SANO, Altea, Flama De Verano, specchiopaura, Alice, Angelo Kras, LuckyLaPolo, con qualche aggiunta sono tornati i Thru Collected, e nel migliore dei modi possibili.
Il Grande Fulmine è l’ennesimo manifesto del collettivo napoletano e della nuova scena musicale elettronica partenopea, dalla quale si stanno diramando sempre più artisti.
L’album è stato anticipato di 10 Giorni dall’omonimo corto, anche questo una perla senza alcun precedente in Italia.
Stanze asettiche, paesaggi saturi, laser puntati in tutte le direzioni e glitch grafici senza alcuna fine, assieme ad un sound da far paura.
Chi vi scrive è stato alla première del corto a La Redazione a Roma (con sonorizzazione live) e ne è rimasto profondamente colpito, quasi turbato.
Le immagini e il suono mischiati hanno creato un’atmosfera eterea in questo audiovisivo, nel quale tra spiagge, montagne, CGI di altissimo livello e covi distrutti i Thruco scappano da una milizia che li vuole morti a tutti i costi.
In tutto questo si cerca una specie di divinità rappresentata da un globo di pietra, ferro, speakers e schermi, che emette dei suoni non definiti, praticamente l’anima del collettivo.
Questo corto secondo me è sulla buona strada per diventare un cult del genere, ma d’altronde i Thruco ci hanno abituati a prodotti come DRONEMEMORIE, corto/EP degli specchiopaura.
Il Grande Fulmine questo Venerdì si è anche rispecchiato in musica, un album megalitico da 30 tracce inedite per un’ora e venti di durata e 2 featurings, Tripolare ed Arssalendo.
A chi giudica quest’album per il suono dico che questo non è puramente un album musicale e basta, ma un vero e proprio riassunto di un immaginario, che va interpretato ed ascoltato per ciò che è, oltre ad essere una mina totale.
Su quasi tutte le produzioni troviamo principalmente tre delle teste che compongono il cerbero Thru Collected: Rainer Monaco (Cinquanta Normale), Giovanni Troccoli e Riccardo Sergio ma non solo. Infatti non è raro vedere accanto ai loro nomi nei riconoscimenti anche Miin Amor o altri componenti, a sottolineare quanto questo sia un vero disco di gruppo, non di “singoli raggruppati”.
In questo album si trovano influenze di tutti i tipi, derivanti dall’ eterogeneità del gruppo: Drum & Bass, Ambient, Indie Rock, Rap ed elettronica in generale ma anche musica del Folklore (come A Danz ro Ragn, che è letteralmente una hard-tarantella), ai quali ogni componente ha poi aggiunto del suo, rendendo le tracce ancora più iconiche. Tra SANO con i suoi vocals ultra-layerati, Altea e Alice nel chill supremo, Angelo Kras che trappa duro anche non sulla trap, gli specchiopaura int o loop, Flama De Verano con le corde vocali in velluto e un Lucky lapolo polivalente, il disco scorre che è una bellezza, uno dei prodotti più completi usciti negli ultimi anni. Il gruppo ha dimostrato per l’ennesima volta quanto Napoli per la musica sia veramente terra di conquista, dimostrando anche che gli equilibri discografici in Italia si stanno effettivamente sbilanciando verso il mezzogiorno, al nord fa paura questa cosa e io ne sono altamente compiaciuto.
Erano due anni che aspettavamo il nuovo album dei Thru Collected, molti si aspettavano una roba alla Discomoneta ma, chi ha saputo essere lungimirante, non è rimasto deluso dall’evoluzione portata dal collettivo Partenopeo, che come prevedo, darà una botta clamorosa al mercato discografico Italiano, che non sarà mai più lo stesso dopo essere stato colpito dal Grande Fulmine.
A cura di: @rxxmer