Il ricordo dei flip phones (o telefoni a conchiglia in italiano) ci riporta indietro di qualche anno. I social non erano parte integrante della nostra vita, la comunicazione avveniva tramite SMS a pagamento con il limite di caratteri, le foto con l’obiettivo da a mala pena un megapixel non ci rendevano grandi fotografi, per digitare un messaggio senza mai sbagliare le combinazioni dei pulsanti ci voleva un certo talento. Per le nuove generazioni sembra impensabile e fuori dal comune, proprio per questo il fenomeno dei flip phones sta generando un certo fascino tra i più giovani.
NASCITA
La necessità di comunicare con l’altro è sempre stata fondamentale per l’essere umano. Prima con le lettere, la stampa, la radio, poi con il telefono, un’invenzione che ha rivoluzionato la storia. Con il telefono il bisogno umano fu appagato a pieno:finalmente in grado di comunicare da un capo all’altro del mondo in simultanea direttamente da casa propria.
La casa però non bastava più, neanche le cabine telefoniche sparse per i meandri delle città. C’era bisogno di qualcosa che fosse sempre a portata di mano, un dispositivo di facile uso, da tenere in tasca per ogni esigenza. Così nasce il telefono mobile, il cellulare.
I primi esemplari di cellulari commercializzati risalgono agli anni 80 del secolo scorso, ma di comodo e mobile avevano ben poco. Con l’avanzare delle tecnologie, le imprese di telecomunicazioni tentarono di ridurre sempre più le dimensioni dei componenti, così che il cellulare potesse veramente diventare piccolo e maneggevole. Nel 1989, Motorola lancia sul mercato il primo tentativo di miniaturizzazione del telefono cellulare: il MicroTAC, finalmente maneggevole e leggero, elegante e meno costoso rispetto ai modelli precedenti.
AVVENTO
Con l’abbassamento dei prezzi il mercato cambia, la domanda per i cellulari è sempre più alta, l’offerta inizia ad espandersi e molte nuove aziende diventano rinomate nel settore. Motorola, Sony Ericsson, Nokia, la concorrenza è tanta. L’ossessione di mettere in commercio telefoni sempre più piccoli porta a quelli che sono i telefoni a conchiglia: piccoli e pieghevoli. Il primo esemplare in assoluto di telefono a conchiglia è lo StarTAC di Motorola del 1996, ispirato a Star Trek. Il telefono aveva le stesse funzionalità di qualsiasi altro dispositivo telefonico sul mercato, l’unica differenza erano forma e grandezza molto apprezzati dal pubblico.
GOLDEN AGE
Questo semplice passo fu la rivoluzione del mondo della telefonia, portando in vetta il nuovo modello che conquistò i mercati di tutto il mondo per anni. Il flip phone divenne un must, tutti ne avevano uno. Non divenne un’icona solo perché maneggevole, ma anche per lo stile. Negli anni, centinaia di esemplari diversi vennero lanciati sul mercato con estetica per tutti i gusti: dai modelli di colori più minimal a quelli più sgargianti. Era una gara a chi aveva il cellulare più bello, che faceva le foto migliori, che aveva il ciondolo più carino.
Il più celebre tra i cellulari a conchiglia è stato forse il Motorola Razr V3, uscito alla fine del 2004 e tra i telefonini più venduti di sempre. Telefono dell’anno nel 2005 e acquistato in circa 130 milioni di esemplari, al momento del lancio il Motorola Razr V3 era il cellulare più sottile sul mercato.
DECADENZA
Il più grande nemico del telefono a conchiglia è stato sicuramente un uomo di nome Steve Jobs. L’identity branding della Apple aveva gia iniziato ad impattare fortemente la produzione tecnologica con i prodotti della linea iPod. Ma la vera svolta accadde nel 2007, quando fu messo in vendita il primo iPhone. Lo stesso Jobs era consapevole che “Apple stava per reinventare il telefono”. Il touchscreen era ormai diventato una caratteristica imprescindibile nella scelta di un cellulare, mentre gli app store si stavano popolando di tutte le funzionalità che fino a quel momento richiedevano il possesso di svariati dispositivi elettronici. Finiva in questo modo un’era, durata circa 10 anni. I telefoni a conchiglia cominciavano a essere riposti nei cassetti, a diventare back up phones in caso di incidenti. Ma soprattutto, iniziarono ad essere associati all’idea di vecchio: per intendersi, erano diventati in poco tempo i cellulari di chi non si adattava o non capiva il cambiamento.
EREDITA’
Ma perchè i telefoni a conchiglia stanno tornando? Le motivazioni sono molteplici e non tutte del tutto razionali, ma possono essere facilmente sintetizzate: il ritorno del y2k. Come ogni moda che impatta massicciamente sull’estetica delle collezioni di tutti i brand, anche il y2k non si limita solamente a influenzare il vestiario. O, almeno, non solo. Dopo le minigonne, i jeans sotto i vestiti e le t-shirt con i brillantini, questo trend è andato a ripescare anche gli accessori. Il “merito” di aver fatto conoscere al mondo questo piccolo oggetto va riconosciuto a Amber Giesen, 26 anni, social media manager. Il TikTok in cui faceva un unboxing di un Motorola Razr Pink sul suo profilo @wuddleboo è andato virale, grazie anche all’iconica Toxic di Britney Spears come suono. Fotocamere pixelatissime e tastiere col T9 sono solo un vecchio ricordo ma stanno plasmando l’immaginario a una velocità impressionante. Basta dare un’occhiata alle ultime uscite high-tech delle compagnie di cellulari. Sperimentare con i foldable è diventato un indice di avanguardia e stile, mentre l’estetica Apple non fa che perdere popolarità tra le nuove generazioni, tanto che si è arrivati a parlare di “vintage tech nostalgia”. In particolare, il filo conduttore che sembra unire il tutto è un tendenziale abbandono dell’estetica minimalista, in favore di oggetti sempre più customizzabili. Ma soprattutto, il revival non tanto dello smartphone foldable, ma del telefono a conchiglia vero e proprio, sta aprendo la strada a una nuova possibilità. Quella di limitare la pervasività del digitale nelle nostre vite: la Gen Z sta prendendo lentamente coscienza del fatto che ogni aspetto della propria esistenza è influenzato dal digitale. Se ciò accadesse, avrebbe dell’incredibile: la visione estetica sarebbe capace di influenzare a tal punto la visione del mondo?