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DEJAVU NEL 2021 CON BLUEM

BLUEM – NOTTE

Un viaggio nottetempo su e giù per le buie strade dell’entroterra sardo, dove la strada è illuminata solamente dalla luna e dalle stelle: questo sarebbe la cornice perfetta per apprezzare al meglio NOTTE, il primo EP in italiano di Chiara Floris, in arte Bluem, uscito il 28 maggio 2021.

NOTTE è una settimana raccontata in meno di 20 minuti, un’operazione creativa che rompe le catene di una quotidianità alienante. È, come detto precedentemente, il punto d’incontro della contraddizione che si forma quando l’auto, emblema della tecnologia e della meccanica, incontra una dimensione mistica e arcaica, tipica della più selvaggia natura sarda. Contraddizione all’interno della quale BLUEM espone tutta sé stessa in una serie di canzoni che si muovono come la luna la notte, che sorge sacrale e tramonta con un semplice canto: 

Mentre balliamo un lento

Muore la sera

Aspettiamo la primavera

Non c’è ora più vera

Di quando muore la sera

Il viaggio di NOTTE non è solamente un viaggio sonoro, bensì è arricchito da una dimensione visiva e culturale precisa. I vari giorni della settimana sono arricchiti da una serie di copertine che si immergono completamente nella cultura sarda, elevandone e rappresentandone tutte le sfaccettature dei costumi tradizionali e dei luoghi che caratterizzano la storia della famiglia di BLUEM.

LUNEDÌ

LUNEDÌ rappresenta appieno la multidimensionalità di NOTTE. Il contrasto tra i cori e il beat che parte con il ritornello è fortissimo e dona all’ascoltatore la possibilità di immergersi nel denso e oscuro mondo di NOTTE. Questa divergenza sonora non è l’unica rappresentata nel pezzo che, di fatto, è un manifesto dei rapporti non funzionali. Quelli dove la mancanza di comunicazione causa non-detti e gravi contraddizioni.

E anche se ti adoro, preferisco stare sola

Ma anche:

Ogni volta che ti ascolto penso che tu sia un bugiardo

Mi uccide un po’ pensare che tu pensi a qualcun altro

MARTEDÌ

In MARTEDÌ vediamo tutto il gusto eclettico di BLUEM, che ci mostra un elemento fondamentale in NOTTE: la dimensione del parlato. Nel pezzo, infatti, sentiamo la voce di una ragazza che racconta del proprio rapporto con la nonna, e di un trauma che le accomuna. Per quanto ovvio che sia, è proprio questo elemento a veicolare i livelli comunicativi più profondi quelli che possono trasmettere attraverso le esperienze di altri un insegnamento. Una sorta di luce che ci possa guidare attraverso la NOTTE:

Everything’s good, so yeah, love you!

Un altro elemento che compare qui, ma che fa parte di tutto l’impianto comunicativo ed estetico di BLUEM è la dimensione del misticismo e dell’astrologia che, per lei: “Ě sempre un modo intrigante per cercare di capire meglio me e tutto ciò che mi circonda” (BLUEM a Rockit, n.d.r.):

Fiori che fioriscono da un’altra parte

Leggi il mio destino, sì, fra queste carte

MERCOLEDÌ

In tutto NOTTE abbiamo dinamiche di contrasto, di rapporti complessi che portano alla sofferenza dell’individuo piuttosto che al suo comfort. MERCOLEDÌ non è da meno, l’invasione di spazi propri e la rabbia che un gesto di questo tipo comporta:

Vattene via, non sei roba mia

Portati via quella brutta energia da casa mia

Gesto che, però, si ferma nella mente di chi subisce il sopruso che, che vede il proprio disagio confermato ma che vanifica del tutto la necessità di allontanarsi definitivamente:

Ma ci sono cose che non posso fare

Anche se son giuste, perché poi fanno male

E anche se non ne avrei proprio voglia

Ti devo pure dire ci vediamo un’altra volta

GIOVEDÌ

Nella mia mente mercoledì e giovedì sono sempre stati una coppia di fatto, due giorni che, per qualche motivo, aveva senso che fossero sempre vicini e sempre assieme.

Anche in NOTTE trovo che sia così: GIOVEDÌ sembra l’ovvio proseguimento di MERCOLEDÌ, dove BLUEM esponeva la difficoltà nel trovare il coraggio di compiere gesti significativi. Il pezzo inizia proprio con un’ammissione di colpa e delle proprie debolezze, accompagnate da un giro di piano che permette al brano di risultare intimo e introspettivo. È a metà del pezzo che tutto cambia: la consapevolezza permette a BLUEM di fare qualcosa per liberarsi dalle catene che l’hanno bloccata fino a questo momento e, questo, si evince anche dall’ingresso di un beat che sovverte l’ordine (apparente) che fino ad ora ci era stato garantito dal pianoforte.

Il tutto si conclude con una sorta di sgonfiamento, come se tutta la tensione si fosse completamente dissolta, ed è proprio qui che BLUEM lascia intravedere tutta la propria intimità: le ultime frasi (e torna nuovamente il ruolo del parlato) sono estratti del diario dell’artista sarda, parti di momenti difficili di cui diventiamo testimoni proprio quando iniziamo ad avvicinarci al termine della settimana e, di conseguenza, della NOTTE.

VENERDÌ

Ammetto che sia complesso parlare di questo brano, data la sua fortissima carica emotiva e la strana sensazione voyeuristica che si prova ascoltandolo.

La protagonista è la voce della nonna di BLUEM (tratta dal documentario Isole a cura della sorella, Francesca Floris e di Kristijonas Dirsé) che racconta le proprie esperienze di viaggio in un’analisi retrospettiva che si conclude in una confortante soddisfazione. Siamo testimoni uditivi di una vita che ci è estranea ma che ci risulta familiare, vicina e piena di carica emotiva. Risulta complesso non ascoltare questo pezzo senza essere mossi dall’emozione, la stessa che ha pervaso BLUEM durante la stesura di VENERDÌ.

Ti lascio qui il post in cui Chiara parla di VENERDÌ, leggilo.

SABATO

Ci troviamo ormai a dover convivere con la consapevolezza che la notte è quasi finita: si iniziano ad intravedere i primissimi raggi di luce che combattono contro il buio e anche l’album volge alla propria naturale fine. SABATO è, per BLUEM, l’anello mancante tra il prima e il dopo, uno strascico della dimensione anglofona che entra in contatto con quella italiana.

Il pezzo, però, non può essere semplificato solamente in questo: è la consapevolezza della fine, è l’inizio del processo di accettazione di un addio che passa, inevitabilmente, dal lavoro sull’io.

I’m gonna find my way

I’m gonna start with you today

And never give up

DOMENICA

Mentre balliamo un lento

Muore la sera

Aspettiamo la primavera

Non c’è ora più vera

Di quando muore la sera

Siamo giunti al termine, la luna si fonde con l’orizzonte e il sole sorge per l’ennesima volta. BLUEM ci ha presi per mano e ci ha accompagnato in una notte caratterizzata dalla tradizione, la malinconia, la sperimentazione e le emozioni tutte. È con la DOMENICA, con la consapevolezza degli altri 6 giorni, che BLUEM ora è in grado di affrontare un’altra NOTTE. Evolvendosi in un essere più conscio della propria dimensione emotiva e del tempo che scorre.

NOTTE, per concludere, è un viaggio di scoperta emotiva.

È un album in cui si alternano diverse dicotomie. L’uso dell’inglese e dell’italiano, del parlato e del cantato, ma anche l’utilizzo di strumenti elettronici e di strumenti della tradizione sarda. 

Tutto questo è inserito in un involucro semplice, immediato, ma che rappresenta al meglio tutte le anime di BLUEM. Compagna di viaggio, narratrice e guida di un viaggio notturno verso la luce.

Articolo a cura di Tobia Maggiorelli (@triceratobo)

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