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IPERANALISI EP. 1

Sembra quasi magica l’estetica che la nuvola arancione si porta con sé. Quell’inspiegabile sensazione di incanto che colpisce ogni volta che lo sguardo cade sulla copertina di un brano su SoundCloud è il motivo per cui, di fronte all’arzigogolata quanto ineccepibile confusione che regna incontrastata sulla piattaforma, incredibilmente tutto torna, tutto combacia perfettamente.


Un’estetica così distinta e singolare da aver reso la parola “SoundCloud” un aggettivo a sé stante, contenitore di un universo vasto e imprevedibile, capace di conferire un significato completamente diverso al sostantivo che accosta; basti pensare al SoundCloud Rap, genere che, in quanto a contenuti, sonorità ed estetica si vede collocata agli estremi antipodi rispetto alla sua controparte.


È appurato quindi, la parola d’ordine è “Assurdo”:
scarabocchi, anime, foto cursate, screenshot di Minecraft ma anche lavori grafici più studiati che, con meravigliosi esercizi di stile, riescono a stravolgere e ridefinire completamente tutti gli standard, le regole e i canoni estetici abituali. Che si tratti di una linea su un foglio bianco o di un complesso pezzo d’arte, l’estetica di SoundCloud, pregna di una bizzarra magia, riesce ad accomunare nello stesso campo semantico migliaia di creazioni diverse, catapultando inspiegabilmente l’ascoltatore in un altro mondo, permettendo di sognare ad occhi aperti, guidati dalla melodia che la grafica accompagna di pari passo.

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