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LE NEWS DELLA SETTIMANA

CIAO BELLEZZE!! Come va??
Noi speriamo così così 😉 Ma solo per un motivo preciso… Ossia sollevarvi il morale con una delle più fresche ondate di NEWS DELLA SETTIMANA, con alcuni artisti che sembravano scomparsi, ma sono resuscitati come Lazzaro.
PRONTI/E?? A voi <3

SPECCHIO – LUCA RE

“Mi ha fatto male guardarci dentro”
Nel suo “Specchio” Luca Re lascia la chitarra acustica per incrociare un nuovo sound Hyperpop, distorto e glitchato proprio come SIAMO noi. Questa nuova veste dell’artista col nome più basic della storia ovviamente a noi piace tantissimo e ci ha messo proprio voglia di andare col lui e coi suoi ritornelli azzeccati.
Luca torna con questo nuovo singolo, mentre torna l’inverno, per anticiparci il terzo EP della trilogia “UMORE”, che questo terzo capitolo della storia dell’artista rappresenterà un inversione stilistica del progetto non lo sappiamo ancora ma sicuramente sappiamo cosa aspettarci da tutti i suoi lavori: rap melodico, ritornelli catchy ed introspezione al massimo volume.
“Specchio” parla di solitudine, di quei momenti blu in cui ci si chiude in sé stessi e si parla solo con lo specchio, davanti allo specchio Luca Re però scrive, e riconosce che condividendo il suo malessere la luce può tornare a splendere anche nella sua stanza. Quindi che dite ci possiamo andare con Luca?

NIGHTMARES – BRESH, PINGUINI TATTICI NUCLEARI
È uscito questa settimana il nuovo singolo di Bresh, “Nightmares”, un signor feat com i ptn, che come si è già visto riescono ad adattarsi bene anche a generi diversi da quello in cui sono specializzati. La canzone parla di una relazione finita, in cui si sente tutto il dolore della rottura, portandoselo dietro sempre, anche di notte sotto forma di incubi appunto. Dopo il ritornello che introduce la canzone Bresh si mette a descrivere la relazione dall’inizio, parlando della conoscenza in cui si pente di non aver mostrato tutto se stesso, soprattutto i difetti, ma anche di aver avuto fretta di iniziare questa relazione, senza prendersi del tempo per capire se potessero stare bene assieme. Poi tocca ai pinguini, che parlano del periodo dopo la rottura, dove sembra che non sia rimasto nulla e qualsiasi cosa fa pensare alla persona amata. Poi la canzone si conculde con i due cantanti che tirano le somme della relazione, capendo come sia finita e iniziata, ma anche gli sbagli commessi.

PALMARIA – VERITA’

Cos’è la verità? Cosa si definisce vero?
Beh, se mai vi foste postə quest’interrogativo, facilmente risulteranno familiari le parole usate in questo brano…o forse no.
Mi spiego. In questo nuovo pezzo, i Palmaria (in crescita esponenziale nell’ultimo periodo, anche mondiale) raccontano la verità, ma non una verità convenzionale, una verità quasi irrazionale attraverso un racconto più filosofico di essa.
Tutto ciò è raccontato dal basso e della batteria che accompagnano la voce armonica di Francesca, facendoci fare un salto nel tempo trasportandoci in un prato fiorito a fine anni ‘60.
Tanto successo meritato per questi due ragazzi che ora mirano all’Europa e boh nulla ragazzi non scrivevo da due settimane però gran bel pezzo.

PICCOLI DEMONI – DEMONCANDY

“Piccoli demoni” di Demoncandy può essere descritta come la ‘comfort zone’ per le tue orecchie. Tutto è al posto giusto: chitarra distorta il giusto, ritmo ballabile ed energico tipico del pop punk, synth che entra a metà pezzo aggiunge un tocco nostalgico, e il cantato che mette in melodia un testo probabilmente personale ma che non si limita a fare emergere frasi ‘relatable’ per l’ascoltatore. È un pezzo confezionato alla perfezione che non stona in nessuno dei suoi momenti. Si capisce la direzione che prenderà dalle prime note.
È questo forse il suo punto di forza. Configurandosi così come un ascolto leggero che potrebbe facilmente essere inserito tra i pezzi più mainstream, diventando quel piccolo momento di alternatività nella noia del già sentito.

LA MIA STANZA DELUXE – NASKA

La stanza di NASKA ha ancora un sacco di cose da mostrarci, ma soprattutto da farci ascoltare.

È uscita venerdì la versione deluxe del secondo album in studio di Diego, ‘La mia stanza’. Il progetto contiene 4 nuovi brani tra cui una nuova versione di ‘Cattiva’. L’unica collaborazione si trova in ‘Tranquillo mai’, dove troviamo un Madman più punk del solito, e non ci dispiace.

‘Con te non sto tranquillo mai’: ancora una volta si parla di una storia d’amore un po’ tormentata, ma con la chiave ironica di NASKA, che rende il tutto più divertente di quello che forse in realtà è. Madman si inserisce perfettamente nella linea del pezzo e forse riesce anche a dare quel valore aggiunto.

L’altro brano completamente inedito (oltre a questo c’è la versione acustica di ‘Mai come gli altri’) è ‘Fine Settembre’, più introspettivo rispetto a Tranquillo mai: inizia con una chitarra acustica per poi esplodere in un ritornello pop punk, la perfetta chiusura per un disco che tiene molto conto di entrambi gli aspetti, quello più intimistico e quello che invece si fa gridare ad alta voce. È come se la parte fuori controllo fosse NASKA, ma nel frattempo anche Diego ha qualcosa da dire e si sa, nella propria stanza viene anche spontaneo mettersi un po’ a nudo.

Buon ascolto 🙂

WHAT HAS GOTTEN INTO YOU? – SANTA CHIARA

What has gotten into you? è il nuovo singolo di Santa Chiara, nonché l’ultima traccia estrapolata dal suo primo album IMPORTED. Il dolcissimo timbro della cantante italoamericana ci culla per 3:28 minuti, rivelandoci alcuni pensieri che le attraversano la mente. Le sue parole suonano come una passeggiata nell’interiorità, ‘’Cosa è successo dentro di te? Non ti preoccupavi mai. Eri sempre così sorridente’’. Si tratta di una conversazione che intrattiene con se stessa, poiché nei versi successivi recita una preghiera ‘’Caro dio vieni a salvarmi per favore’’. La tematica è chiaramente inerente alla salute mentale. È uno di quegli argomenti delicati da trattare, eppure la cantante ci ha mostrato il suo personale modo di gestirla: con compassione. Il suo atteggiamento ricorda quello di una mamma, che con tenerezza e premura ti domanda ‘’Would u mind if i sit here?’’. La melodia ha il suono del comfort, ti accoglie in un abbraccio.

Sul suo profilo Instagram l’artista ci invita ad estrapolare il nostro messaggio, a riflettere su quello che il brano ci comunica. Beh questa è la mia take: la vita è un sali scendi di emozioni. Il nostro umore è soggetto a sbalzi continui, per la maggior parte impercettibili. Eppure alle volte capita di perdersi. Di smarrirsi e non riconoscersi. Credo sia questo il senso del brano. E sarebbe bello se quando capitasse ci prendessimo del tempo per sederci con noi stessi, per interrogarci con tenerezza, così come fa Santa Chiara. Cercare aiuto o sperare che arrivi: da qualcun altro, una forza superiore, o semplicemente da noi stessi.

L’album IMPORTED verrà pubblicato il 20 ottobre da Kill Rock Stars. Al suo interno troverete altre tracce come Peach Tree, Visa e Worth it or not?.

Grazie Santa Chiara per averci regalato questa coccola sonora.

Fabiola Graceffa

ITALORAGE – RADICAL

ITALORAGE, RADICAL’S INFERNO

Forse dovremmo stare più attenti al giovane acquafina, che mano a mano si sta veramente trasformando in un demone.

Giovane ed eretico come pochi, arriva su un beat rage prodotto da Mothz, ipnotico e hard a puntino, sul quale Radical si dimostra tecnico e in perfetta sintonia con il mood.

La slowed version alla fine è una scelta azzardata ma per quanto azzardata un ottimo modo per concludere una traccia di questo genere, liquidificandosi nel silenzio.

Radical è tornato molto più forte di prima, forse dovremmo iniziare ad aspettarci EVOL+?

Secondo me toccherebbe stare altamentw in campana, sentiremo a breve della rage veramente carica di rabbia e cazzim

TUTTI IN MACCHINA CON I MACISTE: NON SI
MOLLA UNA SEGA!

Il gruppo dell’Emilia Romagna ha rilasciato in settimana il nuovo singolo: un vero e
proprio inno alle forti emozioni della gioventù.
“Passo polleggiato, sembra spensierato, chiacchiera sul meteo, drum acceso
spento cell illuminato quando arriva a sera”
Così inizia il racconto di Richi e Giusy, che hanno messo su una band
“indipendente e antisgamo” direttamente da Bologna, dal sound punkrock e
sempre pronta a portare live sporchi e appassionati.
Il testo di C3 continua raccontando i vari stereotipi legati a giovani su macchine
prestate; nello specifico:
“Tutta la notte girano, bevono ridono e fumano, come animali si atteggiano su una
C3 scassata col nos”
In questo caso il figlio prende l’automobile del padre e la usa per girare la sera, ma
la riporta al proprietario in condizioni catastrofiche.
D’altro-canto tutto questo ce lo si poteva aspettare ascoltando la nota audio ad
inizio brano: un reale messaggio vocale fatto da un amico del cantante a suo padre
(l’uomo sdraiato che possiamo vedere in copertina):
“Ci ho fatto di tuto lì dentro… feste, serate,…, figli!”
Continuando a soffermarsi sui lyrics del brano, i versi più importanti e significativi
sono:
“Le ferie son lontane, qua c’è da pedalare, un anno l’hai passato a Cesena

Se consumi e poi perdi gli amici e gli affetti ma, qui non si molla una sega
e che bella la figa, le Nike la benzina e fare bordello alla fiera”
“Aria rotta vez, goditi l’umido e i profumatori, finestrini abbassati e senso di sbocco
Buttala fuori tu buttala fuori, prima del posto di blocco, non fare la scema o è tutta
una scena,
poi si gira e ti fa la fiancata
Una striscia pesante da porta blindata chiusa a doppia mandata
Donne e motori son gioie e dolori son gioie e dolori”
Riassumono in modo preciso l’estate e serata tipo dei ragazzi dell’Emilia
Romagna, che tendono a muoversi in gruppo su macchine scassate sin da
neopatentati, per raggiungere la loro terra promessa cioè Cesena, Milano Marittima
ed i Lidi Ferraresi.
Ai piedi hanno Nike se l’atteggiamento è tamarro o scarpe distrutte se l’interesse è
solo di scassarsi; i veicoli a motore hanno un’importanza che non si può
tralasciare, in quanto luoghi per loro adatti al trasporto di ragazze “appena
rimorchiate” e per consumare rapporti sessuali in maniera rapida e senza sbatta.
Dal punto di vista del sound, la leggerezza, il ‘pollegg’, che sentiamo all’inizio
brano viene contrastato dallo sporco verso il termine della canzone, che a
malapena ci fa sentire le parole pronunciate dal cantante.
SIAMO conquistati da questa dedica ad eventi quotidiani, che tutti una volta
almeno abbiamo provato.
Spaccate tutto,
Ascoltate C3 e attendiamo assieme nuovi progetti dalla band!


_MARCOBELLO continua il percorso solista: fuori
ora ‘+ IN ALTO TRA I PALAZZI’

Ritmo lento, sound dreamy e semplice catturano l’ascoltatore nel nuovo brano del
ragazzo romano.
Spostato da Roma al nord Italia seguendo la passione per l’arte, ha deciso di
iniziare a rilasciare una serie di singoli per anticipare il suo primo album ‘profumo di
gente che scappa da me’.
I denti stretti in copertina sono sinonimo della forte emotività che si può ascoltare
all’interno del brano:
“È facile ottenere ciò che non si vuole, più difficile è partecipare
A mescolare i miei sentimenti con i tuoi”
Ciò che più risalta, anche grazie all’abbinamento parole-suono, è la voglia di subire
attivamente la vita, a costo di volare tra i palazzi delle città in cui viviamo e forse,
troppo spesso, ci perdiamo.
Proprio in questo contesto complesso e caotico, l’autore dà il meglio – o almeno
crede:
“E forse sbaglio e sbaglierò
Ma qui nel caos do il meglio”
L’auto-consapevolezza di Marco gli permette di scusarsi in anticipo con chi gli sta
vicino per eventuali ripercussioni del suo stile di vita:
“Io adesso solo non ci sto,
e anche se ho un blocco non mi fermo
Se ti userò ti chiedo scusa
ci usiamo tutti all’insaputa”
Il finale del brano, triste e speranzoso, è davvero un tuffo nelle nostre realtà, una
reale spinta a cambiare punti di vista e sentirci meglio assieme:
Coi fallimenti, le illusioni e le ossessioni
della gente
Sentirmi meglio che non provo niente
È volare
Per cambiare prospettiva
e non Capire se questo è amore o nostalgia”
SIAMO davvero stupiti,
In bocca al lupo, Marco,
Viva il lupo,
Sentiamoci presto
Sentitevi il pezzo 🙂

FOREVERBOYMUSH

Questo non è uno di quei pezzi che ascolti e basta, è uno di quelli che immagini di ascoltare in certe situazioni, in certi posti, come se in certi momenti potesse essere la colonna sonora della vita vissuta e delle emozioni sentite. È l’insieme dei vocalizzi dopo il primo ritornello a stupire di più, per la sua direzione opposta ad una chiarezza aspettata: come se dopo l’emozione esistessero solo suoni non strutturati, come se si tentasse di dare parola a qualcosa di profondamente incompreso e inspiegabile. Le voci si mischiano e hai l’impressione di essere per strada, di cercare pure tu uno sguardo. Per ascoltare “occhi” di Saint Abel e Foreverboymush devi andare oltre lo shoegaze più sognante e reverberato; devi immedesimarti nel pensiero di ragazzi comuni che si esprimono e danno voce al proprio sentimento cantandolo (e nascondendolo) al mondo, lontani dall’unicità dell’ascoltabile in senso lato, vicinissimi alla propria intimità e a quella altrui.