto e in generale nella sua discografia. 
Un brano che ti getta a capofitto nel viaggio di Tony, se ancora non ci sei dentro.
Quello che pensavi fosse diverso in fondo cade a pezzi e viene giù

  1. Vienitela a prendere (98bpm – Bmin) 

Tony e Wairaki di nuovo insieme in una traccia conscious che ha il sapore di Going Hard. 
Tony affronta il tema delle sostanze stupefacenti senza cadere nell’ostentazione tipica di alcuni suoi colleghi. Non si propone come modello da seguire e evita di promuovere uno stile di vita specifico.
Le sostanze svolgono un ruolo anestetico nella vita dell’artista, aiutandolo a evitare di riflettere sui problemi causati da una società sempre più tossica e malata.
Chi non coglie il sottotesto difficilmente percepirà i tratti di denuncia sociale presenti nei brani di Tony Boy.
Se finisco i blister, finiscono le amicizie

  1. Medico (128bpm – C#min)

Uno dei brani più profondi di Tony, carico di emozione e sincerità.
Quanti trapper avete sentito parlare di salute mentale con la stessa onestà?
L’interludio presente nella seconda metà della canzone sottolinea ancora il forte legame tra Tony e la sua fanbase, offrendo una chiave di lettura per interpretare l’intero progetto. Mentre le sostanze stupefacenti rappresentano un modo per staccare la spina, condividere esperienze diventa il suo modo di esorcizzare i momenti difficili.
E non è solo una riflessione personale, è anche il consiglio che Tony dà ai suoi fan.
Fate arte perché fare del bene non serve neanche dirvelo, so già che siete dalla parte del bene.

A cura di; @matteodellamaddalena