Skip to content Skip to footer

LE USCITE DELLA SETTIMANA

CIAOOOOOOO, SIAMO ancora vivi un’altra settimana per proporvi qualcosa che non potreste mai rifiutare… LE NEWS DELLA SETTIMANA!!!
Preparatevi che questa settimana non scherza!
A voi <3

18K, 4997, MASOO – YEMEN

18K non vuole minimamente pensare di rallentare in questo 2024 di crescita continua.
L’artista romagnolo propone un singolo che, come al solito, spiazza per la singolarità dello stile e del flow utilizzati. La scrittura cruda e diretta si riconferma il suo marchio di fabbrica soprattutto se accompagnata da una base di carattere stroboscopico e movimentato, in questo caso firmata 4997 e Masoo.
Il messaggio del brano è presto esplicitato nel ritornello: ‘’Questi rapper c’hanno il muso pure se sono ricchissimi, li manderei nello Yemen con l’ombrello sotto i missili’’.
Insomma, un invito a tornare coi piedi per terra e pensare di più alla propria musica, da parte di chi vede la soddisfazione nel placare la propria fame piuttosto che nella materia.
A cura di: @pietrodileo_

5070 – SBATTA (DI ME)

“E vaffanculo dalla psico non ci vado, perché mi ha detto che dovrei starmi lontano”. Il nuovo singolo di 5070, prodotto dall’amico The ego, è un gomitolo doloroso che si srotola piano piano, ripercorrendo cicatrici ormai guarite e ferite ancora aperte. “Sbatta (di me)” è la necessità di esprimersi anche quando raccontarsi è difficile, affidandosi completamente alla penna e alla musica. Gli occhi costantemente puntati verso l’interno, cercando dove fa più male, in un viaggio che in poco tempo diventa un grande flusso di coscienza liberatorio. La paura di mostrarsi vulnerabili e il bisogno di qualcuno accanto, la difficoltà di comunicare e il terrore di svegliarsi la mattina e trovare la notte, stare peggio di prima nonostante la fatica fatta per provare a stare meglio. Così tanto male che forse la soluzione migliore sarebbe scappare via da sé stessi. “Sbatta” ti entra in testa e non ne esce facilmente, ed è una di quelle canzoni che canticchi a fine giornata per trovare un po’ di conforto e leggerezza. Il percorso di 5070 riparte da qui, con un singolo che ci accompagna nei giorni più malinconici ma che allo stesso tempo ci invita a esplorare anche i nostri angoli bui, quelli che spesso per paura evitiamo, ricordandoci che la musica è intrattenimento ma soprattutto arte, l’arte di esprimere se stessi.
A cura di: @marshmelllows

MANTIS – MANTISTECH VOL.3

Il 3 maggio è uscito MANTISTECH VOL.3, ultimo capitolo della trilogia dei TECH di MANTIS e interamente prodotto da xx.buio, mix di Matteo D’Angelo, master di Nikeninja. Si tratta di un concept album intenso, distruttivo, ma in qualche modo catartico, che alla fine dona all’ascoltatore una rinascita, attraverso un viaggio che inizia nel modo più spinto possibile e diventa sempre più intimo ed emotivo, integrando alla techno vibes punk, emo, ma anche qualche ballad, creando un album dallo stile variegato ma coerente, in un continuo evolversi di emozioni e mood. Un progetto che abbiamo aspettato tanto, tipo un anno!!!, ma che alla fine è uscito con la sua naturalezza ed è magnifico, con cui si può ballare sotto cassa con CRISTALLIDE o ci si può struggere piangendo tutte le lacrime che si hanno in corpo con NEON, a voi la scelta.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Mirko (MANTIS) per farci raccontare il viaggio artistico e personale che sta dietro MANTISTECH VOL.3, questo è quello che ne è uscito fuori:
MANTISTECH VOL.3 riflette la tua evoluzione artistica, ma anche personale, spiegaci in che modo.
Ciao! Direi che dal punto di vista personale è stata una prova per cercare un po’ di più alcune verità dentro me stesso. Ho dovuto accettare diverse cose per smettere di avere paura di scriverle. Anche se non credo riuscirò mai a dire tutto, peró posso provarci. Dal punto di vista artistico mi sono un po’ voluto liberare dall’impronta strettamente techno (senza abbandonarla). Era da tempo che volevo esprimere più versatilità e lasciarmi più andare.
Qual è il viaggio tematico che gli ascoltatori possono aspettarsi di intraprendere ascoltando questo album? E cosa tu vorresti che provassero, emozioni/mood, e il messaggio che vorresti fargli arrivare con MANTISTECH VOL.3?
Il viaggio è una chiusura in se stessi che porta verso una realizzazione, e poi una metamorfosi incompleta, in quanto il disco parla di crescita e non di una trasformazione finale. I pregi e i difetti ci cambiano di continuo e c’è sempre tempo per fare tutti i cambiamenti che vuoi. Respira. Inizia… Vorrei che chi lo ascoltasse si sentisse compreso, e che capisca che può sempre fare passi avanti anche se sente ancora gli effetti delle cose brutte che sono successe.
Quali sono le tue tracce preferite dell’album e quali catturano meglio la tua trasformazione artistica? Perché?
Difficile da dire, ma credo che siano Cristallide, Neon e Bejelith. La prima perché ha il drop più hard che abbiamo mai fatto, le altre due perché rappresentano molto bene le mie influenze più emotive. La canzone che cattura meglio la trasformazione artistica è sicuramente Neon. Rappresenta un grande cambiamento sia per come suona sia per il testo: c’è una forte negazione di ciò che ostento negli scorsi dischi e anche nelle canzoni precedenti ad essa. È un punto fondamentale del disco perché rappresenta la realizzazione prima della metamorfosi che invece avviene in Bejelith.

Infine, MANTIS ci saluta così:
Sono felicissimo che MANTISTECH VOL.3 sia uscito. È il mio primo disco e lo amo. È sia la fine di un capitolo che l’inizio di uno nuovo per me. È adesso che sento che sta iniziando tutto, spero vivamente che lasci qualcosa nelle persone e come dicevo prima che si possano sentire comprese. Vi voglio bene, ciau <3.
A cura di: @alessandra_vitale_

OKGIORGIO, ESTREMO, CAMOUFLY – FORZA (CAMOUFLY REMIXES)

Il remix EP più fresco d’Italia al momento.
2 remix ma scelti con estrema cura dai maestri okgiorgio ed Estremo.
Figurano msft e camoufly, a destreggiarsi sulle dinamiche da loro rimaneggiate di “Forza”.
Camoufly su una strana fusione di moombathon e UK Garage con cassa dritta di una certa prepotenza e vocali tagliati e terzinati, mentre msft ha preferito un inesorabile amen break, a richiamare sonorità in stile Nia Archives, che a me fanno solo venire voglia di morire in un moshpit.
Oltre ai remix sopracitati figura anche una Sleep EDIT, che ho testato personalmente e devo dire che fa il suo sporco lavoro, Forza ma uscita nel 1978 in Music For Airports di Brian Eno, sublime.
Grandi reinterpretatori per grandi reinterpretazioni, un EP con tutti i crismi che fa vedere le molteplici visioni che ci possono essere dietro all’utilizzo degli stessi mezzi.
A cura di: @rxxmer

ETTA – SCEMI E CONTENTI

“Scemi e contenti” è un concentrato di tante cose, ma soprattutto è il nuovo album di Etta, cantautrice casertana che vive a Napoli. Le tredici tracce, che oscillano tra il rock ed il metal, sono un insieme di potenza, rabbia, a tratti anche tristezza, ma che nel complesso vogliono rappresentare un senso di ribellione e di speranza per tutte le persone che si ritrovano in questi testi. Nell’album sono presenti sei feat: “Scemi e contenti”, la title track, in collaborazione con Vipra, una delle figure più note del panorama musicale underground; “Chi beve, chi beve” vanta la presenza di Edoardo Bennato, uno dei più importanti esponenti del rock italiano; in “Big drama” invece troviamo IN6N, esponente della scena emo-hardcore romana; “Angel” è un pezzo tutto al femminile, con il featuring del gruppo pop punk milanese Bambole di pezza; “Never” con Bunna, componente del duo raggae Africa Unite; e per concludere, “POP” con Adriana, artista r&b soul veronese. Se per quanto riguarda le scelte degli artisti per i featuring abbiamo una certa varietà, dal punto di vista delle tematiche trattate all’interno dell’album abbiamo fondamentalmente un leitmotiv unico, che si declina in diversi aspetti. Il fil rouge di tutto l’album è sicuramente la percezione della donna all’interno della società: vengono infatti citati un insieme di luoghi comuni e di regole imposte da altri per avere il totale controllo sulla vita di una donna, ma anche un po’ di tutti gli altri. A farla da protagonista c’è inoltre una fortissima vena provocatoria, come a volersi scontrare contro questo muro alzato dalla società per buttarlo giù a forza di urla e grida di denuncia e di ribellione verso un mondo patriarcale che non accenna al minimo cambiamento, altresì tendente al controllo e che preferirebbe avere degli esseri non pensanti al suo interno. Fin dal primo brano, “Nervous”, si può intuire la direzione che prenderà tutto l’album: dal menzionare l’npc-protagonista in “Game over”, al catcalling fatto da una donna ad un ragazzo in “Sexy boy” all’esporre la cattiveria e l’incoerenza del pensiero medio, riportando frasi come “non spogliarti troppo che sembri una troia/ma se poi mi copro sono esagerata […] il mio corpo l’hai sempre sessualizzato/ma se poi ci giro un porno sono un caso disperato” nel brano “Pornostar”. Etta ha deciso di urlare a gran voce la sua denuncia: la sua battaglia è la nostra, SIAMO pronti a prendere parte a quest’ondata di ribellione verso un sistema che ci vuole sempre più “Scemi e contenti”. Il tempo delle fiabe è finito, è arrivato il tempo di lottare.
A cura di: @annariu_

KEIDEN, NARCOLESSIA – PARANOIA

Dopo qualche mese dalla deluxe di “RICORDI”, Keiden è tornato questo venerdì con il nuovo singolo “PARANOIE”, in collaborazione con Narcolessia e pubblicato per Alta Marea e Believe.
Fin dal titolo possiamo intuire il mood del pezzo che si pone come uno spaccato malinconico e intimo nelle fragilità degli artisti: le strofe al passato riempiono l’ascoltatore di pensieri e ricordi, figli delle insicurezze che le relazioni passate gli hanno lasciato. Chi meglio di Narcolessia poteva seguire questo filone? Regalandoci delle barre dalla doppia anima tra passato sfiduciato e un presente malinconico e speranzoso, ci guida tra i suoi dubbi e paranoie in modo diretto ed empatico.
Le sonorità del brano seguono il pop rotto e antitetico di Keiden che, oltretutto, ha curato appieno anche la produzione del pezzo. L’influenza hyperpop fa da regina e rende il brano movimentato e incalzante tale da entrarti subito in testa, quasi come una para della quale non riesci a liberarti.
A cura di: @alberto.rogano

WEMME FLOW, ZENIT – BUGIARDA VERA

“Bugiarda Vera” di Wemme Flow segna il suo grande ritorno per questo 2024! Non droppava da qualche mese ma dopo un periodo di pausa (e tutta la carica con cui ha partecipato a LUCIDI, l’ultima serata del nostro festival!!!) ha dichiarato di avere più fotta di prima e di voler dare un sacco al suo pubblico nel prossimo periodo. In “Bugiarda Vera” – prod as usual di Zenit, che ci delizia con dei giri di chitarra super presi bene – Wemme ci racconta un rapporto un po’ travagliato ma molto coinvolgente con una ragazza le cui intenzioni sembrano poco chiare. Sarà forse proprio questo che ha catturato la sua attenzione???? Also, in quest’aria di primavera sembra che qualcosa si stia muovendo :3
A cura di: @issamacivibe

MEMENTO – ))) CORRO FORTE

))) CORRO FORTE è il nuovo singolo di Memento che anticipa il nuovo (secondo) disco, in uscita prima dell’estate. L’artista classe 2002 sforna un brano Indie con chitarre stile anni ’90 che ci porta in una corsa sotto l’acqua, poi su una macchina, poi in mezzo al traffico. Non c’è una meta precisa, si corre forte e basta.
Il brano esce per Asian Fake ed è distribuito da Sony. Alla produzione troviamo Memento, Iulian Dimitrenco Stefano Iascone e Carmine Iuvone.
Andrea si esibirà il 25 maggio sul palco del Miami fest a Milano, che sia l’occasione per presentare il nuovo progetto?
Restiamo in attesa
Intanto, buon ascolto 🙂
A cura di: @iosonobet

MACHWEO, DADA’ – MA MER

Un sound a metà tra Napoli e l’Africa, che cosa si potrebbe chiedere di più?
Machweo e DADA’ uniscono le forze per cucire un pezzo che entra subito di diritto nella playlist dei pezzi che avremo in loop per tutta l’estate.
Machweo stende un beat delizioso, chitarre funk che ci ricordano i Nu Genea, seguite da batterie ed un flauto che invece hanno un sound quasi tribale. DADA’ mette la ciliegina sulla torta con un cantato in napoletano stupendo che ci ricorda quanto questa lingua sia “musicale”, senza rinnegare dei passaggi in italiano.
C maronn e piezz.
A cura di: @effe.ottantuno

GIROTTI – LUCI SPENTE

Una ballata infelice, note lente, e una voce trasportata che un po’ ci culla e un po’ ci
affligge. Il senso di malinconia è immediato, dato da immagini quotidiane intrise di
rimorso, inadeguatezza e desiderio di connessione. Lorenzo Girotti, parte della scena
musicale napoletana, fa uscire il suo nuovo singolo, “Luci spente”, l’inizio di un progetto
cantautorale preceduto da canzoni che si legavano al genere del pop contemporaneo.
Nel brano si evidenziano dissonanze tra quello che il narratore mostra esteriormente e
quello che effettivamente sente, un tema contemporaneo che esplora alienazione e
dissimulazione. Un’immagine chiara, la speranza di tornare a casa senza trovare le luci
spente, una parvenza di presenza, rappresenta la speranza di trovare ancora vita e
calore in un luogo familiare. Si percepisce un tormentato senso di colpa da parte del
narratore, una battaglia interiore che lo rende incapace di sentirsi emotivamente
connesso con un altro individuo. Il dolore di non riuscire a connettersi è talmente grande
che l’indifferenza diventerebbe un sollievo
A cura di: @tiscordardime

LIL JOLIE – KISS ME

Dopo essere stata appesa ad un filo per 7 giorni, e a sole due settimane dall’uscita (ahimè) da Amici, Lil Jolie già ci delizia con un nuovo pezzo, a primo impatto molto dance-pop.
Racconta di una fuga d’amore con riferimenti cinematografici inclusi.
“Kiss me” canta ripetutamente Angela nel ritornello, e aggiunge poi “finché non mi rompi, finché non mi vuoi” alludendo al fatto che, prima o poi, questa persona si stancherà della situazione, ma finché staranno insieme andrà tutto bene soprattutto se continueranno a baciarsi.
“Non so che ore sono e non importa neanche a te; Stiamo dentro ormai da un’ora, ma non sembra” il loro rapporto va sempre di più intensificandosi, scenario assolutamente romantico e da film (sigh).

Così assoluto che diventa ‘endless’ con l’ultimo verso: “Kiss me for’, kiss me forever”.
A cura di: @niedri.g

ASSURDITE’ – CORRIAMO SENZA FUTURO

Assurditè vince “Miglior performance della serata” al concorso Musicultura 2021, dando prova delle sue doti canore, calca il palco del MI AMI e quello dei successivi festival italiani che aprono la stagione estiva ed infine si aggiudica la nomina di “artista del mese” nel febbraio del 2023 per MTV New Generation con “Pressione Bassa”.
Rilascia nello stesso anno un EP e non vediamo l’ora di ascoltare il suo primo album in uscita il 17 maggio. Per ora ci tocca solo un assaggio, ovvero il singolo “Corriamo senza futuro”.
Chiara Balzan è la giovane artista che si cela dietro questa presenza musicale, sedotta da essenze musicali come Ella Fitzgerald e Chet Baker, per cui risulta quasi impossibile non trovare quei semi di malinconia, sparsi qua e là. Difatti il brano, disponibile su tutte le piattaforme musicali dal 3 del mese, li contiene intrinsecamente e muove l’ascoltatore verso una profonda riflessione.

“Viva la noia!” Per quanto fortemente temuta, va decisamente assecondata.
La condanna del tempo libero è un pensiero che non ci deve appartenere: è una vera fortuna se alcuni momenti possiamo dedicarli all’ozio o, alternativamente, ad attività di qualsiasi tipo che non includano necessariamente un nostro output. E’ importante avere una visione, poter riflettere e sentirsi un po’ più leggeri. Ed “intanto il tempo vola”.
Però, dietro l’angolo della mente, ci si colpevolizza della negata produttività e Chiara si interroga: “Avrò fatto abbastanza prima che io muoia?”

E’ la domanda del secolo, sempre legata al concetto di (iper)produttività e a quella dannata convinzione che non si è mai abbastanza, che esiste sempre la versione migliore di noi… in qualcun altro.
Allora diventa tutto un distruggersi nella corsa verso la gloria e/o la fama oppure, l’altra alternativa, di equivalente nocività, un continuo accontentarsi. Come di chi ha paura di “spingersi un po’ più in là”.

Così “corriamo senza futuro, nel buio”, verso la più totale incertezza che caratterizza il periodo storico e di riflesso le nostre vite. Non esiste un arrivo.
Eppure, “per fortuna c’è l’alba ancora viva che accarezza”.

In un scenario precario e senza speranze Assurditè ci invita a fermarci, ad aspettarsi.
Se il futuro non ci appartiene solo perché sembra quasi impossibile vederlo, vivere il presente è l’unica certezza di cui essere pienamente convinti.
“E’ bello anche senza futuro” e quindi carpe diem. Cogliamo gli attimi che la vita ci regala ogni singolo giorno, non rinunciamo ai nostri desideri solo perché la paura, la noia o l’ansia bussano alla porta. “Stammi vicino” lo hai mai detto a qualcuno?
A cura di: @giorgia.celentano

MANDARK – FORTE

Quest’ultimo EP di Mandark è “Forte”

Quest’ultimo EP di Mandark, intitolato “Forte”, regala piccoli brividi con le sue sonorità da film horror. Già dal primo brano, veniamo introdotti in una nuova evoluzione del suo universo musicale.

Tutti i brani sono caratterizzati dal desiderio di canalizzare la rabbia attraverso la musica, che in questo caso assume una connotazione più cinematografica rispetto ai lavori precedenti. Suoni cupi e tetri di campane e organi ci accompagnano in questo lungo viaggio fosco e tenebroso, illuminato solo dal chiarore della luna che ci indica la strada.

Con “Mille Ferite” addosso, Mandark prosegue questo viaggio in un brano rockeggiante che ci farà perdere il controllo e ci farà sentire il peso della testa.

“Crepuscolo” ci risveglia al suono di campane in un brano che ci accompagna in una notte sul finire del crepuscolo. Sul finale, degli archi ci avvertono del finale imminente.

In “Rabbia” troviamo un brano decisamente emo punk, che ci teletrasporta quasi in quell’estate del 2001 quando in radio passavano i classici dei Sum 41. Mandark ci parla di questa rabbia dovuta alla solita rottura estiva.

“Stupida Musica” è un brano che spazia tra l’emo pop punk e lo screamo/post-hardcore. Mandark si apre sulla sua dipendenza dalla “stupida musica”, senza la quale non saprebbe se gli rimarrebbe tra le mani un testo o una lacrima. Una metafora che non lo giudica mai, quella della “stupida musica”.

Outro: Suoni di tacchi – Male no

Il rumore dei tacchi sul legno, chiaro riferimento a “Thriller” di Michael Jackson, ci accompagna verso l’uscita di questo percorso introspettivo di Mandark, un viaggio di dolore e sofferenza, un percorso tra differenti generi e lacrime sincere. Un finale che più male di così non ci potrà mai più fare.
A cura di: @sonny._.mitch

SILENT BOB, SICK BUDD, JAKE LA FURIA – T10

Questa settimana il duo formato dal rapper classe 1999 Silent Bob e dal suo fidato produttore Sick Budd è tornato a spettinarci con un brano che incarna perfettamente la natura cruda e autentica del rap italiano, a partire dal beat prodotto da Sick, una garanzia come sempre, al testo colmo di rabbia ma anche di voglia di regolare i conti con il passato.
Il messaggio che vuole mandare Silent arriva forte e chiaro: conservare la propria identità e raggiungere gli obiettivi prefissati senza farsi snaturare da nessuno è la vera vittoria, non i soldi e la fama.
Inoltre, il feat di Jake La Furia, ormai uno dei principali veterani nel rap game, è stato sicuramente una scelta azzeccatissima, le voci dei due rappers provenienti da generazioni differenti si fondono alla perfezione e la qualità della penna di un fuoriclasse come Jake è inconfondibile.
Silent si riconferma il rapper che non segue i trend ma pensa solo a fare rap, sputando rime su rime senza alcuna pietà. Dice di non essere mai stato in Top 10 ma questo singolo dimostra che la Top 10 se la merita eccome.
A cura di: @angelicatartaglia