LA VITA VERAMENTE
DEJAVU EP.1
A cura di: @fabiospy
Grafica a cura di: @takuma_suicide
Data la recente uscita di “Tutto inutile”, il nuovo pezzo di Fulminacci, mi sembra più che giusto ricordare un grande album di questo artista: La Vita Veramente.
Composto da 9 brani (tra cui “La Vita Veramente”, “Borghese in borghese” e la famosissima “Tommaso”) è uscito a inizio 2019, un tempo che sembra ormai davvero remoto. L’album è frutto di un lavoro incredibile fatto da Fulminacci, che ha sperimentato stili sempre diversi, cosa che tuttora lo caratterizza e fa apprezzare sempre di più la sua musica.
Iniziando con “Davanti A Te”, parla di quanto una persona nella tua vita può salvarti da tutto quello che ti sta opprimendo, esattamente come una tettoia ti può salvare da un acquazzone. Nel brano da sfogo alla sua creatività, unendo da subito uno stile più energico alla calma del pre-ritornello, che da incredibile risalto al ritornello, ancora più energico delle strofe, creando così una fluidità sonora davvero spettacolare.
La seconda traccia è “La Vita Veramente”, traccia che da il titolo all’album e si può facilmente intuire il perché: la canzone racconta un po’ il modo di vivere del cantante romano, raccontando la sua vita e allo stesso tempo chiedendosi cos’è questa sua vita veramente. Anche qui c’è una spaccatura dal resto della canzone, che troviamo nel post-ritornello, più tranquillo del resto della canzone, che riesce a caricarti un sacco.
“Tommaso” è la terza canzone dell’album, probabilmente la più famosa di Fulminacci, ma è sempre buono e giusto spenderci due parole a riguardo. Il ritmo ti prende, riesce a trascinarti in questa storia dove capire dice chi a cosa può farti impiegare non poco tempo, solo per capire che Tommaso sto giro si è proprio incazzato. E ti sembra incredibilmente giusto nonostante le dinamiche siano decisamente poco chiare. Musicalmente parlando la voce è perfettamente accompagnata dalla base, che riesce ad imprimere una buona impressione anche grazie al sound che accompagna il “mi mettono a-a-a-gitazione”
Successivamente troviamo “Borghese In Borghese”, grande hit di Fulminacci, la canzone è una critica alla società in cui viviamo, criticando tutto ciò che si sta pian piano purtroppo normalizzando. Il brano è davvero intenso, il ritmo sia di musica che di voce è serrato e molto veloce (provate a cantare questa canzone per capire cosa si prova a perdere il fiato), pur risultando perfettamente comprensibile per far intendere il messaggio di cui il pezzo è carico e Fulminacci è davvero abile nel riuscire in tutto questo. Le voci che ogni tanto si sentono in sottofondo inoltre aggiungono quel qualcosa che rende “Borghese In Borghese” un must per chi è incuriosito da questo cantante.
“Resistenza” parte sorprendendoti, facendoti chiedere come dei semplici respiri possano essere così musicali, evolvendosi poi in una canzone sempre più incredibile: dal cambio di sound del ritornello al bridge, decisamente più calmo e inaspettato, che stacca totalmente e ti fa amare il genio dietro questo cantante. Il pezzo esprime tutti i blocchi che una persona si fa quando deve affrontare un problema, quando si è in costante paura di affrontarlo. Quello che sicuramente colpisce è però proprio la musicalità, fantastica per l’intera durata della canzone, capace di lasciare il segno e aiutare nella comprensione di ciò che viene espresso.
Si passa poi alla tranquillità con “I Nostri Corpi”, canzone che ti riesce a rasserenare da subito. Fulminacci vuole nuovamente lanciare messaggi sociali sulla piccolezza della nostra esistenza, però in un modo tale che in questa piccolezza tu ti possa sentire al sicuro, perché alla fine i nostri problemi sono nulla nella totalità del tutto. Sicuramente un pezzo che stacca dagli altri per la sua totale serenità, proprio per dare questa sensazione di tranquillità, non facendoti pensare a una rassegnazione di fronte a quanto detto.
La serenità rimane presente anche in “Al Giusto Momento”, anche questa però con uno sbalzo di energia, invertito rispetto alle canzoni precedenti, passando dalla serenità appunto a una carica di energia nel ritornello. Nella canzone si vuole affrontare la delicatezza di una relazione, parlando di come quando va tutto per il meglio, o almeno si è convinti sia così, si può riuscire a stare davvero bene. Il brano trasmette tutto ciò con grande tranquillità, interrotta solo brevemente per dare carica al tutto, che in qualche modo riesce a farti rilassare ancora di più.
Penultimo pezzo è “La Soglia Dell’Attenzione”, che si vuole focalizzare su quanto sia facile perdere la concentrazione su qualcosa e spostare la propria attenzione su qualcos’altro. Geniale sicuramente è l’outro del brano, dove riprende il ritornello ma saltando delle parti, proprio evidenziando come l’attenzione sia davvero volatile, tanto da perderla su determinate cose. Tutto ciò è accompagnato da una musica che per le strofe è semplice ma totalmente efficace e viene a evolversi nel ritornello, dove si aggiungono strumenti, cambiamento che riesce a enfatizzare il continuo spostamento dell’attenzione sui vari argomenti.
L’album infine conclude con “Una Sera”, dove lo stacco tra ritornello e strofa è al contempo rivoluzionario e marginale. La canzone è delicatissima, proprio come quelle sere dove sei steso su un prato sotto le stelle, ma poi nel ritornello aumenta il volume e la musica si evolve, pur mantenendo quel senso di tranquillità. Nella canzone questo senso di leggerezza viene mantenuto anche dal testo, che ti fa sentire appunto la testa tra nuvole. La canzone vuole darti quella sensazione di pace che ci si può permettere quando si è giovani, per quanto però si sa che prima o poi quel momento finirà e bisognerà darsi da fare.
