LE USCITE DELLA SETTIMANA: FORSE È PRESTO PER PARLARE, MA STIAMO PER SOPRAVVIVERE ANCHE A QUEST’ANNO. IL 2024 È STATO ASSURDO E VI SIAMO GRATI PER TUTTE LE COSE BELLE FATTE INSIEME, SIETE GAS. DETTO CIÒ…STAY TUNED E GUSTATEVI QUESTE ULTIME USCITE.
BUENA NATAL!!!!!!
Ski & Wok ft. Macello – Cocaina Nera (@melpotcosmos)
“Principe delle Sintetiche”
Ski e Wok tornano e si dimenticano completamente della loro simpatia.
Non che il pezzo sia serio o con tematiche pesanti, ma la bonarietà da cui sembravano caratterizzati scompare in un oblio nero, completamente sintetico.
Il nosense si unisce a una visione gangster grottesca, pesante, in cui droga chiama solo altra droga.
Macello completa questo insieme di post trap, di lucida nera follia che costituisce questo inatteso ritorno.
Qualcosa di puro si sporca fino a diventare il contrario di sè stesso, la negatività si accentua ancora di più, fino al surreale.
Il male evolve sè stesso, sopra alla produzione di Dod e Luxx, che racchiude le parole degli artisti come un completo in pelle.
Promessa Ft. SaYf – Soltanto Se (@melpotcosmos)
“Una che…”
Promessa torna con saYf, ma mettendo da parte il successo e i soldi.
L’amore, le relazioni, le frequentazioni, l’odio, occasionale come i rapporti, si prendono il primo posto.
Una produzione delicata di Idua accompagnano le parole dei due rapper, che si lasciano trasportare tra idealizzazione e ricordi.
Probabilmente le 10 ragazze che si citano sono esistite o esistono nelle vite dei due, ma è giusto lasciare tutto nell’allusione più totale.
I ricordi si scambiano con il futuro, tra storie che si sognano o che rimangono solo negli occhi di Promessa e saYf. Un’amore che sembra diventare universale, trasversale e senza preferenze, nell’accettazione di vivere la vita fino all’ultimo, senza farsi mancare nulla.
Incontri da poche ore si intrecciano con storie di anni, che si sovrappongono a persone solo viste da lontano. Un lungo elenco di episodi di vita vissuta e non, in cui è impossibile non ritrovarsi.
FIL – OH, MARIANNE (@cognomeproibito)
Prima o poi capita a tutti di veder soffrire qualcuno a cui siamo molto legati senza poter fare nulla di concreto per aiutarlo. Che fare, allora, in questi casi? OH, MARIANNE, il nuovo singolo di FIL, canta l’impossibilità di rispondere correttamente a questa domanda. Incastrato tra il senso colpa per l’incapacità di sistemare le cose e la consapevolezza del dolore altrui, FIL ci regala una ballad intensa e struggente.
Ti eri appena svegliata dal sogno più bello del mondo/ e ritorni diretta a casa travolta dal vuoto/ ti appoggi e sprofondi/ ti senti annegare in un’alta marea di discorsi profondi/ salti la cena come quella di ieri ma oggi solo pensieri
L’abitudine ripetuta, la spossatezza emotiva e la chiusura nei confronti del mondo fanno di Marianne un’isola inarrivabile per chiunque le stia intorno. Come un pittore realista della miglior specie, all’artista non rimane che dipingere da lontano l’immagine della ragazza, senza poterla davvero raggiungere.
Ma la follia lo sai, non è andar via / semmai vedere occhi come i tuoi non trovare pace mai / potessi darti i miei vedresti come sei / oh, Marianne
Abbandonata alla monotonia più grigia, Marianne è incapace di cambiare la propria vita, racchiusa in un loop senza fine. È proprio per offrirle una via d’uscita che FIL, nel ritornello, canta potessi darti i miei (occhi)/vedresti come sei. Lo sguardo altrui, più che uno specchio, rappresenta qui una finestra affacciata sul proprio io; una possibilità di prendere coscienza di sé, tramite gli altri.
Grazie a una voce appuntita, e una produzione delicata e precisa, FIL tesse una tela sonora in grado di sublimare il dolore. OH, MARIANNE ci ricorda che gli altri, lungi dal rappresentare solo l’inferno, possono essere innanzitutto una via di fuga dai nostri problemi.
LORENZO MORRESI ft. TONY SCORPIONI – NEON (@andreaodelli)
Da qualche tempo, la disco ha ritrovato un suo nuovo fascino nella scena italiana, basti pensare al boom nostalgico di “Ma quale idea”. Per continuare a cavalcare quest’onda di ricordi mai vissuti, Lorenzo Morresi e Tony Scorpioni ci presentano “Neon”, un omaggio alle atmosfere senza tempo degli anni’70. Unione tra passato e presente, un viaggio in un’epoca in cui le discoteche erano centri pulsanti di socialità e divertimento; tra sonorità jazz-funk, elettronica e dance, “Neon” combina un sound vintage ad elementi contemporanei, confermando il potere della musica nell’unire tradizione e innovazione. Il testo riflette un desiderio collettivo di ritornare a vivere esperienze semplici ma essenziali, come divertirsi sotto le luci di una sfera stroboscopica, scrollandosi di dosso le ansie e le insicurezze. In Italia vengono richiesti sempre più eventi dal vivo; questa voglia di connessioni vere e autentiche si sta moltiplicando ovunque, facendo riemergere hit parade da ballare in compagnia. Con questo singolo, Morresi e Scorpioni dimostrano come la musica possa essere un ponte tra generazioni, perciò godiamoci questa rinascita e divertiamoci fino al prossimo inevitabile revival.
TESS, NLYFIVE – SALE (@gabriele.zurlo)
TESS torna questo fine settimana con il suo terzo singolo dell’anno, SALE, affiancato da un beat realizzato da NLYFIVE, ormai produttore “fidato” dell’artista.
I due insieme ci “regalano” un brano dalla influenza hyperpop abbinata ad un testo introspettivo e accompagnato da metafore profonde, scritto per la prima volta da entrambi gli artisti.
/mi hai riempito di tagli e li hai coperti di sale,
tutto il dolore che provo non è più reale/
Il testo parla di un amore doloroso e anche pungente,come “sale sui tagli”, raccontato tramite metafore accattivanti e vicine all’ascoltatore.
/non devi più fare finta di potermi amare,
sono giorni che grido senza mai lasciare/
La base della canzone crea un’atmosfera accogliente, rilassata, nonostante i temi avversi trattati nel testo. Tutto ciò si sposa con le vocals divine dell’artista, che ipnotizzano l’ascoltatore ad ogni ritornello.
SALE è la prova che le produzioni e la scrittura di TESS e NLYFIVE siano cambiate, migliorate e che con il tempo ci si possa aspettare un cambiamento profondo , definito dagli artisti come un’evoluzione personale e l’inizio di un nuovo capitolo. Possiamo solo aspettare la prossima hit che ci proporranno in futuro!
ONE – FINCHÉ NON PASSA LA NOTTE – (@punto.zero.punto.zero)
Quelle notti insonni dove i pensieri più oscuri vengono a galla e come una ragnatela di colla si attaccano ad ogni singolo neurone facendoti percepire il collasso del dolore attorno, obbligandoti a piegarti dall’enorme peso che tutto ciò porta; oggi ha un nome ed un EP dedicato. È il viaggio di cui hai bisogno quando ti senti incastrato in un pensiero ossessivo che ti mangia dentro.
“Finché non passa la notte” è il nuovo EP di ONE, Lorenzo Chieppa all’anagrafe, 18 anni. È un lavoro completamente autogestito dai testi alle melodie, dalla produzione al concetto artistico.
Le sonorità sono amplie pur mantenendo lo stile dell’artista: la voce rotta, glitchata, le note decadenti alla fine delle strofe, le onde emotive create dal pieno e dal vuoto, lo tsunami che ti investe il cuore.
La produzione musicale, essendo propria è un telo tessuto perfettamente che amplia la percezione del viaggio, come un tuttuno che non si interrompe mai.
Ogni traccia è unita a quella seguente attraverso un filo vibrante, non c’è mai uno stacco finché tutta la notte e quindi tutto il nero non passa.
[12 AM] “finché non passa la notte” il respiro si affanna finché non esplodi nel primo break, tra episodi di rabbia si mescola l’estrema tristezza, la pausa per prendere il respiro e l’esplosione finale. tutto questo in loop, finché quel catrame non esce. “lasciami stare da solo [..] mi hai lasciato nel buio, mi sento come spento”
[1AM] “ANCH’IO CADO” in loop il pensiero di crollare sempre più giù, il caos abbaglia la vista, devasta il petto.. anche io cado.. a n c h e i o c a d o .
[2 AM] “falsa estetica” il cardiogramma sussurra, gli ultimi battiti di un ricordo sfocato “devo prendermi più cura di me, posso prendermi più cura di me”. il cardiogramma muore… la musica nasce.. è il singolo più movimentato.. il tonfo della caduta crea degli tsunami emotivi che smuovono la voce tra cantato e rap, una pianola che prende il volo con una molla stonata e tutto riparte.. ancora
[3AM] “Focus Ristretto” alle 3 di notte il cervello necessita di una pausa riflessiva… le pare di ogni genere ti avvolgono e ti stringono “questa cazzo di notte non passa”..
[5AM] “che te ne frega se per gli altri non sei normale” apparentemente è una canzone d’amore spensierato di quelli che si dovrebbero vivere in anni adolescenziali “è normale che mi illumino solo in tua presenza [..] per me sei la normalità, non sei normale”. poi d’improvviso ti accorgi, col silenzio, che è stata tutta illusione “ora è colpa tua sé ho il catrame nei polmoni”
[6AM] “NON SONO LA TUA SOSTANZA… DA ME VUOI SEMPRE QUALCOSA IN PIÙ..” L’ultima traccia svela la genialità, un viaggio che termina con un esplosione virtuosa.
SOAVE – PIOVE CON IL SOLE (@iladellat)
Fate un check meteo perchè il 20 Dicembre 2024 è uscito il nuovo singolo di SOAVE e si chiama PIOVE CON IL SOLE. Il brano è distribuito da Artist First, prodotto da Italoblaster, scritto da Nicola Soave e realizzato con RKH Studio e Manuel Mosso.
Tragica malattia è definito l’amore intenso provato da chi canta, che si trova travolto da sentimenti contrastanti. Piove col sole è indice di una condizione ossimorica, apparentemente insensata. Un amore che fa sentire bene, ma distrugge, di cui si ha bisogno, ma che dà la nausea, di cui essere grati e che spaventa allo stesso tempo. Sembra indispensabile, “l’unica cura a questa realtà”, ma anche leggero, in cui “non c’è più gravità” e, contemporaneamente, è qualcosa di così incomprensibile da essere più forte di noi.
Temi che trascendono le età, qui impacchettati perfettamente per una gen Z che si dimostra fresca, spontanea e capace di trasmettere senso e sentimento con grande semplicità. La produzione e il sound hyper pop non sono per niente pesi e lamentosi ma, in un certo modo, ironici ed enigmatici, rispecchiando il senso del singolo e il suono delle nuove generazioni.
Delicatoni – Delicatronic (@Flouryne)
Delicatronic è il nuovo progetto dei Delicatoni, in uscita l’ultima settimana. Delicatronic è un immenso viaggio fra suoni sperimentali, elettronici, misteriosi e surreali. L’album è una strada non ancora percorsa che arricchisce man mano che si procede. La stessa cosa insieme (ft Nice Elevator) è il brano con cui si apre l’album, ed è già un’ottima cartolina per rappresentare l’intero album, carico, vivo non ti lascia restare fermo. Exercizio (ft Coquinati) è una vera è propria perla, è l’incontro fra l’anima jazz dei Delicatoni e il personalissimo stile di Coquinati (artista emergente di Vicenza, con una forte influenza Asiatica e in particolar modo Koreana.). Scogliera è invece il momento di aria dell’album, un lento aspettare che spezza l’adrenalina dell’album e allo stesso tempo lo arricchisce.
Passo dopo Passo è il singolo che ha preceduto l’album, ed era già un gran indizio della voglia di sperimentare dell’album. Passo dopo passo è un misto fra un brano dance ed elettronico, con una sonorità spiccante e animata. Oh No è il pezzo in collaborazione con Lamante, è un esperimento fantastico. Un pezzo lento, mesto, melanconico, dove il protagonista soffre in modo quasi patetico la mancanza di qualcuno. Il tempo è inesorabile, e il pezzo si chiude con una voce femminile (Lamante) che dice “toccherà anche a me/ di toccare la realtà così com’è/ e mi farà sorridere”, come se dall’altro lato della storia, lei volesse riacquistare la sua libertà personale verso una nuova realtà.
L’album termina con Il sogno e Jam, 2 pezzi auto esplicativi, che però puntano a terminare l’album in modo diverso, con sola musica. Il progetto in una visione d’insieme rappresenta tutti i confini verso i quali, i Delicatoni, si sono spinti alla ricerca di un nuovo suono, un nuovo modo, un nuovo orizzonte.
Giin – Correre EP (@betta.dmrtns)
GIIN,giovane cantante romana classe 2003, recentemente ha rilasciato il suo EP “Correre” per Giungla Dischi. L’album si presenta composto da sei track con sonorità che si ispirano al rock anni ‘90.
L’artista ha dichiarato che il percorso di uscita dell’album è stato abbastanza lungo: infatti sono passati due anni dall’inizio del progetto. L’EP si presenta quindi come un percorso di esplorazione e d’altronde, si sa, ogni processo artistico ha bisogno dei propri tempi.
L’EP si apre con “Foresta”, un brano che introduce l’ascoltatore in un’atmosfera onirica e avvolgente.
Segue poi “Stare male con te”, una traccia che esplora le complessità delle relazioni interpersonali attraverso melodie malinconiche.
“Everytime I Feel You Cry” aggiunge una dimensione emotiva profonda. L’utilizzo della lingua inglese dà decisamente una spinta in più e ci immerge in una wave super vintage.
Andando avanti troviamo “Cuore di plastica” che riflette sulla superficialità dei sentimenti nella società odierna.
La title track “Correre” invece incarna il desiderio di evasione e cambiamento, tematiche ricorrenti nell’opera di GIIN.
L’EP si conclude con “Tornare al mare”, un invito a ritrovare se stessi attraverso il ritorno alle origini.
Quello che piace di più dell’album “Correre” è che la ricerca del sound è il ripescaggio di generi tra cui il punk, il rock e il post rock che negli ultimi anni sono stati un po’ troppo fuori dai riflettori. Ci piace pensare ad un ritorno sempre più vivido di una wave di questo tipo, rielaborata in chiave contemporanea, che possa essere di rottura rispetto agli schemi attuali.
Speriamo che GIIN, artista dalla sensibilità retrò ma con una visione contemporanea, possa regalarci lavori come questi, crescendo e coinvolgendo sempre di più tramite la sua musica.
CASSIO – GIALLO (@capitanossa)
“Sei un palazzo infestato di voci”
Lo si potrebbe dire anche a CASSIO stesso, perché, come i suoi ascoltatori di certo sanno, ascoltare un brano di CASSIO è come immergersi in un ricordo lontano, restare coinvolti tra sensi di un’altra persona. Chissà qual è il segreto?
Nel brano in questione, GIALLO, ottavo brano pubblicato dall’artista nell’anno corrente, ha come parola d’ordine l’aggettivo avvolgente. Si perché in questo brano tutto avvolge l’ascoltatore, a partire dalla base, prodotta da Heysimo, che ha dei toni caldi e dei suoni frizzanti, in cui sentiamo campionamenti di chitarra acustica, un beat morbidissimo ed un piano elettrico ancora più morbido, che bene si sposa con il tono di voluttà, quasi trasognante di CASSIO.
“Facciamo che ora io dormo e te mi guardi,
facciamo che è già tardi e siamo stanchi”
Abbiamo sentito già tante storie raccontate da CASSIO, ma questa volta non è la storia in sé ad essere la protagonista delle liriche, bensì il tono delle stesse, col suo sapore decadente e le sue vestigia da calma e voluttà, ricorda molto una canzone che potrebbe essere stata scritta da Baudelaire o dipinta da Matisse.
Un brano consigliato a tutti i bevitori di assenzio.
SCAGLIA – DARK BOY (@brusilre99)
SCAGLIA torna a rappresentare la Black City con il suo nuovo singolo “DARK BOY”, dopo aver conquistato la scena underground con il suo primo album, “Angelo del rock”, uscito quest’estate.
Questo lavoro ha segnato una svolta significativa nella sua carriera, definendo il suo stile e il suo personaggio artistico, frutto di un libero sfogo creativo che attinge alle influenze musicali che lo appassionano, in collaborazione con il produttore e chitarrista Mokabeats, di cui si riscontra una forte intesa musicale. “DARK BOY” è la personificazione dell’attitudine di SCAGLIA, una canzone che simboleggia la generazione di adolescenti sensibili e fragili, alle prese con disagi interiori e problemi relazionali. In questo modo, l’artista esprime le emozioni che molti di loro vivono, riuscendo a stabilire un legame autentico con i suoi fan, poiché nella sua musica trovano una voce che risuona profondamente con le loro esperienze.
GGIOVANNI – PARADISO (@surprisinglymeowmeow)
Vi presentiamo ggiovanni, all’anagrafe Giovanni Vittori, artista originario di Perugia, ed il suo nuovissimo singolo Paradiso, pubblicato il 20 dicembre. L’apertura del brano non si fa attendere, colpisce rapidamente ed in modo completamente inaspettato.
“Mi hai protetto”.
Le domande sorgono spontanee. Chi ci sta proteggendo? E da cosa? Di cosa abbiamo timore?
Il brano prosegue in un racconto di introspezione, così intima che sembra quasi di essere davanti all’artista, mentre ci confida, quasi sottovoce, uno spezzato della sua vita, delle sue emozioni, delle sue fragilità e insicurezze. Una lettera a cuore aperto importante, densa di struggimento e speranza, che si parli del rapporto con una persona o con la musica stessa, siamo sicuri di trovarci di fonte ad un legame intenso, vivido e viscerale.
//credo tu avessi una luce distante a chilometri da qua//
//ma trascinami dentro di te//
//se colpisci dall’interno//
//conosci la strada per guardarmi attraverso//
Le parole della canzone si intrecciano con sonorità varie, tra l’R&B e l’elettro-pop, che creano uno spazio etereo e rarefatto, in cui non possiamo fare altro che perderci e sentirci cullati. Dentro un mondo dove è difficile raccontarsi senza paure, ggiovanni ha deciso di aprirsi lo stesso e non possiamo fare altro che ringraziarlo ed augurarci di sentirlo nuovamente presto.
Tony 2Milli, Canova- Chi è che ha detto crack? (@riccardo_stamarcio)
Il governo sta cercando di nascondercelo ma il nuovo singolo di CANOVA con TONY 2MILLI è fuori, strettamente per la gioia di tutti.
Faccio un passetto se salgo sul dancefloor
tutte le baby vanno fuori di senno
A una settimana esatta dall’uscita dell’EP “Aspettando la fine della guerra”, dopo aver eclissato il guerrafondaio Marracash, il Principe dei Rettili TONY è tornato in visita ufficiale dal Gran Maestro Multi-diamante CANOVA. L’uscita del brano CHI È CHE HA DETTO CRACK? segna la chiusura del vertice, unita al rinnovo dell’accordo bilaterale noto alle cronache come Patto Sliterich.
Pensava fosse OG, ma era blend
Il beat di CANOVA ha ribaltato da subito il tavolo delle trattative grazie al flavour anni Novanta e a degli 808 cattivi quasi quanto Ghali. Risolutivo è stato l’intervento di TONY 2MILLI, che per l’occasione ha preparato quelli che gli analisti hanno descritto come i versi più groovy della sua carriera governativa.
Soldi filanti mi sembrano cheddar
Dalla location segreta in cui si è svolto il summit, i due leader si sono detti soddisfatti dei risultati raggiunti. Indiscrezioni affermano che l’incontro sarebbe terminato poco prima dell’irruzione delle forze speciali. Al loro arrivo era presente solo il rapper Hammon, che si è dichiarato estraneo ai fatti.
Alek – rinascere (@cecinestpasandrea)
Un salto in quelle atmosfere intime che le calzano a pennello, come un vecchio maglione morbido che non smette mai di confortarti.
Una ballata che è quasi una confessione sussurrata all’orecchio, in cui Alek, classe 2005, si mette a nudo parlando di solitudine, rinascita e della faticosa, ma bellissima, ricerca di se stessi.
Qui la rinascita si fa metafora potente e vibrante: il passaggio dal sopportare il dolore più profondo al riscoprire una nuova vita, più luminosa e più vera. Alek e il suo produttore Den (alias Denis Rossato) hanno cesellato ogni nota e ogni parola per creare un’atmosfera che sa essere allo stesso tempo intensa e leggera, emozionante e delicata, come una carezza data nel momento giusto.
Pensavo che il buio non sarebbe mai finito,
mi sono dovuta accontentare di un’ora di sole,
ora invece sono pronta a rinascere.
Un viaggio emotivo che parte dall’oscurità, da quelle stanze chiuse in cui ci si perde dentro se stessi, e arriva alla luce, quella che sorprende e scalda, come il primo raggio del mattino dopo una notte interminabile.
Per Alek, all’anagrafe Aleksandra Jevremova, la musica non è mai stata solo una passione, ma un rifugio. Scrivere canzoni è diventato per lei un modo di mettere ordine nel caos delle emozioni, di lasciar andare il dolore e celebrare le gioie più semplici.
E forse è proprio questo che rende Alek così speciale: la capacità di raccontare sentimenti universali con parole semplici, che arrivano dritte dove devono arrivare. Le sue canzoni sono come lettere scritte a chiunque abbia mai avuto paura di non farcela e poi, contro ogni previsione, abbia trovato la forza di rialzarsi. E mentre la sua voce accarezza le parole, sembra quasi dire: “Va tutto bene, ci sono passata anche io.”
Se queste uscite ti sono piaciute leggi le news delle settimane precedenti.