Negli ultimi decenni, le console da videogioco hanno trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo dell’elettronica. Intere generazioni di bambini, ragazzi e adulti hanno trovato nei videogiochi una fonte di intrattenimento e apprendimento. La loro è una storia di innovazione tecnologica, competizione tra aziende e, soprattutto, dietro le quinte, una narrazione che abbraccia l’evoluzione della cultura videoludica stessa. Noi di IERI L’ALTRO siamo qui per raccontarvi come le console siano entrate in milioni di case in tutto il mondo e come siano ormai diventate un must have nel giro di qualche decennio.
NASCITA
La storia delle console tradizionali e portatili è un percorso affascinante che nasce negli anni 70 con la prima generazione di videogame creata nel 1972 da Ralph Baer. La Magnavox Odyssey divenne la prima console da videogioco commerciale: presentava giochi semplici da inserire nel dispositivo tramite delle schede. Il successo iniziale della Magnavox fu limitato a causa della mancanza di diffusione e comprensione del concetto di giochi elettronici.
AVVENTO
La vera esplosione del settore delle console avvenne con la seconda generazione negli anni 80. La più iconica del periodo fu l’Atari 2600, lanciata nel 1977. L’Atari portò i videogiochi direttamente nelle case di milioni di persone e rese popolare l’idea di avere una console per giocare. Qui si vide l’introduzione di titoli come Space Invaders e Pac-Man, enormemente popolari e fondamentali per definire il mercato dei videogiochi. Negli anni 80-90 il focus si sposta sulla lotta fra Nintendo e Sega. Nintendo lancia il Nintendo Entertainment System (NES) nel 1985 con giochi come Super Mario Bros. e The Legend of Zelda. La console divenne un fenomeno di massa e contribuì a riportare i videogiochi alla ribalta dopo la crisi dell’industria del 1983. Sega rispose nel 1988 con il Sega Mega Drive che presentava giochi come Sonic The Hedgehog, riuscendo a competere con il NES.
In seguito con l’introduzione dei CD-ROM l’esperienza del gaming arrivò su altri livelli segnando un cambio per le generazioni di console dagli anni 90 in poi. Sbarca sul mercato un nuovo avversario: Sony. Nel 1994 viene lanciata la prima PlayStation che rivoluzionò il settore con titoli esclusivi come Final Fantasy e Gran Turismo. Nintendo rispose con il Nintendo 64 nel 1996 sfruttando l’innovazione della grafica 3D. Nel mentre il mercato delle console portatili si stava sviluppando dando tante soddisfazioni ai produttori: nel 1989 viene lanciato il Game Boy da Nintendo, fra le console più iconiche della storia. Con giochi popolari come Tetris e Pokémon, la console portatile si fa strada nei cuori degli appassionati.
GOLDEN AGE
Non è semplice poter definire un vero e proprio periodo di “golden age” per quanto riguarda questo argomento, essendo stati i picchi di celebrità delle console così vari e duraturi. Sicuramente se la vogliamo vedere con i nostri occhi, da gen z o late millennials, il periodo del gaming dagli anni 2000 è quello che ci sta più a cuore. La lotta tra Sony, Microsoft e Nintendo, litigi tra “PlayStation users” e “Xbox users”, le leggende metropolitane che “se il DS non ti legge la schedina soffiaci sopra e poi funziona”.
Tutto iniziò con Sony che lanciando sul mercato la Playstation 2 nel 2000 ebbe risultati mai visti prima: vendite alle stelle grazie alla sua vasta libreria di giochi e alle sue capacità multimediali. Un anno dopo, Microsoft esordì con la sua prima Xbox, prima console con il servizio di gioco online Xbox Live. Nintendo invece introdusse il Gamecube incentrato su giochi divertenti come Luigi’s Mansion e Super Smash Bros. Melee. Il mercato era sempre più pieno di concorrenti, la scelta per gli appassionati diventava sempre più complicata.
La competizione arriva anche nel mondo portatile con la sfida fra Nintendo DS e PlayStation Portable (PSP): il primo con schermo doppio e touchscreen per una nuova meccanica di gioco, il secondo che puntava su grafica di qualità e funzionalità multimediali avanzate
La generazione successiva con nomi come Playstation 3, Xbox 360 e Wii attira ancora più clienti, rendendo ormai il mondo del gaming sempre più accessibile, innovativo e aperto a qualsiasi età.
DECADENZA
Al contrario di molte altre mode che nel tempo sono state riprese e abbandonate, le console non hanno mai conosciuto un vero e proprio momento di declino. Sarebbe più giusto osservare, infatti, che, semplicemente, al migliorare della tecnologia, anche i videogiochi hanno vissuto un importante sviluppo. Basti pensare che si stima che nel mondo ci siano circa 2 miliardi di player, circa il 26% della popolazione mondiale. Per non menzionare poi altri dati. Nel 2020 l’industria dei videogames ha generato 155 miliardi di dollari di introiti, ed è in netta crescita: si stima che nel 2025 saranno 250. Basti pensare che l’industria dei videogiochi produce più guadagni di quella della musica e del cinema insieme. Tanto è vero che, oltre ai giganti che fanno parte dell’industria da tempo, anche Google, Meta ed Apple stanno tentando di acquisire fette di mercato. Va anche considerato, che rispetto ad altre tecnologie, le console non sono mai state propriamente sostituite da altri apparecchi: da grosse, ingombranti e pixelate sono diventate sottili, eleganti e con attributi grafici strepitosi. Inoltre, dalle sale giochi sono uscite per arrivare nelle case, e di lì sono poi nuovamente riuscite, quando sono comparse anche le loro versioni portatili. Ma in questo lungo percorso, nonostante il cellulare abbia indiscutibilmente dominato la scena per i primi anni 10, le console non ne sono mai davvero uscite. E non lo faranno ancora per un po’.
EREDITÀ
Uno dei modi in cui le console hanno contribuito a cambiare il mondo come lo conosciamo noi oggi è stato tramite la popolarizzazione di servizi di streaming. Infatti, insieme allo streaming di serie tv e musica di Netflix e Spotify, le console hanno contribuito a promuovere la vendita di abbonamenti per giocare online insieme alle proprie community. Tuttavia, proprio l’ingresso di compagnie come Meta stanno lasciando sempre più pensare che il futuro dei videogiochi sarà senza console. Non resta che aspettare.
