Kuzu è un produttore e art director classe 2003, originario di Grottaglie. Nel 2020 inizia a pubblicare i primi brani su SoundCloud e nello stesso anno nasce Pseudospettri, collettivo e label che opera nella scena elettronica e hyperpop, lavorando a stretto contatto con Ermete Diara. Cura la direzione artistica di Pseudospettri e le pubblicazioni di Pseudotape vol. 1 (2021) e il Summertape (2022).
Tra 2021 e 2023 pubblica diversi singoli, compresi Argan con Oitido, Situazioni Distinte con Giumo, Tela Bianca con Tanca e molti altri. Nel frattempo compare nel remix pack di Pop X e Iioana per SEMIVULGAR. Collabora con Deriansky per il remix di padelle e infine pubblica il 23 giugno di quest’anno Bohemien ; Soleil Levant, il suo primo album ufficiale.
Partendo a piccoli passi, chi c’è dietro Kuzu? Siete la stessa persona o esiste una dualità?
Decisamente la stessa persona, Kuzu non è n’è un’estensione n’è una radice, semplicemente una forma che do a qualcosa che già esiste, detesto interpretare personaggi, detesto far finta di essere perfetto o di essere un’idea o un concetto, sono una persona con pregi e difetti, tipo il non saper giocare a scacchi e Mario Kart.
Definisci la tua musica in 3 parole.
Sola, Liminale, Sincera
Da poco è uscito il tuo primo disco “Bohemien ; Soleil Levant”, da dove nasce l’idea cardine di questo progetto? Quali sono le idee predominanti che risiedono nei brani?
Il Disco nasce per un’analisi del tema dell’Impressionismo e del Decadentismo messi a confronto uno contro l’altro, con i brani che pian piano tendono a diventare sempre più cupi e a rovinarsi su sé stessi, a sanguinare uno nell’altro, rendendo il sampling anche sempre più crudo e aperto come una ferita su cui si strofina del sale.
I temi nascono comunque dai libri e i dipinti, che sono sicuramente tra le mie più grandi passioni, l’album è comunque un resoconto dell’ultimo anno in Toscana ed è una semplice analisi di una giornata perfetta, scandita attraverso i brani.
Le idee predominanti sono comunque il poter apprezzare la bellezza che c’è nella luce e la bellezza che c’è nel buio, che sia una semplice giornata al mare o che ti ritrovi ubriaco mezzo nudo di fronte alla tua scuola superiore (Marco444 testimonierà).
Il disco parla anche dei miei amici, dei miei ex-amici, dei miei viaggi, e come l’unica costante sia stata l’immersione nella poesia e nei dipinti nei caffè letterari per poi gettarsi in una pozza di vomito e alcool.
Una delle caratteristiche più importanti per te è la cura della figura e delle ambientazioni, cosa vorresti trasmettere con questo tipo di estetica?
Solitudine.
Nel disco sono presenti numerosi feat, presentaceli.
L’album è estremamente curato a livello di feat, e sono più che grato alle persone che hanno deciso di partecipare e di rendere viva un’idea.
Iniziando sicuramente da Namuri, il “famoso violinista quello di Situazioni Distinte”, che mi accompagna in Tour e nei brani, dando quel tocco di professionismo e conoscenza musicale che ovviamente col mio background di suonatore di Launchpad manco potrei sognare di dare.
In ordine c’è Keith Blond, nel primo brano, che ha registrato il piano nella seconda parte e invece che usare il wav o i midi ho convertito l’audio whatsapp.
Christiannife e Lanyard erano la coppia vincente, poco da dire, se non che la versione originale del brano era del 18 Novembre 2021 (ciao Francesco, sì, è la sera in cui ci siamo persi)
Situazioni Distinte è Situazioni Distinte, è l’equivalente di una palla di neve che si ingrandisce col tempo.
Ricordi Diventar prende un artista già affermato, ciao Walter tvb, e un artista molto meno sconosciuto, ma su cui, fossi in voi, getterei gli occhi, che è Midlnd (precedentemente “Rik”), che entrambi hanno preso un’idea e ci hanno costruito intorno ma mantenendo il concetto originale perfettamente intatto e cristallino come l’acqua sul porto e il sole che si riflette sulla teglia della pasta al forno di mia madre.
A Liquirizia e Sambuca sono decisamente affezionato, è ovvio a chi sia dedicato ma il titolo l’ha scelto b.estye, ricordo benissimo la sera in cui ho deciso di scriverlo, è anch’esso molto vecchio ma è davvero bello suonarlo live con Oscar.
Su Apulia c’è la mano di Lilli, sia per dei loop di drums nella seconda parte, ma soprattutto la maschera che ha definito l’identità mediterranea del brano in sé.
Argan [REMASTER] non è il remaster di Argan, e la seconda parte è fatta solo con suoni ritagliati da cassette, non sono nemmeno processati, non processateli non hanno fatto nulla di male.
Tela Bianca vede la collaborazione di Tanca, che per me, è un genio, Giumo, Tanca Maggio e Ngawa sono stati il mio lasciapassare da l’ascoltare musica elettronica estera e gettarmi nella scena alternativa italiana non soundcloud, e ogni tanto sento i temi di Tela Bianca più vivi che mai, come oggi che ho dormito 3 ore, mi sono svegliato in Hangover, cucinato delle piadine per me e Anxi, giocato a scacchi (faccio schifo non sfidatemi), dato l’esame di inglese all’Uni, e ora rispondo a queste domande in fretta e furia in treno perchè stasera suono, e domani pure, spero di dormire stanotte e di non bere troppo, non so quanto colore mi è rimasto che non siano macchie di vino.
Per andare da Torino a Pordenone ci vogliono 6 ore, lo sapevate? Poi magari ti prendi a male e decidi di scrivere un intero album emo e finisci quello mentre pubblichi l’altro.
Luca è un grande, sono suo fan da anni, ho avuto la fortuna di beccarlo a Torino quando suonò con i Quercia all’Off Topic, 3 concerti in 2 giorni, e non sapevo mi fosse rimasto così tanto sudore da poter sudare. E nonostante faccia Emo / Screamo o comunque roba grezza, non aspettatevi che trascuri i dettagli, è un precisino del cazzo, e ci tiene che tutto sia al suo posto e abbia un preciso scopo, ha salvato un brano che altrimenti non sarebbe stato pubblicato.
Il primo progetto di Plastica.flp è del 6 Gennaio 2021, c’ho messo troppo a finirla perchè FORSE, chiamare 2 artisti che sono famosi per mettere fin troppe stems in un unico brano non è stata un’idea incredibile, o forse si? Sono molto, molto affezionato al pezzo, lo vedo come una conferma che le cose ballabili mi piacciono, alla fine vengo anche dall’hardcore e hardstyle. Hanno entrambi una visione sul sound design e sull’arrangiamento incredibile, 9Den è ossessionato da liquefare oggetti immateriali, trovare l’organico nell’artificiale? Bene, ci riesce, perché tratta i brani come se si liquefanno, gioca con stems e suoni manipolandoli in maniera incredibile.
Refo è stato il mio insegnante di ingegneria del suono, e penso che questo sia uno dei brani migliori che abbia mai fatto, ma è stato già superato dalle sue nuove demo, che ci si poteva aspettare se non che un brano fatto interamente campionando vecchi vinili e con refo che suona il resto? Ovviamente non è vero, ho sempre dell’alcool in casa, corrodo più spesso il fegato che i miei vinili.
L’ultimo brano è il più vecchio, era già pubblicato su Soundcloud sotto il mio alias Kenopsia, non l’ho mai modificato, è stato il primo brano che ho scritto ed è anche quello a cui sono più affezionato, tratta di una mia cara amica che ha dato vita a un intero progetto per poi farlo morire, altro che album.
Parlando da un punto di vista più tecnico, com’è il tuo modus operandi? Produci da zero o utilizzi dei campionamenti?
Assolutamente campionamenti, parto da grappoli di sample che scompongo e ritaglio.
Non faccio i suoni per dopo, ritaglio e applico sul momento, al massimo ogni tanto ci ritorno e riutilizzo gli stessi sample.
Nell’album c’è un po’ di Porter Robinson, un po’ di Title Fight, Vegyn, Vegyn di nuovo, Wicca Phase Springs Eternal, vinili irriconoscibili, note del telefono, registrazioni del live di Iglooghost al Cura Festival, Alva Noto e Ryuichi Sakamoto (R.I.P), onestamente vorrei sfidare le persone a provare a riconoscerli.
L’ultima traccia è composta completamente da altri brani e una singola registrazione whatsapp, nient’altro.
I suoni vengono da memo vocali, vecchi vinili e cassette, canzoni rubate da Youtube, canzoni di miei amici, qualsiasi cosa io riesca a contestualizzare che contenga un ricordo per me va bene.
In molti brani possiamo intuire il tuo rapporto con la tua terra natia, le relazioni e i ricordi dell’infanzia, Potresti approfondire di più questi concetti?
Non ne ho la più pallida idea, però stavo male, ora sto meglio, non penso sia arrivato ancora il momento di qualcosa che riassuma la mia infanzia, perlomeno nella sua interezza, forse prima o poi arriverà.
Con quale idea è stato realizzato questo progetto? Avevi già ben in mente cosa volevi creare?
Si, decisamente, il concetto si è evoluto e si è trasformato col tempo, inseguendo sé stesso, continua ancora a vivere e continua a cambiare, e ora che altre persone lo ascoltano potranno dargli la propria interpretazione.
Volevo presentare un pezzo di me, ora voglio imparare a portarlo dal vivo.
Il tuo progetto include anche un tour in varie città italiane, Come sta procedendo? Quali sono le prossime date?
Bene 🙂 Mi diverto sempre molto, mi piace suonare in compagnia di Namuri o con altri amici in scaletta, spero di poter progettare tante altre date, amo incontrare persone, anche se ai miei live la mia energia sociale è sempre sotto lo 0.
Abbiamo suonato poco fa a Parma all’Apnea Festival, è stato incredibile, la bellezza che c’è nel prima e nel dopo compensa tutta l’ansia, che non sono bravo a nascondere, che ho prima di fare un live.
I live per chi non lo sa sono rappresentati da me e Namuri che riproponiamo un adattamento dei brani del disco, con lui che con i violini mi insegue, ci dirigiamo a vicenda, io distruggo le stems e gli faccio cenno o lui prende una propria strada e mi adatto a lui, è molto dinamico e ripone abbastanza nell’improvvisazione
In alcuni pezzi troviamo un feat molto importante per te, Namuri il violinista, ci spieghi un po’ chi è e come vi siete conosciuti?
NAMURI DICE:
Ci siamo conosciuti nel 2020 a Torino, frequentavamo un ambiente in comune, e Lanyard me li ha fatti conoscere
All’inizio dovevo semplicemente fare parte di un documentario che Kuzu voleva girare sull’ underground Italiano
Poi Kuzu mi ha mandato dei brani per dei consigli di armonia, e piuttosto che insegnargliela (come Jack Sapienza ben saprà) ho pensato di collaborare suonando con lui e dandogli qualche input.
Ovviamente scherzo, i brani suonavano già benissimo, la collaborazione ci ha semplicemente portato a raffinare lo stile di entrambi.
Il primo brano era Situazioni Distinte, da lì è stato amore puro.
Quello che mi ha fatto dire “è quello giusto” è il fatto che sia estremamente dinamico, e oltre ad avere un miliardo di idee al secondo, ascolta molto bene anche il mio miliardo di idee al secondo.
Quindi siete tutti invitati al nostro matrimonio!