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COS’ABBIAMO IN TESTA EP. 10

L’ATTRAZIONE PER IL MALE


Chiunque abbia visto almeno un film Marvel, o DC, avrà notato la complessità che gira nella
figura dell’antagonista, e di come, inconsciamente o lucidamente, sia stato affascinato da
esso, il fatto da sé è illogico, siamo sempre legati e indotti ad avere una morale “giusta”: Non
violenta, pacifista, razionale e così via.
Ma allora per quale motivo siamo continuamente attratti da questo tipo di personaggio?
La risposta risiede nella nostra immedesimazione, se si parla naturalmente di serie tv, libri,
videogiochi, film e cartoni animati.
Se utilizziamo come esempio il Joker, una delle figure antagoniste più amate dal pubblico,
(insieme a Darth Vader di Star Wars) notiamo che ha un tratto in comune con molti altri
nemici, cioè, la sua backstory, un’infanzia difficile (dovuta ad abusi o lutti) e sciagure di ogni
genere, insomma, la loro malefica condotta è in gran parte risultato di una serie di sfortunati
eventi, pieni di dolore e sofferenza.


La chiave di volta di questa situazione è, senza dubbio, il come noi elaboriamo questa
informazione, difatti, nella maggioranza dei casi, ci lasciamo pervadere dalla sua storia, con
la scusa che anche noi abbiamo passato momenti negativi nella propria singola vita, e,
abusando di empatia, ci sentiamo come un “tutt’uno”, emozionalmente, con la psiche del
cattivo, quasi condividendo i suoi obiettivi,
Gli esempi più iconici sono Walter White, anche se fa un’eccezione: Lui, a livello emotivo, e
sì il cattivo, ma narrativamente, ricopre il ruolo di protagonista, ma comunque, il motivo per
cui è amato è lo stesso degli altri cattivi, e il Joker, la cui figura è divenuta l’antagonista fuori
di testa per antonomasia, dando occhio anche alle cause, osservando il come Arthur Fleck
diviene il famoso pagliaccio sorridente della DC, con il film Joker (2019).


Adesso però spostiamoci su un ambito più realistico, ovvero, il fascino per il male
nell’amore.
Siamo sempre stati inondati dagli stereotipi, soprattutto in ambito relazionale, uno però, mi è
saltato all’occhio, ovvero, “alle ragazze piacciono i cattivi ragazzi”, da piccolo non capivo
bene cosa si intendesse con il termine “cattivo ragazzo”, pensavo fossero quei ragazzi
maleducati che trattano male chiunque, e in parte avevo ragione, dopotutto.
Andiamo per passi, a differenza dell’analisi precedente, qui la motivazione cambia, essendo
prettamente sessuale e/o amorosa, perchè le ragazze sono attratte da essi?
Lo stereotipo “alle ragazze piace essere trattate male” a volte funziona veramente, questo
avviene perché, come umani, siamo curiosi dell’ignoto e del pericoloso, producendo
emozioni forti, però, più ci avviciniamo a un vulcano, più sarà difficile allontanarsi senza
ferirsi.


Anche il gusto del proibito gioca la sua parte, noi sappiamo che non dobbiamo interagire con
certe persone, se vogliamo rimanere integri moralmente, eppure cadiamo puntualmente
nella stessa trappola.
Ora, che la vittima è caduta nell’inganno, avrà continuamente i cosiddetti, “prosciutti sugli
occhi”, ovvero, essere così invaghiti e attratti da una persona, da non notare più i difetti e
vivere in una realtà distorta, che, il responsabile controllerà a suo piacimento.


È un meccanismo particolare, la consepevolezza di star facendo qualcosa di sbagliato per
noi stessi è presente, ma si continua a farlo, come se questa sensazione gratifichi, ma
purtroppo, le conseguenze negative saranno molto più numerose e pesanti di quelle
positive, finendo nello sprofondare nell’insicurezza.

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