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CERCATORI DI PAGLIUZZE EP. 1

VERSO MARTE COI ROVERE

Per qualcuno “rovere” non è altro che un albero da cui ricavare il parquet delle nostre case, per altri è la band che con il suo nuovo album “dalla terra a marte” sta facendo parlare di sé nella scena indie italiana. Sorta dai quartieri di Bologna, rovere è composta da cinque ragazzi, dal loro modo di vedere la musica e da quello di vedersi crescere con essa. Ed è proprio il tema della crescita che spicca fra le note dell’album, dove il viaggio dalla terra a marte fa tappa nelle varie tracce, con il nostro astronauta in cerca di “un pianeta alieno dove vivi solamente tu”, frase d’esordio e poi di chiusura dell’album. Come se questo pianeta alieno non sia stato trovato e nella sua bolla di vetro l’astronauta si ritrovi a precipitare. Se di nuovo sulla terra o su un altro corpo celeste questo non lo sappiamo, ma certo è che la voglia di crescere rimarrà per sempre un requisito imprescindibile.


Dei quattordici brani che compongono l’album alcuni furono già usciti nei passati mesi, e già suonati live nelle tappe che la band era riuscita ad organizzare dopo la pausa causata dalla pandemia. Tra questi c’è sicuramente freddo cane, unico featuring del disco, dove la voce di Nelson Venceslai, cantante della band, è accompagnata da Mameli, altro esponente dell’indie italiano. I testi delle tracce sono naturali evocatori di immagini che, seppur con gli occhi al cielo, riescono a trasmettere emozioni anche dalle più comuni attività quotidiane.
Anche i ricordi sono parte integrante delle canzoni, che risvegliano abitudini bambine, abitudini che spesso proviamo a dimenticare per non scivolare nell’imbuto nostalgico nella nostra testa. Con i rovere, questi tratti infantili che abbiamo superato con il tempo ci colpiscono come treni a tutta velocità, lasciandoci attoniti dopo l’urto, fra i binari di una delle stazioni di Bologna, dalla quale parte il viaggio per Marte.


Personalmente ho apprezzato moltissimo il disco, che mi ha fatto accomodare con quei cinque ragazzi nel loro space shuttle “aspettando il countdown del decollo”. E sì, forse la mia opinione potrebbe essere fortemente condizionata dal fatto che sono un amante della loro musica, ma consiglio fortemente l’ascolto anche e soprattutto ad un orecchio vergine dell’indie e dei rovere.
L’album è uno dei pochi che mi ha fatto veramente pensare “avrei voluto scriverlo io”, per quanto il prodotto sia valido. L’unica stonatura che ho trovato è la mancanza di altri featuring oltre a freddo cane. Mi sarebbe piaciuto vedere coinvolti altri artisti che partecipassero al viaggio dei rovere. Certo, l’influenza di Riccardo Zanotti è presente in alcune tracce, tra le quali bim bum bam, scritta proprio in collaborazione con il cantante dei più famosi Pinguini Tattici Nucleari, ma avrei comunque apprezzato la presenza di altre voci.
Nel mondo della razionalità, il disco si porta a casa un bottino di 9 dischi su 10 anche se ho trovato difficilissimo tradurre le emozioni trasmesse in un semplice coefficiente numerico.


dalla terra a marte, rovere: 9/10
Traccia preferita fra quelle uscite con l’album: astronauta
Produttore: Matteo Cantaluppi
rovere: Nelson Venceslai (voce), Davide Franceschelli (basso), Luca Lambertini (chitarra), Marco Paganelli (batteria), Lorenzo Stivani (tastiere)
“La libertà la pensiamo quando siamo soli; una nave che non cerca moli; è quando pensi che magari muori; e invece tutto passerà” da la libertà, terza traccia

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