SIAMO qui oggi per parlarvi di “OSSO”, il secondo EP dei Sxrrxwland uscito per intero sulle piattaforme nel 2021. L’ultimo atto (finora) del trio resta più attuale che mai sia per le tematiche affrontate che per la sperimentazione estremizzata nelle basi di Osore, grande fonte di ispirazione per tutti gli artisti emergenti che oggi vogliono fare qualcosa di musicalmente controverso. I Sxrrxwland hanno attinto dal punk, da quell’idea che la musica si possa fare anche stridente e obbrobriosa (paragonata al pop italiano tradizionale) e riuscire ad arrivare comunque al proprio pubblico. Questo non è per dire che “OSSO” sia un album sbagliato, perché è liricamente e tecnicamente spettacolare, però posso immaginare la reazione della major di turno nel 2021. È quell’andare contro tendenza, contro il percorso delineato, che gli ha permesso di cambiare e sconvolgere il panorama musicale italiano con qualcosa che resterà per sempre inciso nella storia dell’underground.
“OSSO” è una danza macabra, è ciò che è rimasto di coloro che, così devoti al iper-capitalismo occidentale, lo hanno assimilato nella propria sfera comportamentale. In questo angolo di mondo ogni pratica culmina con il consumo, e così fa anche l’attore capitalista: divora tutto ciò che lo circonda fino all’osso e, una volta rimasto solo, mangia sè stesso. Dopo il cannibalismo rimangono solo scheletro e questa musica su cui ballare.
La Famiglia Tradizionale
“Vengono fuori
Più sociopatici
Dalle famiglie amorevoli
Che dalle coppie difficili
Ogni statistica
Mi sembra fatta solo per deprimermi”
Il collettivo mette le mani avanti, già dal primo pezzo si evince quanto la critica sociale sia centrale all’interno dell’EP . La furia di Vipra si abbatte sulla cosiddetta famiglia tradizionale, uno stereotipo dell’ideologia di destra che, rigonfia dei suoi racconti omofobi, ha l’arroganza di ergersi a giudice di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il borghese dopo tutto ha uno status da difendere e per farlo deve rispettare il personaggio: la priorità è mantenere privilegio e superiorità sull’altro. Si pone quindi l’accento su quanto l’essere umano di oggi brami il possesso e disconosca la compassione e la condivisione, corrompendo i valori basilari su cui si fonda la società civile. La penna di Vipra, evocativa e spietata, si adagia su un violino elettrico e una ritmica dark, un mix di suoni inebrianti.
Lei Ama Me
“Il tempo passa e faccio finta che non mi interessa
Quanto sei bella? Faccio finta che ora sei diversa
Sparo in testa alla tua musica di merda
Suoniamo al funerale, Sxrrxwland orchestra”
Lo spettacolo continua mettendo sul piatto il rapporto con la donna, inquadrata come cardine necessario per un machismo tossico. Nella prima strofa Vipra stila una lista di cose da fare per essere veri uomini, ritmicamente cadenzati come la quotidianità di un impiegato. Ma la parte che ci piace di più è quando la carne si scioglie per mostrare l’osso, lo scheletro di fragilità di un uomo deluso dalle dinamiche del music business e che, per giunta, ha perso il senso del tempo e della coscienza di sé: “ho quindici anni dal 2009”.
Economia e Commercio
“Ma quale macchina nuova?
Voglio provare nostalgia per qualcosa
Voglio provare qualcosa”
La dialettica dei Sxrrxwland si fa sempre più cupa in “Economia e Commercio”. Al centro del brano le relazioni nate al fine di tessere reti, piegate a fini di consumo. Nessuno scappa dal meccanismo capitalista del non fare niente per niente. Ogni rapporto che inizia è lo stipulo di un contratto. Gli artisti ci vogliono ricordare che vale ancora la pena investire nella sensibilità e nell’empatia per provare qualcosa di vero.
Ragazzo Scheletro
“Mi scavo la fossa dentro le mie occhiaie
Mi scavo le guance mischiando le facce
E non so cosa ho dentro, so cosa ho dentro lo zaino
Ti ucciderò perché noi siamo come video e radio”
“Ragazzo Scheletro” è il manifesto di “OSSO”, non solo perché traspone in musica la copertina dell’Ep, ma perché enuncia tutti quei comportamenti autodistruttivi dell’essere umano odierno che, nella confusione generale, accettiamo come la normalità. I ragazzi scheletro siamo noi che ci auto-sabotiamo perché dominati dalle aspettative e dall’ansia performativa, quelli che hanno “i problemi del cazzo per i quali vale la pena morire”. Ci sono cose che non comprendiamo, ma facciamo lo stesso, cose che odiamo senza sapere spiegare il perché, ci droghiamo raccontandoci che è perché ci piace e non perché vogliamo spegnere la confusione che abbiamo in testa. Sapere che il paese descrive i giovani come svogliati e demotivati facendo finta che non ci sia un problema strutturale di fondo, di certo non aiuta. Un discorso che fa riecheggiare “Charlie fa surf” nelle orecchie, in cui il giovane viene additato come capro espiatorio per una violenza diffusa e totalizzante tra il genere umano. Se stai leggendo e ti senti rappresentato da queste parole, non preoccuparti: significa che, come noi, sei un ragazzo scheletro. Non a caso, SIAMO.
Lieto fine
“Servono le medicine per il lieto fine
Per il lieto fine servono le medicine
Pensi troppo a cosa devi dire
Penso solo a come demolire te”
Dopo un tuffo nel cuore di ciò che sono i Sxrrxwland, non potevamo che avvicinarci ancor di più al “Lieto fine”. La base si fa più rimbalzante e le punch-line sciolgono la lingua (come farebbe qualche farmaco…). Difatti ci stiamo mettendo contro all’industria farmaceutica che nel brano diventa necessaria alla dipartita quando, al contrario, dovrebbe essere ciò che tiene in vita. Ecco che i farmaci si convertono in droghe per restare in piedi, per svolgere tutto ciò che c’è scritto nella to-do list, o semplicemente per inebriarci un po’. L’epilogo della storia di “Ragazzo Scheletro” non poteva che essere la morte, la ricerca di essa attraverso l’uso di sostanze per estraniarsi dalla vita stessa al fine di evitare il dolore che comporterebbe viverla.
Crush/Adderall
“Quanti ti amo miseri
Carezze che sanno di bisturi
E tu che inizi e non finisci mai di finirmi”
Ispirata ai 100 gecs, “Crush/Adderall” è la base più folle e hyper-pop dell’EP. È come stare su un’auto sportiva rosa che va a 200 all’ora e che anche quando si schianta, continua a viaggiare. Parafrasando il linguaggio di internet, Vipra racconta di una cotta scolastica che cela un lato oscuro: la Crush del protagonista è l’Adderall, farmaco usato contro l’iperattività e i disturbi d’ansia, il quale, preso in dosi elevate, causa dipendenza oltre che un effetto allucinogeno. Quando si è innamorati, ci si sente investiti da un vento potentissimo che spesso sfocia nell’ossessione, precisamente come avviene per le sostanze: una montagna russa pericolosissima, ma come darle torto se mi fa stare bene. Esattamente come la musica dei Sxrrxwland.
Articolo a cura di: @annasp.o @kamisetanaranja