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LE USCITE DELLA SETTIMANA

CI SIAMO CON LE NEWS DELLA SETTIMANA!!! Non iniziate a sentire anche voi odore di evento dell’anno? Ultime news di settembre (sigh) e questo vuol dire solo una cosa: – UNA SETTIMANA A SIETE PLUGGERS. Ma una settimana è lunga, quindi mentre aspettate beccatevi ste uscite e miglioratevi la giornata. Tutte vostre <3

POSTNEBBIA – PASTAFROLLA(@postnebbia)
A cura di: @niedri.g

Dopo ben 4 anni dal loro ultimo progetto che ci aveva lasciato con tutt’altro che un amaro sapore in bocca, scendono nuovamente in campo i POST NEBBIA. Pronti a far parlare di loro con l’album in uscita il 22 novembre, ci deliziano intanto con un singolo freschissimo e impregnato di misantropia, “PASTAFROLLA”. Fresco nel sound ma non solo; grazie ad alcuni teaser sappiamo che il loro progetto sarà improntato sull’immaginario di montagna: video e foto promo con seggiovie, baite, cime innevate, rifugi e piste da sci… non per questo il loro prossimo album si chiamerà “Pista Nera”.

La canzone appena uscita esplora con assoluta ironia il tema del crollo delle illusioni e delle aspettative sul futuro. La pastafrolla è logicamente simbolo e metafora di un qualcosa di estremamente danneggiabile e friabile, il tono infatti dell’intero pezzo è quasi cinico e ci mostra un futuro che sarà tutto tranne che in discesa :). La prima strofa è emblematica di questo concetto sarcastico: “La chiesa è di pastafrolla, Devi mettere in conto che se piove poi crolla, Le strade sono bloccate, Da latte, farina e uova, La struttura non regge, L’impero crolla sotto il peso delle scoregge”. Le parole esprimono la precarietà delle relazioni contemporanee in un mondo dove tutto sembra costruito su principi instabili, come la base di una torta fatta da chi in cucina forse non è proprio una cima.

Il riferimento alla pastafrolla evidenzia lungo tutta la canzone, come ogni cosa sembri destinata a crollare sotto il peso della realtà: “C’è tutta una bugia, Quando ti ho detto che, Stasera stavo assieme a te, E non avrei vagato per le strade della città”. Si parla proprio di un futuro al limite del sostenibile: “Il bus che sta per scoppiare, Ci son pezzi di ferraglia in tutta la tangenziale”, raccontato con immagini più crude come questa, ma anche con altre più morbide, quasi con un tocco di romanticismo disilluso: “Quei tramonti innevati, Mi chiedo se muoio prima di vederli asfaltati”. Ostilità e avversità caratterizzano questo brano, l’atteggiamento è duro ma il tutto si chiude con una spolverata di zucchero a velo (mischiata a del succo di limone): “Ed è tutta una bugia, La montagna con i tuoi, La notte al mare con i fra, Ad aspettare l’alba”.

DARRN – SENSAZIONI (@darrn_off)
A cura di: @alek_andros_

Il nuovo singolo di Darrn rispecchia a pieno tutta la crescita artistica che appartiene a lui ed ai produttori. Sensazioni è più di un viaggio onirico; è un singolo surrealista, d’avanguardia, che ci trasporta con un vento tagliente e accogliente in un mondo fatto di parallelismi tra oscurità, timori, voglia di far uscire il nostro io interiore e voglia di rivalsa. “ed ho affianco un grilletto, puoi lasciarti salutare, salutare tu col tuo te stesso, ho perso 10 anni e ne ho 20… quello che provo lo senti…” – è racchiuso qui tutto il senso di smarrimento assieme alla paura di aver perso anni preziosi di vita, ma allo stesso tempo “quello che voglio lo costruisco, senza far finta”.

Tutta la seconda strofa “è come l’acqua che cambia le forme, vorrei tornare indietro ma la corrente mi fotte” ed il ritornello, “dimmi il perché, non so calmarmi più, non riesco mai a distinguere, l’amore che provo dal cielo che esplode, sensazioni nella testa, mentre sto fumando erba, sembra come se riporto indietro il mondo, anche se poi non riporto indietro me, e come vivere un sogno, perché sto leccando il sole,a breve diventerò polvere” sono sensazioni che colpiscono continuamente al cuore, un rimbombo, un eco interno da raccogliere. Stanza SX con la loro prod. fatta di virtuosismi e piccoli glitch si attaccano sulla pelle vocale di Darrn, rendendo il tutto un mix perfetto. Non ascoltate solo “Sensazioni”, percepitelo dentro il vostro cuore.

GENERIC ANIMAL – ERIC CHE FAI? (@generic_animal)
A cura di: @cognomeproibito

“Eric, che fai?” è una domanda più che legittima, rivolta a tutti quelli che ci riempiono la testa di pensieri negativi di cui vogliamo liberarci. È la volontà di rimanere sereni, lontani dai serpenti. È, in altre parole, la consapevolezza che ad essere tristi ce la facciamo benissimo da soli, senza l’aiuto degli altri. “Eric, che fai? / Togli quei serpenti dai miei pensieri / Se mi vedi sereno / Ma non credo sarà un grande anno / Non credo sarà un grande danno.” Eppure, al posto di mostruosi rettili serpeggianti, Generic Animal sembra avere in testa idee piuttosto chiare.

Chitarre sporche, distorte, ma mai invasive e testi che riflettono sempre un vissuto dolceamaro sono gli ingredienti principali del suo nuovo singolo “Eric – Che fai?”. Il brano, coprodotto con Yakamoto Kotzuga, è una canzone da cantare a squarciagola ogni volta che ci sentiamo rapiti da un senso di inadeguatezza verso la vita. Tutto questo è espresso dall’artista tramite il confronto con vecchie conoscenze e luoghi comuni rispetto ai quali ci si sente costantemente fuori posto.

“Ho visto la partita anche sе odio il calcio / Ho fatto un po’ fatica a capire chi era chi / La squadra che tu tifi la tifano i fascisti / Passato il pomeriggio davanti alla tv.” Generic Animal ci regala un’ultima canzone prima dell’uscita del suo nuovo album per aiutarci a convivere con il nostro spaesamento quotidiano. Rinizia l’anno lavorativo, le preoccupazioni si moltiplicano e gli altri sembrano crescere sempre più in fretta di noi.

Sayf (feat Ele A & Disme)  – CHANELINA SOUBRETTE (@sayfmaet @eleee.a @disme_flavorz)
A cura di: @kimo.jpg__

SIAMO tutti focalizzati sul nuovo brano di una delle voci più interessanti di Genova: SAYF. L’artista sembra non volersi fermare in questo anno pieno di pubblicazioni ed ha cacciato dalla borsa Chanel due collaborazioni di assoluto valore: DISME e ELE A. Il beat riprende sonorità rap old school inserite in un beat moderno e ricco di sfumature e strumenti. SAYF apre il brano con una fortissimo attacco (che abbiamo in testa da giorni), che ci fa venire voglia di mangiare “in trattoria seduti tutti spaparanzati” per tutto il weekend. Dopo la strofa iniziale ed un ritornello atipico, mix di diverse immagini in lingue diverse e sonorità vintage, inizia la strofa di Disme, perfettamente legata alla precedente, come se fosse un passaggio tra Retegui e Gudmundsson lo scorso anno – insomma una cosa gestita in casa Genova.

Ma dalla sponda del mare si passa subito alla sponda del lago, direzione Lugano, l’attacco di Ele A è incredibile, confermando come l’artista di Lugano sia una delle voci femminili (e probabilmente non solo) più fresche del rap italiano. Le strofe sono coerenti tra di loro, ci sono citazioni e richiami testuali a quelle precedenti e sono tutte e 3 caratterizzate da un aspetto non banale. RAP semplice e pulito, senza altri giochi e contaminazioni.

WEMME – Wemmino (@wemmeflow)
A cura di: @cecinestpasandrea

Due minuti di feel good per non pensare a quella che ci ha fatto male davvero. WEMME ci canta che è facile: basta contare fino a dieci per due volte, al dritto e al contrario. La scena iniziale: lunedì sera in centro, sono le cinque, siamo a fumare sul ponte Mazzini, poi nove bacetti e si parte di testa.

Si pensava di stare insieme all’infinito ma poi qualcosa cambia: i problemi con gli amici, le difficoltà a comunicare, le sostanze, la ragazza. Non sono come te, io ci rimango male quando finisce la vibe – ci dice WEMME. Allora, sai cosa? Io faccio PARAPAPARA PARAPPAPPARA. Alla produzione Zenit, ormai collaboratore del rapper bolognese fin dai suoi esordi. Una canzone leggera che dà il benvenuto ad un autunno in cui tutto ricomincia. Una traccia da sentire mentre si cammina per strada per ricordarci che, nonostante tutto, le cose dobbiamo farcele scivolare addosso. PARAPAPARA PARAPPAPPARA

POP X (@pop_x_uffff)
A cura di: @issamacivibe

wake up babe, new Pop X just dropped!!!

C’è a chi fanno impazzire, chi non li capisce, ma di sicuro non hanno bisogno di presentazioni: dopo un anno dall’ultimo album ANAL HOUSE, lɜ fan di uno dei progetti più caotici di sempre possono finalmente vibare durissimo su CHINA, l’ultimo pezzo di Pop X. sono passati quasi vent’anni dall’inizio del progetto e una decina dal primo album fisico “Best Of”, con cui ci hanno conquistatɜ grazie al loro immaginario svalvolato e alle sonorità iconiche.

Dopo diversi progetti, sembra che con CHINA il gruppo si stia riavvicinando un po’ a questa prima fase: la produzione inconfondibile di Panizza ci fa tornare indietro e sentire nostalgicɜ di quella che per molte persone è la golden era di Pop X. e questo ci mette ancora più hype per l’uscita di BALLA COI LUPI NELLA STALLA, il nuovo album in arrivo il 18 ottobre!! tuttɜ prontɜ a un bel caro vecchio pogo???

CMQMARTINA – KIDS NEVER SLEEP (@cmqmartina)
A cura di: @betta.dmrtns

Lo definisce “il mio manifesto”. KIDS NEVER SLEEP è il nuovo singolo di CMQMARTINA prod. CERI WAX fuori per Columbia Records e Sony Music Italy. Potente, carnale e d’impatto, sono gli aggettivi che vengono in mente al primo ascolto del brano: il ritorno di CMQMARTINA porta una ventata di novità sulla scena elettronica e nu-dance italiana. Il pezzo è un inno, una celebrazione della giovinezza, della riappropriazione della libertà di espressione – un incitamento a non farsi imbrigliare. “odiano tutti gli scudi, i caschi, gli abusi, the kids never sleep”

Con la sua nuova uscita, CMQMARTINA sposta il focus su una tematica molto attuale: in un periodo storico in cui libertà di espressione e la diversità sembrano minacciate, la musica si rivela essere un mezzo curativo ed indispensabile per denunciare e rompere uno stato di repressione. In fondo quale tramite migliore se non sonorità impattanti ed una cassa dritta per esprimere un disagio collettivo, la voglia di emergere e di contrastare il grigiore del mondo che ci circonda Il concept del brano è rafforzato soprattutto dalle sonorità scelte dall’artista che vanno dall’acid alla progressive techno. Questa matrice affonda le sue radici negli anni ‘90 in cui la cultura del clubbing era ed è tutt’oggi appartenenza, scambio ma soprattutto libertà.

KIDS NEVER SLEEP potremmo definirlo il ballo della consapevolezza: un richiamo alla solidarietà, all’espressione di sé e alla creatività. Una rottura della quarta parete tramite cui si arriva agli ascoltatori, coinvolgendoli in una danza curativa. 

CAMOUFLY – HIDING (@camouflybeats)
A cura di: @rxxmer

Il produttore Camoufly, noto per il suo stile camaleontico e la sua abilità nel fondere diversi generi elettronici, è tornato con un nuovo EP. “Hiding” si colloca al confine tra un ascolto meditativo e un’esperienza da dancefloor, in linea con il soundscape mistico di artisti come Burial e l’energia degli Overmono. L’EP “Hiding” evoca l’atmosfera tipica di una Londra notturna, con nebbie urbane, luci fioche e il pulsare distante dei beat. L’influenza di Burial è evidente nella capacità di Camoufly di trasformare la musica in un veicolo emozionale.

Le tracce sembrano sussurrare memorie nascoste, come se la musica fosse stata ricavata direttamente dall’eco di un passato dimenticato. I beat spezzati, caratteristici del genere, si intrecciano a sample vocali nebulosi e a texture ambientali che sfumano in una sorta di collage onirico. L’atmosfera del disco è pervasa da una certa malinconia, senza mai risultare pesante. È una malinconia sospesa, una riflessione silenziosa che si avverte nei riverberi lontani e nelle ritmiche stratificate. Come gli Overmono, Camoufly riesce a mantenere una pulsazione ritmica potente, perfetta per la pista da ballo, ma arricchita da elementi melodici e ambient che offrono spunti contemplativi.

L’uso delle voci in “Hiding” è una parte fondamentale dell’esperienza sonora: le vocalizzazioni, spesso campionate e manipolate, non sono mai protagoniste assolute ma piuttosto elementi di accompagnamento che aggiungono un senso di umanità, pur mantenendo un’aura di mistero.  Le strutture delle tracce sono volutamente sfumate, con transizioni fluide es un approccio non convenzionale che evita climax prevedibili.

Camoufly sembra voler proporre un’esperienza che si sviluppa in modo organico, dove l’ascoltatore è libero di perdersi e ritrovarsi in un viaggio sonoro. La coerenza del sound design contribuisce a creare un senso di unità. Con “Hiding”, Camoufly ha creato un’opera che guarda avanti, verso nuove possibilità sonore. L’EP è una dimostrazione della capacità di Camoufly di reinterpretare i suoni e farli propri. “Hiding” non è solo musica per ballare, ma una collezione di paesaggi sonori che invita all’introspezione e all’esplorazione.. In un’epoca in cui spesso la musica elettronica rischia di diventare clichè, Camoufly riesce a distinguersi grazie alla sua eleganza e alla sua sensibilità, offrendo un’esperienza che sembra sospesa tra il sogno e la realtà.

CENERI, CHIELLO – GHIACCIO UZI LVKE, LIL KVNEKI, J LORD – BRICIOLE (@soloceneri @chiello_fsk)
A cura di: @eleonaora

Un luogo intimo in cui ritrovarsi, ma restando volatili – sfuggirsi e riprendersi come “ghiaccio” tra le mani, che lenisce ed ustiona. nel nuovo singolo di ceneri, la dolcezza della sua voce trova asilo nella penna graffiante di chiello, creando un meltin’ pot di sensazioni – complesse, spaventose, ma accoglienti nonostante tutto. un climax di contrapposizioni: impegno e volatilità, tossicità ed equilibrio, amore e paura. ceneri ci racconta dei sacrifici – quelli che ti logorano perché volontari, quelli che ti logorano perché necessari per inseguire un amore // quello vero? oppure l’ennesima ferita.

un andirivieni di emotività, un’analisi degli stati nervosi: l’affetto, così intenso, ti accoglie – ma ti cuoce le mani se non riesci a dosare il tuo metterti in discussione per un’altra persona. Due voci complementari, due penne che si sposano per il pezzo perfetto da ascoltare per piangere prima di andare a dormire / a volte c’è solo bisogno di lasciarsi andare.

DELICATONI – PASSO DOPO PASSO (@delicatoni)
A cura di: @iladellat

Il 27 Settembre 2024 è uscito “Passo dopo Passo” dei vicentini Delicatoni, primo estratto del nuovo album prossimamente in uscita, i rumors spifferano che si chiamerà “Delicatronic”.Allegro e spensierato in giro per la città mentre vai a prendere il gelato, sei sospeso tra mondo psichico e mondo fisico e non ti frega niente del resto. Gusto elettronico e psichedelico, il pezzo rispecchia lo stile spassoso e ironico del gruppo con composizioni di sintetizzatori, drum machine, distorsioni e campionamenti. Loro sostengono che “È come una passeggiata mistica, mossa da sogni e immaginazione, per ritrovarsi oltre le distrazioni e lo stress di ogni giorno e sentirsi riuniti”. Il singolo ci ricorda che possiamo reagire al cinismo metropolitano con ingenuità e giocosa ironia. In un mondo di swaggers e dissing, mi sa che scelgo i delicatoni.

LIL BUSSO – REY MISTERIO (@lilbusso)
A cura di: @giorgia.celentano

Lil Busso, nome d’arte di Nicola Bussolari, si avvicina alla musica soprattutto in seguito alla sua permanenza a Los Angeles, procedendo così con la sua introduzione nell’industria attraverso una sfilza di singoli. Arriva di conseguenza a firmare prima l’EP “Ipermetromondo” (2020) e poi alla creazione di due album: “Sbagli di proposito” (2021) e “Lovesick” (2022) in collaborazione con Tredici Pietro. Questo duo sembra funzionare, tant’è che ci hanno regalato un altro prodotto della loro intesa musicale.

Il 27 settembre è uscito “Rey Mysterio”, in collaborazione con Palo Santo.“Quanto mi stressi Maria Dolores!”, oggi proprio non è giornata. Cammina lento a Rione Sanità, indossando una croce d’oro intorno al collo. Le dice che la considera il suo portafortuna, ma lei non gli crede. Si stanno perdendo. Ha degli “scheletri”: lo ha tradito. Ubriaco per strada le ricorda ancora una volta che “uno come me, tu non ne puoi fare a meno”. È un bandito, un maledetto e gli piace dannatamente esserlo. I fatti attuali sono questi: si trovano nella condizione di “stallo alla messicana”, quasi come su di un ring. È ora di litigare, nessuno può disturbare questa sottile tensione.

“Chi spara per primo?”, deve lasciargli almeno un tiro, un bacio, un fiore. Proprio “come te l’ho insegnato io”. Entrambi indossano l’antiproiettile in questa condizione d’amore sul punto dello svilimento. Tutta colpa dei fantasmi e di quello che non si dice. Pena la triste fine di un legame. “Tu, Maria Dolores, mi vuoi fottere”.

KUREMINO – 9K (@kurem1no)
A cura di: @melpotcosmos

9 brani, non ne servono altri.

‘9K’ parte arrogante, con un solo brano già edito: ‘non è un caso’. E sembra già tutto perfettamente pensato. Ogni canzone si evolve, non ricordando mai la precedente, se non per lo stile inconfondibile di Kuremino. Dalla trap più in voga fino a strizzare l’occhio alla Jungle/DnB: si sente la maturità del primo progetto, un passo in avanti doveroso e arrivato al momento giusto. Kuremino dimostra tutto quello che sa fare: un’ottima delivery ed un ottimo gusto, senza cadere in scelte già sentite. Il rapper di Milano si conquista un posto solido all’interno del mercato, concretizzando la sua visione, con pochi featuring azzeccati -Rhove, Papa V e Silent Bob- e tracce singole godibili allo stesso modo.

Ogni frase fa trasparire il dolore di un passato lasciato alle spalle, ma che non si dimentica. La povertà non fa paura, ma fa male e ha formato il carattere dell’artista, che non nega nessun suo errore. 9K è l’inizio di un percorso e la fine del precedente, una pietra miliare di una vita difficile. “Avevamo solo rabbia e l’abbiamo monetizzata”.

SAMUEL COSTA – LA SIGNORA DEI BACI (@samuelcostaaa)
A cura di: @alessandra_vitale_

Con LA SIGNORA DEI BACI, SAMUEL COSTA ci regala un nuovo capitolo del suo viaggio musicale, fondendo la narrativa tradizionale del cantastorie con sonorità pop e folk. Pubblicato per Asian Fake, il brano si distingue per la sua capacità di evocare atmosfere lontane, tra scene di vita vissuta e ricordi d’infanzia che emergono vividi da un passato quasi tangibile. L’ascoltatore si ritrova quindi immerso nelle strade di La Spezia e riesce a percepire i suoni della città, la sua gente ed i suoi odori, come il profumo “riconoscibile a chilometri di distanza” della protagonista della canzone, l’omonima Signora dei baci. Una donna affascinante e carismatica, che incarna qualcosa di più grande di un semplice ricordo, diventando simbolo di quell’amore familiare e intenso, capace di trasmettere un calore avvolgente.

In questa celebrazione delle radici e dei legami affettivi, LA SIGNORA DEI BACI diventa simbolo dell’amore generoso, di quei piccoli gesti che ci formano e ci seguono per tutta la vita. In questo senso, i baci della Signora non sono solo segni di tenerezza, ma anche di forza: rappresentano le radici meridionali di SAMUEL COSTA, un patrimonio di affetti tramandati di generazione in generazione – un omaggio a tutte quelle figure materne e affettuose che hanno fatto parte della nostra crescita.

I temi del brano si coniugano alla perfezione con la sua musicalità. Le sonorità sono avvolgenti e giocose, con un ritmo incalzante che fa venire voglia di ballare e stare insieme. I riferimenti alla musica popolare italiana sono forti ma non appesantiscono il pezzo, contribuiscono a renderlo familiare ed immediato, piuttosto, evocando quel senso di comunità che spesso caratterizza i lavori di COSTA. Le influenze pop rendono il brano moderno, accessibile, mentre il richiamo al folk rafforza il suo legame con le tradizioni e le radici culturali dell’artista.

Tuttavia, rispetto a lavori precedenti, qui c’è un tocco più riflessivo dell’artista, con il ritmo che rallenta per dare spazio alla narrazione e alle emozioni che si dipanano nel corso del brano. LA SIGNORA DEI BACI è un pezzo più personale, ed è proprio grazie a questa intimità che riesce a toccare corde universali. Le immagini vivide e i dettagli permettono all’ascoltatore di immedesimarsi, di rivedere nelle proprie esperienze una figura simile, che ha riempito la propria vita di affetto e cura. Con questo brano, SAMUEL COSTA conferma la sua capacità di raccontare storie in modo unico, intrecciando poesia, musica e memoria. LA SIGNORA DEI BACI non è solo una canzone, ma un frammento di vita. 

EMMA NOLDE – TUTTOSCORRE (@emmanlde)
A cura di: @alberto.rogano

Tutto scorre veloce e noi siamo qui, mai fermi, in preda alla fretta di rincorrere quel tempo che ci scappa fugace davanti agli occhi. Se sentite di essere sopraffatti da tutto questo, consiglio di prendervi tre minuti di pausa e ascoltare “Tuttoscorre”, il nuovo singolo di Emma Nolde pubblicato lo scorso venerdì per Carosello Records

Il brano segue il fil rouge tracciato da “Mai Fermi” di un tempo sfuggente che ci porta a non renderci conto di ciò che ci circonda, ci fa perdere il contatto con la realtà. In questo caso il focus è sulle relazioni, su quell’attitude “usa e getta” che ormai usiamo anche nei rapporti umani: ci scordiamo sempre di ciò che abbiamo, di chi è lì con noi costantemente e cerchiamo l’imprevedibile ed “eccitante” novità. 

La produzione è curata da Emma Nolde stessa e Andrea Pachetti, un brano “in famiglia” che riconferma l’assetto ben collaudato dei progetti precedenti. Gli archi pizzicati che accompagnano le strofe rendono l’atmosfera incalzante e ci conducono a quel ritornello che sa di promessa, di impegno verso colei che le porge sempre la guancia. “Tuttoscorre” segna un altro tassello nel puzzle che Emma Nolde sta componendo e non vedo l’ora che tutto questo tempo scorra veloce così che il quadro sia completo in vista del suo prossimo progetto.

ANNA CASTIGLIA- MI PIACE (@annacastiglia_)
A cura di: @nensi_troiano

‘’Perché piacere a tutti i costi? La musica è un cono a tanti gusti’’.

L’artista siciliana, con il suo primo album, vuole lanciare un messaggio importante, intuibile già dal titolo: ‘’Mi piace’’ è infatti un invito a non omologarsi, ad imparare a piacersi senza cercare l’approvazione altrui – traguardo di fondamentale importanza per un artista che facendo diversamente diventa una macchina che segue le richieste di mercato. “ Ma se non piace neanche a me cambio mestiere perché deve piacere a me’’.

Anna Castiglia è una cantautrice talentuosa e poliedrica, che passa dal jazz al funk, dai testi più impegnati alle canzonette d’amore. Il suo album sembra una playlist variegata accomunata dalla sua voce, dalla sua penna e dall’ ironia, chiave d’espressione che le permette di esprimersi liberamente e tutelarsi allo stesso tempo.  Parte fondamentale del processo creativo dell’artista è la performance live; infatti, ogni traccia viene registrata solo successivamente, per questo motivo le canzoni sono molto più valorizzate dal vivo e la sua presenza scenica rende il tutto un’experience da vivere.

Un album che tratta tematiche delicate di cui spesso non si parla. In ‘’Participio presente’’, ad esempio, Anna si fa portavoce delle condizioni psicologiche delle artiste emergenti che devono farsi strada in una ‘’piattaforma stretta’’ subendo ‘’pressioni estetiche che non c’entrano nulla con la musica’’. Anche ‘’Le chiese sono chiuse’’ è un pezzo provocatorio, una riflessione ironica sull’importanza della Chiesa per lo Stato italiano, soprattutto in una situazione di emergenza come la pandemia: ‘’ Ho una crisi ma la cresima mi ha detto che se sono un po’ asociale posso sempre chiacchierare con Gesù’’. L’ironia è evidente soprattutto dall’intonazione di due versi dell’Ave Maria in latino a fine traccia che, grazie alla sua voce dolce, cadono a pennello.

Altro tema presente nell’album è la Sicilianità e la vita da fuori sede, vediamo infatti ‘’U mari’’ traccia totalmente in dialetto, la quale elogia l’elemento che più di tutti caratterizza la Sicilia: ‘’ Ma c’è ‘u mari ca m’abbasta a campari, ‘u mari vogghia ri turnari’’. Anna vuole dire che il mare è allo stesso tempo un motivo valido per vivere e per tornare. Inoltre, scrive ‘’ Sugnu sula, luntanu ri la rina, ma m’arranciu, picchì ppi futtuna’’, in cui sono evidenti sia la difficoltà del vivere lontano dalla propria terra sia la filosofia propria dei siciliani dell’arrangiarsi, ovvero il darsi da fare anche nelle situazioni più scomode. 

Un’altra canzone che tratta questo tema è ‘’Troppa città’’, nella quale la cantautrice racconta come quando un siciliano va al Nord e si trova circondato da un ‘’ mare di asfalto nero’’. Qui, il clima riflette il suo umore e non può fare altro che piangere. Nonostante ciò, anche al Nord è possibile trovare delle belle persone che fungono da tettoia e, mettendoci al riparo, ci risollevano l’umore

Insomma, un album per tutti i palati!

NAPOLEONE – RAGAZZA DEL MARE (@animalestanco)
A cura di: @aleksandravreko_

Comincia a piovere e a fare freddo e la voglia di mettersi sotto le coperte alle nove di sera con la propria tisanina inizia a farsi sentire sempre di più. Ma non preoccupatevi venerdì sera NAPOLEONE, da vero condottiero, ci ha fermati tutti e ci ha consigliato di aspettare qualche attimo in più, portando un po’ di sole, dopo aver pubblicato la sua nuova uscita RAGAZZA DEL MARE. Ascoltando il brano veniamo immediatamente catapultati in una calda giornata di fine agosto, a quello che sembra essere un ricordo dell’autore, nel quale però non è difficile riconoscersi.

Questa RAGAZZA DEL MARE sappiamo tutti chi è, per alcuni ha un nome e un volto, per altri di noi invece è quella sensazione che abbiamo provato durante quel viaggetto, organizzato per sbaglio la settimana prima di ferragosto. E come nei migliori sogni, in questo caso d’estate, vorremmo poter vivere quelle sensazioni, quell’atmosfera e quella persona senza mai allontanarcene. La sveglia però suona, e così spesso, un po’ di fretta e a malincuore, con ancora indosso “gli occhiali da sole e le mani bagnate” ci si deve salutare perché è arrivata l’ora di andare. NAPOLEONE ci dice che lui la sua RAGAZZA DEL MARE la rivedrà, chissà se sarà di persona o pensando ai suoi occhi?

A noi non resta che ascoltare questa canzone, che con le sue sonorità ritmate e melodiche, non potrà che farci alzare dal letto a ballare, ripensando a quel lui/lei che ci ha “pijato” il cuore, magari con una birretta in mano, e non ancora con la camomilla, almeno per qualche giorno.

UZI LVKE (@uzilvkesolo @jlord @lilkvnekiii)
A cura di: @francyexee

“Briciole” è il nuovo singolo dell’emergente Uzi Lvke, in collaborazione con Lil Kvneki e J Lord. Il brano, sin da subito, si presenta con un’atmosfera buia e intima, un po’ come quando spegniamo la luce per andare a dormire e diamo piena vita ai nostri pensieri. Grazie alle cit, tra cui – “Io non critico chi parla di strada, anche se avrebbe tutto. Perché può piacerti la pioggia, anche se c’hai il cappuccio.” che riprende il singolo “Il Mondo Dei Grandi” di Marracash ed Emis Killa, il brano trasmette in pieno un significato importante: la vita di strada.

Nonostante, però, stia diventando sempre di più un concetto per lo più “aristocratico” (in un certo senso) dove c’è chi cerca volontariamente di avvicinarsi ad un ambiente del genere, si nota sin da subito la differenza per chi, invece, ci è proprio nato e costretto a viverci. I tre artisti, anche se radicalmente differenziati musicalmente, costruiscono un bel singolo, coinvolgendoci emotivamente.

IBRAVI – CARA PACE (@ibravi.official)
A cura di: @flouryne

C’è una ventata d’aria fresca che proviene direttamente dalla pace del lago di Como ed arriva direttamente da IBRAVI, che escono col loro primo singolo CARA PACE. Brano capace di creare qualcosa di piacevole, con tanto impegno sulle sonorità. La band, composta da Sebastiano Bordoli alla chitarra e che presta voce al gruppo e da Julio Speziali alla batteria, sta creando un progetto musicale da tenere sott’occhio. IBRAVI si presentano come un gruppo Alternative Rock, ma sarebbe riduttivo definirli in un unico genere. La loro musica è un piacevole viaggio sonoro che narra di un protagonista che non vuole “accontentarsi, che equivale a morire in vita” per citarli.

“CARA PACE” è un rifugio perso, una persona amata che riusciva a colmare le mancanze emotive di un protagonista schiacciato dalla sua stessa voglia di rivalsa verso una società, dei compromessi e delle verità che gli vanno strette. Un plauso anche al videoclip, che è una chiara dichiarazione d’intenti: Non voler sottostare ai trend del momento. Anche se il progetto è appena nato, già si distingue per la sua autenticità e la sua volontà ben chiara, che speriamo “il nostro più grande viaggio” non rimanga un’idea, per citare il loro singolo, anzi ci auguriamo che possano trovare lo spazio che si meritano, e chissà se il singolo è solo un assaggio, noi speriamo di un futuro album per farci conoscere meglio la band.

La copertina è ispirata al nuovo singolo dei @postnebbia “Pastafrolla”, dategli un ascolto 😉

Grafica a cura di: @sonny._.mitch