Skip to content Skip to footer

LE USCITE DELLA SETTIMANA

Chiudiamo questo breve Febbraio con un botto di nuova musica MEGA swag.
Tutto il team di SIAMO vi presenta delle nuove canzoni per non finire ad ascoltare in loop “Cenere”, SIAMO qui per salvarvi le vostre playlist di Marzo.

BLUEM – ANGEL (A cura di: @yungrxxmer )

BLUEM, suoni angelici Anglo-Sardi
Questa settimana ho avuto l’opportunità di sentire in anteprima il nuovo singolo di BLUEM,
“Angel”.
In angel una melodia elettronica dalla freschezza alt-pop si unisce a una più oscura, tribale e
minimale sezione ritmica: nelle voci e nelle percussioni riecheggia la memoria nostalgica di
canti tradizionali sardi. Scritta e prodotta da BLUEM, impreziosita dal coinvolgimento nelle
fasi finali di produzione del collega e amico Arssalendo, la canzone ricrea ancora una volta
quel magma sonoro magnetico, innovativo ed evocativo che connota il progetto dell’artista
sarda di base a Londra.

Si sentono tantissimo le influenze in questo brano, confermando il poliedrismo dell’artista,
che a mio avviso continua a confermarsi una “ones-to-watch” per quest’anno.
Nella strumentale si sente lo zampino di Arssalendo, ultimamente SEMPRE sul pezzo, con
le sue canzoni e con le sue produzioni per terzi.
In “Angel”, soprattutto in alcuni tratti della strumentale, ho sentito anche cenni ad artisti
come Arca o la tanto compianta SOPHIE, mentre nel testo emerge la capacità lirica di
BLUEM, che nonostante le poche parole spese, riesce ad incastrare perfettamente le
sezioni creando un forte immaginario; catapultandoci in una “Sardegna Granulare”, che a
me personalmente (essendone io stesso originario) fa sempre piacere scoprire ed esplorare.

VIPRA – MUSICA DAL MORTO (A cura di: @yungrxxmer )

Vipra, musica dal croccante fuori morto dentro
Dopo due anni, finalmente è tornato il nostro amato Giovanni Vipra, e con un singolo
post-punk a metà tra l’autocelebrazione e l’inventtiva.
Il brano è uscito questo venerdì per Asian Fake e si tratta di un brano dai tratti post-punk
spinti e dai vocals grattati e a tratti urlati e dolorosi.

Nel testo lo stesso Vipra si immedesima in Mia Martini, cantante definita controversa dalla
critica e con una carriera fulgida ma piena di inciampi. Morta in circostanze misteriose nel
1995 a soli 45 anni, Vipra si accosta a lei e alle sue vicende di vita e di morte, e anche a
quelle dopo (il verso ‘per salutare questo splendido pubblico, metti il mio nome sopra un
premio del cazzo’ si riferisce proprio al premio Mia Martini, dato in occasione di Sanremo),
facendo capire quanto le sottotrame dell’ industria possano logorare la tua immagine o
addirittura distruggerti la vita privata, se non stai simpatico alle persone giuste.

Nell’esecuzione del brano troviamo vari rimandi ad artisti come i Viagra Boys (ai quali tra
l’altro Vipra aprirà un concerto) e ad un post-punk molto spinto, come i peggiori gruppi che
trovate il venerdì sera nei centri sociali.
Che dire, siamo tutti molto contenti (io in primis) che Vipra sia tornato, e lo abbia fatto nel
modo più spinto e scandaloso che potesse fare.

CMQMARTINA – MI AMI DAVVERO? (A cura di: @neenoise )

Tra tutte le domande possibili che si possano ricevere, questa è forse quella che più spiazza e mette in difficoltà. Se nell’atto di rispondere dovessi prenderti di panico ed avere un improvviso nodo alla gola troverai nel pezzo di Martina una scappatoia adeguatamente romantica. E se dovessi sentirti ancora più in difficoltà, inizia a ballare.

Venerdì è uscita “mi ami davvero?” e cmqmartina, giusto prima di iniziare il suo tour nei club, ha deciso di regalarci un pezzo nostalgico, pieno di amore e, come sempre, da ballare senza ritegno. Come l’ultimo drink di una lunga serata il brano ha il potere di buttarti giù o stamparti un sorrisone sul volto, sta a tutti noi rispondere sinceramente.
La cassa dritta e il drop magistralmente eseguiti sono ritagliati sulla voce di una martina più che in forma e che si diverte a toccare certi tasti dolenti.
Sulla gigantesca produzione di okgiorgio (che ultimamente sta tirando fuori la qualsiasi per i nostri artisti preferiti) e Daniele Capoferri lei ci sguazza e ci canta con una naturalezza disarmante, degna della prima disco italiana anni 2000. Poesia per i clubber e dolcezza sotto cassa.

“A volte il cuore scoppia d’amore al punto di scoppiare di dolore: ci amiamo uguale?”

Nostalgia canaglia elettronica. Un altro tassello da aggiungere ad un genere che ci piace e che in Italia, sta trovando i suoi fan accaniti e sbronzi. Da non perdere soprattutto dal vivo.
Quindi che tu sia di Torino, Pisa, Modena, Genova, Catania, Milano e dintorni, indossa i calzini più ignoranti che hai e abbandonati al COOL Tour. SIAMO ballerini.

COLOMBRE – DUREREBBE UN’ORA (A cura di: @pit )

in quel momento pensavo a quanto le cose spesso ci sfuggano, e siano a volte temporanee e fugaci, quasi durassero un’ora
L’artista di Senigallia parte da questa idea e ci da un piacevole assaggio di ciò che sarà il disco in uscita in primavera. Un brano in cui non difficilmente ci si possa ritrovare, ricordando di quanto non sappiamo essere padroni del tempo e di quanto spesso, forse, quel freddo in primavera dovremmo apprezzarlo. Un sound fresco (rispetto a brani come ‘’Pulviscolo’’ e ‘’Niente è come sembra’’) che ci gasa con la sua malinconia e che proprio non ci dispiace. Insomma, data questa anticipazione, si spera in un disco dove le emozioni non manchino, e anche sta volta re Mid…Bomba Dischi non ne ha sbagliata mezza.

TROYAMAKI – REGNO DEI CUORI (A cura di: @raraeaste )

Se dovessi pensare ad una diva Italiana attuale il mio pensiero sarebbe sicuramente rivolto a Troyamaki che oggi esce con un disco avant-pop dai bpm tiratissimi “Regno di cuori” e ci delizia con un assaggio di quello che sará il suo nuovo disco “Disko Vendetta” in uscita a Marzo.
La produzione è fantastica e le sonoritá spinte ormai sono un abituè per il produttore Cristiannife con stavolta al seguito Bedini.

Ma la cosa che colpisce è sicuramente l’espressività artistica del giovane artista Abruzzese; Il brano parte come una vendetta dichiarata ma da servire lenta e fredda, il testo sembra a tutti gli effetti un poema cavalleresco ma con al posto dei tamburelli e degli strumenti a fiato dei Kick eurodance tiratissimi.
Troyamaki ha sicuramente un modo particolare e singolare nel descrivere dei piccoli immaginari, è un cantastorie moderno che nella sua narrazione crea a tutti gli effetti dei mondi teatrali dove ogni protagonista ha una storia dietro e vengono narrate storie a metá tra il tangibile è il surreale prendendo spunto dalla dimensione internettiana che noi tutti viviamo dando una nota caratteristica a livello stilistico del giovane artista.

Cosa possiamo quindi aspettarci dal nuovo album di Troyamaki? Sicuramente il concept di un “disco vendetta” ci incuriosisce e data la non banalitá e la finezza nell’espressione artistica del giovane artista renderá il tutto un esperimento interessante e da tenere sotto’occhio nel prossimo mese.

TRIPOLARE – PANORAMA20 (A cura di: @paganiniok )
TRIPOLARE CI PORTA A VEDERE UN PANORAMA CHE LO RACCONTA AL 100%

PANAROMA20 è la nuova uscita di Tripolare, una raccolta di tre tracce con argomenti personali, che spaziano tra universitari, amori e la città in cui è cresciuto.

Produzioni di Gianmarco Manilardi e Bias, mix di Fight Pausa e parole del giovane ragazzo di Napoli danno vita ad un immagine da guardare, per poi immergersi ed entrare nella realtà del cantante; riuscire a provare i vari sentimenti comunicati, che nel complesso sono variegati e si completano; come mangiare il salato di una fetta di prosciutto crudo unito al sapore dolce delle tipiche frappe o chiacchiere di carnevale.

I sette minuti di ascolto partono con “Quello che mi piace” e, dunque, con un testo che mostra senza grandi filtri le paure ed i pensieri di Gabriele: “Le cose belle mi fan temere di perderle/ Un po’ come te, un po’ come gli anni che vanno avanti… Ma noi dove ce ne andiamo?/ Artisti del cazzo/ Sono stanco dell’alcool, voglio solo un bacio”.
Il ritornello espone la voglia di eliminare il passato, con i suoi errori e malesseri, tipica di tutti, soprattutto tra adolescenti e primi adulti: “Quattro stagioni per dimenticarmi com’ero l’anno prima
E dire ‘Adesso sono grande’”
Seguono nella totalità della canzone la seconda strofa, che non si distacca dal tono della precedente ed il ritornello, che per evincere il suo messaggio, viene quasi urlato.

La seconda traccia è “Gigolò”, un raccolta di regole, ulteriori dubbi e scoperte fatte da Tripolare in ambito amoroso, oltreché di semplice vita.
Per questi due minuti osserviamo la parte del panorama che va a riguardare come evitare, grazie alla collaborazione reciproca, eventuali delusioni relazionali: “Oh, gigolò, dimmi come alzi la bandiera tu/ Senza più avere niente in corpo/ Pianta i fiori che ti ho regalato dove non posso vederli appassire”, come citato nel ritornello.
Nella seconda strofa si apre la questione del trasferirsi e dell’uscire di casa, altro fattore comune per la fascia d’età che si aggira attorno ai vent’anni, non ci si sente più appartenenti all’ambiente liceale da cui si è da poco venuti fuori: “Oh, riuscirò a comprarе casa/ Ma a che pro da solo?/ Napoli è già vuota, devo riempirmi il cuore/ E non vado più a scuola, non ho manco l’età per farlo/ Ho solo la faccia per farmi ragazze più piccole e pure di droghe.”
Il tutto viene concluso da un’outro che riprende il ritornello, questa volta con un tono tranquillo e normale, che crea l’atmosfera giusta per la terza ed ultima canzone.

Finiamo di vedere lo scenario regalatoci da PANORAMA20 con “Colori”. Due strofe per 129 secondi di nostalgia – enfatizzata dalla chitarra presente sin dall’inizio. Cambiamenti, vecchie storie d’amore tra i genitori, la brezza marina e foto anni 2000 formano il giusto insieme per concludere una breve raccolta personale che speriamo apra ad un percorso nuovo di Tripolare.

A noi è piaciuto, eh si che ci è piaciuto; stai proprio facendo dei grandi passi Gabriele, SIAMO felici dello sviluppo preso in seguito ad “Acne” (2022), aspettiamo solo che tu ci faccia vedere il percorso intrapreso.
SIAMO sicuri che almeno un ascolto dobbiate darlo a questo progetto, e probabilmente non vi fermerete lì!

ISIDE – FUNERALE (A cura di: @paganiniok )
GLI ISIDE FESTEGGIANO LA RINASCITA DOPO ANATOMIA CRISTALLO CON “FUNERALE”

A due anni di distanza dal loro ultimo album, i quattro ragazzi della provincia di Bergamo tornano con “Funerale”, traccia triste che funge da annuncio per un nuovo inizio.

Era da maggio 2021 che, a parte qualche singolo, Dario Pasqualini, Daniele Capoferri, Giorgio Pesenti e Dario Riboli non si facevano sentire per bene.
Lo scorso venerdì si sono spogliati delle “v” poste in seguito ai titoli delle loro canzoni ed anche letteralmente dei loro vestiti, come si può vedere in copertina (realizzata da Matteo Strocchia e @comevaconma) e dando vita ad un pezzo dal ritmo sostenuto ma dal testo malinconico; con giorni di pioggia e morti tra i fiori di loto – simboli di sacrificio e vita dopo il decesso.
Difatti, è abbastanza ovvio come questa traccia, nonostante il titolo ambiguo, sia stata rilasciata per annunciare la nascita di qualcosa, lo sbocciare di un nuovo album a distanza di troppo tempo da quello precedente: lo sfogo di un gruppo che sentiva il profondo bisogno di creare.

Il pezzo inizia e resta in prima persona, a voler dare importanza agli artisti stessi più che all’esterno. Concetto espresso anche nella copertina, che come tanti altri scatti è realizzata solo all’interno del proprio comune di provenienza, per dare totale importanza al rapporto creato tra LORO e gli spazi a cui appartengono, riassumibili con Treviolo e le sue zone limitrofe, per un totale di circa 12’000 abitanti.

Come scritto in precedenza vi è un’assenza della tipica “v” che presenzia quasi sempre nei nomi delle canzoni pubblicate antecedentemente. Il suo scopo era di indicare quante versioni sono state necessarie per arrivare a quella poi pubblicata sui digital-stores; questo era anche un pretesto per poter dire: “Non sarà la versione perfetta, ma ne esistono altre che potevano esserla o potevamo farne ulteriori per raggiungerla.”
In “Funerale” la sua mancanza è dovuta a due motivi diversi, uno specifico ed uno più generico:
Il primo è che la traccia sarebbe solamente la prima versione, non ha ricevuto stravolgimenti o cambiamenti importanti, è così come quando l’hanno concepita in una piccola e sperduta casa di montagna.
Il secondo riguarda il progetto in cui sarà collocata la canzone, con meno fuochi d’artificio e sorprese rispetto ad “Anatomia Cristallo”, ma più compatto e personale.

Per concludere e rispondere alle pesanti frasi di apertura: “Sono venuto al mondo un brutto giorno/ Di me non ce n’era bisogno, no, no”, scritte da Dario Pasqualini dopo una riflessione sull’effettiva necessità (o non-necessità) di nascere. Per noi di bisogno ce n’era, nel 2021 vi siete affermati con l’album ed ora state tornando con un progetto che vi rappresenta, che esprime la vostra idea di musica; il progresso c’è e la qualità anche.

SIAMO molto grati nei confronti di Dario (scrittore e cantante del gruppo) per le informazioni a noi rilasciate e riportate qui sopra.
Il 2023 si prospetta un album colmo di musica e noi SIAMO assolutamente e pronti per il ritorno degli ISIDE
Vi consigliamo di ascoltare “Funerale” su tutti i servizi di streaming, che siate fan o meno della band :))

ETHAN – SOLO PER TE (A cura di: @giorgia.celentano )
Ethan Lara intraprende il suo percorso musicale nel 2019 e, da allora, raccoglie consensi che lo definiscono
promettente stella del nuovo rnb italiano.

L’ultimo EP pubblicato “Idiosincrasia” segna una nuova fase della sua vita, risalente a quando si trasferisce a Milano
per “darmi la possibilità di essere quello che non sono mai stato”.
7 brani conseguenti allo svisceramento delle relazioni da lui vissute, impregnate di malinconia e sensualità.
Idiosincrasia per lui assume un significato ben preciso, ovvero ipersensibilità.
Su questa scia prosegue l’analisi dei rapporti e il 24 febbraio diffonde al pubblico “SOLO PER TE”.
Mosso, quindi, dalla necessità di esternare le sue sensazioni, decide di condividere l’affetto per suo fratello minore.
Questa dolce-amara dedica nasce un pomeriggio in studio con Emma Nolde.
Più le cose sono semplici, più ci colpiscono per quella rarefatta bellezza silenziosa di cui, incredibilmente, vantano.
E’ così che viene alla luce questa ballad: un “Mi manchi tanto” del fratellino in ingresso e l’intreccio del piano con uno
sbrilluccichio elettronico.

Racconta della tristezza di entrambi, dovuta alla separazione in seguito alla scelta di vita presa da Ethan, il quale, allo
stesso tempo, cerca di farsi forza e dargli un po’ del suo coraggio cantando “so che fa paura, non esser triste”.
Pur non potendo condividere quotidianamente la sua crescita, lo sguardo è sempre vigile e protettivo: “solo per te io
non mi fido mai”.
Tenero l’artificio del nascondino adoperato come promessa di un successivo incontro: “Tu intanto vatti a nascondere,
lontano da qui, lontano da qui, che inizia il gioco”.
Inizia il conto alla rovescia per potersi riabbracciare e per il piccolo la rincorsa verso di lui.
Quando il momento è da concludersi “più ti allontani, più non senti la mia voce”.
La scrittura di questo brano termina così come incomincia, cioè con un “Mi manchi tanto, tanto” che si ripete, quasi ad
emulare un eco all’interno dei versi e soprattutto nella mente del cantante italo-brasiliano.
Ethan per me è seta per le orecchie. Il suo timbro di voce è indimenticabile e il modo in cui celebra questo legame
sanguigno è profondo.
Non mi stupirei se “SOLO PER TE” fosse introdotta in un cartone animato su grandi schermi per narrare una qualche
vicissitudine molto simile.
E’ una figura musicale che definirei di nicchia, da custodire preziosamente e aiutare a maturare il suo grande
potenziale degno di grandi palchi. Una perla rara da apprezzare in una quiete rumorosa di un bar d’élite a luci soffuse,
nel quale entri per sentire un po’ di jazz/rnb/soul, e trovi lui. Che fortuna!

MINISSALE & ORACLEDARYO – PIU’ ME (A cura di: @yungrxxmer )
sentimenti ad alti BPM

Prima collaborazione ufficiale tra Minissale e OracleDaryo, originari di Enna, ma residenti uno Bologna e uno a Roma, che uniscono le forze per la prima volta in “più me”, risultando subito vincenti.
Una traccia rinfrescante, un po’ come una grattachecca sulla spiaggia d’estate, che stacca un po’ da tutti i sentimenti estremamente pesanti in cui è immersa la musica di questo periodo, dando una boccata d’aria con le strofe “leggere” e con il ritornello super-catchy di OracleDaryo.
Synth Mellow, melodie chill e liriche accattivanti su delle drums tipiche della Drum & Bass, per una base che risulta a tratti Lo-Fi, ma spinta, con dei tratti anche Indie.
La commistione tra testo e base è perfetta, le melodie si compensano e in tutto questo entrano a gamba tesa anche i visual. Una specie di “collage audiovisivo”, composto da sprazzi di vita quotidiana e paesaggi glitchati ritagliati uno sopra l’altro.
I due protagonisti me l’avevano già fatta ascoltare parecchio tempo addietro, e devo dire che già dalle demo si sentiva che sarebbe stata, se non una hit, almeno non un “supplidelabboratorio” (cit.), e devo dire che la promessa è stata abbondantemente mantenuta.

UN’ALTRA NEWS ASSURDA? IL 2 MARZO CI SARA’ IL NOSTRO PRIMO EVENTO A TORINO, CI VEDIAMO ALL’OFF TOPIC CON “FRAMMENTI”
LINK IN BIO X LE PREVENDITE!

AVRESTI AGGIUNTO ALTRO? DICCELO NEI COMMENTI SU @SIAMOUNMAGAZINE