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LE MIGLIORI USCITE DI OTTOBRE

SECURITY – BLK

Il primo album di Security targato thaurus è un cartone in faccia.

Il pischello trasuda barre su barre stampando la scritta BLK a caratteri cubitali su ogni traccia del progetto. Security è “still ballin” senza esitazione, incalzando a c**** durissimo su ogni beat.

Radici hip-hop e un leggerissimo sentore di truce ti spingono il disco dritto nel cervelletto di chi lo ascolta e, per gli amanti del genere, il risultato è pregevole. Nell’immaginario di un blocco che da tanti prima di lui è stato descritto, Security riesce comunque a dare un consistente sprazzo di freschezza, scrivendo con freschezza ed una sostenuta incoscienza.

“me pijo un impero pe sentimme come a casa”

BLK è un disco ad alto potenziale da street banger in cui i suoni trap si adattano ad una voce piacevolmente acerba e ad un’attitudine che rimanda agli albori del rap della capitale. Un boom-bap continuo e fluente per chi ha ancora voglia di sentire l’asfalto nelle cuffie e una serie di barre ben assestate.

Menzione speciale va’ fatta alla dimensione in cui BLK è inscatolato che rende l’ascolto del disco particolarmente scorrevole: 15 minuti di puro gangsta rap, basi raffinatissime di Gengar e Depha beat e due feat più che azzeccati di Kira e Sosa Priority. Mamma Thaurus ha scelto la ricetta giusta per posizionare BLK nello scaffale in alto della scena emergente romana.

“ce poi mette i sacchi che non siamo uguali”

MANDARK – DIO

Il gioiellino di Carosello tira un urlo difficile da ignorare in questo Ottobre carico di uscite.
A Mandark piace scomodare direttamente “il principale” per tirare fuori un pezzo rock fresco e soprattutto originale.

Dopo LOLA, una traccia particolarmente romantica, il nuovo progetto mira verso contesti totalmente diversi e quanto mai sorprendenti.
La traccia è rabbia allo stato puro, una preghiera al rovescio di un ragazzo che semplicemente, non riesce a spiegarsi le atrocità che compongono il mondo in cui è nato. Stanco di ‘porgere l’altra guancia’, Mandy inizia a sbraitare tutto quello che pensa senza filtri né pudore, inneggiando a un pogo corale da trionfo del grunge.

La spocchia del giovane Cobain e un background da SoundCloud Roma sono basi ottimali per la formazione di un artista unico nel suo genere, giovane e fresco. Su batterie e chitarre imponenti naviga ormai con una paradossale serenità, riuscendo a tirare fuori dalle liriche esattamente ciò che gli frulla in testa e, in questo caso, una canzone cazzuta che farebbe vacillare la fede di qualsiasi Don Alberto.


WELCOME (BACK) TO DOGTOWN: Tanca torna con la deluxe di “WORDS OF DOGTOWN” / Bentornati a Dogtown: Tanca rilascia la deluxe di “Words of Dogtown”.
WORDS OF DOGTOWN è il disco di debutto di Tanca. Il rapper pugliese trapiantato a Milano ha recentemente pubblicato la versione deluxe del disco uscito nel 2021 che va ad esplorare ulteriormente la sua capacità artistica.

Il titolo è un tributo a “Lords of Dogtown” di Stacy Peralta. Il film ripercorre l’evoluzione della cultura skateboard di Venice Beach ed ha un posto speciale nel cuore di Tanca che rivede nel milanese la sua personale Dogtown.

L’album si apre con la sonorità punk dell’omonima traccia. Tanca gioca con stili diversi per raccontare il suo percorso: l’introspettività di Charlize Theron è solo l’inizio. Le vibes quasi spensierate di Brbcue e Sbadigli sono fondamentali per capire l’importanza dei Klen Sheet nella produzione musicale di Tanca. Quando è con Giumo riesce ad elevare la sua musica ad un altro livello. WORDS OF DOGTOWN è fresco, diretto e completo ma la Deluxe aggiunge un altro tassello alla raccolta.

I suoni violenti che accompagnano i primi 10 brani lasciano spazio ad una deluxe da 5 brani già presenti ma in versione rearranged. Il Tanca della deluxe si guarda ancora più a fondo portando in superficie un suono completamente diverso da quello a cui ci ha abituato lo scorso anno. I brani della deluxe sono cupi, i testi non variano ma impattano diversamente l’ascoltatore nelle versioni rearranged.

Se “WORDS OF DOGTOWN” aveva messo Tanca sul piedistallo la versione deluxe sembra essere pronta a solidificare il suo nome e quello dei Klen Sheet tra le fila della musica che conta.

18k – GROTTO
Con il suo stile unico 18k riesce a miscelare perfettamente elementi trap (e non solo) ad un’innata follia, GROTTO, é il risultato di tutto ciò. Già da “iniziazione + sports”, inizi ad entrare in un mood che nonostante cambi diverse volte genere e suono, rimane stabile fino alla fine del disco, anche se il picco, devo ammetterlo, per me rimarrà assolutamente “Boogeyman”. Honorable mention va a “RUN IT UP” così anche i cojoni che se ascoltano solo hyperpop (te che stai leggendo ti vedo) possono godere di quello che non mi vergogno di definire come uno dei progetti più interessanti del 2022.