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LE NEWS DELLA SETTIMANA

AUTUNNO CI FAI PAURAAA, SIAMO arrivati a novembre e questo NON È ASSOLUTAMENTE BUONO MANNAGGIA, le persone imbottite nei loro giacconi si sono già abituati alla malinconia dell’estate e sperano già che arrivi velocemente quella del 2024… MA NOI NO, SIAMO qui per presentarvi uno spiraglio di freschezza estiva sottoforma di NEWS DELLA SETTIMANAAA!!! PRONT*?? A voi <3

SLUMPTHINIDLE – L’ORO DELL’OMBRA

L’oro nell’ombra è il nuovo EP di SlumpthinIdl, prodotto da @karash021, uscito venerdì 3 novembre a mezzanotte per l’etichetta indipendente @awra43music. Quattro brani, di cui due inediti, attraverso le cui liriche il rapper torinese racconta se stesso e il proprio vissuto, chiudendo con questo progetto la prima fase della sua opera: IL MIO VECCHIO ESSERE SI COMPIE NEL NUOVO; IO SONO LUCE NEL BUIO, VITA NELLA MORTE, ORO NELL’OMBRA. Un EP a cavallo tra il vecchio e il nuovo, tra passato e futuro, tra luce e buio, in cui si trovano nuove sperimentazioni rap, primo genere con cui l’artista si approccia al mondo della musica, coniugate all’elettronica e alle ritmiche tipiche della tekno, che dialogano e si uniscono in una danza tribale scandita da immagini evocative e dall’aggressività vocale tipica di SlumpthinIdle, che spingono l’ascoltatore a ballare e gridare, guidati da un moto di liberazione interiore, fuori dall’oscurità, verso la luce.

MANDARK – FORTE

“Forte” è il nuovo singolo di @mandarkposer, con cui annuncia il suo ritorno musicale dopo più di un anno dall’ultimo pezzo. Attitude punk e sonorità molto rock (🤟), il tutto nella cornice di un’estetica vampiresca e tetra. Con “Forte” Mandark ci parla di un’attrazione per la fast life quasi decadente, in cui le prospettive per il proprio futuro risultano incerte e sono, per questo motivo, estremamente romanticizzate. Come ha dichiarato in una videointervista per Supernova Group (la sua attuale etichetta), questo pezzo sarà solo il primo verso il rilascio di un EP – di cui non sappiamo però ancora nulla.

JOCKSTRAP – I<3UQTINVU

I<3UQTINVU DEI JOCKSTRAP, LETTERALMENTE LA COSA PEGGIORE CHE SENTIRAI QUESTO FINE SETTIMANA

Non si può parlare di questo progetto, è troppo hyperpop anche solo per parlarne.Due inglesi completamente fuori di capoccia che fanno cose strane e cacofoniche con synth e computer, sembra quasi di sentire i Death Grips dopo 4 microdosi di Adderall (unico modo che trovo per descrivere questo progetto).E secondo me sono proprio i Death Grips sono stati l’ ispirazione per questo progetto, è tutto così pieno di noise che anche se si cerca un genere a questo progetto non lo si trova, è per questo che lo adoro. Progetto solidissimo nel suo essere completamente scomposto, semplicemente un mix di generi ampissimo e una scelta di suoni che ricorda quasi Aphex Twin.Che dire, ascoltate questo progetto, è veramente orrendo.

TONY2MILLI – STO ESSENDO RICCO

Tony 2Milli, nome d’arte di Mario Manuel Bruno è un rapper italiano, originario di Milano. Inizia il suo percorso musicale nel 2019 su SoundCloud e, nel 2020, partecipa al mixtape: “Fiama Gang Vol.2”. Nel 2021, rilascia il suo primo mixtape: “Slime Musica”, seguito l’anno successivo dal suo primo album: “Il Vero Album”. Oggi, dopo aver ottenuto un’ottima notorietà nel panorama italiano, rilascia: “Sto Essendo Ricco”, brano che segue la coerenza di tutta la sua musica ed esprime, anche se in maniera ironica, concetti importaUscita assolutamente imperdibile è quella degli Eugenio In Via Di Gioia, “Stormi”, che con una bomba di energia come loro sanno benissimo fare ti prende e ti scuote dalla testa ai piedi. La canzone parla dei tormenti che possono assalire una persona, principalmente quelli legati a problemi più globali, ma non solo. Per quanto questi pensieri riempiono le notti e non ti fanno pensare ad altro non riesci a farne a meno, perché sai che per quanto faccia male l’indifferenza farebbe solo peggio. Questa situazione ti sprona a fare di più volente o nolente ci fai caso e provi a fare qualcosa anche nel piccolo, dimostrando ancora una volta la grande sensibilità su questi argomenti del gruppo torinese.

PLEADING FERN – NUOVA WORK

Bene bene bene rieccoci di nuovo svegli, fuori dalla porta c’è un fiume di parole e ormai dobbiamo spaventarci di chi non parla. Ecco in pratica mi è successa la stessa cosa oggi, mi sono svegliato, ho ascoltato il nuovo pezzo di Michele Nannini, all’anagrafe Pleading Fern (o forse è il contrario) e mi sono spaventato da morire (mi tremavano le gambe ho le prove). No sono serio, mi è sembrato tipo di trovarmi davanti quello che non parla mai ma che ha una doppietta (a piombini) dentro borsa di tela (nera, con una grafica fatta da lui). Che ad un certo punto ha sparato un colpo (due) e l’ha chiamato “Nuova Work”: traccia strumentale giocata interamente sul sound design, su una serie di ear candy estremamente oscuri e su una linearità che riesce a non annoiare. Distopico, cupo, concreto, distrugge le cose che si trova davanti ma senza dire nulla.

FIORE AKAMONO – TARRARE

Un contratto con Sony l’estate scorsa, 18 anni, una struttura e un flow di un livello secondo a nessuno…Fiore Akamono con Tarrare ha spaccato tutto.Un brano ricco di cultura, con la cattiveria e la carica che contraddistinguono la nuova generazione, con la densità di contenuti che non crea il bisogno di un sound eccessivamente coinvolgente. Eppure 85 dice la sua eccome nel brano, con un beat dall’impronta epica che regala uno stile drill al brano e si incastra perfettamente con lo stile del cantante.La scelta del feat è, infine, la ciliegina sulla torta…Sherkhan raccoglie quello che Akamono lascia nella prima parte del brano e terminarlo senza abbassare il tono della traccia.Il titolo della traccia parla chiaro: Akamono è affamato come Tarrare ed è più che pronto ad affiancare i big della nuova generazione.È sempre bello stare sdraiati sul letto a scrivere dei propri coetanei che si fanno un futuro SIUM

MAZINGA PADDON – CAMICIA

Mettiamo caso che non avete mai sentito parlare di Mazinga Paddon (siete letteralmente me) e per caso vi imbattete in “CAMICIA”: ecco quello che succederebbe, o meglio, quello che sentireste addosso sarebbe una sorta di scioglimento totale di ogni tensione, probabilmente vi prenderebbe improvvisamente la voglia di non fare nulla, di buttarvi e stare sdraiati nel prato di un parco (sarebbe uno di quei parchi circondato da palazzi di cemento altissimi). Stareste lì esattamente per 3:36, il tempo di capire che quella è una chitarra estremamente effettata (ma magari sbagliate), il tempo di capire che la voce di Mazinga (non ne sapete nulla) vuole dirsi di stare calmo, col sole sulle spalle (quindi non siete sdraiati?) e con una macchia che si espande. Resti nella calma più totale nonostante il break che, con la stessa calma, vi intima di muovervi, quasi vi minaccia: ma tu resti lì, al sole, dopo la nebbia.

SANTO STEFANO – MARCHIGIANO

Con un ritmo tra il pop e l’elettronico, Marchigiano racchiude al suo interno l’ambivalenza di carattere della Grande Mela italiana: Milano. SANTO STEFANO avanza critiche sul sogno che tutti hanno: scappare dal luogo d’origine, confluire nella grande città piena di occasioni, fare successo e mangiarne i frutti.Ma Milano non è solo questo, e SANTO STEFANO lo sa molto bene; Marchigiano ci pone davanti l’altra faccia della medaglia: Milano, alla fine, è una colata di cemento che ci costa caro, e la mentalità milanese del grind, a lungo andare, è deleteria.«Otium e negotium» diceva Seneca, perché nella vita bisogna saper bilanciare: il successo, i party, la vodka lemon e i grattacieli sono inebrianti, e forse addirittura necessari per un certo periodo della nostra vita, ma dall’altro lato, anche un po’ di campagna marchigiana, con una birretta in una mano e una paglia nell’altra, può essere altrettanto inderogabile.La vita è fatta di equilibri, e la percezione di Milano come l’unica, perfetta soluzione è un mito comune che SANTO STEFANO ci sfata.