NEWS DELLA SETTIMANA PROFUMATE E FRESCHE, in attesa del MIAMI…
Cosa ci possiamo aspettare da tutte queste nuove leve, qui ce ne sono tanto valide!
A voi!
ASSURDITÈ – DUMBA
Uscita sicuramente da non perdere questa settimana è sicuramente il nuovo album di ASSURDITÈ, DUMBA che riesce a donarci quel tocco di freschezza per sopravvivere a questa settimana. Con i suoi sound ogni canzone riesce a farti innamorare ancor prima di ascoltare il testo, e quando si aggiunge capisci di essere totalmente cotto. L’album inizia con INTRO dove il ritmo fa da padrone, perfetta per scaldarci in vista di questo album, aprendo a canzoni come FINTO CIELO, un brano che pur parlando di una relazione ha come focus il trovare una propria strada che possa conciliarsi con le difficoltà e falsità del mondo. Impossibile non citare CORRIAMO SENZA FUTURO, con la sua energia pronta a farti saltare e urlare tutto il ritornello e allo stesso modo va nominata CENTRI DI ANZIANITÀ, che in modo totalmente opposto riesce a prenderti con la sua tranquillità accompagnata dalla voce di ASSURDITÈ che ti accompagna tenendoti per mano e quasi cullandoti. La mia preferita è però VOGLIO, con la sua melodia calma e retrò ti fa rilassare come poco altro. Insomma, sicuramente un album da non far passare inosservato.
A cura di: @fabiospy
VALE LP – GUAGLIONA
La nostra cantautrice partenopea che ci porta in un viaggio dal sound accattivante, funk/partenopeo che fa battere il piede a ritmo e urlare “musica maestro!”.
Il tutto parte con un pezzo malinconico dove ci viene raccontata un po’ una parte di sé, della sua vita e delle difficolta nel fare “l’amore” con il dolore, per regalare a noi un altro pezzo con cui sentirsi un po’ meglio. Un po’ come se ci lasciasse un fiore per noi, un “Fiore per te”.
E cosi, dopo aver fatto scorrere giù una lacrima per il nostro volto, ci carica di energia con un pezzo pop funk, per non buttarci giù ma per alzarci un sorriso.
“Amm”a fà ‘o pop, amm”a fà ‘o pop” e facciamolo anche noi con questa carica un qualcosa di pop!
L’album in sé è un roller coaster di emozioni di chi ci vuol far vivere i giorni da giovani spensierati tramite il talento genuino, fresco e istintivo.
Un album dalle diferite sonorità e mille vibe, da cantare sotto la doccia o in auto con le amiche, è definitavemente l’album che ci serviva da aggiungere alla nostra playlist estiva. Per piangere, ridere, ballare e correre via dai problemi di tutti i giorni.
Grazie Vale per avverci regalato l’album dell’estate un pop, un po’ funk, ma sicuramente molto partenopeo
A cura di: @sonny._.mitch
JIMI – ( + IN ALTO)
L’Avellinese da ora ha il suo astro nascente dell’elettronica, il suo nome è JIMI. Membro Fuckpop certificato ma con un lato cassadrittaro molto dolce, e (+ in alto) ne è la prova.
Stutter house dalle ritmiche sincopate ma dalle melodie dolci e coccolanti, veri sentimenti veloci a base di pasta e patate (buona). Si sente tutta la preparazione musicale di JIMI, che battito dopo battito ti accompagna nel suo viaggio tra le onde, cullati dalle sinusoidi.
Che altro dire, si aspetta la prossima.
A cura di: @rxxmer
SETHU, JIZ – TUTTI I COLORI DEL BUIO
Sanremo, poi il perpetuo movimento per i tanti inviti di partecipazione a festival, talk show, radio, shooting ed eventi. Nulla ha fermato Sethu e Jiz.
Il loro viaggio con Carosello Records ha avuto il suo exploit in diretta nazionale per poi proseguire grazie alla pubblicazione dell’EP “Cause Perse”.
Una triste hit estiva e qualche altro singolo dopo, ci ritroviamo a fare ad entrambi un in bocca al lupo per il nuovo album, ricco di inquietudini e delusioni passate.
Uscita prevista… venerdì 17… maggio. Un caso? Non credo.
Ad ogni modo, il singolo che fa da apripista nella playlist di Spotify “New Music Friday” è “i ragazzi perduti” con un messaggio carico di significato.
“Ho visto un ragazzo stanco” sul tetto di un palazzo.
Col volto scuro di malinconia, si interroga dov’è che vanno i sogni quando muoiono, dov’è che volano via.
Sembra un momento perfetto per abbandonarsi alla tristezza, ma “i ragazzi non piangono”. Ancora per una notte “siamo solo io e te” ed una canzone in radio che non canterà.
“Con i coltelli nella schiena”, pochi soldi in tasca e troppi errori tra le mani, sulle spalle i sogni dei genitori, vedrà un altro giorno rabbuiarsi assieme a lui.
Per tutte le notti passate fuori ed in compagnia di altri ragazzi persi tra i vicoli ha sognato un futuro diverso.
Sembrava spegnersi, perdere tutti i colori. Poi è successo che “ci siam fatti forza”.
Tutte le lacrime che hanno bagnato il suo viso hanno fatto germogliare le speranze riposte nei sogni difficili.
Oggi il suo canto è un monito molto forte per i disillusi: “anche tu riuscirai a stare bene”.
Per tutti quelli che cercano di cambiare le proprie sorti, per chi si sente un fiore nel cemento, per colui/colei che porta dentro di sé il mare, “a forza di essere i peggiori” questo film acquisterà la colonna sonora che merita. Nessuna notte è per sempre.
Ai ragazzi perduti.
A cura di: @giorgia.celentano
BHADMARI – TUTTOSBAGLIATO
Marisa ha 18 anni, percepisce tutto il peso di un mondo fatto per persone “standard”, che devono seguire dei binari, chi non li segue spesso soffre, si sente di troppo e costantemente l’aria pesante attorno a se.
Bhadmari, (che si legge bhadmAri) è il suo nome d’arte, trasferisce tutto questo in un suono originale, in una musica tutta sua e Venerdì 17 Maggio è uscito il suo primo EP “TUTTOSBAGLIATO” composto da 5 capolavori.
La sua musica è caratterizzato da sonorità “new soul bianco”, mischiato ad un “Lo-Fi indie”, a volte folkloristiche, con riff acustici di chitarra o altri strumenti, mischiate a bassi elettronici e doppie voci, un genere del tutto originale.
I testi sono crudi, raccontano la sua verità in uno sfogo costante, rende la veritiera tristezza dei testi un insieme tra intimità e giocosità. Ci trasporta perfettamente nel suo mondo.
“intrenet” è il primo singolo dell’album “non chiedetemi di andare fuori, riesco a malapena a uscire di casa” accompagnato da sola chitarra, la voce è soffocata, a tratti sussurrata “piango senza lacrime, quelle le ho finite” si sente tutto il dolore, tutta la sofferenza che si può percepire dall’esterno, troppo uguale a se stesso, troppo pesante..
Da metà traccia parte un basso continuo elettronico che prende il posto della voce dapprima per poi sovrapporsi.
“Mi diverto di più con gli anziani che con i miei coetanei, sono tutti così uguali”, il pezzo poi esplode alla fine con la base che prende mille colori e accompagna la sua voce in primo piano, aumentando sempre di più l’intensità raggiungendo acuti da farti accapponare la pelle.
“cuandonehobisognochidevochiamare” sonorità del tutto originali, inizia con riff di secondi voci e una base che ricorda un “LoFi beat, folkoristico” “quando ne ho bisogno chi devo chiamare, mi piacerebbe parlare un po’ ma non so con chi, ma non so chi”.
Il Secondo singolo è iconico quanto gli altri si discosta leggermente dal primo pur mantenendo la stessa freschezza nonostante il messaggio sia crudo.
“Vivo in un loop temporale, dentro ho un temporale, non so più come mi chiamo, e suono il pianoforte, piango sulle note e poi riparte come, come.. no, non riesco più a stare in piedi come un dejavu nei miei pensieri, non riesco più a stare in piedi a stare qui con me” in genere non ci sono parole migliori che quello dei testi per descrivere uno stato d’animo e d esistenza, a maggior ragione in questo singolo, “degiavu”.
“sentoilpesœdelmondo” ha una base che ti porta con la testa tra le nuvole a sognare ad occhi aperti, mentre cammini e salti tra una nuvola e l’altra, al crepuscolo di un giorno estivo ventoso, e magari mentre all’orizzonte è occupato tutto dal mare.
“Sento il peso del mondo addosso, ho paura di perdere il tuo controllo, ti ho pensato solo per un momento e sono caduta giù sul pavimento, ti ho pensato solo per un minuto e mi ha portato giuuù, quella sensazione di piangere che non finisce piuuù”
“andateaffnculotutti” è l’ultima traccia di questo album iconico, che raccoglie tutti i pensieri in modo più originale possibile, la base è piano forte per poi accogliere altre sonorità elettroniche e nel ritornello la voce viene piacevolmente “ed è già un nuovo anno e mi state già tutti sul cazzo, sono scoppiata a piangere a capodanno […] un buon proposito è la calma, andate a fanculo tutti […] sono timida, stare qui mi provoca malinconia.”
A cura di: @alek_andros_
LUCHINO LUCE – SUPERMARIO
A meno di un mese dall’uscita dello scorso singolo, “San Vittore”, LUCHINO LUCE torna con “SUPERMARIO”, che consolida ulteriormente la collaborazione con No Label, produttore di tutti e quattro i suoi ultimi singoli (“Carrà” e “Aldilà” oltre i due sopra citati).
Il brano comincia con una prima strofa molto personale e profonda che riesce ad essere molto evocativa a livello di immagini in barre come “sei appena entrato in casa / e ti sei guardato in faccia / dentro di te c’è un tornado / e non sai perché”, o anche “ti sei deciso di andare lì a lasciarla / avete fatto sesso in camera / ogni oggetto nella stanza / lo conosci già a memoria / tutto ciò che vedi sparirà quando chiuderai la porta / lei era viva ora è morta”.
LUCHINO LUCE però è poliedrico, e nel ritornello esce il suo lato più leggero con barre come “young italiano / swag super Mario / mi sta odiando tutta la città di Milano”, senza comunque tralasciare la linea conscious che sta intraprendendo (da citare “pillola rossa una storia d’amore / pillola blu una vita di gloria”).
La parte sicuramente più interessante del progetto è come l’artista, per parlare delle sue emozioni e di ciò che prova, riprenda nel testo icone italiane come Mario Balotelli (si può sentire all’inizio uno stralcio di telecronaca in cui viene nominato il calciatore) o Super Mario. È un procedimento che LUCHINO LUCE già aveva messo in atto con “Carrà”, citando ovviamente Raffaella Carrà, e che sicuramente riproporrà in futuro.
Anche il suo profondo e particolare legame con la Chiesa è sicuramente meritevole di una menzione: il fatto di essere un martire e di essere figlio di Dio sono temi ricorrenti nella produzione dell’artista, e “SUPERMARIO” non si esime da ciò.
Insomma, LUCHINO LUCE con “San Vittore” e “SUPERMARIO” sembra star intraprendendo una nuova strada della sua carriera con sonorità più pop-trap e meno crude, e SIAMO molto curiosi di vedere dove tutto ciò lo porterà.
A cura di: @jacopoarcagni
TESEGHELLA – UNA COME TE
Sei in macchina con gli amici, ti serve una canzone leggerina da cantare e facile da imparare a memoria, hai mille playlist sul telefono ma non riesci proprio a trovare la canzone giusta. Nessun problema: ecco a te “UNA COME TE”, il nuovo singolo di TESEGHELLA prodotto da OKGIORGIO. Questo brano è proprio quello che ci vuole per prepararci all’estate: fresco, indie, esattamente come piace a noi. È la canzone perfetta da mettere quando non è una delle tue giornate migliori, due ascolti e via, giornata svoltata.
Ci siamo persi in mezzo ai mamamamaaa
In mezzo a una canzone che fa nanananaaaa
Ascoltare immediatamente!!
A cura di: @marshmelllows
SILLYELLY, ENIMRAK – EXTASY
probabilmente si era stancata dell’appellativo regina dell’hyperpop (scusaci mamma) e quindi ha voluto buttarsi su territori nuovi: Sillyelly regina della DANCE???? l’artista simbolo della scena hyper italiana infatti ci ha spiazzatɜ tuttɜ con il suo nuovo pezzo EXTASY!!
E se la produzione è una garanzia di Eminrak, questa volta i toni sono diversi dal solito: abituatɜ come siamo a suoni pitchatissimi e veloci, in EXTASY troviamo un’evoluzione netta.
Le tematiche cardine rimangono: lo spingersi oltre il limite, le sostanze, l’autodefinizione di sé, il perdersi – MA il suono è tutto nuovo, più leggero, più sperimentale, è impossibile togliersi questa nuova hit dalla testa.
Sarà colpa dell’X????
A cura di: @issamacivibe
PUFULETI, FED NANCE – MURI DI MATTONI
Un accordo, un suono Lo-Fi di una chitarra si perde nello spazio infinito di 4 mura.
Pufuleti cambia, si calma, ci parla senza quella rappata sghemba e sgangherata che tanto lo rappresenta.
Un pianto si erge tra le mura di una città che lo soffoca, in una scena che sembra vista da una camera da presa.
Una canzone brevissima infatti, a malapena un minuto e mezzo, che sembra voler evocare dei fotogrammi di vecchi film noir.
Guardiamo le mura di una megalopoli da una macchina, mentre ne ammiriamo ogni singolo mattone, mentre spariamo velocemente in un buio che ci sommerge.
Pufuleti utilizza pochissime parole mentre ci parla a fianco, con lui siamo in un viaggio dove ci descrive ciò in cui ci stiamo immergendo.
Chiudiamo gli occhi, e con lui preghiamo.
“Muri di Mattoni, Ridipinti/
Salvami dagli edifici brutalisti”
E nella partenza di un sax duro, lontano e sentito, anneghiamo tra l’oscurità dei palazzi.
A cura di: @melpotcosmos
SOCIAL TEDIO E VANZ – ITALIA AMORE MIO
Questo venerdì è stato pubblicato ITALIA AMORE MIO, il nuovo singolo di SOCIAL TEDIO E VANZ per Ferramenta Dischi e distribuito da ADA Music Italia.
Il brano è una caricatura ben disegnata del nostro paese in cui gli artisti immergono le problematiche dei giorni d’oggi nel pieno loro stile emo pop. Il mood ironico e il lessico semplice e diretto fanno sì che vengano citate tematiche scomode con molta leggerezza. Ad esempio, il tema della religione rimanda a un senso di sfiducia generale controbilanciato dalla fede, “nessuno crede in te ma credono in Dio”. Questo approccio riesce così a strappare un sorriso all’ascoltatore al costo però di lasciargli ronzare una zanzara e che richiami l’attenzione su quelle assurdità e contraddizioni a cui siamo abituati. La produzione del brano è curata da Juck ed è interessante l’inserimento di elementi elettronici e di un ritornello dalle sonorità up che attribuiscono al brano quella spensieratezza che rimane impressa fin dal primo ascolto.
A cura di: @alberto.rogano
GIUSE THE LIZIA – BABY
Una limpida giornata di sole, birretta alla mano, gente sugli elastici e partite a pallone improvvisate… si, se solo non mi trovassi a migliaia di km di distanza sicuramente sarei già fissa ai Giardini Margherita di Bolo a cantare “BABY” di GIUSE THE LIZIA, la sua ultima perla.
Se ancora non conoscete questo artista per favore non fermatevi davanti alle etichette!!
Mi affascina sempre il suo modo “terra terra” di scrivere e anche di comunicare col suo pubblico.
C’è poi una costante interessante nella sua discografia: giornate ordinarie, da fuori sede, mischiate all’amore sia per la vita che per le persone; qui ancora una volta troviamo entrambe le sfaccettature riassunte in questo verso: “Provo un po’ di tutto ma soltanto per poterlo raccontare”.
E l’amour… “Baby, io con te non sento più neanche la fame”, beh, emozioni e parole forti caro Giuse (lo diresti anche davanti ad una lasagna unta qb?).
Per chi volesse sentire live questa ventata d’aria freschissima (insieme alle sue altre mine), vi consiglierei di non perdervi LA data per eccezione, il 25 novembre 2024 all’Alcatraz di Milano… credo proprio che sarà un bel 50 e 50 tra divertimento e pianti, quelli con i lacrimoni.
“Fatemi sapere se vi piace, ma se non vi piace non fatemelo sapere”, scrive sotto al suo ultimo post IG; tranquillo Giuse, ci vuole proprio una bella dose di coraggio per poter dire una cosa del genere 🙂
A cura di: @niedri.g
MINISTRI – IL PERUVIANO
E’ possibile che una nuova uscita sia in realtà un pezzo registrato nel 2007? I MINISTRI con questa release hanno fatto un salto dal palco dalla Collinetta verso il passato. IL PERUVIANO è un brano originariamente scritto nel 2007 per il Festival MI AMI ed è una sorta di inno a questa manifestazione, a metà tra una canzone e uno “spot senza prodotto”. Una dichiarazione d’amore al festival milanese dove i MINISTRI torneranno a esibirsi questo 25 maggio, sperando che “la musica a Milano anneghi all’idroscalo” anche questa volta, non solo per la possibile pioggia ma anche per il sudore delle persone. Per l’occasione di questo ritorno, i MINISTRI hanno recuperato e pubblicato la versione ufficiale di questo pezzo, “IL PERUVIANO”, un brano che riprende le sonorità alternative rock del gruppo, un minuto e cinque secondi di sentimento, urla e cori in sottofondo arricchiti da riferimenti al festival che formano un inno al divertimento e alla musica, vissuta ancora in una certa maniera. Anche la copertina del singolo è un omaggio al passato della band, nell’artwork troviamo una fotografia risalente addirittura al loro primo shooting scattata da Jacopo Farina.
A cura di: @kimo.jpg__
CLAUDYM – INCIDENTI DI PERCORSO
“Incidenti di Percorso”, il primo album di Claudym si arricchisce di un nuovo brano. COMPLICI nonostante sia stata registrata due anni fa è una canzone estremamente fresca. ll testo racconta di una relazionale che però non riesce a superare le prove nel tempo, a causa della mancanza di dimostrazioni reali di cui necessita una relazione, finendo così per arenarsi sugli scogli del silenzio e dei problemi. In un rapporto è necessario essere “complici” è quando non lo si è si finirà sempre in qualche maniera a tirare acqua al proprio mulino, finendo così a danneggiare l’altro, rendendo l’amore un questione sfida egoistica, o come dice claudia una rapina o un inganno. Il brano sembra quasi un dialogo tra Claudym con l’altra persona indiziata di questo rapporto, ma nonostante la tematica non proprio allegra il brano ha sonorità molto estive, frasi ciniche e spesso consapevoli vengono accompagnate da chitarre e suoni elettronici. Le influenze elettroniche prendono poi definitivamente il controllo del brano con dei bridge quasi totalmente strumentali alla fine delle strofe, che rendono il brano ancora più ballabile. Avete bisogno di una canzone da dedicare in serata al vostro ex e che vi faccia sentire voi quelli con il coltello dalla parte del manico? Questa è la canzone ideale.
A cura di: @kimo.jpg__
LIL JOLIE – LA VITA NON UCCIDE
“Non mi racconto mai, non lo so fare”. É così che la giovane cantautrice casertana Angela Ciancio, nota al pubblico come Lil Jolie, esordisce nella title-track del suo secondo EP di 6 tracce, alcune già uscite in precedenza.
La vita è una continua montagna russa ed è proprio ciò che ci racconta Lil in questo progetto, una sorta di inno trionfale alla vita e a ciò che ci offre ogni giorno, nel bene e nel male.
L’artista riesce ad ipnotizzarci con la sua voce armoniosa e al contempo energica e con testi sinceri e passionali, accompagnata da produzioni davvero notevoli, che uniscono le sue diverse anime musicali, dal dance-pop in Kiss Me all’indie-rock in Follia.
Un valore aggiunto è sicuramente il pezzo finale dell’EP, ovvero la cover di un brano scritto da Battiato che Angela ha cantato durante il programma Amici, facendo venire a tutti la pelle d’oca.
Una visione musicale come quella di Lil Jolie non passa certo inosservata, per questo attendiamo con grande curiosità il suo primo album (che magari racchiuderà l’attesissimo feat con Madame).
A cura di: @angelicatartaglia
IAKO – APRITI GRATTACIELO
In equilibrio tra Italia e Inghilterra, iako gioca a rincorrere sonorità oniriche e contrasti stropicciati. Come un sogno ad occhi aperti, pubblica “Apriti Grattacielo”, EP prodotto interamente da Novecento.
Il progetto si muove fluido, sperimentando e scomponendo influenze elettroniche ibride.
“Non resta nessuno se esplode la bolla
[…]
A un metro da terra nessuno ti ascolta”.
Apriti Grattacielo è un viaggio che musicalizza la Modernità liquida di Bauman e i suoi individualismi, le sue incertezze e vulnerabilità.
Un cinismo romantico, una presa di coscienza, praticamente una seduta di terapia dal tuo psicologo di fiducia.
“Tutte le cose che volevo dire sono già scappate”.
A cura di: @mmaxwu
GENERIC ANIMAL – BOBBY BALLAD
LUCA GALIZIA in arte GENERIC ANIMAL, classe ‘95, deve il suo nome a un disegno di un
generico animale, senza specie nè sesso; suona vari strumenti, scrive e disegna. La sua
musica spazia dall’ indie pop fino al nu soul passando per il post-rock. Dopo il suo ultimo
album “Benevolent”, fa uscire un nuovo singolo BOBBY BALLAD, dove una voce schietta,
cruda ci regala immagini suggestive. “Questo è il mio quadro perfetto”, un quadro di
malinconia, introspezione, GENERIC ANIMAL sembra abbracciare questa sua tristezza,
nonostante l’incomprensione altrui, ci parla del “parco giochi tutto rotto” un luogo un tempo
felice, ora decaduto, forse simbolo della perdita d’innocenza e delle ferite del passato.
Importante non guardarsi troppo attorno rischiando di dimenticarsi ciò che si vuole. La
canzone ci suggerisce speranza di amore, un rifugio in cui è facile arrivare anche se il ritorno
è incerto. “Forse è un tappo nel mio orecchio”, questa metafora può rappresentare il
desiderio di isolarsi dall’ esterno o l’ignorare una verità dolorosa che alla fine sale sempre a
galla. Servirebbe forse qualcosa che aiuti a digerire le emozioni difficili, un meccanismo di
difesa contro il dolore emotivo
A cura di: @tiscordardime
GORKA – KOLIMA
I treni se ne fottono
Di amanti che si baciano
Di madri e soldati che si abbracciano
Questa notte un ragazzo per guardare le stelle si è sdraiato sulle rotaie
Ora il tabellone segna quattro ore di ritardo
I treni freddi e indifferenti, il desiderio di viaggiare, di andarsene, di amare. “Polar Express” è la prima traccia di “KOLIMA”, il nuovo album di Gorka, giovane rapper genovese. Undici tracce che raccontano la vita di tutti i giorni, con una penna decisa e dal tratto definito. “ATTO I” e “ATTO III”, rispettivamente un coro in dialetto e una preghiera recitata, si distinguono dalle altre tracce, dando colore al disco e permettendoci di capire a fondo le radici del rapper. Genova si sente forte anche nel flow e nelle produzioni, e ancora di più nella scelta delle parole e delle storie da raccontare. Gorka conserva la poesia del cantautorato genovese e la ripropone in forma diversa, attraverso l’hip hop, mantenendo intatta l’autenticità che ha sempre caratterizzato la musica di Genova. Attraverso “Kolima”, Gorka offre un’esperienza musicale coinvolgente e interessante, confermando la sua reputazione come liricista potente e poetico nel rap italiano.
A cura di: @marshmelllows
