VI RACCONTIAMO I BALLI PLASTICI V2, CON UN MAGICO CAROSELLO.
INTRODUZIONE: I Balli Plastici sono uno degli eventi più underground di tutta Italia.
Un live “nudo e crudo”, organizzato da 18enni Toscani in una piazza Livornese, con solo 3 casse e un microfono, non c’è tanto da parlare riguardo all’evento in se, perché si dovrebbe partecipare e vivere un esperienza così “singolare”.
Alla seconda edizione di balli plastici ha preso parte la maggior parte del roaster di artisti sotto Pseudospettri e in aggiunta anche l’oculus lab*(fine articolo)
Ad aprire le danze, abbiamo trovato Felix, un Violinista-Cantautore, il quale durante la sua esibizione ci ha presentato una serie di suoi singoli i quali ci hanno lasciato un ricordo di un’amore lontano, canzoni tanto dolci quanto nostalgiche. La parte più bella e romantica di tutto l’evento è stata proprio la presenza di Felix, che accompagnato dal suo violino ha spalleggiato gli artisti i quali suonavano live.
Per rimanere sull’onda di un’estate nostalgica, dopo Felix si presenta sul palcoscenico dei balli Refo, un vero e proprio cantautore, il quale sulle note RnB canta stupendi pezzi d’amore.
L’arrivo di Moth e Koaku spezza questa streak d’amore per presentarci la vera essenza di Pseudospettri, una musica più sperimentale e cattiva, che però al pubblico piace molto. Non è semplice crearsi una fan base con un genere come questo, ma quando vuoi riesci a crearti una tua nicchia come hanno fatto Moth e Koaku, i risultati si vedono e le gente balla ad ogni evento per supportare i propri idoli.
Durante l’esibizione di Keith, ci viene mostrato il vero lato pseudo, a tutto un tratto, vediamo Kuzu sdraiarsi per terra e i ragazzi dell’oculus lab iniziano a dipingergli tutto il corpo d’azzurro, body painting con pink violence in sottofondo, una scena magica.
Dopo la pausa arriva il dolce Bestye, che con i suoi cavalli di battaglia riporta all’attenzione tutta la gente che si era allontana (a vedere il dipinto dell’oculus lab), alla fine del suo grande set, la luna diventa rossa, per lasciare spazio a Hate Engine.
Gli Hate Engine sono senza dubbio la scoperta più bella e interessante di questo Live, il duo formato da Kuzu e Philip riporta in auge un genere cattivo come l’industrial, non hanno ancora pubblicato ufficialmente nulla, ma sono certo che quando arriverà il giorno della prima uscita, la scena dell’industrial italiana non sarà più la stessa.
Per chiudere in bellezza, troviamo il latin lover Lanyard, che con neanche una canzone porta attorno a lui orde di ragazzine innamorate, lo vedrei benissimo come nuovo frontman di una boy-band italiana. un Big-Time-Rush ma versione pseudotape.
Ultimo, ma non meno importante, THE GREATEST SHOWMAN, signore e signori, vediamo arrivare (ovviamente in luci natalizie e mutande) ERMETE DIARA, potrei dire molto a riguardo, ma basta vedere una qualsiasi foto dei suoi set e si capisce l’altissima qualità delle sue esibizioni.
OCULUS LAB
Oculus lab è un progetto gestito esclusivamente da ragazzi di varie età, che si riuniscono in un gruppo per esprimere tramite varie forme d’arte (pittura, musica, poesia ecc.ecc.) vari concetti o riflessioni personali e non. Infatti un obiettivo di Oculus è quello di riunire forme d’arte diverse e sperimentare nuovi approcci tra loro.