Ciao sono Jasmine e per sbaglio (o meglio, per volere di Samu) sono finita alla release stampa di Mostro per la sua nuova uscite “the illesi vol. III”. Indovinate chi non aveva mai sentito una canzone di Mostro? Questa ragazza. Si deve pur sempre iniziare da qualche parte.
Fino a un paio di giorni fra tutto ciò che sapevo di Mostro era che era stato fidanzato con fishball (not true, confondevo con ultimo(?)) e che era (o è(?), so che c’è stato del drama) amico di Low Low, o almeno avevo visto nel 2014 su Tumblr la foto delle loro tag una affianco all’altra.
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Arrivo alla sony e ovviamente non sono riuscita a capire che bisognasse suonare un campanello e che le porte (ovviamente direi ora) sono chiuse di default; dei ragazzi più seri di me mi hanno fatto vedere come entrare. Grazie ragazzi più seri di me.
Non ero mai stata dentro la sede di una casa discografica: l’entrata flemma (come giusto che sia) tutti i loro top oro, platino e varie uscite di artisti che perfino io, che mi mangio la tekno dalla mattina alla sera, riconosco.
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Attendiamo in una ventina di persone che ci facciano salire in sala; sembra che si conoscano un po’ tutti. Solo io e un altro ragazzo stiamo già scrivendo, sarà che gli altri hanno una memoria di ferro, sarà che io senza alcuna competenza musicale non mi sento di commentare l’album (come (grazie al cielo) qualcun altro qui si può inserire il tag di chi lo ha scritto ha fatto nella seconda parte di questo post) e quindi sto qui a scrivere queste stesse parole.
Prima si raggiungere il luogo della release mi sono sparata l’album in metro: molto deep e introspettivo, personalmente mi sono persa un po’ negli ultimi mesi e questo album mi è sembrato molto relatable alla mia situazione, ma soprattutto mi è sembrato quasi una serie di consigli, analisi e racconti di un momento di perdizione e ritrovo vissuto da lui stesso. Magari può aiutare qualcuno, con me lo sta facendo a due settimane di ascolto.
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Saliamo e ci ritroviamo in questa saletta con dei divani a ferro di cavallo, un piccolo rialzo con Mostro piazzato sopra, seems nice, mi siedo e lui parla. Simpatico, “Vediamo se sopravvivo a questo 30 contro 1” è la frase con cui ha aperto il tutto. Bella la situa: raccontava dell’album dio ciò che voleva dire rispetto agli altri, molto sincero sul dire che con la nuova firma per sony c’è stato un salto di qualità, anche solo per il fatto che ora ha possibilità di collaborare con artisti (come Jake la furia) che prima stimava come i “grandi” e ora nel suo si può affiancare a loro.
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Qui fanno tutti foto senza ritegno con il cell, io mi vergogno e mi metto a disegnare un po’. L’evento si conclude con delle interviste in singolo e io ovviamente da brava grafica che sono gli chiedo della copertina: quel gufo che deriva dal primo gruppo di cui faceva parte e che lo accompagna per tutta la saga di The Illest ora non vola più in alto come un angelo custode, ora gli è affianco, quasi lo nasconde, “perché” gli chiedo io, risponde citandosi “io sono un uomo, sono un animale” prima barra di tutto l’album a dettare una base: a scavare dentro ci si alleggerisce e qui la semplicità di questa cover riflette e narra la profondità raggiunta dalle parol
