Runway for Ukraine
La guerra non si ferma. Anzi. Continua a distruggere vite, seminare incertezze, spargere terrore. Ma come sta reagendo la moda di fronte alla guerra e cosa può fare per supportare l’Ucraina? Se il cortocircuito creato dai social network, in un susseguirsi ininterrotto di video e fotografie condivise in diretta delle sfilate alternate a immagini di bombardamenti e richieste di aiuto, ha un effetto straniante, nessuno è immune dal senso di impotenza che si prova di fronte a questa catastrofe.
La presentazione delle collezioni Autunno/Inverno 2022-23 che doveva segnare un momento di rinascita dopo la pandemia è invece coinciso in maniera drammatica con un nuovo capitolo buio della nostra storia.
The show must go on, lo sappiamo, ma forse, come ha dimostrato Giorgio Armani con una sfilata senza musica e come ha suggerito Ralph Toledano, presidente della Fédération de la Haute Couture et de la Mode, all’apertura della Fashion Week parigina, lo spettacolo può proseguire con solennità e sobrietà, e può essere uno spunto di riflessione in questi tempi oscuri. A partire dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha annunciato il proprio supporto a UNHCR, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati, seguita da tanti nomi dell’alta moda che si sono uniti all’appello.
Louis Vuitton ha effettuato una donazione di 1 milione di euro da destinare alle attività di assistenza umanitaria di Unicef, con il quale stringe una lunga collaborazione.
Chanel ha annunciato la donazione di 2 milioni di euro destinati a due associazioni: Care e UNHCR. Inoltre si è impegnata a fornire assistenza e supporto, mediante i propri partner locali, alle donne e bambini coinvolti in questa tragedia. Con un comunicato ha inoltre dichiarato la chiusura temporanea delle proprie boutique in Russia e dell’e-commerce.
Valentino ha deciso di sostenere UNHCR per fornire aiuto ai profughi ucraini con una donazione di 500mila euro.
Gucci ha annunciato la donazione di 500mila dollari attraverso Chime for Change – la già avviata campagna globale della casa nata per promuovere e rafforzare l’uguaglianza di genere – a favore di UNHCR.
Versace ha annunciato una donazione a favore del World Food Programme (WFP) e in particolare all’operazione di emergenza avviata in Ucraina e fuori dal Paese per fornire assistenza alle persone colpite dalla guerra.
Dolce&Gabbana si unisce all’appello di Camera Nazionale della Moda Italiana annunciando una prima donazione a UNHCR a favore dei rifugiati ucraini.
Anche Balenciaga sceglie il World Food Programme per destinare la sua donazione a supporto dei rifugiati ucraini.
E numerosi sono i fashion designer che proprio in Ucraina, negli ultimi anni, si sono fatti conoscere in tutto il mondo per il loro talento, raccontando la storia di una nazione giovane, piena di vita e di energia creativa, legata alle proprie tradizioni ma proiettata verso il futuro. Tutto questo non può e non deve essere cancellato da una guerra.