William Mezzanotte, in arte Nayt, nasce a Isernia nel 1994, ma si trasferisce a Roma da giovanissimo. Sin da subito, si avvicina al rap e, nel 2009, inizia a scrivere i suoi primi brani ottenendo un discreto successo. Nel 2011, con la produzione di 3D, realizza il suo primo singolo: “No Story” attirando l’attenzione di varie realtà. Nel 2012, assieme all’etichetta discografica 40 Ladroni Records, pubblica il suo primo album: “Nayt One” ottenendo un riscontro positivo da parte del pubblico. Nel 2014, pubblica: “Six Of Sixteen”: EP in collaborazione con la VNT1 Records e 3D, mentre, l’anno successivo, esce: “Raptus”: personalmente, uno dei mixtape che più apprezzo in tutta la scena italiana. Nel 2016, esce il suo secondo album intitolato: “Un Bacio”, seguito, l’anno successivo, da: “Raptus 2”. Nel 2019, entra a far parte della Jive Records ed il 15 marzo esce: “Raptus 3” con il quale si conclude la serie: “Raptus Collection”. Il 4 dicembre 2020, esce: “MOOD”, seguito, l’anno successivo, da: “DOOM”: album di cui oggi parleremo.
“DOOM” è sinonimo di sincerità, dolore e realtà e, a proposito di questo, l’artista si esprime dicendo:
«“DOOM”è il seguito del viaggio introspettivo intrapreso con: “MOOD”. La scoperta personale prosegue andando più in profondità e sviscerando dubbi, ansie e domande attraverso temi esistenziali. Si parte dal concetto di “condanna” di vivere e si tocca il fondo cercando sempre un modo per risalire. È l’eterna lotta tra amore e paura. La chiave è sempre un’autorialità fortemente personale e introspettiva che punta a risuonare nelle corde di chi ascolta. Nasce dalla necessità di esprimersi sempre più forte e sempre di più. Mira all’empatia per centrare le emozioni di tutti…»
La tracklist è composta da:
- Doom
- Cose Che Non Vuoi Sentirti Dire
- Mortale
- La Mia Noia
- (Partenza)
- Collane
- Tuttok
- Sorpresa
- Opss (feat. Gemitaiz & Mattak)
- (Arrivo?)
- Da Zero
- Ultima Confessione
- Doom:
L’introduzione di un album risulta sempre complessa poiché ha l’obbiettivo di cogliere, immediatamente, l’attenzione dell’ascoltatore. In: “Doom”, l’artista si mette a nudo e riesce e coinvolgerci in quelle che sono le sue paranoie e i suoi pensieri suicidi, dimostrandoci quanto il dolore si possa trasformare in un qualcosa che possa aiutare anche agli altri. Il tutto è accompagnato da una melodia malinconica che riesce a trasmetterci le parole dell’artista nel giusto modo e col giusto mood:
«Mi è successo di pensare di ammazzarmi,
mi chiedevo se non lo faccio per me oppure per gli altri…»
- Cose Che Non Vuoi Sentirti Dire:
In: “Cose Che Non Vuoi Sentirti Dire” c’è dolore, realtà, ma soprattutto tanta rabbia. Nel primo verso e nel ritornello, l’artista si affida ad una voce malinconica e triste, riuscendo ad esprimere al meglio quelle che sono le sue esperienze passate. Nel secondo verso, invece, c’è la rabbia causata da tutte quelle persone che cambiano per piacere agli altri e che si affidano alla fede con la speranza che, all’improvviso, cambi tutto. Personalmente, è una delle tracce dell’artista che più ammiro, soprattutto per il modo in cui è stata scritta:
«Ho saputo che nessuno chiede il perché,
solo quale costo ha in più…»
- Mortale:
In: “Mortale”, l’artista parla di come i vestiti e i piaceri della vita non cancellino i traumi e il dolore che possediamo dentro di noi. Il beat riesce a coinvolgerci ancora di più e a regalarci un Nayt pieno di rabbia, pronto a scavare dentro la sua anima e la sua mente:
«Traumi che ho addosso,
non li cancella la roba che indosso,
non li cancella la droga che assumo,
non più di quanto mi tenga al sicuro…»
- La Mia Noia:
“La Mia Noia” descrive le situazioni in cui vive l’artista. Quest’ultimo racconta di come la gente non sappia più capire la musica che ascolta e di come tra il pubblico e l’autore ci sia sempre un malinteso a livello di poetica:
«Tra il pubblico e l’artista ci sta sempre un malinteso,
mi ami per come sono? Allora, accetta quando cambio,
perché mi giuri amore se io non ti ho chiesto un cazzo?»
- (Partenza):
In: “(Partenza)”, l’artista inserisce un monologo basato sulla felicità e l’infelicità di vivere e del nostro corpo. La conversazione tratta anche della sessualità e di come, oggi, il sesso sia considerato soltanto un gesto scontato. In un’intervista per Raphaolic, l’artista afferma che reputa perfetto il collegamento visto il tema di cui parla la prossima traccia:
«E se il tuo corpo non è pulito
e se il tuo corpo non è pronto,
come lo vedrai st’albero?
Oh, è elementare ‘sta cosa,
lo vedrai male, lo vedrai distorto,
anzi, non lo vedrai proprio perché ti si allontana sempre di più.
questo è basilare…»
- Collane:
In: “Collane”, viene ripreso il tema che abbiamo visto anche in: “Mortale”. L’artista, iniziando a guadagnare con la musica, si è reso conto del vero significato che assume lo stare bene con la propria persona:
«Se parli bene dei soldi, le persone ti invidiano,
se ne parli male, non sai cosa significano…»
- Tuttok:
“Tuttok” rappresenta la traccia più intima e sincera dell’artista. Quest’ultimo ha una voce delicata quasi quanto una piuma e riesce a trasmettere all’ascoltatore una sensazione di comprensione:
«Ti guardo e puff, wow, che follia sei…»
- Sorpresa:
In: “Sorpresa”, l’artista riesce ad entrare nei suoi lati nascosti, parlando all’ascoltatore di ciò che sono le sue esperienze e i suoi sentimenti attuali. Ha la continua sensazione di essere dipendente da quella persona e di esserci ancora legato a causa del suo incolmabile vuoto. Il tutto è accompagnato da una melodia di chitarra malinconia e una grande varietà di suoni presenti nell’ultimo minuto che riescono a trasmetterci cosa c’è davvero nella testa dell’artista:
«Avevi un buco nel petto ed io ci sono caduto dentro, ormai,
perché sei così sorpresa?»
- Opss (feat. Gemitaiz & Mattak):
“Opss” è rabbia, dolore e voglia di far pentire tutte le vecchie persone che non facevano altro che criticare. L’artista, in collaborazione con Gemitaiz e Mattak, riesce ad entrare nel suo habitat: il rap. Ha un flow a dir poco eccezionale ed una scrittura che riesce, ancora una volta, a non deludere le aspettative:
«Valgo più da morto che sul palco…»
- (Arrivo?):
In: “(Arrivo?)”, l’artista riprende il mood spezzato dalla traccia precedente e si apre, di nuovo, sulle sue paure con l’ascoltatore. Fa riferimento alla realtà e al sogno, dicendo che quest’ultimo non debba essere costantemente nei suoi pensieri:
«Sognare è figo, ma ho anche bisogno di restare sveglio…»
- Da Zero:
“Da Zero” è la traccia più ascoltata e sentita da parte del pubblico. L’artista, accompagnato da una melodia malinconica, parla dell’amore e di come rifarebbe tutto da capo affinché possa stare bene con la propria persona:
«Ho detto mille cose di te,
ho fatto mille cose con te,
le rifarei da zero…»
- Ultima Confessione:
“Ultima Confessione” è la traccia che chiude il progetto. L’artista, ancora immerso nei suoi pensieri, comunica di non voler mai smettere di cantare e di vivere di musica, a prescindere da ciò che succederà:
«Non perderò la voglia di cantare…»
