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LE USCITE DELLA SETTIMANA

ANNO NUOVO, USCITE NUOVE!!!
Finalmente sono tornate LE NEWS DELLA SETTIMANA, gli artisti più hit di queste prime settimane di gennaio sono già più che presenti nella nuova scena.
Prepariamoci a vederne e sentirne di belle!
A voi le news <3
 

GIUSE THE LIZIA – SCS
FINALMENTE È FUORI “SCS” e ora puoi ascoltarla comodamente nelle cuffiette invece di guardare fino allo sfinimento i video del tour di Giuse su Tiktok. Scritta e prodotta insieme a okgiorgio che conosciamo bene, cantata oramai da: tutti noi. La canzone mi è sembrata molto un audio-resoconto ironico e leggerino (ma anche un po’ rancoroso) di un date, pronto per essere inviato direttamente su whatsapp alla persona interessata: “E scusa/ Ci conosciamo appena e ti ho delusa”. Un audio sicuramente molto sincero perché sentiamo un “Sei molto più stronza dal vivo/ Che dalla tua foto profilo” ma anche molto cucciolo perché “Hai cambiato il taglio, che figa/ Hai messo una nuova camicia/ E sei molto più bella dal vivo/ Che dalla tua foto profilo” e anche un po’ paraculo dai perché “Non è mica per vederti nuda che esco con te/ Il fatto è che, baby, sei fatta per me” (da cantare come: “IL FATTO è CHE BEIBEEEEEEEE SEI FATTA PER MEEEEEE”)

Vai a sentirla!!!

Personalissimi consigli per ascoltarla:

  • sotto la doccia
  • durante la passeggiata quotidiana al tramonto
  • con gli amici in macchina per cantarla forte
  • pre serata per scelta outfit e momento trucco e parrucco
  • post crisi di pianto dopo palo mega galattico 

Attenzione: dopo che la ascolti una volta potresti non smettere di canticchiarla provare per chiedere io ti ho avvisato… Va be’ comunque Giuse io ho fame e non penso di essere da sola per piacere continua con altra musica!!
Ti aspettiamo,
Besitos

A cura di: @marshmelllows

STRAZJO, KNIAR, MARCO444, NARCOLESSIA, ENIMRAK – NON CI PENSARE
Non ci pensare è la prima uscita ufficiale di Strazjo, che per l’occasione decide di collaborare con Kniar, Marco444, Narcolessia e EnimraK. Nel testo ognuno mette a nudo le proprie debolezze o difficoltà, come succede nella prima strofa con le barre “E anche oggi non ho fatto niente / soliti vizi, le ragazze e poi le sigarette / e sai che mi piacerebbe / chiudermi dentro una bolla / e non sentire più niente”, o dopo con “Tutti i miei amici che vendono / prima o poi se le prendono / spero di morire prima di loro / non lo reggerò / non mi fido, mi sento costantemente in pericolo / faccio schifo e mi sento costantemente ridicolo”. Il ritornello poi esprime tutta l’esasperazione scaturita dalla difficoltà di esprimere la propria sofferenza (“A volte / non trovo le parole / per descrivere il dolore / che ho passato nelle ore”), con alla fine un invito a non pensarci e ad andare avanti. Le tematiche riportate riescono ad incastrarsi molto bene con la strumentale a cura di EnimraK, che ricerca un punto di incontro tra un pop fatto di chitarra e pianoforte e l’hyperpop che lo ha fino ad ora caratterizzato.

A cura di: @jacopoarcagni

BALDO! – DUE SCHELETRI
Il 2 gennaio è uscito DUE SCHELETRI, il primo drop ufficiale su Spotify di BALDO (@baldoxv), prod @enimrak.wav. Nella cover del singolo, di Elia Sardelli (@bygrill_withlove_), vengono raffigurati due scheletri che si baciano su uno sfondo nero e viola, metafora di una relazione svuotata e conclusa che ancora persiste nel cuore e nella mente, e che anticipano all’ascoltatore l’’atmosfera un pò triste e malinconica che li travolgerà ascoltando DUE SCHELETRI. 

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con BALDO, per farci spiegare quali emozioni e quali temi ci sono dietro a questo brano dichiaratamente hyperpop e dal ritmo nostalgico. DUE SCHELETRI, ci spiega, esplora il percorso di trasformazione interna a un individuo dopo un tradimento, che si esplica come un lento processo che attraversa le fasi di accettazione di un amore ormai finito, guarigione e redenzione, diventando «liberi dal mostro interiore che ci eravamo e ci è stato creato» e capendo che le cose alla fine, per quanto sia difficile, vanno lasciate andare per permetterci di cambiare
DUE SCHELETRI

A cura di: @alessandra_vitale_

DOLCEDORMIRE – DIMORA PERFETTA
Questo venerdì è uscito per LaTarma Records il nuovo singolo di Dolcedormire “dimora perfetta”, la conclusione di un percorso catartico dell’artista alla scoperta di sè stesso.
Il brano incarna una tappa di crescita nel viaggio dell’artista che trova una maturazione sia sonora che lirica. Dal punto di vista stilistico possiamo notare un’evoluzione che pone le sue radici in un’attitude rotta e cupa ma che si schiude verso uno spettro pop e melodico. Il testo del brano, invece, racchiude la scomparsa di tutti i pensieri negativi da cui l’artista stava scappando nei singoli precedenti. Dolcedormire è finalmente riuscito a uscire dal bosco oscuro di pensieri oppressivi e intrusivi, da quei demoni da cui era in fuga in cerca della “dimora perfetta” in cui rintanarsi, il proprio corpo, ed è ora pronto a iniziare un percorso dedito alla scoperta di sé e a una significativa crescita personale e musicale.

A cura di: @albertorogano

LOST KIDS, CLOSE LISTEN, AYDEN LAU – SOS
Il duo romano costituito da Flavio Strabbioli (Morow) e Gabriele Breccia (Atoker) non si identifica come un collettivo rap, pop, punk, alternative rock, indie, trap o elettronico. La loro è una formazione molto mista, ritrovandosi, così, a sviluppare un approccio alla musica trasversale. Più accurata è la loro “sintesi” nella definizione di “Lost Kids”.
Il progetto musicale prende vita nel 2017, mentre nel 2022 scelgono di partecipare alle audizioni di XFactor, il cui percorso, nonostante gli sforzi, trova la sua fine ai bootcamp.
In tempi recenti, stringono un patto con Close Listen e Ayden Lau e pubblicando nel frattempo tre EP, soluzione ad hoc e vincente, quali “Lost Tape”, “Syntetico” e “Tutto male, grazie”.
A novembre del 2023 esce il singolo “Sigarette”, il 5 gennaio del nuovo anno si rifanno vivi con un brano – richiesta d’aiuto: “SOS”.

“Mi ammazzo di sigarette”, “ormai parlo a colpi di tosse”: è chiaro che c’è qualcosa che non va.
Come sotto una (pericolosa) anestesia non provano nulla più.
“Ho fatto a pezzi il nostro amore” e d’un tratto ogni cosa è illusione e “false promesse”.
Mentre raccolgono i cocci, tutt’intorno si annulla e gli attimi sembrano ridursi a calcio e scommesse.
Così la vita, “la mia vita”, è solo un SOS.

La canzone, più che denunciare il malessere provato, sembra portare un messaggio d’incredulità: come è possibile che nessuno si rende conto dello stato in cui ci si ritrova?
“Come un aereo di linea, nessuno si accorge delle fiamme dentro la turbina”.
Mandare mille segnali di fumo nella speranza di ricevere un aiuto e continuare a chiudere gli occhi con l’ausilio di compresse finisce col contaminare anche la loro musica: “le mie non sono canzoni, ma richieste d’aiuto”.

La voglia di sperimentare mediante suoni e parole, l’esercizio alla ricezione di stimoli che si va a trasformare in ispirazione a tempo debito può già risultare una buona medicina. In ogni caso, non bisogna sottovalutare il problema e consultare seriamente chi può fare al caso proprio.
Inevitabilmente mi riconduco al recentissimo brano “Medico” di Tony Boy, in cui il suo parafrasare diventa un monito (nello stile di Tedua e Marracash) per chi attraversa un momento di grande fragilità e lo sintetizzo nella semplicissima, seppur efficace, frase “Fate arte”.

Se nessuno chiede mai “Flavio come stai?” oppure “Flavio dove stai?”, si consideri l’interrogativo come un metro in grado di misurare quanto sia pessima la compagnia.
E’ decisamente ora di guardarsi altrove, magari verso chi possa dedicarvi anche il solo pensiero di provare un forte dispiacere nel sapervi tristi.

p.s. Frequentare tipe depresse, non è la soluzione!

A cura di: @giorgia.celentano

MANDARK – MILLE FERITE
Ultimissima uscita di Mandark, Mille Ferite ha quel ritmo pop-rock che piace sempre, che in
qualche modo risulta sempre relatable; perché – siamo onesti – perseguire un sogno non è
mai facile, e chi meglio di un artista per dircelo.
Il beat carico di rancore e il testo scandito dal ritmo, infatti, lo rendono un brano perfetto per
sfogarsi, per sputare un po’ di veleno indietro, da dove e da chi è arrivato.
Continuare a scalare la vetta portandoci addosso mille ferite, è però deleterio, e Mandark,
con questo brano, ci ricorda che non siamo i soli a proseguire a fatica, e quindi di
scrollarcele di dosso e di proseguire un po’ più leggeri.

A cura di: @mia.znth

SGRIBAZ – 4 MY CITY
4 My City è il nuovo singolo di Sgribaz; Nuovi suoni, nuovi flows e nuovo tutto pronto a stupire l’Italia, uscendo dall’oblio della propria città natale, ma riconoescendola sempre, tra i suoi pregi, difetti, occasioni e sfortune.

Sgribaz è un rapper cagliaritano classe 2000, componente del collettivo “Nuova Sardegna”, è stato scoperto in un contest nel 2020, organizzato da Dj Khaled x Snipes in collaborazione con Esse Magazine, che, col passare del tempo, ha conquistato sempre più vette e diventando l’artista che è oggi.

Nell’ultimo singolo “4 My City” Sgribaz tiene a omaggiare la sua città natale, che, con atmosfera dark ed anthem trap, ci esprime con uno storytelling momenti di rivalsa, sconfitta e vittoria di uno scenario sociale che spesso si vede in vari capoluoghi italiani.

Una storia soggettiva, che racconta vari aspetti della realtà, specialmente in luoghi in cui l’ambiente musicale non è stato mai osservato dal mainstream italiano, consigliatissimo.

A cura di: @misparoingolaaa

ENEA, ATARDE – BUONANOTTE ALMENO
Venerdì 5 gennaio è uscito il singolo “Buonanotte almeno”, frutto della collaborazione tra i
cantanti ENEA, esponente della nuova scena bolognese, ed ATARDE, pseudonimo di
Leonardo Celsi, artista anconetano classe 2001.
Il brano si apre con una melodia alternative-pop dalla quale veniamo cullati, il suono caldo
della chitarra ci accompagna nell’ascolto del brano, che si occupa di farci riflettere su quei
selvaggi anni 20, i quali simboleggiano il passaggio all’età adulta, e con lei, tutti i pensieri
complicati che ne derivano. Eppure siamo stanchi, ed è così che entriamo in questa nuova
fase della nostra vita.
“Buonanotte almeno pensa al mondo intero, ho gli occhiali che non esistono”
Il ritornello è un comodo cuscino di ripetizione, dove la voce modulata ci invita forse a
riflettere su questioni più grandi rispetto ai problemi personali, la nostra piccolezza
paragonata al mondo intero, e la difficoltà di vedere chiaramente o comprendere la realtà
circostante. Nel mentre quello che possiamo fare è continuare a ondeggiare, come ci viene
suggerito dalla canzone, prima o poi da qualche parte finiremo

A cura di: @tiscordardime

CHERRY ILLS – PUNK BABY
A quasi 2 anni dal suo primo album “Ch.ills” cherry torna con “PUNK BABY”, un progetto che dà una ventata di freschezza al trap metal, genere ormai di nicchia, soprattutto in Italia. L’album composto da 12 tracce è definibile come un manifesto del rap underground e della sua eredità, dal trap metal all’emo trap, cherry esplora ogni suo suono, e con un pizzico di hyperpop, corona quello che è fino ad adesso il suo progetto più solido. Non solo dal punto di vista musicale, ma anche dal punto di vista artistico, in quanto tutte le grafiche ed i video con i quali cherry ci ha deliziati sono totalmente fatti da lui, il che lo rende a tutti gli effetti un artista a tuttotondo.  

A cura di: @anxietyat2am

MICHELANGELO VOOD – 2000 ANNI
Michelangelo Vood inaugura il 2024 con 2000 Anni, singolo che anticipa l’album di debutto.
Scritto a quattro mani con Andrea Bonomo e prodotto da Giordano Colombo, il brano esce per Carosello Records e si mantiene sullo stile dei precedenti: 2000 Anni è una storia cantautorale che con chitarra, voce e poco altro man mano che il brano prosegue, dà luce ad un pop non banale ma allo stesso tempo in cui è facile ritrovarsi.
Michelangelo Vood, al secolo Michelangelo Paolino, nasce in Basilicata nel 1991 e lì cresce circondato dalla natura incontaminata: il parco naturale del Monte Vulture e i laghi vulcanici di Monticchio. Il rapporto con la natura è importante al punto da dedicargli il proprio nome d’arte: ‘Vood’ infatti non è solo il cognome della madre, ma è anche un richiamo alla parola “wood”, bosco.
Da sempre appassionato non solo di musica, ma anche di letteratura, Michelangelo vince il talent per autori “Genova per voi” e si laurea in Filologia e Letterature Moderne: due passioni che si intrecciano e che dividono la sua vita artistica e quella professionale, insegnando storia e italiano in alcune scuole superiori di Milano.
In attesa dell’album quindi, buon ascolto 🙂

A cura di: @iosonobet

AARON – URLARE
Dopo Amici 22, il primo EP e un’estate passata in tour con gli instore in tutta Italia, Aaron è tornato con un nuovo singolo. Urlare è un brano incisivo, in cui le abilità canore del giovane artista sono messe in risalto da una base acoustic. Perché come ha dichiarato lui stesso sui social «Non è un vero ritorno se è sottovoce».
Proporre un sound così immediato, primordiale, potrebbe essere una scelta coraggiosa nell’era dei producer. Basti riprodurre un titolo qualsiasi pubblicato negli ultimi anni e risulterà evidente la complessità di una base elettronica costruita ad hoc, spesso senza neanche l’uso di veri e propri strumenti musicali.
Non si tratta quindi di qualità della produzione, piuttosto di un ascoltatore il cui udito è ormai abituato ad un altro tipo di sonorità.
In realtà le uscite più recenti fanno ben sperare in un ritorno di strumentali sempre più presenti, come in Milagro di Madame, Red Light di Tedua o Non Parlarmi (Outro) di Massimo Pericolo, per citarne alcune.
Il suono, la copertina del singolo e perfino l’abbigliamento di Aaron nel video ufficiale rimandano ad un immaginario dal sapore western, che mi ricorda un po’ Irama in Baby – Capitolo XI.
Proporre questo genere sarà stato un azzardo? Solo il tempo potrà dircelo. Nel frattempo, noi vi invitiamo all’ascolto, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.

A cura di: @whodafab

SUSPECT CB – GIORGIA
Si intitola “Giorgia” il secondo singolo di Suspect Cb, uscito venerdì 5 gennaio, in collaborazione con Ernia. 

La storia di come nasce questo brano è incredibile e ci ricorda che gli artisti, anche i più affermati, hanno sempre un occhio attento verso gli emergenti. 

È maggio 2023 quando, sulla home di Instagram o TikTok, compare a tutti, compreso Ernia, il freestyle di Suspect intitolato “Giorgia Meloni”. Il Duca condivide il video sul suo profilo e inizia a chattare con il ragazzo. 

Otto mesi dopo, scrive in un post su Instagram: “Scelsi di andare a completare quel freestyle grazie al quale ci eravamo conosciuti, facendolo riprodurre e aggiungendo una mia strofa. Auguro il meglio a Sus, perché è un ragazzo che sa comportarsi e che lavora un sacco, e che questo pezzo possa aiutarlo a cominciare la sua carriera”. 

La principale fonte d’ispirazione del brano è indubbiamente la UK drill, ma la presenza di satira e ironia lo rende unico rispetto a tutti gli altri pezzi del genere usciti recentemente. Il ragazzo è agli inizi e ha sicuramente molto su cui lavorare, ma noi, così come Ernia, continueremo a seguirlo attentamente.

A cura di: @matteodellamaddalena

SALLY CRUZ – LA NOTTE
Sally Cruz, un nome nuovissimo all’interno della scena, si affianca a thasup su una produzione di Mike Defunto.

Traccia carichissima di malinconia e tristezza, al limite tra tematiche emo-trap e post-punk (date anche dalle urla di Sally, una scelta inedita nella scena urban italiana, che la contraddistingue).

thasup si integra perfettamente con lo stile della traccia, con i suoi classici vocali a tratti sincopati, a tratti trascinati. I due sono perfettamente complementari sul beat di Mike Defunto, una classica prod emo-trap molto ben fatta che a tratti mi ricorda il Ketama126 di Rehab misto a delle ritmiche tipiche di Lil Peep.

Fidatevi di me, se volete puntare su qualcuno nel 2024, tenetevi qualcosa da puntare su Sally Cruz, ha decisamente tanto potenziale e si sta evolvendo molto bene, tenetegli gli occhi addosso, datemi retta.

A cura di: @rxxmer

ASTROBOYDARKO – CARNE DI POLPACCIO
Se avete voglia di ascoltare un pezzo rap che ti farà dire “caxxo se spinge”, la nuova uscita di AstroboyDarko, Carne di polpaccio, fa per voi. L’artista classe ’01 racconta le situazioni di degrado e di droga che vive ogni giorno e lo fa con ironia, come nel ritornello, in cui esagera sistematicamente tutto ciò che racconta (“Sto facendo cose che non ti piacciono / mangiando carne di polpaccio / casa fredda giro con il colbacco / sto reccando sono ubriaco fradicio / se la giro non so cos’è il tabacco”), provocando nell’ascoltatore una duplice sensazione di ribrezzo e di ilarità per l’assurdità della scena. Da notare la capacità di storytelling di AstroboyDarko, che racconta per filo e per segno la scena di un suo amico a cui l’artista consiglia di non assumere sostanze stupefacenti quella sera, ma che non lo ascolta ed esce da una siepe con fare sospettoso. 

La produzione, curata da Zyon, Keziel e Tommy3, contribuisce a definire il carattere aggressivo e crudo della canzone, usando modelli e stili prevalentemente rap nella batteria o nell’uso del basso 808. AstroboyDarko dimostra ancora una volta la sua capacità di spaziare da brani più introspettivi, come Meglio giorni (canzone di apertura dell’EP Il principe della nebbia, uscito il 7 luglio), ad altri come appunto Carne di polpaccio, che raccontano la strada e situazioni di disagio tipiche di zone come Cinisello Balsamo, luogo da cui viene l’artista.

A cura di: @jacopoarcagni

ASTA – AGGRESSIVO
ASTA ritorna con il suo progetto artistico con la sua terza uscita, ancora più sentimentale e personale delle altre, parliamo di “Aggressivo”.

“Aggressivo” è un brano di una potenza emotiva incredibile, accompagnandoci nella mente dell’artista, un viaggio dantesco tra i pensieri, il caos e le emozioni intense che caratterizzano la sua lotta interiore, ma che, in un certo senso, è identica alla nostra di battaglia emotiva.

Il tutto culmina con il ritornello, dove ASTA scatena tutte la sua ira e la sua tristezza, trasmettendo energie negative e positive in 150 bpm.

Oltre al testo struggente, il brano è caratterizzato specialmente dalla base, una combinazione tra piano, melodie eteree e percussioni avvolgenti, creando una dimensione sonora che si intreccia perfettamente con la voce e il significato del testo.

Quello di ASTA è un progetto che interessa specialmente per il suo aspetto autobiografico:

Un carico emotivo che l’artista ha rilasciato tramite questo pezzo, e speriamo in futuro con molti altri!

A cura di: @misparoingolaaa

KID YUGI – PAGANINI (PAGANINI RECENSISCE PAGANINI (Che è il nuovo singolo di Kid Yugi e non se stesso))
Venerdì pomeriggio mi ha scritto da chissadove mio fratello, contentissimo, davvero felice: aveva appena letto che “Paganini” era uno dei lyrics più cercati su Genius.

Ma quel Paganini non ero io, tantomeno un altro artista.

Purtroppo il mio caro si era confuso.

Quel giorno era infatti uscita la canzone intitolata “Paganini” dell’artista Kid Yugi, che chiaramente, non sono io.

Tale Kid Yugi, vengo a sapere, è un ragazzo di 23 anni di Massafra, che è recentemente diventato molto popolare: ha guadagnato la possibilità di collaborare con Night Skinny e fa un particolare gangsta-rap con testi elaborati.

Di lui ne parlano molti, ragazzə di licei, medie, università e pure più grandi, ha lavorato persino con Tedua nel suo ultimo album ‘La Divina Commedia’, ma – scusate la ripetizione- non sono comunque io, il mio cognome coincide per pura casualità con quello del titolo del suo ultimo singolo.

Tutto questo insieme di coincidenze e talento mi ha incuriosito oltre ad avermi fatto ridere – infatti verso la mezzanotte di venerdì, appena uscito il brano, degli amici me l’hanno inviato per scherzare via messaggio, ma li ho visti un po’ tardi.

Così nasce questo articolo, dal divertente titolo ‘Paganini recensisce Paganini’ – che resta sempre il brano del ragazzo sud italiano.

Sciogliamo subito questo grande noto, perchè un ragazzo di Massafra, nato secoli dopo il maestro violinista – forse mio parente o forse no – citi tale figura è un dilemma interessante, beh, la risposta la troviamo nel ritornello:

‘Un Genio Non Ripete’

In mezzo a minacce, mandate e ricevute ed al giovane ‘flexing’ di donne portate a letto in una sola settimana viene ripetuta, leggermente reinterpreta, la celebre frase del caro Niccolò, oramai purtroppo morto ed impossibilitato a sentire questo tributo.

Perché di questo si tratta, un elogio tra sangue e armi, immerso nella fotta tipica dei giovani che vengono dal niente per prendersi tutto, a costo di riprodurre il tanto discusso patto con il diavolo del vecchio musicista.

Importante far notare che questa non è la prima volta che il rapper nomina noti eventi e persone del passato: nel 2022, nel progetto ‘The Globe’ ha realizzato la traccia ‘Sturm Und Drang’, riferita al movimento tedesco che ha poi portato alla nascita del Romanticismo italiano.

Per concludere questa divertente recensione omonima, ringrazio i ragazzi di Siamo per avermi chiesto e permesso di realizzarla, insieme al simpatico Kid Yugi, che si sta facendo spazio nella scena attuale, portando qualcosa di nuovo, anche grazie alla sua particolare voce e voglia di non staccare la cultura dalla musica a noi contemporanea.

A cura di: @paganinipaolopaganini