UNA VITA CON MSN
IERI L’ALTRO EP.3
A cura di: @pannispasi + @alissgarlata
NASCITA: MSN non è stata solo un’app di messaggistica, ma uno dei simboli tech più caratteristici per la generazione dei teenager dei primi anni 2000.
Windows Live Messenger (comunemente chiamato “MSN”) è stato un client gratuito di messaggistica istantanea. Il Messenger Service realizzato dalla società di Redmond nacque il 22 luglio 1999 e abbandonò la luce dei riflettori nel 2012 quando Microsoft smise di supportarlo. Era scaricabile gratuitamente per Windows, Mac, Android e IOS.
Lo scopo dell’applicazione era quello di permettere a due o più utenti di inviarsi messaggi ed emoticon tramite la connessione internet e a questi allegare file, immagini e video gratuitamente in modo veloce. MSN è stato il sovrano indiscusso delle chat prima dell’era dei social network sbocciata con MySpace e Facebook.
AVVENTO: Le novità che ha introdotto questa chat sono cose ormai scontate, ma nel 1999 Messenger portava sul web qualcosa di mai visto prima come emoticon personalizzabili, i giochi ed i “trilli” con cui richiamare l’attenzione del proprio interlocutore.
MSN ha portato innovazione nel mondo della messaggistica, dando slancio ad un nuovo modo di comunicare, aggiornamento dopo aggiornamento.
Si poteva impostare uno stato personalizzato con la propria frase a effetto, magari con un verso di una poesia o della nostra canzone preferita; modificare la propria immagine di profilo e far vedere addirittura che musica si stesse ascoltando. Agli occhi degli utenti odierni queste sono informazioni di poco conto: d’altronde chi dà più peso allo stato Whatsapp del proprio migliore amico? Al massimo da un “Hey there! I am using Whatsapp” capiamo di avere a che fare con qualcuno nato probabilmente prima del 1980. Lo stato di MSN invece apriva ad un vero e proprio mondo di informazioni sullo stato d’animo di una persona, se fosse single o fidanzata, se avesse una cotta per qualcuno. Frasi malinconiche prese da canzoni dei Finley scelte ad hoc erano tattiche perfette per attirare l’attenzione dei propri amici e ricevere un bel “hei tt k? <3”. Per gli adolescenti questa fu la svolta.
GOLDEN AGE: Su Messenger si consumavano amori, che duravano a volte una manciata di trilli. I ragazzi tornavano da scuola, trepidanti di controllare il loro pc, settare il loro stato sul verde dell’ “online” (un po’ come si fa oggi anche su Discord) e chattare con i propri amici su MSN. Il programma era ormai parte integrante della loro vita, il mezzo principale di comunicazione dopo gli SMS (svantaggiati però perché a pagamento e con limite di caratteri).
Dai 31 milioni di utenti nel 2001, in pochi anni Windows Live Messenger supera i 100 milioni. Fino a raggiungere i quasi 300 milioni nel 2007.
Quando ci si incontrava per la prima volta con qualcuno non ci si chiedeva più il numero di telefono ma il contatto di MSN.
Ci racconta il fenomeno anche Croix89 (Marco Merrino) in questo video del 2009:
https://youtu.be/Gz45yibUSK4
MIDDLE AGE: Tra i molti primati detenuti da MSN, non mancarono anche una massiccia fuga di dati, che portò ad una prima regolamentazione dei minori sul network e ad un conseguente crash delle azioni. Tuttavia, la crescita di Messenger procedeva indisturbata. Nel 2006, per esempio, il nome del network passò da MSN Messenger a Windows Live Messenger e nel frattempo il collegamento con Hotmail permetteva le notifiche delle e-mail: era avvenuto il passaggio decisivo della comunicazione digitale, in cui l’instant messaging aveva preso il posto delle mail.
Le caratteristiche fondamentali dunque erano la velocizzazione da un lato e la personalizzazione dall’altro. A ciò si aggiunsero una selezioni di giochi all’interno della stessa finestra della chat, la scrittura a mano, le animoticon (per intendersi, queste piccole gif animate dotate anche di suoni incredibilmente rumorosi https://www.drogbaster.it/animoticon.htm) e le note vocali. Infine, per completare il quadro, l’ultima novità l’invio a contatti offline, che portò con sé nuove scelte per gli status come “Occupato” e “Non al computer”.
DECADENZA: Il quadro dipinto fino a questo punto dipinge un network pionieristico e innovativo; eppure nella home dei nostri smartphone non esiste un’app MSN Messenger. Ciò accadde soprattutto perchè, nonostante le prime intuitive mosse, il mondo dei social nei primi anni dieci era in fermento. Molte le piattaforme in breve tempo erano riuscite a dotarsi di tutti i servizi offerti da MSN, spesso offrendoli in modo migliore e portando MSN a quello che gli esperti di tech definiscono “struggle for identity”. In particolare, il successo di Facebook era dovuto alla capacità di offrire una serie di funzionalità sempre maggiore: novità che rese obsoleta l’abitudine precedente di utilizzare un sito diverso per ogni azione desiderata, dalle foto alle chat.
La risposta di Microsoft a questa perdita di vantaggio di MSN fu puntare sull’acquisto di Skype per 8,5 miliardi di dollari, le cui azioni stavano aumentando a vista d’occhio. Gli users venivano invitati dalla stessa Microsoft a “migrare” su Skype, anticipando la chiusura del servizio che sarebbe avvenuta di lì a poco. Così gli utenti di MSN diminuirono drasticamente, fino a quando il servizio non fu completamente chiuso il 31 ottobre 2014, con la disattivazione di MSN Cina, l’unica piattaforma ancora funzionante al momento
EREDITÀ: Nonostante il fallimento della Microsoft di tenere in vita MSN, è fuori discussione che questo social abbia plasmato per sempre non solo alcuni format a cui siamo ormai abituati, ma anche e soprattutto una serie di abitudini collegate all’utilizzo di Internet.
MSN ci ha permesso di iniziare a esprimere la gamma dei sentimenti umani tramite piccole gif animate, di pubblicare stati per aggiornare i nostri amici su come ci sentissimo o stessimo pensando, di registrare e ascoltare audio che hanno man mano sostituito le chiamate e soprattutto di tenerci in contatto continuo sia con le persone che vediamo tutti i giorni sia con persone conosciute online, conversazioni che nella loro infinita potenzialità spesso sfuggono al nostro controllo. Tra le molte eredità, infatti, non va trascurata l’ansia sociale derivante dalle risposte tardive o, peggio ancora, dal ghosting.