Il Summer Tape è considerabile come nuovo testamento?
So già che cosa state pensando, è così necessario il paragone a un testo sacro? Sì.
Ma bando alle ciance, parliamo del freschissimo album, in uscita l’8 luglio, degli pseudospettri: “Summer Tape”.
Il nome di per sé non trasmette nulla di particolare, è scavando in fondo che sbucano fuori gli elementi interessanti di questo progetto da 13 tracce, il concetto rimane identico allo scorso album, infatti, il loro nuovo album nasce come seguito di “PseudoTape”, uscito nel novembre dello scorso anno, e conseguentemente ereditando anche le “vecchie prerogative”, per così dire. Ad esempio, i partecipanti musicalmente utilizzano la sonorità estremamente eterogenee, è finita l’era delle basi monotematiche, ora ogni traccia, ogni strofa e ogni verso avrà una sua precisa musicalità, un viaggio uditivo che parte dalla techno per finire alla breakcore, passando per l’elettronica.
Ma non è finita qui, come abbiamo detto prima, ogni traccia sarà un elemento a sé state, così distaccati dall’ideale di insieme da non avere nemmeno il producer che li accomuni, mi spiego meglio, ogni pezzo è scritto e prodotto da un solo artista (con occasionali featuring), un’altro pezzo da un’altro artista, e così via, insomma, un album fatto da soli one man band.
Fin’ora gli Pseudospettri hanno fatto già pregustare qualcosina ai fan proponendo dei pezzi in diversi eventi come il Wom Fest a Lucca o durante le diverse aperture nello scorso tour di POP_X (con cui alcuni artisti hanno collaborato per realizzare la sua ultima uscita), riscontrando una risposta dal pubblica estremamente positiva decidendo perciò di ripetere l’errore durante l’estate portando il tape live il 9 luglio a parma al post.network assieme al team crociati e al Klensheet, e in tutto il tour estivo Pseudospettri sviluppato insieme ad artisti come giacomo laser, sviando musicalmente l’italia verso un abisso infinito.
KUZU + GIUMO: SITUAZIONI DISTINTE
Situazioni distinte è di certo un pezzo non passato di sottotono, essendo il preannunciatore del nuovo tape.
Brano con voce di Giumo del Klensheet, il tema portato è di certo molto particolare, si tratta della “malleabilità dei materiali quando vengono riflessi sull’acqua e/o sugli specchi” e anche di quella condizione psicofisica, sempre definita malleabile, delle domeniche mattine, in pieno after, quando si scende a fare colazione nel bar in piazza e si perde tempo a fissare la gente che passa, mentre il sole picchia forte dall’alto.
Possiamo considerarlo come un brano di elettronica sperimentale unito all’indie e l’hyperpop, che vede l’uso del violino di @felix_canvi in modi ortodossi, sfregando e contorcendo le corde, rimanendo comunque fedeli alla malleabilità delle immagini e portandola anche a livello sonoro, ogni suono infatti è stato precedentemente registrato su cassetta per riuscire a renderne morbido l’impatto.
Il videoclip uscirà ufficialmente mercoledì 12, con i costumi e lo styling di @virnavro.
B.ESTYE + LANYARD: MANI DA CADAVERE
Personalmente, trovo che sia il brano (PER ORA) più profondo del progetto.
Il tema principale è la lontananza nelle relazioni sociali, sia fisica che mentale, e ciò che essa possa portare come conseguenza.
Quella lontananza che a volta ci rende fantasmi privi di emozioni (“non mi troverai a meno che io non ti sfiorerò”) e a volte dei cadaveri ambulanti. Ciò che è necessario è il contatto
fisico-spirituale, utilizzandolo come una lente d’ingrandimento introspettiva, detto chiaramente, per scoprire meglio noi stessi e riconoscere al meglio i nostri drammi.
Questo brano è il risultato dal mix perfetto di B.ESTYE e LANYARD, il primo con influenze post-edm, emo e cantautorali, il secondo, con un background più elettronico, urbano e sperimentale. Un duo talmente esplosivo da avere la certezza che ci lasceranno un segno nella nostra estate, più malinconica ma anche intima, senza però rinunciare ai ritmi veloci ed incalzanti, difatti, entrano in netto contrasto con le lente linee melodiche delle voci, con un risultati assai piacevole.