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STIAMO CRESCENDO CON KANEKI

CRESCENDO – Lil Kvneki & The American Boyfriends
È finalmente uscito il primo album da solista di Lil Kvneki, che a seguito di “Solo come un cane” e “Domani” conclude questa serie di singoli con l’album “CRESCENDO”, che SIAMO certi sarà una hit assurda.
L’album è formato da 10 tracce, inclusi i due singoli già usciti, e in ogni pezzo possiamo sentire quanto Kaneki con dei pezzi anche leggeri come ritmi riesca a trasmettere dei messaggi incredibilmente profondi o comunque lasciare il segno nella tua testa, che legherà inevitabilmente quella canzone a qualcosa, elemento che distingue Kaneki e ne evidenzia la sua bravura.

CRESCENDO
L’album inizia con la canzone che gli da il nome, “Crescendo” appunto. Il pezzo fa si da introduzione all’album, ma fa anche capire da subito la delicatezza di Kaneki, che vuole esprime un concetto sempre più comune ai nostri giorni: farsi mille paranoie e ansie e avere una paura assurda di condividerle. Poi arriva il momento in cui riesci a buttare tutto fuori e non sai se hai fatto la cosa giusta, però sicuramente ti senti più libero. Kaneki per esprimere ancora meglio tutto ciò da enfasi al ritornello, abbassando i toni quando parla della sera, dando senso di tranquillità, per poi esplodere di energia, trasmettendo proprio il sentimento di libertà che si può provare.

TEMPO SPRECATO
Secondo pezzo dell’album è “Tempo sprecato”, canzone in feat con Franco126, che si è occupato del pre-ritornello e una strofa, che riesce a dare una giusta staccatura col suo timbro vocale, pur rimanendo sullo stesso tema della canzone, che riesce a colpire. Il brano parla di una relazione finita, che però non è stata superata, infatti per risolvere questo momento di tristezza si prova ad affrontarlo con l’alcol, ovviamente con risultati molto scarsi, con il cantante che è sbronzo e conversazioni di cui probabilmente si pentirà. Kaneki è bravissimo a parlare di queste situazioni e Franchino da quel tocco di classe alla canzone che risulta perfetto, soprattutto nella strofa, quando si capisce la disperazione che si può provare, rendendosi conto poi solo a tarda notte di come si è rimasti da soli a bere.

SE VUOI
Subito dopo abbiamo “Se vuoi”, pezzo molto più tranquillo dei precedenti, quasi volesse essere più profondo, qui il cantante romano vuole raccontare della paura dell’abbandono da parte di una persona amata, che si traduce in speranza che se ne vada per uscire da questo limbo, anche se in realtà ciò che si vuole davvero è che la controparte dica di voler restare nonostante tutto, anche se va tutto male. La scelta del tempo è sicuramente interessante, la base accompagna perfettamente la voce, che nel complesso ti fa sentire come se fossi sdraiato su un prato, poi colpito da un temporale durante il ritornello, che pur rimanendo lento è molto più intenso, ribadendo il grande peso di questa paura.

SILENZIO
Dopo “Solo come un cane”, di cui abbiamo già parlato in articoli precedenti, troviamo “Silenzio”, canzone particolare nella forma, molto “alla kaneki”, che vuole narrare del momento in cui ci si lascia e l’altra persona se ne sta andando, tu vorresti poter dire qualcosa per cambiare tutto, ma sai già che le risposte che potresti dare non verrebbero capite, dunque rimani in silenzio, speranzoso ma consapevole che nulla potrà cambiare. La canzone risulta con minore parte cantata del solito, ma esprime il concetto in maniera perfetta, dimostrando come il significato di una canzone possa essere intenso nonostante tutto, merito anche della grande capacità di Kaneki

LUNEDÌ
A seguire troviamo “Lunedì”, collaborazione con Drast, riunendo i due membri degli psicologi. Qui troviamo un Kaneki che riesce a usare la sua voce spettacolarmente, accompagnato da un Drast che a un primo impatto ti lascia sorpreso, per poi capire che quella sorpresa è più che positiva, aggiungendo un qualcosa che completa di fatto la canzone. Il pezzo tratta il senso di noia che ti dà qualsiasi cosa, in particolare quando ti sei lasciato da poco. Non hai voglia di fare nulla, ma sai che devi farlo per quanto ti senti totalmente obbligato, perché se no rimarresti a fossilizzarti, anche se forse è ciò che vorresti alla fine. Nulla più sembra essere davvero divertente, vorresti soltanto essere a casa tua a disperarti, però sei in giro e non riesci a parlare per quanto sei annoiato. L’energia che libera questo pezzo è assurda, nonostante forse il pezzo parla dell’esatto contrario, un ossimoro che da intensità a questa canzone.

ANGOSCIA
L’album continua con “Angoscia”, canzone che come il titolo anticipa parla di come viene affrontata l’angoscia, avendo questa costante pressione addosso viene da farsi mille problemi ai quali non si trova una soluzione, arrivando anche a pensare che se ci si sente così è anche colpa propria in fondo. Lil Kvneki ne parla in maniera più che adatta, soprattutto nel finale della parte cantata, quando la base si semplifica per dare molto più risalto alla voce, per poi rielaborarsi diventando di fatto protagonista per tutta la parte finale del pezzo, creando un effetto molto interessante.

REGOLARE
Subito dopo troviamo “Regolare”, un brano che da subito fa capire come sarà, e poi ti stravolge col ritornello, una botta di energia che ti fa venire davvero voglia di urlare come Kaneki e ti coinvolge ancora di più nella canzone. Il pezzo racconta di quei momenti in cui pensiamo di non essere normali, abbiamo voglia di urlare e anche bestemmiare e pensiamo che siamo davvero casi persi. Kaneki trova una soluzione a questo malessere sfogando i suoi pensieri con una donna, così che non ci siamo imbarazzi effettivi, anche se poi torni sempre a pensare a quella che davvero ami, ma che non da più il giusto sentimento, alimentando solo i pensieri sopracitati.

UMORE A SPIRALE
Conclude l’album “Umore a spirale”, preceduto da “Domani”, anch’esso già discusso in un articolo precedente. Quest’ultimo brano parla dell’umore quando sei triste, che, come una spirale appunto, va giù, risucchiando le tue energie, mettendoti in testa che non hai voglia di fare nulla. E non riesci a capire come fai a stare così, non ne capisci il senso. Il pezzo è caratterizzato da una base che rimane costante per la prima strofa e si modifica per il ritornello, trasformandosi leggermente in maniera quasi più eterea, rafforzando l’idea dello stare giù di morale. Il pezzo inoltre prende una svolta nella seconda strofa, che da prima sembra mettere in separazione la situazione descritta, poi si trasforma nel pre-ritornello, che sembra quasi una svolta del modo di affrontare il problema, rafforzando i battiti che caratterizzano la canzone. Infine il pezzo si chiude con una parte totalmente strumentale, che ti fa rimanere nella testa l’immagine del dolore mentale che si prova in situazioni del genere.