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L’IMPORTANZA DI FARE RUMORE: GLORIA

L’IMPORTANZA DI FARE RUMORE

Se le chiese di Napoli avessero dei synth al posto degli organi, molto probabilmente alla Domenica suonerebbero Aaron rumore.

Dopo i singoli STRESS e NPC. PT.3 è finalmente fuori GLORIA, il secondo album di Aaron Rumore.

Il CEO di Napoli Undercore è faticosamente giunto a compimento del suo ultimo sacrificio. Si tratta di un cammino iniziato ormai più di un anno fa insieme al produttore Coma e che ha portato alla realizzazione di quel flusso di 11 tracce che oggi prende il nome di “GLORIA”.

“il concetto di gloria è diventata una keyword pensato costantemente durante la produzione sin dalla fine dell’ultimo album”

Come un monaco benedettino, non appena concluso il suo ultimo album “Palazzo di ghiaccio(confessionale)”, il buon Aaron ha iniziato a lavorare religiosamente nel nome della parola ‘GLORIA’ che alla maniera della stella cometa doveva pur condurre da qualche parte.

La strada per la Gloria parte da un’intro solenne prodotta da @2loui_ e @ffenoaltea e passa poi per brani come COLLETIVITA’, nato dagli stimoli del lavoro in gruppo con i thrucollected e con tutti i producer presenti nel progetto. AARON CITTA’ è invece il racconto della sua Napoli metafisica, mentre STUPENDO, nata da una tipica giornata in studio con drast ci regala un Rumore nella sua versione più “pop”.

Un album solido e ragionato per quanto inafferrabile ed etereo. Un sound “unico nel suo non-genere” e costruito con pazienza durante una strenua ricerca della propria identità.

“gli elementi personali sono venuti fuori dalla vita quotidiana in maniera naturale, mi è piaciuto comunque mantenere temi spirituali rimanendo slegato dalla struttura dell’io.”

In quello che è il suo progetto più personale (spiegati i soli due featuring: @seppuku420 e @mvmuminni ) Aaron riesce ad essere al tempo stesso fisico e metafisico, inconsistente e concreto, incastrando in una cornice elettronica e hyperpop tutti gli elementi narrativi sufficienti per descrivere la sua realtà.
Le tappe sono svariate e nulla è lasciato al caso.

“Napoli per me finora è stato il playground extra-musicale dai cui raccogliere emozioni e fare esperienze, la mia sfida è di riuscire ad agganciare un nuovo linguaggio alla città…”

Aaron è un ottimo pensatore e a modo suo uno strano filosofo. Lavora su dei concetti precisi e si arma di un’enorme spiritualità.
Non cerca la gloria terrena in senso stretto ma è in missione per conto del suo Dio musicale nel tentativo di portare a Napoli un linguaggio diverso, fluido e complesso: il suo.

“La mia missione è una vocazione Arriva da una voce Più alta”.