Dopo la sorpresina di ieri, SIAMO tornati anche oggi per rendervi un po’ più felici del solito con le NEWS DELLA SETTIMANA!!!
Sempre fresce e pronte a stupirvi 😎
A voi le news!
IRBIS – PREGHIERA
Irbis ha finalmente ascoltato le nostre preghiere: dopo tre lunghi anni è tornato a far parlare di sé con il suo nuovo singolo dal titolo “Preghiera”.
Il giovane rapper milanese ha dimostrato, anche a distanza di tanto tempo, di non voler abbandonare quegli aspetti tipici dei suoi brani a cui ci aveva abituati: la voglia di sperimentare sonorità nuove, una penna sensibile e una voce che si fa eco di chi rimane in silenzio.
Un brano personale che ci trasporta tra Bovisa e Quarto e che narra una storia di comunità, più che di individui.
Il ritornello gospel è la chicca che ci porta ad empatizzare definitivamente con la traccia e a farci urlare “mama, prega per noi”.
Cosa aspettarsi dal 2024 di Irbis? Non voglio pensarci, preferisco lasciarmi sorprendere.
Let him cook.
A cura di: @matteodellamaddalena
SUNKEN – SE POI TE NE VAI
“Vogliamo stare insieme o non vogliamo stare soli?” canta SUNKEN nella sua nuova SE POI
TE NE VAI.
È una domanda chiave quando ci si trova ad un punto morto: perché mi vuoi? Perché mi
vuoi se perdi tutto quello che ti do? Perché ti voglio se sono di così poco conto per te?
Ti rivoglio indietro, ma non so nemmeno io il perché. Voglio le tue cose fuori da casa mia,
ma non voglio lasciarti andare, perché è così che funziona il tira e molla repentino in cui
siamo incappati e da cui non riesco ad uscire. È un dimenarsi, disperati, senza realizzare di
non essere impigliati.
SE POI TE NE VAI canta di un bisogno viscerale, un po’ fisico un po’ psicologico, una
necessità al pari di respirare – che manca completamente di senso, perché se fossi morente
a dissanguarmi, non sapresti dire il mio gruppo sanguigno – non sei basilare, ma ti tratto
come se tu lo sia perché averti è più normale che soffrirti.
Non ero io a dirti addio, ma dovrei esserlo – perché se ti ho scelto per un bisogno, non era
una libera scelta. E perché tu hai smesso di scegliermi.
Però, non riesco a fare a meno di rivederti in ogni gioco di luce, di ogni stanza buia in cui
entro.
SUNKEN ci trascina in questo disperato dimenarsi in cerca d’aria, attraverso una base
bittersweet che ricorda vagamente il pianoforte di Joji, e che allo stesso modo tocca toni più
elettronici delle tradizionali ballads
A cura di: @mia.znth
CARO WOW – DARK ROOM
Caro Wow è tornata col suo nuovo singolo “Dark Room”.
Con un pezzo tutto da club, unito ad inserti dalle sfumature electropop, siamo pronti a farci
trascinare in questo luogo di menti offuscate ed amori fugaci.
Dopo il senso di perdizione e i toni un po’ cupi di “quello che mi fai”, troviamo una Caro dai
toni più sensuali e provocatori, mostrandoci quindi una versione meno soft rispetto alle
vecchie produzioni.
Questo brano rappresenta un’ulteriore conferma della sua poliedricità tematica ed
immaginifica, pur mantenendo la sua originalissima impronta data da un voce estremamente
particolare e coinvolgent
A cura di: @miss_paluz
PICCOLO PRINCIPE, SHAMA – BAMBINO PERFETTO
Shama24k ha inaugurato la sua ripartenza nel nuovo anno con il singolo “bambino perfetto”, la cui chiave è una costante ormai consolidata della musica dell’artista: un mix di dolore e di malinconia – che ritroviamo all’interno dell’intera discografia ma con sfaccettature sempre nuove. Questa volta lo fa insieme a @piccolo_principe99, dell’ex duo Ski e Wok, insieme al quale ha inaugurato un vero proprio movimento. Il goth rap ha trovato una rappresentanza perfetta in Italia grazie a questi artisti, che non rinunciano a mettere sé stessi in ogni pezzo: è evidente la la ricerca di una catarsi in questo processo, fatto di affermazione di sé e di un malessere che ha bisogno di essere esternato. In “bambino perfetto” Shama ripercorre la sua infanzia, mettendosi a paragone con il Gabriele del passato, ricordando come fosse la sua vita prima che i problemi e i traumi della crescita subentrassero e lo rendessero la persone (e l’artista) travagliata che è oggi. Un pezzo denso, diretto, con il quale è impossibile non empatizzare.
A cura di: @issamacivibe
MANTIS – SPLEEN
Squadra che vince non si cambia, in nessuna occasione, per questo sono molto contento di comunicarvi che sono tornati MANTIS e xx.buio, con il primo assaggio di MANTISTECH VOL.3.
Techno lenta, il basso sembra parlarci, MANTIS che scorre mellifluo sulla base curata da xx.buio, dopo ZERO un pezzo techno più sbarazzino ma più lento, tecnico e psichedelico, fatto apposta per trasportarti all’ interno dell’ immaginario del MANTISTECH fino ai suoi meandri più scuri fatti di sangue, droghe e relazioni tossiche.
Questo pezzo ti fa astrarre dalla realtà con questi SPLEEN! urlati dentro una distorsione che hanno un matrimonio perfetto con il beat.
E niente rega, MO SE VIBRA!
A cura di: @rxxmer
ETT – KITSUNE
Il 26 gennaio accadde qualcosa di sorprendente a noi, il ritorno di un artista dopo che non si era più fatta sentire per mesi, portando con sé un dono da terre lontane, lontanissime.
ETT torna con KITSUNE, il suo nuovo EP dalle sfumature orientali, riprendendo la figura mitologica giapponese della volpe dai poteri soprannaturali, capace di tramutarsi in donna ed ingannare gli uomini.
Esattamente come la Kitsune, questo EP riesce a trasformarsi, cambiare forme e sonorità per evolversi in qualcosa di inaspettato.
Anche le sonorità non sono da meno, tra armonie paradisiache, hyper pop e nostalgia acustica rende questo progetto variegato, senza incasellarsi in un genere preciso.
ETT ci esprime un viaggio emotivo e personale, esponendo tutti i cambiamenti che la propria vita ha avuto per poter evolversi, e non rimanere la stessa ETT di prima.
Adatto per chiunque si senta bloccato e bisognoso di un piccolo fiammifero capace di accendere il fuoco dell’anima.
A cura di: @misparoingolaaa
GIOVAPIÙGIOVA – CENTRO DI GRAVITA’
Giovapiùgiova sbarca nel 2024 canticchiando Battiato.
Tutto sta andando male, di cazzate ne sono state fatte troppe: si cerca un equilibrio in questo mare, in questo marasma di emozioni.
Giova ricorda, si butta nelle memorie e nel cercare di capirsi, mentre invoca un centro di gravità.
Non permanente, troppo improbabile, ma giusto che duri un paio d’ore.
giusto 4.
La produzione è senza peso, vola leggera tra le parole di Giova, che dà un mood distante dalle parole, rendendo tutto pregno di una felicità un po’ disperata, figlia di un hangover martellante.
Non ci si crede molto ma una soluzione c’è, un modo per trovare una quadra è certo: alla fine Battiato è riuscito nell’impresa.
Un inno tra la disperazione e la speranza, che mi fa sentire meno solo, meno lasciato da parte. Certo, non c’è nulla di concreto in vista, ma la ricerca è partita, la voglia di essere una persona migliore c’è, e anche quella di non farsi fare più del male.
A cura di: @melpotcosmos
KARO, KHARFI – NOME
Una collaborazione che nessuno si aspettava è alle porte.
L’unione di due artisti che stanno facendo tantissime cose belle nella nostra musica contemporanea, l’unione di due menti, strumenti, voce angelica e generi differenti che hanno creato “nome”, l’ultima uscita di Karo & Kharfi, dalle sonorità che si intersecano perfettamente in una trama che ti fa sognare ad occhi aperti, accompagnata dalla voce di Karo che culla l’ascoltatore in una dimensione alternativa, tra pace, emozioni e sogni lucidi, un’esperienza vera e propria. Da ascoltare in loop.
A cura di: @misparoingolaaa
AMELIA42 – NUVOLE
Questa settimana è uscito il primissimo pezzo di Amelia42, “Nuvole”, che con la sua delicatezza ti porta in un mondo tutto suo. La prima cosa che noti è la sua voce, dolce e fortissima allo stesso tempo, che riesce a cullarti in questo suo splendido racconto. Amelia qui vuole parlare di ricordi e di una nostalgia che se provata per troppo tempo si fonde con la magia e i sensi di colpa di essi fino a farne completamente parte. Con un rapporto che non si può recuperare non ti resta che ritornare a pensarci, alla sensazione che provavi e che accompagna quei ricordi: stare in mezzo alle nuvole, colorate come un cielo al tramonto, con la nostalgia dei colori e la voglia di vederlo di nuovo. Dunque se volete sentirvi anche voi in mezzo alle nuvole, pronti a versare qualche lacrimuccia, dovreste proprio correre ad ascoltarvi questa canzone <3
A cura di: @fabiospy
JOE SCACCHI – ROCKFELLER
Molti ascoltatori di Joe Scacchi, tra cui me, penso siano rimasti straniti dalla lunga assenza del rapper romano dalla scena: nel 2023 ha pubblicato appena un brano su Spotify, Cassie, e altri due su SoundCloud, too late </3 e non mi interessa </3. L’anno precedente il “Progetto Joe Scacchi” sembrava aver messo delle basi solide che permettessero all’artista di consacrarsi definitivamente al grande pubblico, avendo pubblicato prima l’album SKY IS THE LIMIT con Tommy Toxxic e poi il suo secondo album da solista 27, e tutto ci aspettavamo meno che una tale penuria di uscite.
Arriviamo quindi al 26 gennaio del 2024, quando Joe Scacchi pubblica Rockefeller. L’artista sa quali sono i suoi punti di forza e li ripropone: dalla creazione di un immaginario che ha come centro Roma, al suo flow e ai numerosi riferimenti a personaggi della cultura di massa (Beep Beep, i Led Zeppelin, Mino Raiola o Mark Zuckerberg per citarne alcuni), senza dimenticarci della lapalissiana collaborazione con Nikeninja. Proprio quest’ultimo punto secondo me ci fornisce la chiave di lettura di questo periodo di quasi totale assenza: in Rockefeller i punti di forza sopra elencati vengono valorizzati ancor di più da alcune soluzioni compositive e armoniche non banali, probabilmente figlie di una consapevolezza artistica sempre maggiore da parte dei due artisti.
Sarebbe ingiusto non dire che durante il suo periodo di “assenza” Joe Scacchi in realtà ha dato sfogo ad una diversa vocazione artistica, la pittura. Chissà se in futuro queste due correnti dell’artista romano non si sovrapporranno sempre di più proponendo un’idea di commistione tra musica e arti visive, perché con Rockefeller una cosa è messa bene in chiaro: il progetto Joe Scacchi è tutt’altro che al capolinea.
A cura di: @jacopoarcagni
APICE, IBISCO – PAURA DEL BUIO
Il nuovo singolo “Paura del Buio” di Apice feat. Ibisco rammenta ciò che è stato pilastro della cultura musicale italiana. Il cantautorato. Quello storico di Battiato e De Andrè. Quello grezzo, quello che ti arriva subito, senza mezzi termini, che al primo ascolto può sembrare rindondante, ma dal significato estremamente profondo.
Il Singolo è accompagnato per tutta la durata dalla chitarra, a cui poi si sovrappone una voce ferma, sicura quella dell’artista.
“Marco ha colorato i capelli di rosa, e racconta che adesso la vita è tutt’altra una cosa” si apre così un testo struggente scritto percependo tutto il senso di “Inadeguatezza” di una vita che spesso ci contrappone duri ostacoli, faticosi da risalire.
“Giacomo” ha paura del futuro, “Eleonora” ha crisi di ansie, “Camilla” ha troppo peso della vita addosso, “Fabio” è troppo stanco, dal letto non riesce ad alzarsi.
Qui citate persone che lottano le difficoltà che sembrano farti precipitare a fondo sotto un muro d’ acqua, ma che trovano il coraggio di accettarle, di superarle unendole con la loro esistenza, convivendoci, senza mai più fronteggiarle.
Il ritornello ne dà conferma “abbiamo ancora paura del buio, paura di tutto, noi siamo quelli che vogliono il gusto del sangue addosso”.
Una traccia di oltre 5 minuti che è inno di accettazione dei propri problemi, non quanto ad accantonarli, perchè essi torneranno sempre, ma a prenderne atto e farli diventare innocuamente parte di noi, della nostra esistenza.
A fine traccia l’artista parla della sua esperienza, dei Nonni che guardano le pareti contemplando metaforicamente la loro caduta, perché ormai stanchi a letto.
Della madre che dopo vent’anni trova la forza, il coraggio e la determinazione di ricominciare a fare ciò che le piace, senza rimpianti, ovvero studiare.
Infine del padre, che fuma, troppo. L’artista spera un giorno che il suo vecchio gli dica “”sto bene” e se gli chiedo se fuma, lui mi risponda che ha smesso“.
A cura di: @alek_andros_
TATUM RUSH – TOTEM CRUSH
Tatum Rush negli ultimi mesi è stato rapito da una nuova ossessione: quella nei confronti della diva americana Angelina Jolie e del king del Pop latino Ricky Martin. Oltre ad aver risvegliato un nuovo lato artistico nel cantante, il quale ha costruito due sculture usando oggetti appartenenti ai due personaggi, questa ossessione ha anche risvegliato il suo desiderio di creare nuova musica rilasciando per Undamento il suo nuovo EP « Totem Crush ».
I due singoli di cui è composto sono, appunto, intitolati « Angelina Jolie » e « Ricky Martin ».
Angelina Jolie:
Degno di una performance di Hollywood, Tatum cattura gli ascoltatori con il suo tipico stile Soul un po’ esotico accompagnato da vibrazioni Pop. La voce unica del cantante incornicia la storia che ha come protagonista la famosa attrice americana: lei è ritratta come un figura lontana ed inarrivabile, mentre lui le parla pur sapendo che il dialogo è unilaterale. Nel brano, c’è un tocco di critica all’invidiabile modo di vivere della diva (« Angelina Jolie la vita non è sempre un film ») ed una parte interamente dedicata alla sua irresistibile aura (« sanguinerò su quei tappeti scarlatti, ma sai che non sono solo un tuo fan »). Più passano i minuti, più l’artista esprime vocalmente la passione che prova nei confronti della donna (« OH Angelina Jolie!! »), seguito da un finale soave e leggero che ci fa uscire da questo sogno romanzato.
Ricky Martin:
In questo singolo, il sound esotico che lo caratterizza è in grado di smuovere qualsiasi animo incontri: la voce di Tatum non canta più per avvolgere dolcemente, ma per elettrizzare e sedurre. Anche in questo caso, la figura di una donna misteriosa è presente: seducente, stile da « superstar », con una ricchezza che incanta, ma soprattutto di origini sud-americane come il cantante Ricky Martin (« Hoy latina quando parte il party metti su Ricky Martin »). Diversamente da « Angelina Jolie », qui la storia è vicina alla realtà e i personaggi sono connessi dal desiderio di passare del tempo insieme (« voglio un’ora di pace con te »). Il tutto è accompagnato da trombe e da una voce femminile finale che ricordano sempre più la tradizione sud-americana.
Se volete essere trasportati in un sogno, realistico o non, allora « Totem Crush » è un must che deve essere ascoltato.
A cura di: @valentina.pirovano
ANNA AND VULKAN – SCURO’
Scurò è il nuovo singolo di Anna and Vulkan. La giovane artista napoletana aveva esordito in ottobre con Comm’è, un pezzo in cui il dialetto incontra sonorità funk. Il nuovo singolo ha un suono completamente diverso: ci trasporta in un immaginario romantico, scandito dal dolce suono di una chitarra. Ci racconta il trascorrere del tempo, indicandone un momento ben preciso. Il termine ‘’scurò’’ appartiene al dialetto napoletano, viene utilizzato per indicare il passaggio tra il tramontare del sole e il divenire della notte. Eppure l’imbrunire sfugge alla vista della nostra Anna, persa negli occhi della persona amata. La percezione del mondo esterno viene messa in ombra dal sentimento. La capacità evocativa del brano viene esaltata da vocalizzi leggerissimi, che suonano come pensieri d’amore.
Di seguito una dichiarazione dell’autrice pubblicata sui suoi profili social: «Ho scritto ‘’Scurò’’ una sera del 2019, in cucina. Avevo sentito quella parola solo qualche giorno prima, ho registrato il pezzo e quella che sentite è la sua primissima versione. Per me ha sempre rappresentato il momento prima di un addio, e il desiderio di non essere dimenticati».
Consigliamo questo brano a chiunque abbia voglia di dolcezza, lasciatevi coccolare 🙂
A cura di: @whodafab
MAXIMILIAN – COSE DA FARE
Dopo Prince col suo disco “Love Storii” uscito a luglio dello scorso anno anche Maximilian dei Tauro Boys inizia il suo percorso solista.
Nei tre anni dall’ultimo lavoro del collettivo Maximilian è andato alla ricerca del suo sound, trovandolo nel macro-genere che è il Rock.
Accompagnato da un giro di chitarra e una batteria semplice ma che fa il suo lavoro, Maximilian racconta dei suoi dubbi e insicurezze sulla sua vita, la sensazione di star correndo ma senza sapere verso quale meta, separandosi dai lavori passati realizzati con gli altri Tauro e entrando in una dimensione più intima e personale restando però molto semplice e diretto, senza appesantire chi ascolta.
Maximilian dimostra di avere potenziale anche da solo, aspettiamo con pazienza la riconferma con quello che speriamo sarà il suo primo disco da solista.
A cura di: @effe.ottantuno
JEMEL & TOMMY3 – NON MI ANNOIO PIU’
non mi annoio più, in qualsiasi posto con te non mi annoio più.
Jemel e Tommy3 aprono il 2024 con ‘non mi annoio più’, aiutati da keziel alla produzione.
E in effetti i due gemelli non si annoiano e non annoiano con i loro pezzi. Un misto tra hyperpop, indie e dnb che cattura e si fa ascoltare. La collaborazione dei ragazzi ormai è una certezza e dà linearità ad un progetto che si lascia trasportare tra varie sfumature musicali, per creare un qualcosa di unico e soprattutto di personale.
Cosa dobbiamo aspettarci da loro quest’anno? Che sia il momento di un primo progetto, un EP magari?
Restiamo connessi e, per adesso, buon ascolto 🙂
A cura di: @iosonobet
NICOLA SICILIANO – COLPA MIA
Colpa Mia fa riferimento ad un amore non corrisposto: la sua vita e quella della ragazza a cui fa riferimento vivono due mondi opposti. Scritto in gergo napoletano, nel ritornello capiamo che i due giovani ragazzi hanno stili di vita diversi.
Nonostante la sua giovane età, Nicola viene molto apprezzato dalla scena rap e urban. Come nel suo precedente singolo, Niente più, anche in questo brano parla di vita personale. E, se i suoi fan lo amano, evidentemente è perché tratta storia dove chiunque potrebbe riconoscersi.
Rispetto ai suoi precedenti singoli, Colpa Mia, si avvicina ad una ballad. Rimanendo però sempre nel suo stile da rapper.
Questo brano anticipa il suo ritorno con un album molto atteso dai suoi fan. Quindi ci aspettiamo “NS p semp” in tutti i suoi prossimi brani.
A cura di: @maddalena_siciliano00
ZETA – PERDERTI
Con Alessandro c’eravamo lasciati alla release di “Sbagli” (link)
E’ passato del tempo, durante il quale il suo viaggio è proseguito assieme a Zeta, l’alter ego musicale.
Nel frattempo esse Magazine ha pubblicato alcune sue barre su un type beat di 6LACK, lui ha postato su Instagram “Sbagli Unplugged”, a seguire qualche work-in-progress che lo ha condotto alla creazione di “Perderti”.
In uscita il 26 gennaio, la lavorazione del brano è affidata nuovamente a Polezsky e Kang Brulèe. Squadra che vince non si cambia. Ma veniamo al dunque.
Anno nuovo, vita nuova?
Rispondo io per lui: magari.
La verità è che “tu tieni il cuore in gola ed è difficile respirare”.
La cosa più facile da fare è arrendersi, diventare uguali a tutti gli altri.
Alzare un mazzo di fiori al cielo per regalargli il suo profumo e in un lampo vederlo incenerire.
Liberarsi di tutte le tanto nobili quanto vane intenzioni. Disfarsi della magia.
Solo perché “a che serve rincorrersi e lasciarsi andare”.
La soluzione consiste nel tornare a casa da soli, tanto “non sai dirmi mai quello che hai”.
“Ma poi, nemmeno ti accorgi quanto sembriamo soli”.
Allora fare a pezzi ogni cosa.
Un giorno ti guardi allo specchio e il tuo riflesso è vitreo. “Ho qualcosa che manca”.
Sei trasparente, tutto t’attraversa.
Non polarizzi alcun che di rilevante e provi a incastrarti nella vita di un’umanità discutibile.
Scrivi canzoni per sfiorarla nell’unico modo possibile.
“Forse, poi, ho sbagliato tutto. Ma con te, io, ho sempre avuto la paura di perderti”.
Stavi facendo una scommessa con la vita.
L’inchiostro scivola sulla carta, picchietti la tastiera del telefono per appuntare l’ultimo pensiero prima che sfugga. “Parlami dei tuoi sogni, sembra che mi conosci”.
Rompe il silenzio pattuito: “ti ho cercato fino a perdermi”, tra la gente, “dentro te”.
Lui, per lei, non è niente. Lei, per lui, non è nessuno. Una situazione violenta, meglio non dirlo in giro.
La canzone porta in seno delle impercettibili, quanto vaghe, intuizioni. Possono restare tali oppure si può condurre la curiosità oltre la sensazione.
La decisione spetta a entrambi. In fondo meglio il panico, che lasciare un abbraccio.
A cura di: @giorgia.celentano
JACK OUT – VA BENE LO STESSO
Rabbia, malinconia ed il desiderio di voler rinascere attraverso la propria arte: “Va Bene Lo Stesso” è il nuovo singolo che vede la collaborazione tra Jack Out e Sunset Radio, nuovi artisti della scena musicale alternativa. Il brano, nato in maniera del tutto naturale tra un backstage e l’altro durante i loro concerti, è indirizzato a qualunque tipo d’ascoltatore. Nonostante la malinconia e la tristezza trasmessa nel raccontare una propria storia, percepiamo anche una sensazione liberatoria che ci manda via da quella “gabbia” emotiva. Il giro di chitarra iniziale, invece, ci culla e ci prepara all’atmosfera musicale a cui le nostre orecchie andranno incontro. “Va Bene Lo Stesso” è sfogo che tu sia triste o arrabbiato.
A cura di: @francyexeee