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LE news DELLA SETTIMANA

ULTIME NEWS PRIMA DELL’USCITA DEL CARTACEO, NOI NON STIAMO PIÙ NELLA PELLE!! VI RINGRAZIAMO PER IL SUPPORTO RICEVUTO ANCHE DOPO L’ANNULLAMENTO DELL’EVENTO IN METRO E VI CONSIGLIAMO DI RESTARE SINTONIZZATI NELLE PROSSIME ORE PER SCOPRIRE LA NUOVA LOCATION DI SABATO. NEL FRAMMENTRE GODETEVI QUESTE NEWSSS<3

LODI TVB – TELEMAGENTA (FRAPICTA)

I Telemagenta si sono ri-sintonizzati sui nostri canali, questa volta con un filo di insofferenza e un briciolo di ironia: “Lodi TVB” è il titolo del nuovo singolo, un inno alla provincia e ai sentimenti contrastanti di odio e amore che proviamo nei confronti dei radical chic milanesi, dei quartieri fighetti e dei negroni a quindici euro. Milano riesce ad essere catalizzatore delle nostre energie ma allo stesso tempo causa di mille dubbi e contraddizioni, e il pop-rock dei Telemagenta riesce a trasmetterci queste sensazioni agrodolci nel migliore dei modi, portandoci un brano “nato per caso”, ma condivisibile da centinaia di persone, che almeno una volta hanno pensato “milano mi ami, milano ti odio” e ancora non hanno trovato una risposta ai loro dilemmi.

Considera il Mondo – Delicatoni (@camillaiann)

Dopo anni di attività, I DELICATONI tornano con CONSIDERA IL MONDO, un brano tanto soffice quanto diretto che parla di ciò che caratterizza profondamente il gruppo: la considerazione.
Considera il Mondo si rivela dopo otto anni di riposo, forse per concedere a noi ascoltatori lo spazio per capire e definire un Delicatone, cos’è?
L’approccio svolazzante e flessibile che il gruppo ha mostrato nel corso della propria carriera si condensa in questo semi-valzer che, saltellando, invita chi ascolta al movimento, alla crescita. La semplicità della traccia offre un’occasione preziosa: quella di focalizzarci su ciò che si ha e guardarlo con la stessa curiosità di quando si era bambini. La frase / Le piante fanno volare / si ripete in modo circolare nei momenti più intensi del brano; Il fattore di ripetizione sottolinea proprio ciò che rende i Delicatoni ciò che sono: ci si può elevare attraverso ciò che si possiede già, se si impara a rispettarlo con amore. Archi e linee sintetiche danno vita a una ballata jazz-pop che si serve di pochissimi abbellimenti fonici per ripetere all’infinito che la bontà è una pratica, piuttosto che un tratto ascritto.
Nel corso della loro carriera musicale, il gruppo ha valorizzato gli strumenti di cui disponeva, ramificando la propria identità in una moltitudine di suoni che si uniscono e si connettono grazie alla curiosità di conoscere un mondo, che forse diamo troppo per scontato.
Delicatoni, è un piacere conoscervi!

LUCA RE – SP1 (leaxs__)

Quanto è difficile ritrovare una direzione quando ci si sente persi? LUCA RE ce lo racconta nel suo nuovo EP SP1, dove condivide un ritorno alle origini, alla ricerca della propria identità. È un progetto che si muove come un diario aperto, ogni brano è una confessione piena di riflessioni e verità di cui prendere consapevolezza. La traccia di apertura “Siamo diventati grandi” sembra quasi un dialogo con il sé del passato e di tutta la strada che ha attraversato per arrivare ad essere qui oggi: crescere spaventa ma farlo restando fedeli a sè stessi apre la strada per il futuro che vogliamo.
Dai Luca perché non dormi, cercati nei sogni e indietro non guardare mai/Hai tempo per credere ancora Il centro dell’EP è la title track “SP1”, dove l’artista apre un dialogo sincero con il proprio lato interiore, qui emerge chiaramente la sua determinazione per raggiungere i propri traguardi, insieme alla dedizione e l’amore per la musica.
Il sound rimane fedele ai progetti precedenti ma con una maturità nuova: un pop intimo e delicato che si fonde con sfumature indie e R&B. Le produzioni non puntano a sorprendere, ma a dare spazio ad un racconto intimo e sincero. La traccia finale “OUTRO” chiude l’EP in modo un po’ malinconico ma pieno di forza. Si percepisce che qualcosa è cambiato, che qualcosa è finito, ma che sta dando vita a un nuovo inizio. È un invito a scoprire LUCA RE nel suo prossimo album, che uscirà nel 2026.

CENERI – RAGNATELA (@flouryne)

Alla ricerca della leggerezza, CENERI ha messo tutta sé stessa in RAGNATELA, il suo nuovo brano.
Intrappolata in una realtà evanescente dominata dalla paura, RAGNATELA è l’opprimente senso di staticità da cui CENERI vuole scappare.
RAGNATELA è un canto flebile e immenso, che custodisce fra le parole l’accesso al mondo più intimo di CENERI.
Potente e sincera CENERI ha incanalato tutta la sua forza nel voler raccontare la voglia di “essere leggera”.
In un’atmosfera onirica, in cui il sogno è realtà, Ceneri cerca una via d’uscita, un aiuto, una forza che le dia la possibilità di essere sé, e non restare invischiata nella Ragnatela.
Schiacciata dalla paura dell’ inafferrabile avanzare del tempo, che trascina con sé ogni decisione, Ceneri cerca di ritagliarsi il proprio spazio vitale.
“Se il mondo è una ragnatela voglio essere rugiada che scompare nella sera/ tu insegnami ad essere leggera” è una bellissima visione delle sensazioni che Ceneri ha voluto trasmettere al brano, e carica il ritornello di quella ineffabile sensazione di vuoto che persiste dalla prima all’ultima nota.
L’ambiente sonoro curato da Stabber, si sposa perfettamente con la voce sensazionale di Ceneri, e le visioni poetiche come “tu brilla come l’alba, sulla bocca della notte” danno al brano quella veste cupa e splendida dei brani di Cenere.
Ragnatela segue le ultime uscite di Ceneri e va a inserirsi in un musaico di singoli che quest’anno ha rilasciato. Da “due lune” a Ragnatela, Ceneri ci sta dando prova di saper dar vita a grandi progetti, e speriamo che presto arrivi un nuovo fantastico progetto che dia spazio ad ogni sfumatura di Ceneri.

Sara Baroni – Dead End (@mattia_pirrone)

Sara Baroni torna con “Dead End”, un EP intenso e personale che conferma la sua crescita come artista e songwriter. Sei tracce che mescolano emozioni, introspezione e fragilità, raccontando amori finiti, gelosia e momenti di crescita personale con una sincerità disarmante.
Il sound e lo stile lirico ricordano artiste come Billie Eilish, Gracie Abrams e Olivia Rodrigo, riuscendo a catturare la vulnerabilità e la confusione dei sentimenti giovanili senza perdere autenticità. “Dead End” è un piccolo diario emotivo, un viaggio tra rimpianti e accettazione, che mostra il talento di Sara nel trasformare esperienze personali in musica che parla a tutti.
L’EP lascia intuire un percorso in continua evoluzione, con una voce sempre più sicura e una scrittura capace di unire sensibilità e maturità. È facile immaginare che questo progetto rappresenti solo l’inizio di una carriera destinata a crescere e a raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Kalpa – LO SAI (CHE NON È FACILE) (@emmma.vt)

Dalle sonorità indie e country con l’aggiunta di un pizzico di art rock, LO SAI (CHE NON È FACILE) è il nuovo singolo di Kalpa uscito questo venerdì. Si tratta di una ballad dolce e amara che ricorda una pagina di diario o una lettera indirizzati a sé stessi su cui è scritto il flusso di coscienza del suo autore. Il testo riflessivo e a tratti un po’ malinconico viene bilanciato perfettamente dall’andamento incalzante del pezzo, di cui la ciliegina sulla torta è un inaspettato assolo sax.
“Mi sono autoconvinto ad essere grande
Ma non ho ancora capito se mi conviene”

Il singolo dall’impronta sonora country unisce il ricordo di quando eravamo bambini e giocavamo spensierati a fare i cowboy, alla complessità delle relazioni con gli altri e con noi stessi avvenuta durante la crescita. LO SAI (CHE NON È FACILE) ha il classico stile un po’ cantautoriale di Kalpa che, molto affezionato alla chitarra, non rinuncia mai a portare sonorità fresche e molto curate nelle sue canzoni. Infine, meravigliosa è anche la copertina del singolo, che oltre a essere molto coerente con l’immaginario dell’artista, ricorda un’opera di poesia visiva.

22SIMBA – WE SHINE (@niedri.g)

Sono passate poche settimane dalla chiusura del tour (completamente sold-out) di 22SIMBA, e la sua scelta di pubblicare un altro brano è la conferma della sua dedizione: non vuole lasciarci soli neanche per un secondo. Anzi, “WE SHINE” parla proprio di “noi”: un pubblico che negli ultimi anni ha trovato in lui una voce autentica, schietta, capace sempre di raccontare ciò che molti vivono e pochi sanno dire.

Sin dai primi versi, 22simba mette al centro la fragilità del successo: “Io sto imparando col tempo a vivere più nel momento / Ho sempre voluto esser pronto al peggio”. È la dichiarazione di un artista che cresce, che impara a rallentare, a riconoscere il valore dell’adesso dopo anni passati a prepararsi a cadere.
Se abbraccia “un ragazzino che si rivede in ogni traccia”, è altrettanto vero che anche chi non è più così “piccolo” lo ringrazia per la sua onestà, per quella capacità di raccontare la realtà sempre senza filtri.

Nella seconda strofa la narrativa del riscatto si fa personale, concreta, quasi tattile.
“È sold-out ogni obiettivo, fra’, non dirmi che lo immagino / Adieu, non ho l’orgoglio in palio / Lo so, che saprò resistere / Ora che prendo il mondo e ci bastavano le briciole / Porto questi soldi a mamma solo per vederla ridere”. Qui si racchiude l’essenza di 22simba: ambizione, gratitudine, fatica e amore familiare sono intrecciati in pochi versi.
È il manifesto di chi non ha mai avuto nulla e, ora che ha molto tra le mani, non perde di vista ciò che conta davvero.

“WE SHINE” è collettività e resilienza: la celebrazione di un percorso che non dimentica le proprie radici e che continua a brillare, insieme a chi lo ascolta.

“Ma 22 è speranza / Abbraccio un ragazzino che si rivede in ogni traccia”

Jemel – XOXO – @giorgia.celentano

Gabriele e Tommaso sono gemelli nella vita e Jemel nella musica.
Insieme costituiscono un duo esplosivo: cantante + produttore.
Tutto inizia nella loro camera a Cinisello Balsamo, quando scoprono di possedere la stessa vocazione: la musica, il ballo ed il palco.
Tutto questo è stato possibile vederlo durante la loro partecipazione ad X Factor 2024, occasione in cui hanno presentato una versione riarrangiata e coreografata di “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti.
Il loro sound e immaginario strizza l’occhio agli anni 2000, alla sensualità e alle sonorità Pop e Rnb, pur tenendo presente gli stimoli musicali attuali.
Il 14 novembre riscaldano le piattaforme musicali con il nuovo singolo “XOXO” e qualche dancefloor.

“Pompa queste casse che l’impianto prende fuoco”: la serata incomincia a scaldarsi negli anni più dolci. Con la testa piena di stress e la faccia piena di strass il dj suona quella roba che fa “my hea- my hea- my heart!”
Tutti sono sotto cassa. Il petto segue il rimbalzo dei bpm mentre lei lo acceca col flash.
Respira a fondo: baci xoxo sexy, fino al collo.
Poi se ne esce con una frase da flirt: “per avermi tuo devi stare sempre al gioco”.
Come i pazzi, “spingiamoci oltre” e a quel punto “parental control se perdiamo noi il controllo”
Ma lei non capisce, o meglio, non riesce proprio a sentirlo. “Come?” “A 180!” “Come?” “Tutta la notte”: super love-love-love, baci, abbracci, xoxo!

SENZA CRI- SPIAGGE (FREJAD.J)

“SPIAGGE”, il nuovo singolo di Senza Cri, è un brano che cattura fin dal primo ascolto, accarezzando l’ascoltatore con una delicatezza e una sincerità che sono ormai tratto distintivo dell’artista. L’apertura è affidata al solo suono del pianoforte, che con un arpeggio delicato ci conduce in un racconto d’amore: quello di Senza Cri, un sentimento paragonabile al mare, o meglio a “spiagge, lentiggini dorate, tu sei il cielo da nord est, infinite passeggiate”.
Ogni parola del testo descrive con precisione le sensazioni suscitate da questo amore: un sentimento vasto e indefinito, come il mare e come le spiagge stesse. Le parole dell’artista sembrano cucirsi sulla pelle di chi ascolta, rendendo tangibile un amore che emerge in tutta la sua sincerità, come nell’intenso ritornello dove l’“amore amore mio” viene cantato quasi come una confessione. Il beat del brano è fresco, arricchito dalla produzione di Stabber e Swan, che accompagna l’arpeggio di piano con synth distorti, preparando l’ascoltatore all’esplosione del ritornello e alla una seconda strofa più ritmata. Il sound si muove tra pop ed elettronica, conferendo al brano un’identità unica, così come lo è il messaggio che Senza Cri vuole trasmettere. “SPIAGGE” è uno dei 24 brani in gara a Sanremo Giovani. Come dichiarato dallo stesso artista in un’intervista, il singolo rappresenta un trait d’union con “A me”, il brano con cui aveva vinto Area Sanremo nel 2021, arrivando poi tra i 12 semifinalisti di Sanremo Giovani nello stesso anno. Questa volta il focus si sposta dall’amore verso sé stessi all’amore verso un’altra persona. Senza Cri scrive sotto uno dei suoi post: “Il mio primo Sanremo Giovani parlava di me, questo parlerà di te. Quanta strada si fa e quanto si cambia. Ho scoperto che la vita mi riconduce al mare tutte le volte che scappo e questa volta mi ha portato a te, che sei il mare per me”.
“SPIAGGE” segna dunque la chiusura di un capitolo e l’inizio di uno nuovo, già intrapreso con la pubblicazione di “Anno del Drago”, il suo primo singolo dopo l’attesissimo EP “Tokyo Nite”, e il primo live dello scorso settembre alla Santeria Toscana, Milano. Il mio invito, anche questa volta, è quello di scoprire un artista straordinario, capace di celebrare la propria unicità e di trasmettere con la sua musica un messaggio universale: amare senza riserve e vivere la propria autenticità.

151515! – FUNZIONERA’ (@cognomeproibito)

I 151515! continuano il proprio percorso musicale con il loro secondo singolo d’esordio: FUNZIONERÀ. Il trio, composto da Troviero, GAUDIO e ROOD!, prosegue sulla linea tracciata dal primo brano con una canzone cupa e riflessiva, a metà tra la speranza e il desiderio di riuscire a trovare ciò che si sta cercando.
Non di cose materiali si parla in FUNZIONERÀ, quanto della nostra volontà, spesso imbrigliata dalle distrazioni più disparate che non fanno che allontanarci dalla nostra piena realizzazione. Forse è per questo, allora, che la canzone invita l’ascoltatore a “resistere al demone” con una sincerità disarmante.
“comincia tu a resistere/ lo sai, funzionerà/ sconfiggi il demone/non avere più paura/col tempo peggiorerà/fatti forza non demordere/ho visto il sole nei tuoi occhi/ funzionerà”
Il brano è il prodotto di un’onestà emotiva impattante, enfatizzata dal contrasto tra strofe acustiche e delicate e ritornelli EDM pieni di pathos. Le due nature sonore, mescolate in una maniera intima e personale, si traducono in un invito ad essere tenaci, in un viaggio emotronic da compiere tutto in solitaria.

SANDROWAX- ANTHEM (@betta.dmrtns)

Sandrowax esce con “Anthem”: il nuovo inno per chi è cresciuto tra strada, casse sparate e zero filtri.

Il singolo è vibe pura: racconta quei pomeriggi infiniti con la crew, il rap che fa da colonna sonora, il fumo che gira e quella libertà un po’ caotica che ti insegna più della scuola. “Anthem” prende la nostalgia dell’adolescenza e la rimette in circolo, senza romanticismi fake — solo realness.

Sandrowax, aka Alessandro Selva, viene dalla scena napoletana e si sente: il suo sound è un mix futuristico di hip-hop, elettronica, funk e reggae. Un frullato di influenze che suona fresh ma con anima.

Nei testi va sempre dritto al punto: identità, perdita, crescita. È questo mood introspettivo ma street che trasforma “Anthem” in più di una traccia: è un piccolo manifesto per chi non vuole omologarsi.

Insomma, “Anthem” è l’inno di chi cerca autenticità in un mondo che vuole convincerti a essere qualcun altro.

MAURA- MANO AL CUORE (@betta.dmrtns)

Maura torna con “Mano al cuore”: un pezzo che vibra dove fanno più male (e bene) i sentimenti.

La nuova release di Maura è una confessione a cielo aperto: “Mano al cuore” parla di emozioni vere, quelle che non sai mai bene come prendere, come spiegare o anche solo come sopportare. Sentimenti che si intrecciano, che spingono, che confondono — e che spesso sono molto più complessi di quanto mostriamo agli altri.

Il brano è un viaggio dentro quel caos emotivo che tutti, almeno una volta, abbiamo provato: capire cosa si sente, accoglierlo senza scappare, riuscire a dirlo a qualcuno. Maura lo racconta con un’intimità quasi disarmante, come se ti stesse parlando sottovoce nel mezzo della notte.

Dietro al pezzo c’è la firma di dumbadischi, produzione e mix arrivano dal Tiny Temple Studio, mentre il master porta il tocco di vdssrecordingstudio, che chiude il cerchio con un suono pulito ma emotivamente ruvido al punto giusto.

“Mano al cuore” è la soundtrack perfetta per chi sta cercando di capirsi — o almeno provarci. Un brano che non ti dice cosa sentire, ma ti fa spazio per sentire tutto.

FLAMEN – – male (@cecinestpasandrea)

FLAMEN sta diventando il segno distintivo della nuova scena pop-urban italiana. In questa narrazione, presta la sua voce ad una storia onesta in cui anche il progresso personale non garantisce il lieto fine. “– male” mette in suono la sua contraddizione: la crisi e la fine di una relazione attraverso lo stream of consciousness di chi resta, oscillando tra l’autoanalisi e il tentativo di salvarsi con un’ironia sottile. La base allegra funziona da antidoto, quasi uno schermo che permette di osservare le proprie ferite senza esserne sommersi, ma senza mai banalizzarle.
Qui il superamento del dolore non è titubante: c’è la coscienza dell’abitudine di essere spettatori di un ripetersi di errori e di pensieri sbagliati che contrasta con il desiderio di trovare la parola giusta al momento giusto.
Il ritornello diventa lo specchio per tutti quelli che imparano a metabolizzare il dolore a modo proprio, senza romanticizzare il fallimento né rinchiudersi nel vittimismo. “Fai così male, forse – male” condensa la lucidità di chi ha visto il cuore spezzato abbastanza volte da saper distinguere tra sofferenza necessaria e quella inutile.
“– male” narra quindi i la fragilità che non è debolezza ma condizione reale con cui si fanno i conti ballando, magari anche sorridendo, capaci ormai di portare a casa il senso di perdita senza troppo rumore, chiamandolo semplicemente per nome.

CI SALVERÀ – AMORE AUDIO (@surprisinglymeowmeow)

Denso di emozioni e caos “Ci salverà” sembra il risveglio da un sogno lucido, uno di quelli che ti lascia con strascichi di tachicardia e privo fiato, senza che tu ne capisca il motivo.
È come farsi invadere da un bisogno sconosciuto o che forse non avevamo compreso finora, ma adesso questo sentimento caotico è anche il nostro.

Tutto il brano insegue una necessità di liberazione da quello che non va e dai limiti che ci impediscono di vivere come vorremmo. Un concetto semplice e istintivo, che prende forma e vita diventando così reale che ci sembra quasi di poterlo toccare.

“La morte ci salverà”

Una frase che ci fa riflettere sull’arrenderci ed il liberarci da un peso che ci teneva fermi, ma anche sulla possibilità di ricominciare. Perché alla fine la rinascita è un’opzione che non dobbiamo precluderci, anche se può sembrarci complicata.

Non ci rimane che farci trasportare da ritmi serrati e intensi, da parole fugaci e intrise di un bisogno tangibile. Un insieme perfetto e frenetico che è entrato facilmente in loop nella nostra mente e che non vogliamo lasciare fuori.

ALTO IL MENTO – ALTEA (@andreaodelli)

Con il nuovo singolo “Alto il mento”, Altea aggiunge un tassello importante alla sua evoluzione artistica; un inno alla resilienza, un incoraggiamento a non lasciarsi piegare dalle difficoltà e a ritrovare la forza di rialzarsi ogni volta.

Un sound electropop fresco, una produzione curata e priva di sbavature; Altea parla di sfide personali, momenti di incertezza e bisogno di riscatto.

“Ora mi vedo, chiarezza fino al collo”

La canzone si muove su un beat incalzante, che cresce senza mai sfociare in un’esplosione vera e propria, lasciando l’ascoltatore in una sospensione emotiva continua. La voce di Altea guida questo percorso con delicatezza, trasformando i contrasti interiori in un momento di riflessione condivisa.

Altea (non la macchina) continua su questa scia positiva, mantenendo la ricerca e la perfezione del sound che tanto caratterizza il suo lavoro.

UMARELL – CARRO ARMATO (@capitanossa)

Un disco in uscita. Un diavoletto dalla faccia dipinta di rosso che si fa duca.
Ebbene si, è uscito il nuovo singolo di UMARELL. Un brano che non spacca. Un brano che spara.

CARRO ARMATO, il preludio al prossimo disco di UMARELL si apre con un semplice giro di chitarra acustica strimpellata come in un ricordo amaro e lontano, niente di più, per ora. Per ora la musica lascia spazio ai versi autunnali di UMARELL, che intreccia le sue armonie vocali soltanto quando è sicuro di essere un carro armato pronto a sparare.
E quindi voci lontane:
‘Sono certo, sono un malessere
sono un essere maledetto.
Qualcuno mi aiuti,
o qualcuno mi salvi da me stesso’.
UMARELL vuole semplicemente comunicare al mondo che lo spazio nella sua testa è il suo unico spazio sicuro, non per forza il suo luogo felice, ma almeno il suo luogo sicuro. Come si intrecciano gli accordi, i versi e le voci, armoniche e disarmoniche, in un flusso che accompagna perfettamente la poetica fatta di paradossi dell’artista bolognese, rotto come un
‘…orologio che ha ragione due volte al giorno,
vengo da una terra che non mi appartiene,
ora al piede ho una catena che mi detiene’
.
Fate attenzione, e buon ascolto.