Okok, dobbiamo riprenderci dalla scorsa settimana, che è stata un po’ carica per dirla tutta, oltre al nostro evento (Grazie di esserci stati <3<3<3) c’è stato anche il Dr.Martens Fest, insomma, tutta questa movida ci avrà fatto un po’ stancare no? E ALLORA è il momento delle NEWS DELLA SETTIMANA!!! Pronti a rinfrescarvi dagli svariati after!
GIUMO & TANCA – SCUM
Dopo aver festeggiato insieme sul palco dell’Arca il 26 Ottobre, Giumo e Tanca ci hanno regalato un’altra gioia con la pubblicazione di SCUM. Lo hanno urlato forte e chiaro lo scorso sabato, al release party presso il Circolo Gagarin. Questo EP in collaborazione tra due membri del Klen Sheet non è sorprendente. Dopo SCEMO, ABBRACCIAMI e 69, le orecchie di noi ascoltatori sono ormai abituate a questa commistione di vocalità che risulta in un prodotto organico, a cui ormai siamo affezionati.
Ma tra le sei tracce oggi vogliamo parlarvi di una che passa in loop nelle nostre cuffiette.
GRETA è un pezzo WOW percorso da una chitarra che la fa da protagonista e liriche crude che restituiscono la quotidianità di un qualsiasi ventenne nel nostro paese. La difficoltà di trovare un lavoro dignitoso che permetta una stabilità economica e i compromessi che siamo disposti a valutare. Non una denuncia sociale, semplicemente il ritratto di una scena che si denuncia da sola.
Detto questo, noi torniamo a saltare e a scuotere la testa, ciao amici!
TONY2MILLI – BOTTEGA VENETA
Siccome la redazione si è rotta le palle di darmi pezzi conscious su cui scrivere articoli depressi, oggi portiamo un po’ di freschezza.
Lo stile e la freschezza sono quelli di sempre è il messaggio ormai è chiaro: Tony è qui per portare avanti quella trap arrivata con la Dark ma che negli anni ha trovato sempre meno esponenti.
L’ignoranza c’è, i contenuti possono sembrare superficiali, ma l’ostentazione della ricchezza nei testi come sempre nasconde un qualcosa di più profondo. Cosa sia questo qualcosa chiedetelo a Tony, io me la trappo nel mentre.
BABY NON SONO UN FRIGO MA HO MONUMENTI ADDOSSO
RADICAL – EVOL+
Già avevo detto che secondo me sarebbe arrivato qualcos’altro dopo INFERNO, e infatti è arrivato EVOL+, repack di EVOL con aggiunte altre 5 tracce. Le tracce sono rage, sono potenti e incazzate a morte, e vantano le collaborazioni super azzeccate di 18K in RIOT e dell’inglese Fimiguerrero in KSUBIS. È un concentrato di vera rage alla radical e tracce come VIVIENNE WESTWOOD sono la riprova non solo dell’attitudine di Radical, ma anche delle skills da producer di Mothz, che ha tirato fuori delle basi infernali. Rendere questa repack in un articolo mi viene abbastanza difficile quindi ve la riassumo con 2 parole: RIOT! MOSHPIT!
MARTA TENAGLIA – ALLODOLE
“Allodole è un esercizio di rabbia in cui invece di frantumare piatti si rimettono i cocci al proprio posto. Però non nel senso che si incollano tra di loro e si ripristina il piatto, ma nel senso che ci si fa un mosaico, un centrotavola, un vestitino. L’importante è farsene qualcosa e poi lasciarla lì. Vietato portarseli dietro, che sti oggettini pesano molto più di quel che sembri ragionevole.”
Allodole è il nuovo singolo di Marta Tenaglia, ultimo brano che anticipa il nuovo album della cantautrice milanese. Prodotto da Marta stessa e da Federico Carillo, è un pezzo elettronico a tratti con melodie arabeggianti. Scorre bene anche grazie alle parole, che danno l’idea di un flusso di coscienza in atto, pronunciate in un modo che è un po’ una via di mezzo tra parlato e cantato, in spoken word.
Interessante anche il fatto che parte del testo sia in inglese: la frase “you’d better know your enemies, you’d better go to therapy” si ripete più volte nel ritornello quasi come fosse un mantra.
Marta Tenaglia inizia a pubblicare musica nel 2020 e uscita dopo uscita mette sempre più a fuoco il suo stile, venendo anche selezionata per importanti playlist Spotify come New Music Friday ed EQUAL Italia. Pubblica il suo primo album nel 2022, intitolato “Guarda dove vai”. After Verecondia, il suo prossimo progetto, è in uscita il prossimo 24 novembre.
Buon ascolto 🙂
BRUCHERÒ NEI PASCOLI – PALO
PALO è il primo album de Brucherò nei pascoli ed è un disco che ha il sapore di quello che la musica indipendente italiana dovrebbe essere. Nel susseguirsi delle 9 tracce che compongono questo disco si respira un senso di identità profondo che ti porta spontaneamente a non limitarti ad un ascolto superficiale. Brucherò nei pascoli è un progetto che sa di NOLO, è arrabbiato e non ha paura di urlarlo. Si passa da tracce più urlate, come la hit e intro dei progetto PALLE PIENE, a mood completamente diversi ma che hanno la stessa attitude e la stessa motivazione. Il valore più grande di questo disco è proprio questo: nove tracce tanto diverse tra di loro ma che non avrebbe potuto scrivere e suonare nessun altro se non loro. Se stai ascoltando Brucherò nei Pascoli, lo sai.
Dopo aver pogato sotto palco al MIAMI, PALO ha ancora più un valore magico: la parte più punk si sposa con ambizioni più itpop e live rende ancora di più. Il risultato è quella personalità eclettica di cui in Italia nel 2023 abbiamo un disperato bisogno. Menzione speciale per Montreal e un Ceriwax magistrale alla produzione.
I Brucherò nei Pascoli sono nel posto giusto al momento giusto: ce ne siamo accorti tutti?
CALCUTTA – RELAX
Edoardo D’Erme pubblica il disco Mainstream sotto il nome d’arte di Calcutta nel 2015 ed ottiene un successo tale da posizionarlo tra i più importanti cantautori di questa generazione. L’apprezzamento guadagnato durante questi anni si traduce nel sold out dell’attesissimo tour preannunciato pochi mesi fa. In seguito a diverse collaborazioni in qualità di autore e qualche partecipazione speciale, torna sulla scena musicale con l’album Relax, pubblicato per Bomba Dischi/Columbia Records. E’ un’esortazione a prendere quest’ascolto (e forse anche un po’ la vita) con comodo e con leggerezza, come l’ambientazione sonora che prova a ricostruire in “2 minuti” in uscita il 20 ottobre. Il senso della passeggiata trova il suo scopo nel raggiungimento di un luogo, di persone o magari ha il fine di schiarirsi le idee. Quando effettuata in solitudine, risulta impossibile non rifugiarsi tra le voci della mente che ragionano su un’immagine della giornata o su una promessa del futuro. Portare a spasso un pensiero preciso sembra avere un impatto a tutti gli effetti: in due minuti, mentre tutto attorno a lui rimarrà inerte, il suo mondo interiore si stravolgerà completamente. Gli appena citati due minuti costituiscono un quantitativo di tempo che, se misurato con una qualsiasi altra attività si era in procinto di svolgere, risulta particolarmente insignificante. Eppure riesce, in qualche modo, a conferirgli un valore infinito, ritrovandosi ad affievolire una situazione di delirio momentaneo: “come in un lampo sopra la città, ti ho vista in un angolo”. Una febbre lo investe brutalmente, al punto tale da ritrovarsi a camminare così, “a occhi chiusi”, con una cecità improvvisa che lo assale. “Il mio cuore è nel panico”. Combatte tra una curiosa forma di inerzia, che lo spinge ad accelerare il passo per meglio dileguarsi, ed un altrettante desiderio di far cambiare strada alle sue gambe, “prima che sia troppo tardi per cambiare idea” Con “la faccia d’intonaco” non riesce a mantenere il controllo e il tempo che scorre decide per lui. Due minuti di “pensieri da dimenticare, da lasciare qui”. Il modo con cui sceglie di raccontare la vicenda è singolare: sdrammatizza una situazione alla quale, paradossalmente, conferisce molto. Non esiste palestra per prepararsi alle sorprese della vita, ma soltanto il motivo per il quale il nostro giorno e la nostra notte si rincorrono, in una lotta contro tutto ciò che non conta davvero. “Pensare a te è l’unica cosa che mi salva”. Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce ed per questo che se ne va come un pazzo per le strade chiedendosi se tutto questo fosse normale. “Magari non eri neanche te”.
NALUMOON – STRINGIMI FORTE
Siamo stati avvolti da un’ondata di freschezza, contornata da un sentimento di malinconia, conseguenza di quell’amore adolescenziale da cui tutti siamo passati. “Stringimi forte” rappresenta quel sentimento leggero, ma forte allo stesso tempo, un po’ come il sound con cui viene rappresentato. Quel sentimento che odi, ma che in realtà adori, perché ricorda i tuoi 16 anni. Nalumoon rappresenta il momento centrale nell’arco temporale dell’adolescenza. L’artista debutta così su Spotify, con questo primo singolo ufficiale prodotto da @enimrak.wav, sotto la direzione creativa e progettuale di @thaevil e l’appoggio artistico delle illustrazioni in copertina di @daytona_shuriken
TOBI – TIMELESS
L’ultima volta che abbiamo sentito qualcosa di Tobi era in occasione di “TANK”, il suo ultimo singolo fuori alla fine di questo maggio. Questo venerdì invece è uscito il suo ultimo singolo, “Timeless”. Come puoi ben immaginare si parla di tempo. Per quanto possa scorrere inesorabile e siamo succubi di quest’ultimo, possiamo prenderci bene cercando di valorizzare ogni momento. Le lacrime che verseremo vanno trasformate in oro, dobbiamo cercare di fare tesoro delle brutte esperienze e evitare di vanificarle. Imo, Tobi si riconferma un’ottima penna e un artista da seguire. Io sono sul suo Spoti a refreshare la pagina in attesa di un nuovo singolo intanto.
CANCUN & ERNIA – PER UN FRA
Di bene va tutto bene però non è che siamo così contenti quando aspetti e non torna nulla, o meglio, quando arriva (e torna) poco. Cioè tipo che fondi le tue speranze su delle figure che per te sono state di riferimento, però ad ascoltarle scendono dal podio e a vedere tutto il resto pure. Ma ti non hai sensi di colpa, i tuoi orizzonti sono altri, quindi va bene. Ecco più o meno succede questo in “Per Un Fra” di Cancun ed Ernia, dove due minuti e mezzo descrivono esattamente questa tripla dimensione di approccio verso l’altro: sacrificio, aspettative, delusione. Ma, come detto (dato che stiamo parlando di cose già sentite e vissute), è la quarta dimensione che conta, ovvero la reazione di chi sacrifica: zero rimorsi, zero tristezza, come se provare nulla per uno zero (che sia la quantificazione di un ritorno o il percepito di un’esperienza cognitiva) fosse la normalità.