MA VEDETE CHE BELLA COPERTINA ABBIAMO USATO?!?!?
Proprio per contenere delle CROCCANTI SUCCULENTI MAGNIFICHE NEWS DELLA SETTIMANA.
Pronti/e???
OKGIORGIO – OK :/
Un po’ “Apparat”, un po’ il “Fred Again” italiano, «ok:/» è una traccia a dir poco spaziale.
Per l’ennesima volta emerge tutta la perizia di sound design di «okgiorgio», che sviluppa dei suoni mai sentiti tramite la sintesi e gli strumenti acustici.
Al contrario di molte tracce di «okgiorgio», qui non troviamo come suono “preponderante” il suo signature sound, ovvero la chitarra pitchata, fino al terzo drop. In compenso però, è stato fatto un lavoro magistrale con dei synth stabs e la chitarra viene comunque utilizzata nei bridge e nelle strofe in maniera intensiva.
Troviamo poi un respiro sincopato, utilizzato come fosse uno shaker: la fusione tra l’umano e i suoi sentimenti con le macchine, che quasi si umanizzano attraverso la sua musica, e parlano urlando tramite i vocali di Federico Laini, che a loro volta vengono distorti e tagliuzzati, a simulare la parlata meccanica di un automa molto triste.
Di una cosa sono sicuro, «okgiorgio» non si fermerà qui, ne usciranno altre e, per dirlo alla romana, saranno sempre più grevi.
A cura di: @rxxmer
MATERAZI FUTURE CLUB, FEDERICO RUSSO – DIO PERDONA RIGANO’
Iniziamo con calma, partendo, magari, dal titolo: “Dio Perdona Riganò”, il famoso attaccante ormai ritirato dal gioco del pallone, e rinomato bomber della fiorentina.
Da questo elemento deduciamo il tema della canzone, una dedica al mondo sportivo, specialmente a quello calcistico.
Con un testo a primo acchitto senza senso compiuto e una produzione estremamente curata nei dettagli e con alcuni elementi, che possiamo definire “fantoziani”, ci riporta a 40 anni fa, tra un film di Benigni e uno di Troisi, e molta altra musica e icone pubbliche.
Con un sapore nostalgico ci racconta una storia di calciatore che nonostante non abbia vissuto gli anni 80 a livello professionale, ha rubato molti cuori, come i calciatori di quel decennio.
È francamente un pezzo ascoltabile e godibile tra il prossimo derby del napoli e una schedina (persa) in mano.
A cura di: @minissale.xciv
TESEGHELLA – BENONE
“Benone” è il secondo singolo ufficiale di Teseghella, nuovo volto di Maciste Dischi che ho personalmente avuto l’occasione di ascoltare dal vivo al Santeria New Attitude 2023.
Attenzione a considerarlo solamente il regen di Calcutta per le origini ciociare, Teseghella si candida ad essere una delle nuove voci dell’indie-pop italiano; egli, infatti, riprende perfettamente tutti gli stilemi del genere, sia musicalmente che esteticamente.
Il brano parla delle inquietudini universali tipiche dei ragazzi della nostra generazione, con un amore sfuggente che fa da sfondo; un amore che, come spesso succede, finisce per alimentare ulteriormente il fuoco delle nostre insicurezze, da cui alla fine cerchiamo di uscirne “benone”.
Nonostante ciò, il mood del brano riesce a mantenere un’apparente spensieratezza, condita da autoironia e consapevolezza, che un po’ riporta alle vibes nostalgiche della nostra adolescenza.
La produzione è affidata al mitico @goldenyearssss e accompagna perfettamente il testo semplice ed efficace, arricchito da vari riferimenti musicali che spaziano dalla musica classica, fino ai Beatles.
La produzione del singolo precedente invece, “Hollywood”, è assegnata a @okgiorgio: praticamente il ragazzo del 99’ è cullato dal meglio della scena, in fatto di produttori.
A cura di: @kimo.jpg__
HAN – LABIRINTO
Con il secondo capitolo del suo nuovo progetto, @hanmusic.jpg torna a fare danni. Co-prodotta insieme a @okgiorgio e @marcogiudici.it, “Labirinto” è di una delicatezza sconvolgente.
I suoni ipnotici introducono una chitarra e una batteria dai ritmi dapprima lenti e poi, man mano, più energici, accompagnati da un testo sincero e introspettivo, con cui l’artista ci porta fiduciosamente nella sua stanza: uno spazio “multiforme”, in cui è un attimo perdersi e provare sensazioni alienanti.
Un labirinto -appunto- di alberi, che rappresenta una forte necessità di ritrovarsi (con sé ma anche con gli altri) e nel quale è difficile comprendere ciò che da fuori sembra chiaro. Perfetta per perdersi ai margini, insieme <3
A cura di: @issamacivibe
REAL TIMPANI – RX3XT
Come un fulmine a ciel sereno, dopo solo un mese dall’ultima pubblicazione, venerdì sono tornati i Real Timpani con “RX3XT”, nuovo singolo fuori per Funclab Records e distribuito da Universal Music.
Il brano è ipnotico e travolgente, è talmente veloce e incalzante da farti sentire quasi bombardato da una raffica elettronica di elementi. Fin dal sintetizzatore iniziale l’ascoltatore riesce a immergersi in un’atmosfera carica di energia e pronta a esplodere in un susseguirsi di momenti rapidi e impercettibili, prerogativa dello stile del collettivo. Come in ogni nuovo pezzo del loro progetto notiamo qua la duplice anima che si scontra nel brano: da una parte abbiamo un suono digitale e costruito che poi si scontra dall’altro con un’anima cupa e privata.
A cura di: @alberto.rogano
ORANG3 – STANOTTE
“Stai qui stanotte, che poi lontano sarò”.
Non servono testi chilometrici per esprimere un concetto e Orang3 ce lo dimostra.
«Stanotte» è il racconto che precede la partenza, per un viaggio diretto a non-si-sa-dove.
Il tema è chiaro: il pellegrinaggio ci divide e non si sa quanto durerà la distanza tra noi.
La richiesta di Orang3 è, allo stesso tempo, un saluto e una malinconica dichiarazione d’amore: c’è l’adrenalina di scoprire ciò a cui si va incontro, in attesa delle esperienza che si faranno, delle nuove consapevolezze – sapendo bene ciò che, per un po’, si lascia a casa.
La base parte con sé una chitarrina allegra che, per qualche motivo, porta con la testa al Sud America; a questa si aggiungono la voce, con quell’insistente ritornello, delle batterie e dei bassi distorti, che fanno emergere suoni quasi tribali.
Il clima si fa man mano più cupo, e sembra davvero di entrare nelle atmosfere del crepuscolo.
«Stanotte» anticipa un progetto, una sorta di diario di viaggio delle tante esperienze fatte negli ultimi anni dal produttore e cantante romano.
È come se Orang3 aprisse uno zaino portato in giro, per il mondo, e che alla partenza era vuoto: sta riordinando i ricordi e le avventure vissute, condividendole con noi dopo averle trasformate in musica.
Non aspettiamo altro che conoscere le prossime tappe.
A cura di: @foto_di_luke
IMMC – UNA COSA
La musica ha il potere di trasportarci in mondi emotivi completamente a sé stanti, di catturare momenti e sentimenti grazie alla melodia e alle parole, e di incorniciarli per sempre nel tempo.
Il nuovo singolo “Una Cosa” de “I Miei Migliori Complimenti”, emerge come un viaggio incantevole attraverso le sfumature dell’amore e della nostalgia. L’introduzione cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, con il suo ritmo dolce ed avvolgente.
Le note fluide e il beat rassicurante preparano il terreno per un percorso emotivo che si srotola attraverso le parole toccanti del testo.
Il brano è arricchito da una performance vocale coinvolgente e dalla musicalità ricca e sfaccettata della band, trasportando l’ascoltatore in un’esperienza sonora coinvolgente.
Ma è nell’intersezione tra musica e testo che “Una Cosa” trova la sua forza più grande: le parole si fondono con la melodia e ogni nota, ogni frase si impregna di significato, permettendo all’ascoltatore di immergersi completamente nel mondo della canzone.
È un promemoria del potere della musica, quello di metterci in connessione con le nostre sensazioni più profonde e di dar voce alle nostre esperienze umane.
“Una Cosa” de “I Miei Migliori Complimenti” è molto più di una semplice canzone: ghermisce l’anima dell’ascoltatore e lo porta con sé attraverso le complessità dell’amore e della vita.
A cura di: @alek_andros_
CROOKERS, ALTEA – TNXBYE
Crookers è il nome che Phra (Francesco Barbaglia) e BOT (Andrea Fratangelo) danno al percorso intrapreso in coppia come duo di dj e produttori.
Negli anni pubblicano un quantitativo di remix ed EP significativo, vantando della collaborazione di artisti come Fabri Fibra, Marracash, Guè, Ghemon, Dargen D’Amico e Jack The Smoker.
Sfondano la barriera del mainstream mondiale ed arrivano a lavorare persino con Pitbull, will.i.am. e i Major Lazer, rivalutando maggiormente il loro lavoro e strizzando l’occhio a nuovi successi.
Si muovono sapientemente tra il rap e l’house, producendo in casa e fuori dai nostri confini.
Splittano nel 2012 e, al primo citato, toccherà portare avanti il progetto.
Oggi, 22 marzo, compare su una traccia firmata Crookers un volto fresco: Altea.
Trasferitasi a Napoli per studiare e dedicarsi alla produzione di musica, finisce nel collettivo dei Thrucollected,
Rappresenta una delle due voci femminili e la utilizza per macchiare la traccia prodotta da Phra dal titolo TNXBYE. Sono insieme per comunicare un fastidio.
“I think it’s enough”, talmente “abbastanza” da farci un pezzo.
Qualcosa porta a chiedere un allontanamento, siccome sembra non essere più possibile sopportare il contrario.
La richiesta si fa incalzante, tant’è che il testo è spoglio, non presenta molte frasi e vengono tutte ripetute come a voler simulare il senso d’antipatia provato.
“I think we went too far”, talmente oltre da aver superato il limite.
Non crede di meritarselo per cui “please don’t get in touch”, “please don’t keep in touch”.
Come quelle mail di lavoro che si autogenerano quando si è OOF (Out Of Office), gradirebbe che questa persona, verso la quale nutre poca simpatia, comprendesse il messaggio e che dunque non si facesse più sentire. E probabilmente neanche vedere.
Il tappeto sonoro insegue meticolosamente il loro personalissimo senso di disagio provato, contrastato fortemente dalla voce angelica di Altea.
La dissonanza è chiara, è forte e, seppur vero che quest’ultima ha pubblicato un EP dal titolo “non ti scordar di me”, oggi sembra chiedere l’esatto contrario.
A cura di: @giorgia.celentano
DON SAID – FARAONE
È Trap.
Don Said si riveste di nero, del nerissimo di cui è vestita la nuovissima scena italiana.
Un ritorno, dopo varie sperimentazioni, al genere che più aveva segnato l’inizio della sua carriera.
Il Punk verrà ripreso, ma per ora rimane distante: Said non mette nessun sentimento in ballo, anzi, li brucia davanti a sè.
Il trittico torna il Sud, i soldi e le droghe: un faraone d’Egitto in pieno stile, seppellito nei suo eccessi e nei suoi averi.
Un esercizio di stile, una mostra che non si è perso nulla in questi anni.
“Faraone” non inventa nulla, ma lo ribadisce. Don Said ritorna come un re nella sua Catania, mirando più in su del potere terreno ma avvicinandosi a una divinità nel suo immaginario.
Alla fine, crack houses e piramidi rimangono tombe sfarzose.
A cura di: @melpotcosmos
ALDA – MAMMA
Dopo aver iniziato il suo 2024 al meglio con ‘’Stai Zitta’’, Alda sta prendendo quota, portando con se il verbo proprio di chi le parole non può usarle.
‘’Mamma’’ è lo sfogo dei pensieri di una bambina che, non avendo avuto la possibilità di esprimere i propri sentimenti e dire la sua, è portata da adulta a tirare le somme di ciò che questo silenzio abbia creato. Essa si rivolge ad una madre letterale, ma al tempo stesso figurata, lasciando all’ascoltatore la libertà di visualizzare questo interlocutore in ciò di cui ha bisogno.
Per esprimere concetti così diretti e personali la lingua non poteva che essere quella del rap, tanto cara all’artista italo-albanese, che accompagnata da una base quasi inquietante, esprime al meglio l’incertezza di quei momenti.
A cura di: @pietrodileo_
9DEN – THAT POGO WAS THE HAPPIEST MOMENT OF 2022
Singolo potentissimo quello di 9DEN, che inizia tranquillamente con una voce distorta che ci dice « Sono stretto/sogno adesso quello che voglio/il mio corpo è simbolo di quello che penso/mi rivedo il mio percorso », per poi far aumentare l’hype con l’utilizzo di un’elettronica sempre più prorompente e la guida di un’altra voce: « Mi sento fuori luogo/non è più quel giorno/il momento più felice è stato quel pogo », fino al drop esplosivo dove i sintetizzatori creano un suono tagliente che ci perfora le cuffie, coinvolgendoci nella perdita concreta del corpo e facendoci sfogare l’anima. Col passare dei secondi, le voci iniziali ritornano come un mantra, per poi accompagnarci verso il secondo drop dove le preoccupazioni che fino a quel momento ci avevano invaso la mente svaniscono e lasciano spazio alla libertà.
9DEN con la sua elettronica sperimentale ci incupisce per allietarci, con l’obiettivo di farci allontanare dai pensieri e guidarci verso le sensazioni.
A cura di: @valentina.pirovano
BIG P, INTIFAYA, RAYAN – CHIAMAVI ME
“Chiamavi me quando gli altri non erano lì…” è il verso che si ripete all’inizio del ritornello di questa nuova traccia dai toni più malinconici del rapper italo-senegalese di seconda generazione Big P.
Rispetto a collaborazioni più esplosive come “Vuole Noi” e “Pull Up”, entrambe con il compare Touché, in quella appena uscita l’artista mostra una parte più vulnerabile e introspettiva attraverso una sorta di monologo rivolto a un caro amico che l’ha “abbandonato” per una ragazza.
Big P ci regala momenti belli e brutti di un rapporto ormai volto al termine, grazie ad un testo carico di nostalgia, delusione e rabbia, emozioni che probabilmente ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita in amicizia. Il punto di forza è proprio il fatto di ritrovarsi facilmente in ogni frase della canzone, o meglio, di ritrovare quella persona speciale con la quale abbiamo condiviso tanto e che ora, magari, neanche ci rivolge più il saluto.
A cura di: @angelicatartaglia