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RICORDI, EMOZIONI E DESIDERI – RENDERE LA MUSICA LO SPECCHIO ROTTO DI EMMA

ERA LA FINE è il manifesto di EMMA delineato da un concentrato di derealizzazione mista a sofferenza, voci sintetiche in delirio su strumentali glitchate e note oniriche seguite da urla angoscianti, con il solo scopo di liberare dei mostri che prendono il sopravvento sulla sua sensibilità.

Quest’album descrive una realtà insopportabile dalla quale evadiamo e che teniamo nascosta nei nostri pensieri ed immaginazioni.

Tecnicamente questo album è mutevole ed intenso. Le strumentali giocano un ruolo importante in :Pagliaccio o :tanta gente, dove voce e suono si connettono alla perfezione; in :RiDERE o :FELICE!!!???? abbiamo delle tracce adrenaliniche caratterizzate da vibrazioni alternate, che oscillano tra momenti di alta tristezza e momenti di ampio sfogo.


L’ALBUM – ERA LA FINE


IL RELEASE PARTY

SIAMO stati al release party di “ERA LA FINE” ed è stato un evento fantastico. EMMA con la sua performance è riuscito a condividere emozioni molto forti come amicizia, tristezza, spensieratezza, iperattività e tanto altro. Tutto questo attraverso la sua musica fatta di sbalzi d’umore, che viaggia sempre tra la calma e la tempesta, spesso passando da un canto quasi spezzato all’urlato.

Ciò porta alla creazione di una sinergia tra l’artista e il pubblico, il quale si lascia trasportare dall’atmosfera creata dal “nuovo suono”, per usare le parole di EMMA stesso in Pegaso2 Icaro a proposito della sua musica. I testi, la musica e i significati riportati da Era la fine trovano un naturale sfogo nell’esibizione di EMMA. Il titolo del disco sembra assumere un carattere premonitore, come a voler dire che la musica come siamo abituati ad ascoltarla si sta scontrando con una nuova realtà multiforme che ricerca una creatività libera dall’essere incasellata all’interno di generi musicali ben precisi, dai meccanismi dell’industria musicale o dal concetto classico di concerto.


LA TRACKLIST

:Per Ballare, è la prima track di quest’album, un pezzo con delle malinconiche dance vibes: il mood di questa canzone lo si può riassumere con i suoi primi versi, dove l’artista fa emergere le sue emozioni spesso contrastanti…
“io mi sento come una canzone dance ma triste, di un artista morto suonata in una discoteca in una notte d’estate”.

L’album continua poi con !!!!!HO UCCISO UNA CANZONE!!!!!, 45 secondi contati di intermezzo ambient.
Urliamo un WAKE UP! e continuiamo con una voce sintetica sopra a dei synth che ci esortano ad uccidere quello che stiamo ascoltando, uno degli intermezzi più disturbanti che abbia mai sentito, finendo con un sample che è talmente distorto da risultare perfettamente amalgamato con la traccia in sé.

:Nessuno. Pura tristezza elettronica, la ricerca di un essere introvabile, un crescendo di malinconia e richiesta di pace che non avrà risposta.

come in :RiDERE, nella quale si aggiungono ricordi e quella sana dose di derealizzazione e pazzia, in un sistema sonoro che ci accompagna nella più dolce delle psicosi.

:Pagliaccio, la vera botta emotiva, EMMA immagina un essere, tristissimo, deriso, solo, in una canzone che ogni tanto viene interrotta da dei POPIPOPI che danno quel senso di surreale al tutto.
Quell’essere che alcune persone si tengono rinchiuso tra le mura più spesse nel profondo del proprio vuoto, piange, ride, muore.

In andro torna con la sua voce, che ci racconta come EMMA abbia sacrificato anima e corpo a quest’essere ad una missione, un motivo, e come tutto questo sia servito a fargli capire cos’è il vuoto, vuole urlare a tutti come ci si sente a morire.

:tanta gente.
EMMA si svuota completamente, getta quello che ha dentro in questa canzone, nella quale si percepisce chiaramente tutto quello che prova.
L’Io, il proprio nome e la perdizione nella moltitudine, il senso di inutilità che tutto questo crea paragonato al tempo che non abbiamo.
Ma è qui che troviamo la forza di rialzarci.
WAKE UP!

:FELICE!!!???? conclude l’album.
Una felicità meritata dopo tanta sofferenza invade le cuffie e mi trasporta volando su una melodia a base piano e di un synth 8bit che sembra la suoneria di un cord-less anni 2000.
La sintesi del viaggio è la ricerca di un modo per vivere felice in questo mondo, ricordando che non siamo sbagliati, ma solo noi con le nostre fragilità:
supereroi con i rispettivi mostri.


ERA, LA FINE

ERA LA FINE è un grammofono di sentimenti discrepanti, legati dalle esperienze e dai pensieri di EMMA, che rendono il progetto uno spazio protetto in cui curare la propria empatia

EMMA dipinge ciò che non esiste, gli da una forma e ci parla. Chi vi scrive è tutt’ora in terapia psicologica e per la prima volta qualcuno è risucito in una strana maniera a disegnare quello che si prova quando si scava dentro se stessi in cerca dei pensieri più oscuri.

EMMA è l’unico che in me riesce a rimescolare le emozioni e a farmi parlare con le stesse, in uno strano turbinio di pianti e testate al muro che nessun artista mi ha mai dato.

Grazie EMMA, TI AMO.

Articolo a cura di: @rxxmer @jacopoarcagni @isabel_dfd @hi.davee @di.di.me
Grafica e Video a cura di: @hi.davee @eteresociety @isabel_dfd
Foto a cura di: @claudiacosi_


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