YOYOYO allora com’è andato il 15??? Eventi del genere non potranno mai esistere di nuovo, quindi…
RINFRESCHIAMO L’ARIA DELLA MUSICA NOIOSA E RADIOFONICA.
E sapete già come, NEWS DELLA SETTIMANAAA
A voi <3
OKGIORGIO – OK
3 inediti insieme ad okokok e okokokokok, finalmente è uscito ok, il primo EP di okgiorgio.
La dark techno si mescola con chitarre e vocals con i transienti sballati, un tipo di elettronica totalmente inedito nel panorama mondiale, che fa di okgiorgio una delle assolute maestranze della musica Italiana. L’ EP parte con ok una traccia quasi Garage ma con i tratti tipici di okgiorgio, una perfetta introduzione al progetto. Continua con okok, speed techno che cura tutti i mali per poi continuare con okokok, che ormai conosciamo tutti. Il lavoro continua poi con okokokok, che funge sia da interludio che da introduzione all’ ultima traccia (anche questa già uscita), cioè okokokokok, sulla quale ho già fatto un articolo.
EP solidissimo, un ottimo lavoro che lancia okgiorgio nel panorama dell’ elettronica mondiale. Posso dire si gode? Si gode.
A cura di: @rxxmer
MONTAG – CHAI TEA
IL TÈ-TÈ DI MONTAG È FINALMENTE PRONTO E BEVIBILE ANCHE AL FUORI DI YOUTUBE
montag è Pietro Raimondi, cantautore lombardo e voce della band Giallorenzo.
Quest’anno ha rilasciato con La Tempesta Dischi il suo primo album ufficiale ‘Dati’, seguito da un tour e presentato in anteprima alla data dei post-nebbia al locale Santeria, a Milano.
Sono passati 8 mesi dalla release del progetto ufficiale del cantante; a sorpresa, questo venerdì, ha reso pubblica su tutti i digital-stores un suo vecchio brano: Chai-Tea.
Ma ‘Chai’ è un termine indiano che già di per sé vuol dire ‘Tè’ e questa stessa bevanda proposta da Pietro è oramai vecchia di più di tre anni: infatti il brano era stato suonato in passato, nel 2020 per il secondo episodio delle Live Session in via Tucidide, realizzate da Caco Prod ed oramai giunte al termine, con il centesimo episodio della serie.
L’essenza del brano è rimasta invariata dal tempo, ad esso sono stati aggiunti i background vocals di Clauscalmo e la strumentale ha subito piccoli cambiamenti grazie alle mani di Generic Animal e Marco Giudici.
Come affermato dallo stesso montag il singolo è stato scritto nel giugno 2018 ed è sempre stata una canzone amica, utile per imparare a stare negli affetti.
Parlando di tè, però, come tutte le bevande, può piacere e non piacere e, di conseguenza, ci sentiamo di suggerirvi di mettere su l’acqua, osservare il vapore acqueo che sale e di perdervi in esso, accompagnati dalla calma voce dell’artista.
il chai di cui stiamo parlando potrà piacervi o non piacervi, ma sicuramente colmerà un minimo del vuoto che portiamo con noi.
abbandonate il telefono per farvi accogliere dalle chiamate perse, togliete il filtro e sorseggiate, anche se ultimamente i nostri cieli sono grigi, chiudete gli occhi, riposate, il paesaggio è bellissimo, dai!
A cura di: @paganinipaolopaganini
OUTSOON – AMORE A MILANO
I ragazzi di OutSoon Collective non si fermano mai: dopo i vari progetti solisti concludono quest’anno ricco di uscite con il primo progetto collettivo, AMORE A MILANO. OutSoon è un collettivo fondato da Luca Re e Federico Caon (manager), avviato poi con Mett, Kiriku e Carlo Giorgetti.
L’EP è distribuito da Artist First e si mantiene sullo stile dei progetti solisti degli artisti: Mett, kiriku e Luca Re. Sono 15 minuti di musica che vale la pena ascoltare, con testi che girano intorno al tema del titolo, ma si sviluppano nel progetto dando spazio agli artisti di esprimersi in tutte le tracce, che sono prodotte da kiriku.
Le tracce sono 5 :
MI SPACCHI LA TESTA
IL PRESSO DI AMARTI
TAGLIANO
MI FAI STARE BENE
TI ASPETTO A CASA
Buon ascolto 🙂
A cura di: @iosonobet
FIOREAKAMONO – TACHANKA
Fiore Akamono, accompagnato dal fidato 85Prod e da Ed Mars, torna con Tachanka, e miglior titolo non poteva essere dato al brano.
Il tachanka infatti, era una sorta di carro armato trainato da cavalli. Quindi una sorta di carrozza corazzata con sopra un mitragliatore.
E il flow in questo brano, pesante come una colata di acciaio fuso sopra alla strumentale fa venire subito in mente un’immagine simile, che unisce questa crudezza a qualcosa di instabile, come stesse su per miracolo.
Un immaginario vicino al decadentismo della nuovissima scena hiphop italiana, che mette sempre in primo piano un certo cinismo, quasi una voglia di autodistruzione.
Tachanka rimane pieno di citazioni, in un susseguirsi di barre pesanti, che spaziano da Tekken fino ad Hegel, passando pure da Stefano Cucchi.
Un continuo immaginario di violenza che carica, sopra un beat che lo accompagna magnificamente, facendo trionfare questa immagine cruda.
Un singolo che si incastra in un anno composto da singoli su questo stile, da Tarrare a Geyser Freestyle, di cui avrete bisogno per avere qualcosa da ascoltare finita Tachanka.
Estremamente consigliato. Come camminare dritto come un carro Tachanka.
A cura di: @melpotcosmos
L’OFFICINA DELLA CAMOMILLA – TECHNO IS MY BOYFRIEND
Filastrocca composta da frammenti di ricordi, notti di devasto e un passato che scivola via lentamente, Techno is my Boyfriend de L’Officina della Camomilla prosegue nella composizione del mosaico di DREAMCORE, il nuovo album della band. La melodia è essenziale, costruita interamente su una chitarra acustica che con delicatezza sottolinea le frasi – a tratti oniriche, a tratti dolorosamente crude – cantate da De Leo, anche questa volta immerso in una storia che prende vita da oltreoceano. Varie citazioni contribuiscono a creare un immaginario sospeso nel tempo, irraggiungibile, a partire dai colori neon e dai trucchi sfavillanti di Euphoria fino ad arrivare al mondo mainstream di Jurassic Park. Ai ritornelli inafferrabili si intreccia la dolcezza della voce di Altea, che sembra provenire da un’altra dimensione, forse proprio quella dove Francesco De Leo riesce a trovare l’ispirazione per le sue arcane storie.
A cura di: @loulareed
WEMME FLOW – CINNO
Wemmino e Zenit formano un binomio più che funzionante, e brani come “Piazza Maggiore” e “Conosciuti ad una festa” lo dimostrano chiaramente. “Cinno” rappresenta la quarta uscita annuale dell’artista classe 2000, che ancora una volta vuole sottolineare la sua provenienza. In dialetto bolognese, “Cinno” significa “Bambino”.
I richiami al mondo infantile sono evidenti: “Il ‘bleah’ è venuto fuori in freestyle mentre provavo delle melodie; alla fine è diventato parte della canzone” – spiega l’artista. Il racconto della prima parola utilizzata, o meglio, del primo verso, non sorprende. Nella sua discografia, si trovano facilmente momenti in cui ha sperimentato con i suoni delle parole, aggiungendo un tocco della sua sana follia.
Wemme esplora per tutto il brano il confronto tra la sua vita attuale e quella degli anni di preadolescenza, rendendo difficile per l’ascoltatore distinguere quali parti siano riferite al passato e quali al presente.
“Non ho più fretta, cinno mi fa vibrare,” ha scritto Wemme per annunciare l’uscita del brano.
Quindi vibriamo insieme a lui in attesa di qualche progetto che vedrà la luce nel 2024
A cura di: @matteodellamaddalena
ELASI – FRANCO
È da mezz’ora che ballo da sola di fronte allo specchio mentre ascolto in loop FRANCO di ELASI in collaborazione con i producer Anoraak e Dumar.
Il sound è catchy e il mix di frasi francesi e italiane aggiungono un tocco originale al ritmo che ci ricorda l’Italo disco di fine anni ‘70.
Se anche voi come me siete affetti dalla depressione invernale, questo singolo vi travolgerà e in men che non si dica starete ripetendo ad alta voce “FRANCO COME VA??? BABY DO YOU LIKE FUSILLI??” muovendo il corpo libero e leggero come se fosse una notte al mare di mezza estate.
La storia di gelosia che ci espone il testo ci permette di immedesimarci ancora di più mentre cantiamo:
“Franco lei chi è? Franco ma perché?” il tutto accentuato da un immancabile 🤌🏻 all’italiana.
Insomma, abbiamo capito che FRANCO è una hit che riporta luce e calore in questo dicembre freddo, riaccendendo la nostra voglia di ballare e di vivere l’amore.
Vi aspetto in pista.
A cura di: @valentina.pirovano
GRETA – GRETA
Dopo la pausa estiva, i Greta sono finalmente fuori con l’omonimo singolo. GRETA è un pezzo autoreferenziale, ma scritto per riflettere il vissuto un po di tuttə: come scritto dagli autori, GRETA è la loro “parte più debole, quella più fragile che a volte ci fa soffocare il cuore” – ed è anche la nostra. Pianti in silenzio, litigi, malessere, dipendenze, solitudine, paura del futuro: è facile ritrovarsi in strofe così sincere e personali, accompagnate dalle note lente di un pianoforte che si alternano a ritornelli dall’energia più intensa ma dal contenuto ugualmente malinconico.
A cura di: @issamacivibe
SETHU – TRISTE VEDERTI FELICE
Con Triste vederti felice Sethu torna a pubblicare, e lo fa sprigionando tutta la sua passione ed emotività. Il consolidato sodalizio con Jiz, fratello e produttore, permette di creare un’armonia tra la parte vocale e strumentale, optando per un progressivo crescendo non solo dinamico, ma anche di numero di strumenti e di “durezza” del suono.
Anche il testo risente di questo crescendo, partendo da un primo momento molto evocativo, per poi arrivare al ritornello e alla seconda strofa in cui sembra rivolgersi direttamente ad un interlocutore.
Tutta la tensione accumulata si risolve alla fine con un’esplosione musicale in cui la batteria è incalzante e dove Sethu esprime al meglio le sue capacità vocali, ma è anche un’esplosione emotiva che poi ritrovare la pace in un’outro piano – voce che riprende l’inizio del brano.
A cura di: @jacopoarcagni
NARCOLESSIA – NON IRONICAMENTE
Siamo agli sgoccioli dell’anno ed è ora di tirare le somme su chi sono stati gli artisti che ci hanno meglio accompagnato lungo tutto il 2023. Tra questi c’è sicuramente Narcolessia che è tornato questa settimana con “Non ironicamente”, il singolo che porta a conclusione il percorso iniziato a gennaio con “17 Benadryl”. Il brano sancisce l’ennesima collaborazione con il fidato EnimraK e mostra un’altra sfaccettatura dell’evoluzione stilistica e sonora dell’artista che con “Denti” ci aveva preparato a un mood più crudo rimanendo comunque fedele ai glitch della sua anima hyper. Un testo preso male e ironico, o come il titolo suggerisce, magari non così ironicamente, si staglia su una produzione incalzante che incarna a pieno le parole struggenti.
La costanza è ad oggi una via validissima per emergere nella scena e, con la pubblicazione di questo brano in chiusura dell’anno, Narcolessia sembra proprio aver deciso di seguire questa strategia e continuare a regalare ai propri fan un pezzo di sé in modo da andare avanti insieme nel proprio percorso di maturazione artistica. Ci auguriamo vivamente che anche l’anno prossimo, a questo punto dell’anno, potremo dire che
Narcolessia ci sia stato vicino durante il susseguirsi dei mesi e magari continuerà a innovare i suoi svarioni e a regalarci nuove sonorità.
A cura di: @alberto.rogano
DEMONCANDY – LEGAMI
In questa seconda metà del 2023 Demoncandy si è dimostrato alquanto attivo e ispirato, facendo uscire ben quattro brani. Legami, prodotto da Ed Mars, è l’ultimo di questi, e propone una particolare collaborazione con 18K, il quale mostra il suo volto più lirico, facendo leva su una malinconia sottesa a tutta la canzone piuttosto che sulla passionalità e la rabbia che tanto caratterizzano lo stile peculiare dell’artista.
Alle due strofe, che si possono definire “morbide”, si contrappone il ritornello incalzante e rafforzato ritmicamente dalla chitarra elettrica e dalla struttura del testo, basata su una serie di domande retoriche seguite dalle relative risposte (“Ti manco? / Ammazzati / Mi vuoi? / Prendimi / Se scappo? / Legami / Mi ami? / Insultami”), le quali spezzano l’andamento della frase permettendo di accentuarle.
Legami si dimostra quindi un brano molto interessante: la produzione curata da Ed Mars abbraccia molto bene le voci dei due cantanti, 18K ha fatto ancora una volta vedere come egli sia in grado di adattarsi agli stili più disparati, e infine Demoncandy dimostra di avere in mente una linea artistica ben precisa che penso ci riserverà sorprese in futuro!
A cura di: @jacopoarcagni
CAFFELLATTE – TATTOO TABOO
“È l’altra faccia della passione incontrollata, sono gli amanti e al tempo stesso coloro che forse un po’ si odiano.” dice Caffelatte per raccontare il suo nuovo pezzo “TATTOO TABOO”, e in questo modo descrive un po’ anche il mio pensiero su questa canzone. Apprezzo particolarmente quando un’artista che pensavo non mi piacesse mi sorprende con un pezzo inaspettatamente forte. “TATTOO TABOO” è una di queste magiche eccezioni, il brano parla di un attrazione fisica fatale, di due amanti che si scelgono per poco, ma quel poco è travolgente, dissacrante. La base dance, la voce di Caffelatte che appare come quella di una dea, mi fa dire, non solo che il significato del brano sia stato pienamente centrato dell’accompagnamento musicale, ma che Caffelatte potrebbe aver trovato una dimensione che le calza maggiormente e mette in risalto i suoi punti forti. Brava Caffelatte, vogliamo più brani così 🩷
A cura di: @annasp.o
IAN DARD – HOUDINI
“Mi hai fatto una magia poi sei sparita come Houdini”
“Houdini” di Ian Dard è una catarsi feroce, un inno di ribellione Punk Rock che esplode in un ritornello da far ribaltare gli impianti, una dichiarazione di libertà personale nella sua forma più cruda e indomita.
Le emozioni, rabbiosamente urlate sotto forma di uno sfogo liberatorio, fungono da dinamite lanciata contro le convenzioni, un grido che sfida l’apatia del sistema.
È il singolo di punta estratto dal suo primo ep “SOLE E LUNA”
Nascendo da un’esperienza personale intensamente dolorosa, Ian Dard si immedesima nell’anima di un suo amico che aveva affrontato la devastazione della perdita del padre, per essere poi tradito dalla figura che rappresentava la sua unica luce residua: la ragazza. In quel turbine emotivo, nacque “Houdini”, un brano ispirato dalla sensazione di smarrimento, da quel senso di magia illusoria in cui la ragazza scomparve improvvisamente, come se si trattasse di un trucco di un illusionista.
La canzone diventò il riflesso della fusione tra il dolore per la perdita e il tradimento, trasformando l’esperienza personale in un potente grido di frustrazione e di lotta, con la metafora dell’illusionista divenuto celebre grazie alle sue fughe impossibili.
A cura di: @annasp.o
IULIAN DMITRENCO – HOUDINI
XiBERiA è un album freddo, nel senso che è proprio ghiacciato, del tipo che per andare da una traccia all’altra devi usare l’Arkitka (una rompighiaccio tipo gigantesca per chi non lo sapesse come me fino a 30 secondo fa). Vi dico se si scioglie al sole tra qualche mese; per adesso esiste, sta qui e tu ci stai dentro infagottato come un bimbo sul Monte Bianco. È una catena fatto principalmente di tracce strumentali, tra le quali svettano XiBERia e TUNDRA, che nella loro non immediatezza ritmica ti tengono incollatissimo alle cuffiette. Invece EXCALiBUR e NODO iN GOLA ti parlano, nel senso che letteralmente ti parlano perchè sono tracce cantate, delle baite che insomma qui in mezzo ci volevano. Iulian Dimitrenco, restando su degli orizzonti conosciuti, mantenendo netta la linea tra il conosciuto e il non, sperimenta, prova e ci riesce.
A cura di: @minissale.xciv
MECHA PRJT – BACILLARIO
Venerdì è uscito il nuovo singolo del MECHA PRJT, Bacillario (nome di un negozio di vestiti ALT in Via Del Corso, a Roma). Il pezzo è una serenata punk. La voglia di evasione e di scappare dal passato è quello che viene espresso dai tre componenti del progetto con delle sonorità dove le chitarre ed il basso sono i protagonisti, quasi a ricordare Poorstacy o l’ultimo album di Slowthai.
Se volete piangere e nel frattempo rompervi la testa contro il muro, sta roba è per voi.
A cura di: @rxxmer