Il 21 febbraio 2020 Tananai pubblica il suo primo Ep, “Piccoli Boati”, un ep che pur essendo molto breve, solo sei tracce, riesce a trattare l’argomento dell’amore, tema principale di questa raccolta, in modi diversi tra loro: la conoscenza della persona, i continui flirt, la mancanza che si prova, la rottura e il dolore che la caratterizza e infine a un probabile nuovo inizio. L’ep risulta molto intimo, quasi a trattare l’amore come una merce speciale, che ha il potere di cambiare il tuo mondo. In questo Tananai è eccellente, con la sua delicatezza vocale che lo caratterizza. Ma parliamo meglio di questi pezzi che meritano tutti quanti almeno un ascolto.
SENO SINISTRO
L’ep si apre con “Seno Sinistro” una traccia dalla base tranquilla, priva di troppe variazioni, che danno al brano un tono davvero orecchiabile, con un ritornello che entra davvero troppo facilmente in testa. Tananai descrive una relazione che sembra stia ancora per svilupparsi del tutto, con i giochetti che la caratterizzano, insieme a una conoscenza che sempre di più si approfondisce. Narra della difficoltà di aprirsi con l’altro, espressa anche dalla voglia di scoprire cosa c’è “sotto il seno sinistro”, cercando così di capire i sentimenti che all’altra persona prova. Una ricerca che sempre di più diventa quasi un ossessione nello scoprire ciò che viene nascosto. Dalla canzone traspare inoltre il vero sentimento che si prova, quello che sempre di più si avvicina all’amore, pensando sempre alla persona amata senza riuscire a lasciarla indietro, quasi come avesse lasciato un segno indelebile sulla pelle.
10K SCALE
Il secondo brano dell’ep è “10K Scale”, canzone molto più triste della precedente, sia per il testo, ma anche per il ritmo, che quasi traspare disperazione. La canzone narra di una relazione molto tormentata che, purtroppo o perfortuna è finita, parlando del rimpianto di ogni momento, pure dei più terribili che quasi ti sei dimenticato, del fatto che quando si mette al primo posto qualcuno nella nostra vita, al termine della relazione si possa restare con niente in mano, se non una grande voglia di aggredire la prossima persona che prenderà il posto che in precedenza era tuo, che ti fa quasi paragonare ad essa, forse facendoci sentire ancora più sbagliato. La canzone è molto profonda, riesce ad indagare lo stato d’animo della persona lasciata, distrutta dalla situazione in cui si trova. Tananai da il titolo alla canzone dalla frase finale della canzone, che risulta quasi una citazione a Montale, frase che nel suo romanticismo traspare tutto l’affetto che si provava per la persona amata.
GIUGNO
Successivamente troviamo “Giugno”, uno dei pezzi più malinconici di questo ep, dalla base lenta e delicata quasi a raffigurare un’immagine soffusa, che viene descritta con toni tristi, che caratterizzano questa canzone pienamente. Si parla di una relazione finita in cui chi canta ha fatto involontariamente soffrire l’altra persona e ora si trova ad affrontare una situazione in cui mai avrebbe pensato di trovarsi. I ricordi riaffiorano, la neve, le pizze, le notti e le risate, facendo sentire ancora più a terra chi li rivive, rendendosi conto di come ora che è finita tutto sembra più spento e freddo, quasi come se il mondo si adattasse ai sentimenti che si provano. Oltre ciò nasce una grande voglia di bruciare la casa in cui si sono creati questi ricordi che ormai fanno troppo male, cercando così di distruggere tutto ciò che fa ripensare alla relazione, in un disperato tentativo di evitare ogni sofferenza, che ovviamente finisce col fallire.
PAGLIE
Subito dopo troviamo “Paglie”, con uno stile un po’ diverso, con una chitarra che domina la musica, in un mix tra tristezza e relax. In questo brano si parla di una relazione finita da poco e ora è difficile andare avanti. Il brano parla proprio di quel momento subito dopo la rottura, in cui ci si cerca di rialzarsi in tutti i modi, senza però riuscirci mai, ci si raccomanda di stare bene anche senza l’altro, di non cadere in cattive abitudini che però sono quasi inevitabili, sperando di sostituirle con azioni salutari, rendendosi conto però che la fatica è troppa si rinuncia, cadendo ancora di più in quelle cattive abitudini. E infine ci si dice addio, rassegnandosi al fatto che certe volte nonostante si provi di tutto per stare accanto a qualcuno che ami, è meglio lasciarlo andare, per quanto faccia male, sperando solo che prima o poi la situazione possa migliorare.
BIDET ( E ALTRE SCUSE PER MANCARSI )
Il penultimo brano dell’ep è “Bidet(E Altre Scuse Per Mancarsi)”. In questa canzone, con un ritmo molto particolare e fuori dalle righe per questo ep, si parla della mancanza che si ha di una persona e viene paragonata alla mancanza del bidet durante i viaggi all’estero, in maniera molto ironica. Tananai narra di tutte le abitudini e dei passatempi che si usano per riempire il vuoto lasciato da qualcuno, come leggere o vedere film, finendo col criticarli o non apprezzarli come si dovrebbe, anche se sono oggettivamente belli, facendo solo una gran confusione e finendo per dire il contrario di quello che è. Il dolore è tanto, ci si sente impotenti davanti a una così grande mancanza dell’altra persona, e spesso non si riesce a stare meglio neanche con l’aiuto di chi ci sta vicino e ci vuole bene, anche se il loro impegno è evidente, viene solo da ringraziare, coscienti del fatto che non servirà a nulla.
SATURNALIA
Ultimo brano di questo ep è “Saturnalia”. In questo pezzo Tananai parla di una storia d’amore, dagli inizi in cui è evidente la paura di affezionarsi a qualcuno che però ci sta facendo del bene, temendo possa finire malissimo, risultando in un sentimento sempre maggiore per l’altra persona ma senza fidarsi troppo, sperando che l’altro sia in grado di farci stare meglio e guadagnare la nostra fiducia. Si arriva addirittura a sperare di aver incontrato prima questa persona però, perché per quanto la paura lo mascheri vuoi stare solo sempre di più con questa persona. Eppure poi, quasi come un salto nel tempo si va a quando è tutto finito e si sta immensamente male, tanto da bere fino a vomitare, e dubitare di ogni singolo ricordo, chiedendosi se era tutto vero o si stava solo facendo un castello di sabbia. Sicuramente la canzone colpisce per il suo ritmo, quasi fosse una narrazione di tutto ciò, senza far trasparire troppo, in una quasi apatia che caratterizza chi sta provando un grande dolore. Molto importante in questa canzone è anche la musica, che per gran parte del pezzo domina e diventa protagonista.
