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NELLA MENTE DEI FUERA

Il percorso dei Fuera inizia nel 2017 a Nola, Campania. Mescolando sonorità rap, techno e psichedeliche danno vita al loro primo album “The Black Racism”. Successivamente rilasciano numerosi altri progetti e collaborazioni, tra cui spicca quello con gli Psicologi in “Millennium Bug”. Il gruppo riscuote numeroso successo soprattutto negli ultimi tempi, con la pubblicazione nel 2022 dell’album “Circo Mezzaluna”, un progetto che vanta brani importanti come “CONSIDERANDO” (feat. Bleum) e “OASI”, oltretutto ha accompagnato gli artisti in lungo tour ancora oggi in corso. L’ultima uscita: “Nueva Obsesión (160)” vuole celebrare questo bel periodo, ce ne parlano proprio ora i Fuera.

-Questa primavera avete girato l’Italia con il vostro primo club tour, nato come un’avventura di 7 piccolissime date e conclusasi con 10 date con 3 doppie (Milano, Roma e Torino) e 8 sold out. Vi aspettavate questo riscontro incredibile?

Il tour ha sicuramente superato le nostre aspettative, al di là di tutti i biglietti venduti sono il calore e l’empatia quasi magica che abbiamo percepito con il pubblico ad averci impressionato.

-Con la vostra discografia avete sempre cercato di rinnovarvi e in generale avete sempre protetto la vostra musica dalle cosiddette “regole del mercato”, il vostro pubblico è tuttavia in continua crescita. Siete la prova che in Italia questo è possibile, cosa vi sentite di dire ai/alle giovani musicistx che si trovano intrappolatx in queste dinamiche?

Pensiamo sia fondamentale imparare a conoscersi e iniziare facendo ciò che si sente giusto senza compromessi. L’essere cambiati nel tempo è dovuto solo alla voglia di assecondare noi stessi e il nostro gusto in quel preciso momento. Arriva un momento in cui ci si chiede dove si vuole arrivare e pensiamo si debba proteggere l’energia creativa più spontanea, ricordandosi però che le canzoni le ascoltano gli altri. C’è un punto di connessione tra il proprio io interiore e il mondo esterno e ci sentiamo di consigliare solo la sua ricerca.

-Il rapporto che avete col vostro pubblico è qualcosa di raro e prezioso, soprattuto in questo periodo e in Italia, come l’avete coltivato?

In realtà è stato tutto molto naturale,  siamo fortunati ad avere persone così affezionate al nostro percorso.

-Il vostro nuovo singolo “Nueva Obsesiòn (160)” ci sembra una traccia celebrativa di questa collettività che avete creato con cura, com’è nata e cosa rappresenta per voi?

Avevamo da un po’ voglia di dare un seguito a Centoquaranta e Centocinquanta e l’inizio del tour nei club è stata la spinta per farlo. È nata perché noi ne avevamo bisogno e pensavamo valesse lo stesso per le persone che vengono ai nostri live.

-Avete avuto modo di “testare” questa traccia live dato che è stata la chiusura di tutti i vostri live dal tour in primavera in poi, come avete visto rispondere il pubblico?

Ci siamo capiti al volo, era tutto parte del processo.

-Arrivati a questo punto della vostra carriera sono cambiate molte cose dai tempi dei vostri primi lavori. Quali sono le vostre strategie per rimanere affiatati e concentrati?

Non abbiamo strategie particolari, siamo legati da una forte amicizia e avendo un obiettivo comune il resto viene da sè. Ovviamente abbiamo periodi di incostanza e in cui ci sentiamo fuori fase ma alla fine basta un piccolo stimolo per ritrovarsi.

-Oggi viviamo una situazione particolarissima nella musica italiana, vi vedete parte di qualche “corrente” o vi ritenete lupi solitari?

Abbiamo amici e conoscenti nel settore, artisti che stimiamo ma non ci siamo mai sentiti parte di una scena o di un movimento. Per il tour invernale abbiamo deciso di coinvolgere realtà che sentiamo affini come European Vampire e Thru Collected ed è stato molto figo vedere come si matchano le nostre vibes.

-Adesso siete impegnati in un tour estivo che vede più di 20 date in programma, finita questa nuova avventura quale sarà il prossimo passo?

Possiamo dire che con l’autunno inizierà anche la nostra nuova stagione, per ora no spoiler.