LE USCITE DELLA SETTIMANA
ALLORA PARLIAMOCI CHIARO: NOI LE NEWS VE LE FACCIAMO USCIRE, MA VOI DOVETE SPIEGARCI COM’È POSSIBILE CHE DA UN GIORNO ALL’ALTRO A SETTEMBRE SIA ARRIVATO L’INVERNO. VA BEH DAI SCALDIAMOCI CON UN PO’ DI NEWS X VOI <3
SCHIUMA FT GANZO – AL BUIO SENZA DI TE (@flouryne)
In un eterno rincorrersi SCHIUMA e GANZO, ci portano in un turbine di sensazioni contrastanti, delusioni e immensi vuoti. Per un’unica voce passa tutto il ricordo di qualcosa che ora manca, in una polifonia che mescola suoni e sentimenti.
SCHIUMA è leggera come il nome d’arte che porta, GANZO è diretto e quando parla di emotività si schiude. AL BUIO SENZA TE raccoglie le arti migliori dei due. Ganzo ci ha messo quel suo modo di cantare melanconico, intenso e a suo modo passionale, mentre Schiuma la sua incredibile abilità vocale, insieme sono fantastici.
Al Buio Senza Te è una dichiarazione spietata d’amore, che guarda al momento più buio e si chiede se saremo capaci di farcela da soli, se poi chi tanto ci chiede di tornare, ci sarà davvero.
CERI WAX – WHAT IF (@alissgarlata)
Ceri Wax si interroga: E se la musica fosse solo amore? E se l’amore fosse solo energia?
Con il nuovo brano What If, l’artista unisce quattro elementi apparentemente distanti: amore, energia, musica e magia. Un intreccio sensoriale che invita l’ascoltatore a perdersi, lasciarsi andare, quasi sollevarsi da terra.
What If è un vero e proprio dilemma cantato e ballato: una serie di domande, condizioni e possibilità che ruotano attorno ai concetti più profondi e universali dell’esistenza. Impossibile restare fermi durante l’ascolto: il brano ti accarezza e ti accompagna, creando un’esperienza coinvolgente.
what if music was just love?
what if love was just energy?
what if energy was just music?
what if music was just magic?
La ripetizione ossessiva e quasi rituale di queste quattro domande diventa una formula magica, un mantra che si insinua nella mente. Ceri Wax non cerca risposte alle sue domande, ma sblocca una riflessione sul collegamento tra i 4 elementi.
E se davvero l’amore fosse solo energia?
E se la musica fosse l’unico linguaggio universale che ci resta?
E se poi…bastasse lasciarsi andare?
ANNA AND VULKAN – QUANTE LACRIME (@Camillaiann)
Il nuovo singolo QUANTE LACRIME di ANNA AND VULKAN, si apre a ritmo di percussioni svelte, pronte a rapire chi ascolta e portarlo con sé in una linea temporale alternativa.
In questa nuova dimensione, il tempo è fermo a un’estate malinconica accompagnata da synth anni Ottanta e da un sapore funk. QUANTE LACRIME è una traccia sveglia, a proprio agio con la malinconia che la caratterizza. Il giro funkeggiante delle chitarre e la decisa linea di basso creano un varco che volge al passato, generando una coinvolgente ambiguità tra un suono ottimista e un testo irrequieto.
Il napoletano, come cantato da ANNA AND VULKAN, si annoda e sfida la base musicale, alimentando la frammentazione del brano, mentre la spregiudicata nostalgia incombe durante i tre minuti e tredici del brano.
Agosto ci ha lasciato, concedendo spazio a una foschia fatta di ricordi agrodolci e ferite ancora aperte. QUANTE LACRIME riflette proprio questa sensazione, ma lo fa avvalendosi di ritmi estivi e spensierati che distraggono dal tedio della fine di un capitolo.
NAVA – FIRE (@andreaodelli)
Con “Fire”, brano che anticipa l’album d’esordio “Gabbeh” previsto per il 14 novembre, NAVA torna alla ribalta con un singolo denso di emozioni e simbolismi. Nata a Teheran e cresciuta a Milano, l’artista mette al centro del testo la forza trasformativa del fuoco, inteso come elemento rigeneratore e catartico. “Fire” racchiude la frustrazione di chi segue le rivolte dalla distanza e la potenza di chi vuole rinascere:
“Can you feel it
I’m diving across the sun
Crazy being
back where we all started from”
Il risultato è un mix tra atmosfere evocative, sperimentazione elettronica e palpabile tensione interiore. NAVA sfrutta il contrappunto tra voci, suggestioni e paesaggi sonori per trasformare il dolore in energia; atmosfere sospese e un tocco post‑pop, in cui la voce diventa veicolo di desiderio e resistenza.
Nell’attesa di scoprire cosa avrà da donarci con questo suo nuovo album, godiamoci questo fuoco che arde, nella speranza che la pioggia milanese non lo spenga.
NUELLE – IL CIELO NON MI VUOLE (@annariu_ )
IL CIELO NON MI VUOLE è il quarto singolo estratto dal nuovo progetto in uscita di NUELLE. La caratteristica principale dei brani di NUELLE è sicuramente l’introspettività: ogni brano ci propone una riflessione su noi stessi e sul rapporto che abbiamo con gli altri, nel bene o nel male.
IL CIELO NON MI VUOLE racconta della sensazione di sentirsi sbagliati legati principalmente al posto dove si è nati e cresciuti; l’unica soluzione per riuscire a stare meglio sembra “prendere un treno per scappare”. Lasciarsi indietro tutto, soprattutto gli affetti più cari, per poter riuscire a vivere in un modo migliore: perseguire i propri sogni e obiettivi, ma a quale costo? La mancanza lascia dei vuoti che non possono essere riempiti, né dai soldi né da nuovi amori. È estremamente facile cadere nel baratro e non riuscire più ad uscirne, perché abbiamo ormai perso ogni certezza ed ogni punto fisso.
Trovare un equilibrio sembra impossibile, le speranze di riuscire davvero a rialzarsi sono quasi nulle. È forse accogliendo la fragilità che riusciremo finalmente a liberarci da ogni catena che ci vuole tenere nel passato, e a vivere finalmente in equilibrio nel qui ed ora?
PIANTINE – BRAVO BRAVISSIMO (@FRAPICTA)
Se cerchi qualcosa di insolitamente indie, Bravo Bravissimo fa al caso tuo. Che poi, cosa vuol dire indie? Qui sembra di tornare a quelle produzioni lofi 2020 che tanto abbiamo streammato in pandemia: voce con alte frequenze tagliate, chitarrina acustica e un basso scoppiettante su cui balla una melodia gracile e malinconica. Il testo non lascia tanti dubbi; se dovessi riassumere questa canzone con un aggettivo, direi: simpatica 🙂
“Uh le mie piantine / almeno loro non mi fanno soffrire / faccio di tutto per non farle morire / mi fan felice senza dire bugie / non sento più molto il bisogno di uscire”
M.E.R.L.O.T. – LA DANZA DELLE SEPPIE (@giorgia.celentano)
Manuel Schiavone nasce in Basilicata nel 1998. Nel 2017 muove i primi passi nella musica dopo il trasferimento a Bologna, scegliendo M.E.R.L.O.T come nome d’arte. Dal 2020 inizia la pubblicazione di singoli, debuttando in Virgin Records. Nello stesso anno viene selezionato dalla Commissione Artistica delle Nuove Proposte, guidata da Amadeus, per la finale di Sanremo Giovani con il brano “Sette Volte”.
Nell’estate 2021 parte il tour composto da dieci date lungo tutta la penisola, ottenendo riscontri molto positivi dal pubblico. Nel 2023 esce il suo primo album “Gocce”, un viaggio interiore che porta l’ascoltatore ad addentrarsi tra i suoi pensieri, i suoni e le parole da lui scelte. Successivo al singolo “Petrolio”, venerdì 27 esce un nuovo lavoro intitolato “La danza delle seppie”.
Seduto in quel caffè, Manuel scaccia un pensiero. Mano nella mano, “io e lei stasera”. Per dimenticare basta un sorso di queste labbra-vino rosso. Guarda il mondo che gli gira tutt’attorno. Un sorriso, ed ancora prima di capire, si ritrova sotto il suo braccio come se non ci fosse che lei. Rivolge il pensiero ad un mazzo di rose sopra il comodino, “sfrattati con la forza dal loro giardino” per un semplice perdono mai avuto. Almeno loro possono guardarla mentre si spoglia. Riflessa nello specchio, strucca i suoi occhi tristi e lancia i vestiti ascoltando Battisti. “Troverò una scusa, che ne so, un’altra fuga in autostop”, qualcosa “per rimandarmi KO”. Scriverà mille canzoni, “scarabocchi che chiamo discorsi, che ti faccio da una vita”.
“io, scemo qui, che sperpero un’altra vita senza te”, “che immagino un’altra che sia uguale a te”. Resta con l’amaro addosso, ricorda le notti insonni, i bicchieri rotti, le mille sigarette strette tra i rimorsi “e solo adesso io mi accorgo che… sei la primavera”.
DANTE – SOTTOCASSA (@brusilre99)
Ci era già stato anticipato con il nuovo album “Circo gran Siberia” e l’ultimo singolo “kitsch” che il rapper DANTE voleva cambiare le regole del gioco, e insieme al suo inseparabile producer Cripo ci sorprendono nuovamente con “SOTTOCASSA”, il nuovo singolo electronic-rap che fa crollare letteralmente tutto. Sfruttando suoni e bassi energici creano un effetto immediato che ti fa muovere la testa a tempo. Non è un brano che invita alla riflessione, ma è perfetto per i momenti di festa e soprattutto con un impianto audio adeguato. DANTE vuole divertirsi con la musica e le ultime due uscite potrebbero anticipare un nuovo EP con questo tipo concept: un mix di musica elettronica per ballare, e testi ironici per divertirsi e alleggerire i momenti difficili
VISINO BIANCO – COME?COSA? (@CECINESTPASANDREA)
Una raffica di colpi secchi. “COME?COSA?” una domanda ripetuta fino a diventare minaccia. Il beat martella e sopra Visino spitta barre di rabbia come se non avesse tempo di respirare. Prende la realtà e la interroga: la smonta, la brucia, la riduce in polvere. È ricordo del passato: rabbia, disagio e sopravvivenza in un contesto distorto.
Quel “come? cosa?” ripetuto come una eco ossessiva, non è solo un gioco fonetico: è il segno di una confusione continua, di domande che non trovano risposte. È il linguaggio di chi cresce tra contraddizioni – soldi, droga, violenza – e prova a dare un senso a un mondo che non sembra averne.
C’è un tono distopico, quasi da periferia che implode e la voce sporca conferma che qui non c’è patina, solo carne viva. È un brano che ti mette davanti a una furia senza filtri: fame, nebbia, male. Tutto insieme, tutto adesso. Uno sfogo crudo e viscerale che mette al centro il disagio esistenziale e sociale, la frustrazione verso un sistema che non ti vede, e la tentazione di perdersi nelle stesse ombre da cui si cerca di scappare.
MECNA – RITRATTI (@kimo.jpg)
“RITRATTI” rappresenta il tentativo di Mecna di riconnettersi con una parte di se stesso che forse sentiva di aver trascurato.
Il percorso partito da “INTROSPEZIONE” sta arrivando alla sua conclusione: “RITRATTI” non è altro che la verità raccontata direttamente dalla mente di Corrado, con un brano che non si perde in ritornelli, sonorità “pop” o accorgimenti per un pubblico ampio ma che a questo pone davanti la necessità di esporsi senza filtri. Il campionamento finale del brano è esplicativo in questo senso: nella produzione si sente Ghemon dire “Perché niente è tanto personale che non si può raccontare” barra presente nel brano “Fantasmi pt.2” che funge da dichiarazione di intenti molto chiara. Nel ritrovare se stesso Mecna attinge anche al suo passato artistico e personale: oltre che citare Ghemon – amico e collega di una vita – all’interno del brano ci sono riferimenti a dischi passati come “Disco Inverno” – il primo disco ufficiale – e “Lungomare Paranoia”ma anche le sonorità del brano – quasi rap – restituiscono un suono che ricorderà sicuramente ai fan più affezionati vibes passate. Ma l’arrivo di queste sensazioni sono solo un effetto collaterale causate da una necessità artistica -“DISCORDIA, ARMONIA E ALTRI STATI D’ANIMO”- il nuovo disco ufficiale di Mecna potrebbe essere l’ennesimo viaggio voluto da Mecna per i sui fan che questa volta torneranno indietro nel tempo per riscoprire in maniera nuova la poetica di Mecna.
“Sto tornando su i miei passi con idee piú chiare.”
“RITRATTI” si propone come anthem di questa volontà, un brano con strofe serrate dove Corrado si toglie piú di qualche sassolino dalle scarpe parlando di industria musicale, vita e amore accompagnato dal beat di Fudasca che sembra essere sempre piú co-protagonista di questa fase artistica.
@GABRIELE – LONTANA DA ME (@surprisinglymeowmeow)
Un vento freddo accompagna la fine di settembre (e dell’estate), ma per amplificare ancora più il senso di nostalgia possiamo ascoltare “Lontana da me :(”. @gabriele ci mette davanti un insieme di mixed feeling che non vuole sciogliersi, non vuole farci arrivare ad una semplice risposta o darci chiarezza. È un intricato, sincero e disarmante flusso di pensieri che viene condiviso spontaneamente in una sorta di preghiera, un augurio o forse un ricordo. È innegabile la nostalgia che ci entra fin dentro le ossa tramite la sua voce, che a tratti sembra sfiorarci a tratti supplicarci.
“ti voglio lontana da me 🙁
però nn so ke fare con te
con le distanze penso tu nn mi possa salvare
+ vado avanti + mi faccio male”
In questo scontro di volontà diverse non sappiamo quale avrà la meglio, ma alla fine, forse, ce lo dirà @gabriele in futuro.
mecna – RITRATTI (@alberto.rogano)
Il mercato musicale odierno ci ha abituati che per pubblicare un disco ci sia un giusto iter da seguire, che la promozione debba passare da più playlist possibili, che la viralità sia più importante della qualità. Mecna con la sua ultima pubblicazione ribalta queste dinamiche con una scelta così coraggiosa quanto rappresentativa a pieno della sua identità artistica: “RITRATTI” anticipa il disco “DISCORDIA, ARMONIA E ALTRI STATI D’ANIMO” in uscita il prossimo 24 Ottobre con un brano senza ritornello fatto di barre vere e serrate, con l’outro di un progetto che non ambisce a essere il nuovo disco dell’anno ma il racconto sincero di ciò che l’artista prova.
“RITRATTI” è la catarsi di un percorso di ricerca personale partito con lo scorso EP “INTROSPEZIONE”, il flusso di coscienza di una penna in piena sul foglio, la radiografia autentica di un artista che rivolge lo sguardo dentro sé stesso prima ancora di dare un occhio al mondo che lo circonda. La produzione curata da Fudasca stende un tappeto minimale ma suggestivo per lasciare spazio alle parole di strofe atipiche in questi “tempi fugaci, tempi stretti, senza sfumature”. Mecna ci consiglia che ogni tanto è bene fermarsi, guardarsi attorno e respirare, non muoversi come tutti perché “l’identità si costruisce solo con il tempo” e noi non possiamo che inciampare nel rincorrerlo.
L’album racconterà di quegli stati d’animo che ci accomunano tutti, di quelle sensazioni che proviamo verso gli altri e che ogni tanto non riusciamo a capire da soli, di ciò che sentiamo nostro ma poi in realtà “niente è tanto personale che non si può raccontare”. “RITRATTI” è il primo viaggio sincero in cui l’artista ci accompagna per mano a scoprirci e sarà l’ultimo tassello del suo nuovo progetto dal sapore invernale. Non sarà il disco dell’anno, non sarà Disco Inverno, ma sarà un disco vero che non vediamo l’ora di ascoltare.
primaaalba – MIAO (@alberto.rogano)
I PRIMA ALBA sono tornati lo scorso venerdì con il nuovo singolo “MIAO”, brano pubblicato per la label Ad Astra e nuovo tassello per il collettivo milanese nella sua affermazione nell’underground italiano, dopo aver calcato i primi palchi importanti come quello del “MI AMI”. Il progetto è pieno caos creativo, dieci componenti eterogenei, eclettici e pieni di sfumature che colorano le loro sonorità urban.
“MIAO” è un brano che ci racconta una nuova sfaccettatura sonora di PRIMA ALBA sulle note della produzione di Machweo e Soulja. Luvi e Cupido abbandonano l’estro elettronico e aggressivo delle precedenti pubblicazioni preferendo uno stile più morbido, dove le voci si intrecciano con naturalezza. “MIAO” si presenta infatti come una traccia più lenta, intima e amorosa, che porta il collettivo su un terreno hip hop urban dal respiro più dolce e riflessivo. Un brano che mostra come, dietro all’energia caotica e caleidoscopica di PRIMA ALBA, ci sia anche lo spazio per momenti di delicatezza e sincerità.
HÅN – UN CANE PER TE (@capitanossa)
‘I-AUTUNNO’, questo è il titolo del nuovo progetto di HÅN, un brevissimo EP di due tracce in lingua italiana (in linea con la svolta che l’artista ha avuto nel 2024), tra le quali troviamo un B-side, ovvero il brano ‘Non mi odi per davvero’, e la traccia di cui parliamo oggi, ovvero ‘UN CANE PER TE’, edito da Peermusic Italy.
Il brano affronta il concetto di casa, e coglie l’ascoltatore introducendolo senza mezzi termini nel mondo fatto di fiabe distorte impalcato dall’artista, con una curiosa miscela di sonorità vintage e suoni glitchati e sincopati tipici dell’hyperpop, con il quale si allinea anche il particolare tono impiegato nel canto di HÅN.
‘Se tu fossi un cane per me
scapperesti sempre di casa
io rimarrei alla porta per te
resterei alla porta di casa’.
Il brano ci regala sensazioni di nostalgica malinconia quotidiana, con i suoni e con le parole, ed il testo ci narra brani di un rapporto quotidiano e complicato, come sono alla fine tutti i rapporti intimi che si intessono all’interno di una comune dimora, ma oltre al testo sono i suoni che ci immergono in questo racconto dolceamaro, restituendoci sensazioni miste, come il particolarissimo ‘assolo di armonica distorta’ che intervalla i due ritornelli del brano.
Da ciò che possiamo intuire, l’EP contenente ‘UN CANE PER TE’ è la prima parte di un progetto più grande in via di pubblicazione, forse un concept legato al concetto di tempo e stagione, un progetto ambizioso e interessante, perfettamente adatto ad un’artista che ha dato una certa prova di maturità e consapevolezza, e che ha senza dubbio masterato l’arte di costruire racconti e sensazioni attraverso le canzoni, in una manierA che sa essere moderna ma senza tempo simultaneamente.
Buon ascolto.