NEWS! LE USCITE DELLA SETTIMANA
Anche questo weekend (contro ogni aspettativa) SIAMO sopravvissuti a quella gigantesca valanga di live e nuove uscite.
Eccoci qui con una selezione dei migliori progetti usciti questa settimana 😉 baci vvb!
ELE A – UNO9999 ( @eleee.a )
(A cura di: @neenoise)
Il numero che non devi mai chiamare te lo suggerisce Ele A.
Si tratta solo del terzo singolo e direi che Ele ci piace un sacco, gasa. Ci aveva mostrato soprattutto spocchia nelle prime due tracce “Globo” e “Mikado”, questo venerdì invece si è aperta un po’ di più. Una prova di flessibilità durante una fase di esplorazione. Una batteria ed una delivery freschissime fanno correre Ele A sul beat. Acerba sì ma sicuramente un vento nuovo. Il prezzo prende una piacevole piega alternativa.
“La mia città è piena di vuoto, di neve, di noia”
A volte la noia è compagna della creatività e ti aiuta a scappare dalla città e a non pensare a nulla. Quello di cui molto spesso avremmo bisogno. Una boccata d’aria. Ele A è sicuramente agile a scrivere, nelle metriche, nel flow, ma sa anche cantare e sperimentare. Tira fuori una strana poesia per la noia, il senso di disillusione dei giovani-vecchi e dei nostalgici.
Prova a costruire un’atmosfera e accorre in aiuto la produzione coinvolgente di Disse. Una corsa frenetica attraverso la vita di tutti i dannati giorni. Ele A ha bisogno di una scusa per sconfiggere la noia e conta “uno9999” nella speranza di addormentarsi, canticchiando.
SIAMO un po’ stanchi, a questo punto speriamo di poter dormire serenamente e di poter sentire di nuovo Ele A a breve.
CLAUDYM – JOANNE ( @iamclaudym @okgiorgiookgiorgiookgiorgio ) ( @islandrecords_it @circus_mgmt )
(A cura di: @neenoise )
Ogni volta che un artista scrive una canzone è come se facesse un figlio. Questo Venerdì Claudym è rinata in “Joanne”. “Ha gli occhi di sua Madre” – citazione assolutamente non necessaria ad Harry Potter – ma non avrei modo migliore per esprimere la natura di questa canzone. Eppure Claudia ci aveva parlato con pezzi piuttosto accurati nelle scorse uscite, questa volta si è proprio lasciata andare.
É una ballata tutta sua. Ti culla, in un certo senso, con ritmi dolci e frasi curatissime. “Joanne” è uno strano racconto, un tipo di canzone che non esce tutti i Venerdì, purtroppo. Sull’ennesimo bel lavoro di okgiorgio, che non accenna a smettere di fare belle cose con i beat, Claudia diventa spontaneità pura. Ci invita ad accettarci e vivere a pieno, anche usando le versioni più ruvide della nostra persona.
Claudym rincorre la sua versione peggiore e ci fa pace dando vita ad uno dei suoi progetti migliori. Una figlia di cui andare fieri. Una dichiarazione d’amore atipica a quella parte di noi stessi che fatichiamo di più ad accettare.
“Stavolta mi ero quasi arresa e sembrerà incredibile. Ma non mi perdi, non mi perdi mai”
Alla fine di questa corso contro se stessi, ne viene fuori un pezzo sicuramente curato e sincero. Un pezzo che sarebbe bello sentire più spesso, un’occasione per raccontarsi e diventare arte. La propria arte…
SIAMO tutti un po’ difficili e va bene così.
ZODA – UNA POLAROID ALL’ANIMA ( @zoda ) ( @yolownshop )
(A cura di: @yungrxxmer)
Zoda era recentemente tornato da indipendente con l’album “AUTORITRATTO”, contenente alcune hit come PEZZI DA 10 o PROBLEMI D’ANSIA. Il suo nuovo singolo uscito oggi, POLAROID, èun brano conscious su una base acustica nato pochi giorni dopo il tentato suicidio di una sua fan, un’esperienza delicata che ha ispirato l’artista a scriverlo e dedicarlo a tutte le persone che soffrono di problemi come la depressione, utilizzando l’anima del pezzo per sensibilizzare su tematiche delicate, creando anche una campagna di prevenzione al suicidio con il supporto e l’assistenza di un numero verde.
Già da AUTORITRATTO si sentiva una certa pesantezza nelle liriche e nelle strumentali, ma qui si è messo un punto molto importante a mio avviso. Un argomento pesante come il suicidio chiama “arte pesante”, un prodotto artistico in cui l’artista ha tirato fuori anche quello che è anche il suo vissuto e quello di molti di noi che ci sono passati, un dramma considerato “giovanile” ma che affonda le radici in ragioni molto più adulte di quello che pensiamo e che non bisogna sminuire.
GAUBE – KULBARS ( @gaube_ ) ( @liz_ar_us @audio.globe @santeriaetichetta @locusta_booking @italiamusiclab @gdgpressufficiostampa @the_orchard_ )
(A cura di: @francyexee )
CHI È “GAUBE”?
Lorenzo Cantini, in arte Gaube, è un musicista di 27 anni originario di Grosseto.
Inizia ad avvicinarsi alla musica grazie al padre, chitarrista, e alle elementari si ritrova a seguire un corso di propedeutica musicale. Dopodiché, dopo aver studiato chitarra, inizia a scrivere le sue prime canzoni e a conoscere possibili persone con cui collaborare. Stanco, però, di non poter esprimere al 100% le sue idee, crea quello che oggi conosciamo come: “GAUBE”.
“GAUBE” deriva dal cognome di sua nonna materna, giovane pittrice tedesca cresciuta in un ambiente strettamente legato dallo spirito libero e dal potersi esprimere artisticamente in qualsiasi modo.
Il suo primo singolo, intitolato: “MOTORE”, viene pubblicato nel 2021 ed ottiene un discreto successo.
«Ogni macchina ha il suo motore, così ogni uomo ha la sua motivazione.»
Dopodiché, quasi due anni dopo, pubblica il suo album d’esordio: “KULBARS”. “KULBARS” rappresenta tutto ciò che oggi nelle classifiche non potremmo mai trovare, ma che, probabilmente, avremmo bisogno di sentire.
Accompagnati da una sonorità che richiama il rock progressivo e la musica psichedelica, Gaube scrive testi ricercati ed ambisce a raccontare la contemporaneità della società dal suo “lato cattivo”, le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento del proletariato e la crisi ambientale.
«Spinti da un vento di triste necessità, attorno al castello di false libertà.»
Per quanto riguarda la struttura, l’album non contiene i classici brani con verso-ritornello.
CHE COS’È “IL ROCK PROGRESSIVO” E “LA MUSICA PSICHEDELICA”?
IL ROCK PROGRESSIVO:
Il rock progressivo è un sottogenere del rock ed è diventato popolare grazie a gruppi come i Pink Floyd e gli Yes.Conosce il suo picco di popolarità nella prima metà degli anni settanta ed è caratterizzato da un mix di varie sonorità che vanno dal rock alla musica classica.
In Italia, il primo album che inizia ad entrare in questo genere è: “DIES IRAE” dei Formula 3, prodotto in gran parte da Lucio Battisti. Il successo, però, arriva con l’uscita di: “COLLAGE”: secondo LP delle Orme.
LA MUSICA PSICHEDELICA:
La musica psichedelica,a volte chiamata: “psychedelia” o “acid music”, copre un vasto insieme di generi musicali influenzati dalla cultura psichedelica, il cui scopo è simulare o intensificare le esperienze psichedeliche dovute all’assunzione di specifiche sostanze allucinogene quali l’LSD e l’LSA o triptammine come la DMT e la psilocibina. Anche in Italia, captando il trend, si inizia negli anni ’60 a sperimentare le sonorità distorte prodotte dalla saturazione degli amplificatori a valvole e a utilizzare distorsori ed apparecchi eco a nastro che permettono di navigare all’interno di quei suoni cari alla musica psichedelica.
CONCLUSIONE:
Gaube, nonostante sia un artista poco conosciuto, è sinonimo di novità, arte ed amore verso il lavoro che piace svolgere. SONO stato colpito dal suo modo di scrivere e di descrivere la realtà sociale in cui oggi viviamo perché, purtroppo, non tutti ne hanno il coraggio. Sarà il prossimo artista che dominerà tutte le classifiche italiane e non solo? Me lo auguro. Ovviamente, dietro le sue canzoni ci sono anche:
Davide Sorresina – batteria e percussioni.
Lorenzo Chiarello – basso, sintetizzatore ed elettronica.
Emilio Valentino – chitarra elettrica.
Francesco Cerasi – pianoforte ed organo elettrico.
Amedeo Monda – chitarra classica.
ARTICOLO SCRITTO E CURATO DA: FRANCESCO GALLO.
GRILLBOYS – DONNA ALFA ( @grill.boys ) ( @party_briller @genocide_city )
(A cura di: @paganiniok )
I GRILL BOYS ED IL LORO OTTO MARZO, DONNA ALFA FUORI ORA!
Nella settimana della giornata della donna il trio milanese rilascia il nuovo singolo interamente dedicato alle relazioni amorose.
Continua l’ondata di singoli degli artisti con una traccia uscita alla mezzanotte tra l’otto ed il nove marzo; tutta di Giovane Giovanni, dalla produzione alla copertina ed il video.
Sonorità distaccate dalle precedenti, con molto sampling e tanta leggerezza, perfette per richiamare, nel periodo attuale, gli anni ’70.
Cinque versioni fatte prima di quella attuale e tanto tempo dedicato alla produzione, sono uno sforzo ripagato da un risultato nostalgico, soft ed a tratti ballabile; che viene usato per riportare concetti come quello di “Femme Fatale”, ma non solo.
Il vero significato dietro “Donna Alfa” è un po’ nascosto, ma che colpisce una volta scoperto: all’interno del testo si cerca di ironizzare e di considerare la possibilità di una donna che prende il sopravvento sull’uomo, che lo domina in ogni ambito, nonostante il tentativo da parte del maschio di farsi avanti: “Usciamo a cena e io pago il conto… Dimmi il problema lo risolvo io”
La cover ed il video incarnano alla perfezione il contenuto del brano, con toni, font ed altri elementi particolari, ispirati al disegnatore Igino Lardani, ai film “Venere in pelliccia” di Roman Polański ed al film “Cat People”; contenuti e persone creati ed esistiti durante e poco dopo il decennio dell’ultimo album dei Beatles.
Ringraziamo Giovane Giovanni per tutte le informazioni che ci ha dato sul singolo.
SIAMO curiosi di vedere che piega prenderà questo flusso di singoliiniziato lo scorso anno,
Intanto ascoltate Donna Alfa e dedicatela alla vostra Donna <3
ROSHELLE – NELLA TANA DEL MOSTRO ( @roshellemusic @alessandrogemelli_ ) ( @islandrecords_it )
(A cura di: @giogia.celentano )
Le ammalianti lacrime di Roshelle
“I cattivi”, gli antagonisti delle storie proiettate su grandi schermi o su carta stampata sono soliti architettare le loro vendette, confezionare i loro astuti piani, lontani da occhi indiscreti e distrazioni. Tanto che è alta la loro concentrazione, bruciante il loro desiderio, che riescono sempre a mettere in difficoltà gli esponenti del Bene.
Di Roshelle sappiamo molto poco, a parte il suo vero nome, quale Rossella Discolo, soprattutto nell’ultimo periodo. Si ritira dalle scene tra il 2021 e il 2022, prendendosi un periodo di pausa, forse di meditazione, lontana da social, eventi e riflettori di ogni tipo.
Durante questo momento, a noi oscuro, matura qualcosa di ancora indefinito. Non sappiamo cosa aspettarci. Per ora, l’11 febbraio, pubblica il singolo “Nella tana del mostro”, battesimo di una rinnovata identità, di cui ci offre solo un assaggio, anche attraverso una nuova estetica che la vede passare da “rosa naturale” al nero, “nero pece” come gli occhi che la trafiggono come un dardo.
“Penso a te ogni giorno” ride beffarda. Lo aspetta per farsi “un bel torto”. Inevitabile è la fantasia che la conduce a scorgere quel volto.
Accetta l’invito per “un ballo nel vortice” che la inghiotte e persuade a saperne di più. Così segue la luce, ne ascolta il canto. Questa ipnosi la conduce molto lentamente verso ciò che le è ancora ignoto.
E’ talmente graduale che sembra essere insopportabile. “Ne voglio di più”. La sua richiesta non tarda ad essere esaudita, la sua curiosità ad esser soddisfatta: si inabissa negli antri dell’anima di colui di cui scopre la tana, ovvero di un mostro. Esprime quindi con sentimento vivo e improvviso un “ho capito tutto”.
“Sei tutto ciò che vorrei diventare Se avessi il coraggio di non guardare in faccia nessuno”. I suoi segreti, le sue dolci bugie l’hanno legata a sé, ora però lo osserva in modo diverso.
“Il tuo sguardo mi sta bruciando”, impassibile in tutto il suo tenebrore. “Trovi affascinante le mie lacrime”… “io, come te, non ne ho mai incontrati”.
La sensazione aurorale che la investe è forte, “nello stomaco un nodo e nient’altro”. Il senso di malessere arriva ad incontenibilità, ma decide di arrestarlo: “faccio fuori l’idea di noi due” e, ferma nella sua decisione, “vestirò a lutto”.
Gino Paoli cantava l’idillico momento di armonia con l’altra persona attraverso il crollo di pareti di una stanza, la scomparsa di un soffitto viola, l’innalzamento verso infinità azzurre di alberi. Questa immensità lui invece la comprime (“ma sei tu che hai rinchiuso il cielo in una stanza”), senza darle possibilità di sfogo, contribuendo a tingere le emozioni di blu, simbolo di malinconia, infelicità e dolore. Il celebre autore proseguiva asserendo al sereno abbandono all’altro, talmente assurdo e stupendo da sentirsi indifeso e invincibile nel mondo.
Roshelle sussurra, invece, “altro che acqua cheta”. Di lui non le rimane nient’altro di più di un timido spettrale soffio.
p.s. Questo è quanto asserisce lei.
In una coppia per tentare di conoscere la verità vanno ascoltate entrambi le parti: “Le darò 1 passà” di Quentin40 come bonus track, per immedesimarsi in una plausibile versione di lui. In fondo non siamo neanche più sicuri di quel che era la giovane cantante di “Tutti Frutty”.
La sospirata rinnovazione è pur sempre avvenuta nel bene e nel male (“del tuo odio ne voglio di più”). A questo punto, questa volta, siamo noi a volerne sapere di più di questa Harley Quinn. Dannazione.
BRIVIDEE – DETTO GIÀ ( @brividee )
(A cura di: @yungrxxmer )
DETTO GIÀ, UNA TRACCIA DA BRIVIDEE
Dopo quasi un’anno e mezzo è tornato Brividee con detto già, una canzone dalle tantissima sfaccettature.
La produzione (curata da Ervie) ha dei tratti granulari con un pianoforte che a me ricorda molto l’ultimo Joji di SMITHEREENS (un signor disco, a mio avviso passato immeritatamente in sordina).
Brividee ha messo su un testo a metà tra l’amore, la tristezza e l’incertezza, e questo si sente nella traccia stessa, fondendo perfettamente il vocal con la base. Una di quelle tracce dal mood “immacolato”, che torneranno fuori in momenti inaspettati per sincronozzarsi con il tuo stato d’animo mentre le ascolti.
Brividee aveva catturato la mia attenzione proprio con la sua ultima release a Novembre 2021, che già risultava molto fresca, ma con questa ha veramente fatto quello scatto in avanti che secondo me gli serviva per evolversi ed uscire dalla crisalide che lo ha contenuto per tutto il 2022.
Un pezzo che preannuncia un’avanguardia che non conosciamo ancora, ma che grazie a questo assaggio aspetteremo in trepidante attesa.
DESPR – VELENO ( @desprr )
(A cura di: @misparoingolaaa )
Venerdì è uscito “Veleno” dei Despr, gruppo neonato formato da Frigobar (@ffrigobar), IlyPier (@piiiierrr) e Lampaadario (@lampaadario), tre ragazzi come tanti altri che vogliono solamente creare qualcosa di bello e amato dalla loro passione.
Sono un gruppo che nasce dal nulla, donandoci un pezzo, a parer mio, “liminale”:
Un vagone di ricordi serali e piovosi che ti travolge in pieno, lasciandoti tramortito ad ascoltare il pezzo in uno stato di trance.
Il pezzo tratta di una storia di paura adolescenziale degli errori e del confronto, trattato come una storia d’amore immaginario, ma che pare del tutto reale, con le sue false promesse che pian piano trasformano l’affetto in tossicità. mi pare quasi un’esperienza sofferta e raccontata volta a trasmettere un messaggio molto chiaro: “Non perdere per strada te stesso”.
E’ un gruppo che voglio assolutamente veder crescere in futuro e di cui mi aspetto grandi cose!
RYUK + SICK KIDD – STREGA FANTASMA (@ryxk.xciv @sick.kidd ) (@alpha.xciv )
SIAMO stati ghostati – Il nuovo pezzo di Ryuk con sick.kidd “Strega
Fantasma”
Controllo di nuovo il telefono, conto le ore fissando le sue spunte blu: è da ieri che non
risponde. Il mio ultimo “ti va di rivederci?” sembra fissarmi dallo schermo carico di giudizi, di
domande subentrate all’assenza di una sua risposta. Non gli sono piaciuta? Ho sbagliato
qualcosa? Ho parlato troppo? Una serie di insicurezze che prendono forma nel silenzio,
come ombre fuori posto in una stanza buia. Quindi cerco di non pensarci, distraendomi ne
giro un’altra e metto su un po’ di musica, rituale di ogni domenica pomeriggio che si rispetti.
Così scopro l’ultimo drop di Ryuk su soundcloud, un pezzo da lui prodotto, scritto e cantato
con sick.kidd: Strega Fantasma. Il primo sorriso arriva per l’attacco distorto, ad occhi chiusi
mi sembra di sentirlo distante, come nei bagni della discoteca quando uno chiude la porta.
Poi, alla piacevole scoperta che per la prima volta Ryuk canti su un suo pezzo, si accosta
uno strano senso di liberazione nel realizzare che la Strega Fantasma in questione è proprio
la metafora di qualcuno che li ha ghostati. Mi accorgo che in qualche modo i miei coetanei
ed io viviamo la stessa vita perlopiù, e che Ryuk e sick.kidd in particolare sembrano strizzare
un occhio a questa consapevolezza. Il tema, la melodia spensierata e i continui riferimenti
alla cultura GenZ, con richiami al mondo dei Pokémon e un modo di fare che in qualche
modo “mema” sulla situazione, mi fanno sentire esattamente come dovrebbero. Per un
attimo le spunte blu sono un ricordo lontano e cresce, invece, la voglia di agitare le braccia e
tirare calci per aria.
In questo i due, Ryuk e sick.kidd, sono fenomenali esponenti della loro generazione.
Similmente alla ricerca di un connubio giocoso tra sonorità dell’Hyperpop estero che parla
direttamente alla GenZ, ma può istruire chi non ne fa parte, ritraggono perfettamente un
preciso stato di distorsione della realtà tipico dei nativi digitali.
Il suono a metà tra un’ atmosfera fantasy e il dark, invece, risulta più complesso da
descrivere. Perciò francamente ascoltate il pezzo, o il contesto in cui si inserisce, a partire
dal collettivo XCIV, in cui Ryuk entra nel 2020, e HUM!N ERROR, gruppo di cui
fa parte sick.kidd.
(LEGGI GLI ARTICOLI COMPLETI AL LINK IN BIO, OVVIAMENTE SU www.siamounmagazine.it)
AVRESTI AGGIUNTO ALTRO? DICCELO NEI COMMENTI
(L’ARTWORK ORIGINALE È AHIA! DEI PTN, SWAG AF )
