Uno dei valori fondanti di SIAMO è la libertà di espressione, per questo siamo rimasti sconvolti da quanto successo negli ultimi giorni sul palco di Sanremo e in contesti televisivi successivi, nei quali c’è stato un tentativo esplicito di mettere a tacere chi ha avuto il coraggio di esprimersi in favore di una causa fondamentale.
Come realtà e community legata alla musica, ci impegniamo a sostenere gli artisti che fanno dei propri valori parte fondante del loro progetto: per questo motivo, riteniamo sia necessario dare tutto il nostro sostegno a coloro che in questi giorni hanno visto limitata la loro possibilità di prendere una posizione – solo perché considerata scomoda e inopportuna in quel determinato contesto.
Non è la prima volta che alcuni di loro si espongono rispetto a temi di attualità in questa sede: le parole del testo di Tananai durante la scorsa edizione sono state accolte con grande commozione e approvazione. Quest’anno le reazioni alle parole di Ghali e Dargen D’Amico sono state diametralmente opposte: sono stati definiti “fuori luogo” e il loro ruolo di artisti impegnati è stato completamente delegittimato. Siamo contro i doppi standard, e questo ne è il perfetto esempio.
Stanno limitando il concetto stesso della parola “artista”: eccentrico, acculturato, informato, empatico e sotto i riflettori per definizione. Esserlo è un ruolo, prima ancora di un lavoro e il suo successo dipende da quanto il pubblico si senta rappresentato dagli ideali espressi dalle sue parole; ridimensionarle significa silenziare il suo intero seguito. Una sola voce ma in rappresentanza di molte.
Vivere con il terrore di essere effimeri per aver scelto di esprimersi contro un sistema fallace, va contro la natura dell’arte stessa, e questo arriva ad intaccare anche la nostra libertà di espressione – sia come magazine che come scrittori individuali.
Davanti ad una situazione di questo tipo, non schierarsi è già una presa di posizione.
Con questo post noi, come staff di SIAMO ci teniamo anche a condividere il nostro imbarazzo attuale di fronte alle leggi non scritte, ma ben radicate soprattutto negli algoritmi dei social media, che ci troviamo ad affrontare in quanto mezzo di divulgazione: ci stiamo esponendo per una causa a cui teniamo, ma questo clima di censura lo rende difficile. Vi chiediamo, quindi, di comprendere l’assenza di parole forti dalla nostra parte, di attribuirla totalmente ad una mancanza di possibilità, più che di volontà.
Vogliamo ringraziare e supportare tutti gli artisti che stanno utilizzando la propria visibilità per trasmettere questo messaggio. È fondamentale prendere una posizione chiara ed esplicita, nonostante tutti i rischi e le conseguenze a cui questo può esporre. Vogliamo invitare tutti a documentarsi, riflettere ed esporsi su questo tema, perché non vogliamo e non dobbiamo rinunciare alla nostra voce.
Siamo consapevoli non sia un argomento facile da trattare, ma nonostante ciò, nel nostro piccolo abbiamo deciso di prendere una posizione, vi ringraziamo x l’attenzione.
Post a cura di: Martina Mariani , Anna Riu , Maria Paola Monti , Elisa Palumbo , Maria Fumagalli , Claudia Cosi
Grafiche a cura di: Anna Gallucci , Davide Di Matteo , Luca Ferrara , Samuele Longo