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LE USCITE DELLA SETTIMANA

SIAMO tornati più che distrutti da un weekend pieno di emozioni ed esperienze impresse per sempre nella nostra memoria!
E soprattutto con qualcosa di cui avevamo decisamente bisogno: LE NEWS DELLA SETTIMANA!!!
A voi ❤

EMMA – IL MONDO DEI BACI ( @emmatuedio )

Emma è distruzione, mancanza di barriere e di etichette: è una piccola frattura nella scena odierna che sta spaccando le regole. Sarebbe una canzone triste, distorta e macchinosa, sarebbe uno di quei pezzi che ti fanno ballare, quelli a cui ti abbandoni libero senza pensieri. Eppure, Emma è sia tutto che nulla di ciò: è musica genuina e sincera, un insieme di emozioni indescrivibili che si sprigionano ad ogni suono. 

La sua anima penso possa esser racchiusa a pieno nell’ultimo brano pubblicato lo scorso venerdì, “IL MONDO DEI BACI”. Emma ci prende per mano e ci accompagna “in quel posto con gli angoli tondi, cuscini sugli alberi senza le foglie, dove si poteva dormire abbracciati”, nel mondo dei baci. 

Questa meta è però quasi irraggiungibile, è il ricordo triste e sofferto dell’artista che sfoga nelle sue urla disperate.

Per comprendere meglio il significato della canzone è necessario guardare il video sul profilo Instagram di Emma dove, quasi in antitesi, da un lato troviamo l’inquietudine dell’agnellino morto e dall’altra la frenesia ed esasperazione che le grida dell’artista sperduto causano.

Musicalmente il brano è molto ricco di influenze e spazia dai glitch hyperpop a un drop drum’n’bass, strizzando l’occhio all’indie pop nelle strofe. Proprio queste ultime ci regalano un momento molto intimo in cui Emma sprigiona tutta la sua sofferenza con una voce grattata e sincera, registrata insieme alla chitarra acustica sulle note dal telefono lasciandole un filtro grezzo ma vero. 

Ed è proprio questa la caratteristica che rende Emma uno degli artisti più interessanti nel panorama underground: riesce a unire tutti sotto il segno della sola musica, a prescindere dallo stile, e ci dà una mano a guardarci dentro e seguire le sue emozioni in cerca di capire le nostre.
A cura di: @alberto.rogano

YARAKI – SENZA CONFINI ( @yarakissaki )

Come si racconta una metropoli?

“Senza confini” è la testimonianza di chi sopravvive ad una società che ti vuole merce incolore, tassello complice di una realtà frenetica e cementificata.
Il progetto è autentico, un rap personale e coinvolgente, ci racconta quanto costa avere un sogno nella grigia fretta del consumo.

Il potere di Yaraki è proprio quello della rappresentazione, il mezzo più potente che le Arti hanno nel legittimare ed empatizzare con l’ascoltatore.
Il brano racconta temi già cari all’artista: l’anima multiculturale milanese e i suoi individualismi, e lo fa restando fedele alle influenze sonore delle sue origini brasiliane.

In un mondo che ci spinge alla passività, interroghiamoci sempre su quale sia il reale valore delle cose, del tempo, delle persone che abbiamo accanto, dei valori che coltiviamo.
Potrebbe salvarci la vita.
A cura di: @mmaxwu

CROOKERS, GATO TOMATO, BRUCHERÒ NEI PASCOLI – NON RIDEVO MAI ( @therealcrookers )

Un 2024 pieno di uscite per Crookers: da venerdì è fuori Non ridevo mai, ultimo lavoro in collaborazione con Gato Tomato e Brucherò nei pascoli.
Phra, al tempo in duo con Bot formava il duo Crookers, dal 2012 ha visto il gruppo separarsi, e Phra ha proseguito l’attività musicale mantenendo il nome Crookers.
Una canzone di quelle da cantare a squarciagola con la chitarra, e infatti un po’ è così anche nel brano. È un pezzo un po’ diverso dal solito, sicuramente preso bene e nel mood di chi si vuole divertire e cantare senza pensieri.
Ne sono uscite tre versioni: oltre alla “ufficiale” troviamo anche una versione a cappella e strumentale.
Buon ascolto 🙂
A cura di: @iosonobet

TAMANGO – CANI ( @tamangox3 )

«Benvenuti nell’anno del cane» – questa la dichiarazione dei TAMANGO sui social, attraverso la quale hanno lanciato il loro ultimo singolo, CANI per l’appunto. Si tratta di un pezzo irriverente, che urlando all’immanenza infrange i taboo della nostra società. 

Chitarra e batteria scandiscono il tempo del fraseggio, che insistentemente ripete: «Che senso avrebbe, che senso avrebbe questa vita…». Si tratta di una domanda retorica, finalizzata a smascherare l’idealizzazione della perfezione – «Ma anche le donne sono pelose, e anche gli uomini sono pelosi, e i pescatori lo sai son permalosi, lo sai che anche i cani sono froci». Le cose stanno così, dichiararlo apertamente è liberatorio, così come lo è saltare al ritmo cadenzato di questo pezzo. È un grido di denuncia contro le barriere mentali auto imposte, muri che delimitano inutilmente identità fittizie, «Perché anche io, anche io sono un mostro». 

Sappiamo che questo brano sarà nelle vostre corde, perciò amici di SIAMO, se avete voglia di urlare in faccia al mondo, premete play e fatelo con l’inno del cane. 
A cura di: @whodafab

PSEUDOSPETTRI – MUSICA COL COMPUTER ( @pseudospettri )

Musica col computer che arriva al nostro cuore con tanto di carezza sulla testa e pugnalata al cuore da parte degli Pseudospettri.
Un collettivo di matti che è sempre riuscito a fare qualcosa di diverso dall’atteso, e anche questa volta con le ultime due release: “Foto” e “musica col computer”.
L’uscita più recente ci riporta allo Pseudotape vol.1, dalle sonorità melodiche, un pianoforte delicato e avvolgente e le voci di Lanyard e Bestye che ti trasportano in una dimensione tutta loro, dalle forme e dai colori distorti.
Aspettiamo novità da parte del collettivo.
A cura di: @alucrasia

LUCA RE – DOVE PRIMA NON C’ERA ( @lucare6 )

Sonorità oniriche in contrasto con un groove che ti spezza il fiato: “dove prima non c’era” è il nuovo pezzo di Luca Re. un viaggio nei sentimenti – nostalgia, incertezza per il futuro, amore o malinconia? l’album delle figurine delle sensazioni di Luca. 

nel pezzo racconta delle mille strade che si intraprendono, di percorsi che si dividono e poi si interlacciano di nuovo – racconta di noi, di voi, del cercarsi e del capirsi, del voler trovare una quadra per stare assieme anche quando non ci sono i presupposti / ma a volte l’amore basta. 

“dici che fisso il vuoto, sto pensando che lo riempi, ne avevo bisogno”: il manifesto della necessità della nostra generazione di amare – di connetterci e di viverci quasi compulsivamente. il pezzo di Luca è un viaggio introspettivo, è il racconto di un percorso in cui lui si presenta per quello che è: fresco, consapevole e prepotentemente deep.
A cura di: @eleonaora

DON SAID – MONEY MOVES ( @donsaid )

“Money Moves” è il nuovo singolo di Don Said, terzo brano pubblicato nel 2024 dall’artista catanese. 

Gli amanti della trap potranno apprezzare questa uscita, che offre tutti gli elementi classici del genere: strofe arroganti, punchline dirette e una giusta dose di ironia e sarcasmo.

Una chicca interessante riguarda il processo di creazione del brano. Don Said ha rivelato: «Il primo master di questa traccia aveva come intro l’ultimo dialogo tra Walter White e sua moglie nell’episodio “Felina” della saga “Breaking Bad”. Oltre che per motivi di copyright, è stato tolto perché “tutto quello che ho fatto l’ho fatto per me”, pensando sempre però ai miei amici e alla mia famiglia, che col passare del tempo, mi rendo conto che sono la stessa cosa. Il vero denaro scorre su una lancetta e non sul conto in banca».
A cura di: @matteodellamaddalena

NARCOLESSIA, ENIMRAK – BAMBINO INDACO ( @narcolessia._ )

“BAMBINO INDACO” è il nuovo singolo di Narcolessia, artista già noto nella scena underground già da un bel po’ di tempo. Il brano, soprattutto grazie alla produzione di EnimraK, entra nell’anima e nel mondo introspettivo di ognuno di noi. Narcolessia, già in alcuni brani precedenti, racconta delle sue delusioni, dei suoi rimpianti e del suo passato amaro: esperienze che, volendo o meno, racchiudono anche una parte di noi. L’introspezione dell’artista tocca l’emozione di ognuno di noi grazie ad una lirica leggera, ma pensata. Il concetto di introspezione, nel suo caso, racchiude certamente il libero pensiero, ma, grazie ad un talento naturale, anche pesante ed emotiva. La sua penna, per quanto libera possa essere, racchiude un sentimento ed un emotività rara ai tempi d’oggi. “BAMBINO INDACO” è la rappresentazione del senso di colpa e del continuo pensiero, liberato grazie ad un talento che non vediamo spesso in giro.
A cura di: @francyexee

ROKAS, GRANATO – CI SONO DEI BAMBINI ( @itoldyourokas )

“CI SONO DEI BAMBINI”, è il titolo del freschissimo EP di ROKAS. Composto da 3 tracce (un singolo uscito precedentemente e 2 inediti) in cui il cantante fa riferimento a situazioni personali differenti tra loro, legate da un filo conduttore: il timore di sprofondare.

“Se cado giù” e “Paura di non farcela”, i nomi dei due inediti in questione tramite i quali il nostro Alberto, aka Rokas, ci lascia alcuni reminder per poter vivere più sereni.
“Non scordarti di respirare […] e piangerò da solo e rideremo ancora”, “Non lascerò che mi trascini giù, se ci sono già stato”.

In qualche modo la sua è una presa di coscienza rispetto a quelli che sono i “traumi” di una vita; momenti difficili che sta a noi decidere come prendere, se con filosofia o meno ad un certo punto.
Rimuginare a lungo sulle cose non fa bene a nessuno, ma riflettere sulle circostanze a volte serve, anche e soprattutto, per farci avere un punto di vista più maturo alla fine.
Quindi si, “Per le cose belle c’è bisogno di tempo”.
A cura di: @niedri.g

CHAKRA – PER IL MIO BENE ( @lucrakra )

“ho perso il cuore”, “luna di miele”, “marsala”… Questi sono solo alcuni dei brani che troverete nel primo concept EP ufficiale di Luca Ferraresi, in arte Chakra, una delle promesse della scena urban-pop italiana.
Luca ci trasporta in un viaggio fatto di contrasti, passando da un estremo emotivo, ma anche musicale, all’altro.
Lui stesso infatti afferma: “Mi piace che la mia musica abbia anche una dimensione più intima: ho scritto diverse canzoni che puoi gridare ad alta voce in macchina, ma ne ho fatte anche tante altre che puoi goderti di notte con le cuffiette”.
In tutte le tracce è racchiusa una storia differente, che riusciamo a vivere con lui grazie alla sua voce penetrante e all’intensità che riversa nei testi.
Ciò che più colpisce è sicuramente la varietà dei beat, tutti prodotti dallo stesso Chakra: bassi pesanti, pianoforti, synth…
Ogni canzone è una dimensione a parte in cui l’artista ci immerge dall’inizio alla fine del suo progetto musicale.
A cura di: @angelicatartaglia

WHITEMARY – DITEDIME ( @whitemarymusic )

L’elettronica di Whitemary colpisce ancora con il suo nuovo singolo « DITEDIME ». La base è un cuore pulsante che ci dà la vita, alla quale si sovrappongono dei versi che incitano al fregarsi dell’opinione altrui: « Ridono, ridono, ridono di me/Mi sono fatta a pezzi/Mi sono ricomposta/E mi hai spaccato in quattro/Mi sono rotta/Il cazzo/Che allora dicono, dicono, dicono di me/Ma tanto dicono, dicono, dicono pure di te ».
Lo stile dell’artista è inconfondibile e anche questa volta non delude, anzi ci dà voglia di ballare e scatenarci, ma anche gridare al mondo che siamo stanchi dei giudizi, delle opinioni e dei pensieri non richiesti. Noi siamo noi. Lasciateci essere. Oppure non fatelo, tanto quello che dite non ha importanza. Ci siamo rotti il cazzo.
A cura di: @valentina.pirovano

THOE’ – ALTER ECHO ( @donsaid )

Presentato qualche giorno fa sul palco del Miami, un ep che si nutre di rimandi, l’artista è Thoè, classe ‘01. Inizia dalla danza hip-hop, passando per il canto lirico, musica gospel e soul, rendendole parte del suo linguaggio. L’eco, il protagonista di questo ep, parola che rappresenta una riflessione delle onde sonore, ma anche la ninfa della mitologia greca, costretta a ripetere soltanto le ultime parole che udiva. Così è per Thoé, che scrive in base a tutto ció che ha lasciato un segno, tutto ció che riverbera dentro di lui, una catarsi che lo fa sentire parte di un’umanità interconnessa. Le sonorità delineano uno stile sfaccettato, Black
music miscelata in chiave contemporanea. I brani parlano di avversità, del modo in cui possono cambiare ogni cosa, ma anche di dipendenze, con i conseguenti rapporti disfunzionali che creano. Noi siamo le nostre caratteristiche, è necessario imparare ad accettarle tutte, d’altronde è ció che ci rende unici. La vita è come un fiume che scorre e guardare le cose con un’ottica ottimista puó dare una grande serenità.
A cura di: @tiscordardime

ALTRE FREQUENZE – PEGASO ( @altrehz )

Direttamente dal collettivo musicale dello spazio di Mezzocannone Occupato, il collettivo di Altre Frequenze ci regala il loro primo singolo, PEGASO. Grazie ad una sottile e leggera ironia, Francyexe, Kash e Speedy ci deliziano con un sound che non sentiamo in giro spesso. A partire dal beat, strutturato in maniera diversa rispetto al sound mainstream, il collettivo si presenta con un’idea chiara: esprimere i propri pensieri e le proprie idee non soltanto musicalmente parlando. Uniti dalla stessa voglia di prendersi ciò che, effettivamente, spetta loro, i ragazzi lottano e si ribellano al concetto di “potere” e citano continuamente la loro stanchezza e rabbia verso i piani alti che discriminano e non rispettano posti come il loro. PEGASO, nonostante non tratti in maniera esplicita di un contento di ribellione politica, è il via ad una nuova realtà napoletana che potrebbe diventare la colonna sonora per molti ragazzi della loro età in città e non solo. Tra le influenze del brano, ripercorriamo sicuramente un qualcosa che non abbiamo modo di ascoltare nel mainstream d’oggi. Il drop, poco prima del termine del brano, apre le porte di un nuovo inizio, un qualcosa che potrebbe farsi odiare dai piani alti e farsi amare, invece, da una comitiva di ragazzi arrabbiati, ribelli e con voglia di lottare per i propri diritti, infangati continuamente da una società e una cultura che non gli sta proprio bene addosso.
A cura di: @francyexee

SICKGIOS, NARCOLESSIA – DANZA DELLA PIOGGIA ( @sickgios @narcolessia._ )

“DANZA DELLA PIOGGIA” è il nuovo singolo dell’emergente SickGios in collaborazione con Narcolessia. Il brano, anche grazie alla produzione di Giorno Mediterraneo, riesce a suonare in una maniera diversa dal comune. Le vibes, a tratti malinconiche e introspettive, rientrano nelle corde di entrambi gli artisti, La collaborazione, nonostante l’esperienza musicale ormai nota di Narcolessia, riesce a dar spazio ad entrambi nel giusto modo, senza togliere niente a nessuno. Il brano, inserito anche nella playlist editoriale, Fresh Finds Italia, è proprio una giovane realtà che sta nascendo pian piano, mantendendo sempre una determinata coerenza e sincerità. “DANZA DELLA PIOGGIA” è una piccola voce di un artista da cui ci aspettiamo nuove collaborazione e novità, sempre più aperte al mondo della musica introspettiva e dell’underground.
A cura di: @francyexee

MOLD – LE LARVE DIVENTANO MOSCHE EP ( @mold.muffa )

Le larve sono diventate mosche tramite uova deposte nella muffa. I mold si presentano in scena con uno degli EP più rotti, ammuffiti, musicalmente stuprati e violenti degli ultimi anni, LE LARVE DIVENTANO MOSCHE.
La intro è già presagio di cosa ci dovremmo aspettare da questo EP, m. esposito, m sta per Mohamed (dal celebre spezzone di berlusconi che è stato samplato nel pezzo). Un festival di ADHD, la sonorizzazione di una mostra sui meandri più oscuri di 4chan e reddit, le persistenti mosche che ronzano nella traccia audio, un angolo buio di un bunker antiatomico.
Prosegue con MOSCHE, traccia che contiene anche gli unici due ospiti del progetto, Lanyard e Storma. La potentissima posse track teramana, un beat tra il Funky Carioca e la roba che fa Arca, lirica street ma comunque ansiogena con le sue doppie urlate sotto ad un vocal trascinato e dolorante.
600 invece mi ricorda SoundCloud ai tempi di Scarlxrd e Ghostemane, un pò romabrucia3018, throwback inaspettatamente gradito.
MONTGOMERY è l’incubo di ogni ragazza indie, il traccione industrial techno, psichedelico, cit. pseudo a caso che contribuiscono alla surrealtà del pezzo, psichedelia rovinata dal metallo pesante dei suoni e dalle liriche doloranti, quasi torturate.
Poi di colpo finisce tutto, vivere., violino e chitarra, una ninna nanna cocente per un EP dolorante che si conclude nel rumore bianco.
Questo EP è come un pestaggio che dura 9 minuti e 3, una violenza inaudita, la paura, l’ansia e poi il sollievo quando i picchiatori se ne vanno, perciò fate attenzione ai mold d’ora in poi, girano armati fino ai denti.
A cura di: @rxxmer