Dopo l’uscita del suo ultimo singolo “Tupac” Rosolo Roso e G.Coal ci avevano lasciati con una curiosità assurda sul cosa avessero in serbo per il futuro, fortunatamente non abbiamo dovuto aspettare per scoprirlo.
L’ultima fatica del duo è già fra noi ed è il loro nuovo EP: “Rosolo Rosa”
Il progetto dura appena 13 minuti ma picchia come se ne durasse 40, con un tappeto sonoro inedito regalato dal sempreverde G. Coal su cui RR appoggia delle barre che come sempre sono un mix perfetto tra il pungente e l’ironico.
Il progetto racconta di come Rosolino vive i rapporti col sesso opposto, senza mai risultare smielato o pesante.
Il progetto cattura già dai primi secondi con la title track “Rosolo Rosa”; il rapper riflette sui suoi primi anni di carriera, su un beat che si accende non appena si menziona “una bitch”, facendo drizzare le antenne in attesa del resto che il progetto ha da offrire.
L’energia arriva subito alle stelle dopo il primo minuto e mezzo relativamente tranquillo, G.Coal spolvera la chitarra per “Pistola Con La Bocca”, chitarra che gaserebbe anche una Coca-Cola rimasta in macchina per un’estate intera.
Accompagnato da delle 808 devastanti e delle drums che sembrano uscite dalla colonna sonora di un picchiaduro anni 90, Rosolino ci fa capire quanto sia “rattuso” lanciandoci in un percorso antropologico in cui ci descrive tutte le tipe che compaiono nella sua home di tinder, mettendo la ciliegina sulla torta che è questo pezzo, che è impossibile ascoltare stando fermi.
La chitarra del signor Carboni resta protagonista anche nella strumentale di “1 byte”, che sembra quasi il sequel diretto del pezzo precedente, più calmo e a tratti più “romantico” (per quanto si possa parlare di romanticismo in un progetto del genere). Rosolo parla solo di una tipa, non più di una schiera di donne che compaiono sul suo schermo, il rapporto è più intimo ma comunque molto superficiale, si resta su un livello leggero come 1 byte, leggerezza rispettata dal blues della chitarra accompagnata da un synth che sa tantissimo di hit 80s, che diventa protagonista nell’outro.
Con Tupac il sound cambia, si fa spazio a una melodia più elettronica e Rosolo che ci parla senza peli sulla lingua.
Si lascia alle spalle tutte le sue relazioni passate, mettendo in chiaro che del romanticismo non gliene frega nulla, non gli interessa di “farsi in quattro” per nessuna, ma comunque sente il bisogno di quella che può essere compagnia o un rapporto puramente fisico “Anche se non c’è l’amore lo cercherai sempre, non è che cancelli l’acqua e sparisce la sete” dice nel pezzo, sintetizzando perfettamente tutto il concept del progetto.
Sweet è sicuramente il pezzo più in linea con quello che ci si aspetterebbe su un progetto “d’amore” il ritmo è quasi da ballad, funkeggiante, Rosolo ci racconta in maniera più intima il suo rapporto con la protagonista del pezzo, mettendo in chiaro che forse questo suo modo così superficiale di vivere l’amore a tratti possa essere un limite.
Questo EP è una ventata d’aria fresca in una scena in cui o sei un romanticone o un cuore di pietra e Rosolo Roso si piazza esattamente nel mezzo, raccontandoci di sentimenti come solo lui sa fare, senza mai appesantire, senza giri di parole inutili, preoccupandosi solamente della musica e del conquistare l’ascoltatore, a dimostrazione di come per scrivere bene non sia necessario essere filosofi.